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Alex345

Voto all'unanimità con condomino assente ... Quali procedure?

Cosa succede se in un Assemblea di condominio si renda necessario un voto all'unanimità e... uno dei condomini è assente! Come si procede?

 

(Si interrompe l'assemblea perché è inutile continuare, si procede ugualmente, si litiga senza motivo perché tanto manca cmq un condomino...? )

 

Inoltre: sapendo che uno dei condomini sarà assente per scelta o per impossibilità e non vuole delegare, ha senso convocare l'Assemblea?

Se c'è necessità di unanimità e manca uno o più condomini è inutile litigare si rimanda la riunione sperando che la prossima volta ci siano tutti i condomini presenti e che tutti siano d'accordo.

Pensa che un condomino potrebbe non partecipare alla riunione proprio per non rivelare il suo pensiero e voto.

Se c'è necessità di unanimità e manca uno o più condomini è inutile litigare si rimanda la riunione sperando che la prossima volta ci siano tutti i condomini presenti e che tutti siano d'accordo.

Pensa che un condomino potrebbe non partecipare alla riunione proprio per non rivelare il suo pensiero e voto.

Scusa Tullio, non riesco a capire.....

Nel mio caso quando in assemblea si comincia a parlare di lavori di rifacimento di qualcosa - dopo 30 anni!- (la facciata è malridotta, l'asfalto nella zona dei garage è pieno di buche, il muretto di recinzione del condominio cade a pezzi.....), un condomino, sempre lo stesso, si alza e se ne va. In questi ultimi anni non abbiamo mai potuto deliberare questi lavori proprio per la sua perenne assenza.

Figurati che abbiamo installato una rastrelliera per biciclette, resasi necessaria soprattutto per le visite di esterni che parcheggiavano ovunque, per la modica spesa di euro 51,00 (l'ho acquistata io e due condomini l'hanno fissata in uno spazio libero del parcheggio) e il condomino in questione ha manifestato la sua contrarietà a tale iniziativa, peraltro avallata dall'amministratore con tanto di avviso.

C'è qualcosa che si può fare per deliberare almeno uno dei lavori sopra descritti anche se il condomino se ne va prima della delibera, prima che ci crolli qualcosa in testa?

Grazie.

Per i lavori che hai descritto non è necessaria l'unanimità ma maggioranze, e se questo condomino si alza e se ne va lasciando l'assemblea senza la possibilità di deliberare per mancanza del quorum deliberativo, è possibile adire al Giudice in forza dell'art 1105 cc ultimo comma;

 

- Se non si prendono i provvedimenti necessari per l'amministrazione della cosa comune o non si forma una maggioranza, ovvero se la deliberazione adottata non viene eseguita, ciascun partecipante può ricorrere all'autorità giudiziaria. Questa provvede in camera di consiglio e può anche nominare un amministratore.

Scusa Tullio, non riesco a capire.....

Nel mio caso quando in assemblea si comincia a parlare di lavori di rifacimento di qualcosa - dopo 30 anni!- (la facciata è malridotta, l'asfalto nella zona dei garage è pieno di buche, il muretto di recinzione del condominio cade a pezzi.....), un condomino, sempre lo stesso, si alza e se ne va. In questi ultimi anni non abbiamo mai potuto deliberare questi lavori proprio per la sua perenne assenza.

Figurati che abbiamo installato una rastrelliera per biciclette, resasi necessaria soprattutto per le visite di esterni che parcheggiavano ovunque, per la modica spesa di euro 51,00 (l'ho acquistata io e due condomini l'hanno fissata in uno spazio libero del parcheggio) e il condomino in questione ha manifestato la sua contrarietà a tale iniziativa, peraltro avallata dall'amministratore con tanto di avviso.

C'è qualcosa che si può fare per deliberare almeno uno dei lavori sopra descritti anche se il condomino se ne va prima della delibera, prima che ci crolli qualcosa in testa?

Grazie.

Scusami ma non avete un amministratore? mica serve l'unanimità per questo tipo di lavori, a seconda della delibera da prendere c'è il relativo quorum costitutivo e deliberativo

Grazie Tullio. Grazie Mario. Il condomino ha detto più volte che a lui non interessano i lavori da fare e non ntende pagare ciò che non ha deliberato (mi hanno riferito che diversi anni fa aveva accumulato un debito sostanzioso nei confronti del condominio, poi ripianato....). L'amministratore è stato nominato lo scorso anno a seguito di illeciti da parte del precedente che ci ha procurato notevoli disagi (distacco acqua e luce per morosità, debiti con fornitori) e quindi non "conosce" l'abitudine di questo personaggio di eclissarsi quando si parla di lavori di manutenzione etc.

Tra poco sarà convocata l'assemblea e grazie a Voi ci vado "imparata"!

Cordiali saluti.

Non è indispensabile che il nuovo amministratore conosca le particolari abitudini, di questo condòmino.

E' sufficiente che l'amministratore conosca la prassi del decreto inguntivo, mezzo molto utile per "educare" i condòmini mossi da personalissime e sballatissime convinzioni.

Grazie Tullio. Grazie Mario. Il condomino ha detto più volte che a lui non interessano i lavori da fare e non ntende pagare ciò che non ha deliberato
Se questo condomino non è presente o non approva non è mica detto che le decisioni non valgono per lui, ovvero non tutte le delibere si approvano all'unanimità, cioè tutti devono essere favorevoli, anzi pochissime, e moltissime si approvano con maggioranze minime, e da non dimenticare che c'è l'art 1137 che dice;

 

cc Art. 1137.

Impugnazione delle deliberazioni dell'assemblea.

Le deliberazioni prese dall'assemblea a norma degli articoli precedenti sono obbligatorie per tutti i condomini

Per cui se questo condomino non versa la sua quota parte di spettanza, l'amministratore può (direi deve) richiedere con sollecito il pagamento, normalmente si usa prima bonario poi con lettera raccomandata, e se non paga, deve procedere con la richiesta del Decreto Ingiuntivo come ha detto Albano59

Ritieniti fortunato,in assemblea mancava solo 1 condomino,nostro amministratore confonde mooolto spesso unanimità dall'asssemblea con quella del condominio.Figurati,con 523 millesimi ha deliberato innovazione che richiede unanimità condominiale...Litigare? Certe risposte prepotenti e teoriche dicono:non c'e bisogno di discutere ecc,la delibera è nulla..tra dire e fare c'e in mezzo un mare

Ritieniti fortunato,in assemblea mancava solo 1 condomino,nostro amministratore confonde mooolto spesso unanimità dall'asssemblea con quella del condominio.Figurati,con 523 millesimi ha deliberato innovazione che richiede unanimità condominiale...Litigare? Certe risposte prepotenti e teoriche dicono:non c'e bisogno di discutere ecc,la delibera è nulla..tra dire e fare c'e in mezzo un mare
Non so quale era l'innovazione nel vostro caso da poter approvare soltanto all'unanimità (1000/1000), però le innovazioni si deliberano con la maggioranza favorevole delle teste presenti in assemblea rappresentanti almeno 2/3 del valore dell'edificio (--> art 1120 cc), poi ci sono altri casi con altre maggioranze p.es. la maggioranza delle teste presenti e favorevoli rappresentanti almeno 500 mlm (--> punti 1. 2. 3. art. 1120 cc), per cui nel tuo caso se l'argomento da deliberare era uno di questi tre, e tutti i presenti erano favorevoli, con 523 mlm la delibera è valida, altrimenti c'è sempre la facoltà d'impugnare nei modi e tempi previsti dall'art. 1137 cc, nel termine perentorio di trenta giorni, che decorre dalla data della deliberazione per i dissenzienti o astenuti e dalla data di comunicazione della deliberazione per gli assenti.
Ritieniti fortunato,in assemblea mancava solo 1 condomino,nostro amministratore confonde mooolto spesso unanimità dall'asssemblea con quella del condominio.Figurati,con 523 millesimi ha deliberato innovazione che richiede unanimità condominiale...Litigare? Certe risposte prepotenti e teoriche dicono:non c'e bisogno di discutere ecc,la delibera è nulla..tra dire e fare c'e in mezzo un mare

l'amministratore non delibera nulla ,e' eventualmente l'assemblea che ha erroneamente deliberato .

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