Arriva la conferma dell'Antitrust: gli esercizi pubblici non hanno nessun limite di orario. Imporre limiti di orario ai pubblici esercizi è contro la normativa sulla concorrenza.
La pronuncia dell'Antitrust è stata emessa a seguito di una specifica segnalazione avanzata dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) nei confronti del Comune di Ferrara che, non valutando quanto disposto dalla legge sulla liberalizzazione degli orari per i pubblici esercizi, continuava a mantenere in vigore una ordinanza che imponeva la chiusura degli stessi alle ore 00.30.
L'Antitrust, intervenendo sul caso esposto, ha prontamente ribadito quanto già specificato dalla legge: i pubblici esercizi hanno libera scelta in materia di orari di apertura e chiusura.
Nel bollettino infatti si legge “l'orario di apertura dei negozi costituisce una delle dimensioni rispetto alle quali può realizzarsi una concorrenza effettiva tra gli esercenti.
Le restrizioni alla libertà degli operatori economici in materia di orari e di giornate di apertura e chiusura degli esercizi commerciali ostacolano pertanto il normale dispiegarsi delle dinamiche competitive”.
Se da un lato questa decisione rallegrerà i titolari degli esercizi pubblici che potranno prolungare il loro orario di apertura, dall'altro canto è pur vero che la nostra società diventerà sempre più “fracassona”. Il rumore è un agente inquinante che provoca un diffuso disagio psicofisico.
Le immissioni hanno sempre rappresentato nella vita quotidiana uno dei principali punti di conflitto tra proprietari di locali pubblici ed inquilini.
Ma alla lotta contro il rumore si contrappongono interessi divergenti che, nella quasi totalità dei casi, sono principalmente economici.
Aveva ragione il medico Robert Koch, che nel lontano 1800, disse: "un giorno, l'uomo dovrà lottare contro il rumore come ha fatto contro il colera e la peste".
Da non perdere: Se i lavori per il rifacimento della facciata si protraggono a lungo il conduttore del negozio ha diritto al risarcimento del danno.