#1 Inviato 15 Aprile, 2017 Buongiorno, l'Ente erogatore impone al mio condominio di adeguare l'impianto del gas (utilizzato esclusivamente per uso domestico, essendo il condominio allacciato a teleriscaldamento), in quanto, a seguito di una riparazione, non è stato possibile ottenere il rilascio del necessario certificato di conformità a causa della vetustà dell'impianto e di un parziale percorso delle tubazioni all'interno di autorimesse private. L'elevato preventivo per l'esecuzione dei lavori ha portato molti di noi a proporre di mettere ai voti nella prossima assemblea la possibilità di dismettere l'impianto e passare alla cottura ad induzione (i nostri boyler sono già quasi tutti elettrici e qualcuno di noi già utilizza l'induzione per la cottura dei cibi). Vorrei sapere per favore se: - per la votazione è sufficiente la maggioranza 500 + 1 e maggioranza dei presenti o se invece si deve raggiungere una maggioranza qualificata - se, come dice il nostro Amministratore (ma non senza contestazioni da parte di alcuni condomini), nel caso passasse a maggioranza la decisione di adeguare l'impianto del gas, chi deciderà di non allacciarsi sarà ESONERATO dal partecipare alle spese (o meglio, dovrà partecipare soltanto al pagamento delle spese di progettazione) o le spese dovranno comunque essere sostenute da tutti, indipendentemente dalla scelta effettuata. Grazie
#3 Inviato 15 Aprile, 2017 L'impianto, dal punto di fornitura condominiale, si dirama e raggiunge tutte le singole utenze. La fatturazione dei consumi non è condomimiale, ma indirizzata dall'Ente erogatore a ogni singolo utente. Ribadisco che si tratta soltanto di gas per uso domestico (riscaldiamo con teleriscaldamento).
#4 Inviato 15 Aprile, 2017 Non è un impianto condominiale pertanto a parere mio l'assemblea non ha alcun titolo per deliberare, se lo facesse sarebbe delibera nulla che non vincolerebbe alcun partecipante. Chi vorrà adeguare l'impianto lo farà a sue spese di comune accordo con coloro che condividono la scelta, comunicando preventivamente tale decisione sia agli altri condòmini sia all'amministratore e solo qualora decideste di fare "gestire" intervento e spesa all'amministratore dovreste solo voi conferire mandato specifico personale esulante dal consuntivo di spesa.
#5 Inviato 15 Aprile, 2017 Nel ringraziare la Sig.ra Patrizia Ferrari per aver risposto al mio quesito, vorrei sapere per favore, se possibile, a quale titolo l'ha fatto (amministratrice di stabili, avvocato, condomino, ecc). Ancora grazie!
#7 Inviato 15 Aprile, 2017 Non è un impianto condominiale pertanto a parere mio l'assemblea non ha alcun titolo per deliberare, se lo facesse sarebbe delibera nulla che non vincolerebbe alcun partecipante. Chi vorrà adeguare l'impianto lo farà a sue spese di comune accordo con coloro che condividono la scelta, comunicando preventivamente tale decisione sia agli altri condòmini sia all'amministratore e solo qualora decideste di fare "gestire" intervento e spesa all'amministratore dovreste solo voi conferire mandato specifico personale esulante dal consuntivo di spesa. Come pura forumista mi pare molto preparata, tanto che porteró in assemblea il suo punto di vista sperando ne nasca un dibattito costruttivo. Grazie!
#8 Inviato 18 Aprile, 2017 Il mio consiglio spassionato è di fare molto molto bene i conti, non siamo in Irlanda dove tutti si scaldano e cucinano con la corrente. In Italia la corrente costa cara rispetto al gas. I piani a induzione vengono decantati come + efficienti rispetto ad un piano a gas standard, ma + efficiente non significa + economico. Infatti nonostante la maggior efficienza, i costi di esercizio sono comunque superiori. Questo senza contare che: A: Anche nei piani a gas ci sono alternative ad alta efficienza che possono ridurre ulteriormente la bolletta B: A meno di non volersi rendere la vita miserabile, l'installazione di un piano ad induzione richiede un aumento della potenza contrattuale a 4,5 o 6kW, e anche qui ci sono costi una tantum + costi fissi aggiuntivi indipendentemente dal consumo. C: un domani che venderai casa, la mancanza del gas potrebbe pesare molto nella scelta dell'acquirente (io personalmente non l'acquisterei mai e non credo di essere un marziano). Dato che l'impianto non è condominiale fatti fare un preventivo personalizzato da un idraulico abilitato, perchè ad esempio portare il gas a un 1o piano costa meno che portarlo al 6o piano, per cui è assurdo basarsi su un preventivo unico per tutti.
#10 Inviato 18 Aprile, 2017 Innanzitutto, grazie a Maxi e a Leonardo per avermi risposto. Le obiezioni di Maxi circa l'utilizzo dell'induzione sono condivise da molti dei ns. condomini e proprio per questo stiamo cercando di preparare, con l'aiuto di tecnici, delle proiezioni che ci aiutino a capire di quanto potrebbero cambiare gli attuali consumi. Rispondo adesso a Leonardo a proposito delle caratteristiche del ns. impianto. Dal punto di fornitura (posto in strada) si diparte un tubo che, dopo aver attraversato un magazzino, un'autorimessa e un ufficio posti nell'interrato, esce in facciata e va ad alimentare 8 diverse colonne (simili a quella della foto che mi hai inviato con il link), dalle quali si dipartono poi i tubi che arrivano ai singoli contatori (posti sui terrazzini dei vari utenti). Purtroppo, più del 50% dei costi preventivati è dovuto proprio al noleggio degli 8 ponteggi necessari per adeguare le colonne lungo i 7 piani del nostro stabile. Il fornitore del gas ci richiede l'adeguamento dell'intero impianto, in quanto, oltre a non essere a norma tutto il percorso delle tubazioni poste nel piano interrato, presenta anche piccole fughe in prossimità di quasi tutti i giunti. Ora vorrei farti per favore un'altra domanda: esiste un articolo di legge che definisce PERSONALE la fornitura del gas domestico, con fatturazione ai singoli utenti anziché al condominio? La ns. discussione nell'assemblea che si terrà ai primi di maggio verterà soprattutto su questo, perché da questo potrebbe dipendere la facoltà o meno per ognuno di noi di non partecipare alle spese per il rifacimento di un impianto che tale articolo dovesse definire in maniera incontestabile non condominiale. Ancora grazie
#11 Inviato 19 Aprile, 2017 Innanzitutto, grazie a Maxi e a Leonardo per avermi risposto. Le obiezioni di Maxi circa l'utilizzo dell'induzione sono condivise da molti dei ns. condomini e proprio per questo stiamo cercando di preparare, con l'aiuto di tecnici, delle proiezioni che ci aiutino a capire di quanto potrebbero cambiare gli attuali consumi.Rispondo adesso a Leonardo a proposito delle caratteristiche del ns. impianto. Dal punto di fornitura (posto in strada) si diparte un tubo che, dopo aver attraversato un magazzino, un'autorimessa e un ufficio posti nell'interrato, esce in facciata e va ad alimentare 8 diverse colonne (simili a quella della foto che mi hai inviato con il link), dalle quali si dipartono poi i tubi che arrivano ai singoli contatori (posti sui terrazzini dei vari utenti). Purtroppo, più del 50% dei costi preventivati è dovuto proprio al noleggio degli 8 ponteggi necessari per adeguare le colonne lungo i 7 piani del nostro stabile. Il fornitore del gas ci richiede l'adeguamento dell'intero impianto, in quanto, oltre a non essere a norma tutto il percorso delle tubazioni poste nel piano interrato, presenta anche piccole fughe in prossimità di quasi tutti i giunti. Ora vorrei farti per favore un'altra domanda: esiste un articolo di legge che definisce PERSONALE la fornitura del gas domestico, con fatturazione ai singoli utenti anziché al condominio? La ns. discussione nell'assemblea che si terrà ai primi di maggio verterà soprattutto su questo, perché da questo potrebbe dipendere la facoltà o meno per ognuno di noi di non partecipare alle spese per il rifacimento di un impianto che tale articolo dovesse definire in maniera incontestabile non condominiale. Ancora grazie A mio avviso, tutta la tubazione dalla strada alle colonne verticali è condominiale ed ogni singola colonna verticale è del condominio parziale fino al punto di allaccio al contatore del singolo condòmino e di proprietà del fornitore (come si vede nella figura al precedente link. A mio avviso, inoltre, trattandosi di una manutenzione/sostituzione di una tubazione condominiale già esistente, non si può nemmeno parlare di innovazione suscettibile di utilizzo separato per cui tutti dovrebbero partecipare alla spesa. A voler pensar male, qualcuno potrebbe non voler partecipare OGGI alla spesa ma un domani potrebbe allacciarsi al tubo nuovo pagando solo l'allaccio dal tubo al proprio terrazzino. In ultimo, poichè il costo maggiore è proprio quello delle impalcature, potreste decidere di localizzare i contatori personali in un'area condominiale al piano terra, a valle delle colonne, e da lì far partire un singolo tubo personale che raggiunga il singolo terrazzino. In tal modo, oggi la spesa dell'impalcatura (che è il grosso della spesa) se la ripartiranno tutti quelli che vogliono sostituire i tubi... in futuro, ogni singolo (furbo) che vorrà allacciarsi, dovrà provvedere a far montare l'impalcatura completamente a proprie spese. Chissà che, prospettando una simile soluzione, decida di partecipare alla spesa anche chi oggi (in buona o cattiva fede) non ha alcun interesse ma potrebbe averne domani.
#12 Inviato 19 Aprile, 2017 Rispondo adesso a Leonardo a proposito delle caratteristiche del ns. impianto. Dal punto di fornitura (posto in strada) si diparte un tubo che, dopo aver attraversato un magazzino, un'autorimessa e un ufficio posti nell'interrato, esce in facciata e va ad alimentare 8 diverse colonne (simili a quella della foto che mi hai inviato con il link), dalle quali si dipartono poi i tubi che arrivano ai singoli contatori (posti sui terrazzini dei vari utenti). Purtroppo, più del 50% dei costi preventivati è dovuto proprio al noleggio degli 8 ponteggi necessari per adeguare le colonne lungo i 7 piani del nostro stabile. il tubo fino ai vostri contatori non è condominiale ne del singolo condomino; è dell'azienda erogatrice. Il loro tubo perde non il vostro. Le riparazioni spettano a loro. Eventualmente possono chiedervi di spostare i contatori all'esterno. di fatto non cambia la questione. Non deve essere discusso e deciso nulla in assemblea.
#13 Inviato 19 Aprile, 2017 il tubo fino ai vostri contatori non è condominiale ne del singolo condomino; è dell'azienda erogatrice. Infatti come ad esempio si premura sempre di specificare italgas: http://i68.tinypic.com/htsap0.jpg Quindi a monte dei cosiddetti "punti di riconsegna" (contatore/i del distributore), l'impianto è di esclusiva proprietà del distributore che dovrà essere contattato se non dal condominio quantomeno dal fornitore del gas per concordare il da farsi. POI, in base a come vorrà procedere quest'ultimo si decide il resto. Oggi l'installazione dei contatori all'interno dei balconi o peggio in casa o comunque in luogo non accessibile dal distributore non è più ammesso, quindi è verosimile che la soluzione che vi verrà prospettata sarà quella di abbandonare o smantellare in toto o in parte i tubi esistenti di proprietà del distributore (se dovessero esserci spese stabilite da quest'ultimo, a queste dovrebbero partecipare tutti, ma non mi pronuncio sul tipo di ripartizione) e posizionare i contatori in un punto vicino a dove arriva il tubo dalla strada. Da qui in poi chi vorrà riallacciarsi farà mettere contatore e tubi ed eventuale armadietto a sue spese. In questo scenario: -alle spese di smantellamento parteciperebbero obbligatoriamente tutti. -Il costo eventualmente preteso dal distributore per la messa a norma del breve tratto che rimarrebbe sarebbe minimo e da ripartire in base ai millesimi. esiste un articolo di legge che definisce PERSONALE la fornitura del gas domestico Ci sarebbe art. 1117 cc che annovera l'impianto di distribuzione del gas tra i beni comuni, ovviamente fino al contatore.
#14 Inviato 19 Aprile, 2017 Infatti come ad esempio si premura sempre di specificare italgas: http://i68.tinypic.com/htsap0.jpgQuindi a monte dei cosiddetti "punti di riconsegna" (contatore/i del distributore), l'impianto è di esclusiva proprietà del distributore che dovrà essere contattato se non dal condominio quantomeno dal fornitore del gas per concordare il da farsi. POI, in base a come vorrà procedere quest'ultimo si decide il resto. Oggi l'installazione dei contatori all'interno dei balconi o peggio in casa o comunque in luogo non accessibile dal distributore non è più ammesso, quindi è verosimile che la soluzione che vi verrà prospettata sarà quella di abbandonare o smantellare in toto o in parte i tubi esistenti di proprietà del distributore (se dovessero esserci spese stabilite da quest'ultimo, a queste dovrebbero partecipare tutti, ma non mi pronuncio sul tipo di ripartizione) e posizionare i contatori in un punto vicino a dove arriva il tubo dalla strada. Da qui in poi chi vorrà riallacciarsi farà mettere contatore e tubi ed eventuale armadietto a sue spese. In questo scenario: -alle spese di smantellamento parteciperebbero obbligatoriamente tutti. -Il costo eventualmente preteso dal distributore per la messa a norma del breve tratto che rimarrebbe sarebbe minimo e da ripartire in base ai millesimi. Ci sarebbe art. 1117 cc che annovera l'impianto di distribuzione del gas tra i beni comuni, ovviamente fino al contatore. secondo me sei in errore. la spesa di rimozione della tubazione è a carico del distributore, è sua! la spesa per la messa a norma del breve tratto va ripartita in parti uguali tra tutti i condomini, non a millesimi. quel tubo non è condominiale e le utenze non sono condominiali.
#15 Inviato 19 Aprile, 2017 secondo me sei in errore. la spesa di rimozione della tubazione è a carico del distributore, è sua! Concordo che la logica vorrebbe sia così, ma a volte non lo è. L'unica è interpellare il distributore e scoprire com'è la storia. Esempio: Per allacciare una nuova costruzione dalle mie parti Italgas sostanzialmente ha detto "ok con il tubo arriviamo qui e sempre qui mettiamo i contatori, non vi sta bene? Allora portiamo il *nostro* tubo dove volete ma tutti i costi aggiuntivi presenti e futuri sono a carico vostro" In ogni caso c'è sicuramente qualcosa che non torna poiché Marcella ha detto che hanno in mano un preventivo (si suppone redatto da una ditta che sa il fatto suo) per mettere le mani sugli impianti di proprietà del distributore
#16 Inviato 20 Aprile, 2017 Mi sembra che i pareri in merito all'attribuzione dei costi siano discordanti. Noi abbiamo in mano una bozza di progetto, rilasciatoci da un ingegnere che si occupa specificatamente di impianti del gas, e una stima grossolana del costi dei lavori che si aggira sui 135.000 € + IVA. A fronte di una spesa tanto alta, abbiamo preso in esame con il progettista la possibilità di dismettere l'impianto e passare all'induzione. Credo che, se davvero i costi per raggiungere i ns contatori fossero a carico dell'ente erogatore, il progettista sarebbe stato ben lieto di tranquillizarci e portare quindi a termine il suo lavoro. Grazie per la segnalazione dell'articolo di legge, che vado subito a cercare!
#17 Inviato 20 Aprile, 2017 Per l'art. 1117 del Cod. Civ. segnalatomi da Maxi, sono oggetto di proprietà comune anche i sistemi CENTRALIZZATI di distribuzione e di trasmissione del gas, "ovvero, in caso di IMPIANTI UNITARI, FINO AL PUNTO DI UTENZA, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche". Il nostro è un impianto unitario. Si tratta ora di capire se per punto di utenza viene inteso ogni singolo contatore o il solo punto di fornitura, situato in strada, che alimenta poi per diramazione tutte le singole utenze.