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Elisa

VOGLIONO VIETARE IL GIOCO DEI BAMBINI NEGLI SPAZI COMUNI

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Buon giorno,chiedo consiglio agli amministratori...
 

sono Elisa mamma di due bambini, 2 anni e mezzo e 6, abitiamo in un residence composto da 5 quadrifamiliari.

Il residence ha 2 ingressi carrai alle estremità e delle stradine pavimentate che permettono alle auto di raggiungere le abitazioni, tutte le case sono provviste di un piccolo giardino.

Quindi  è un contesto condominiale, familiare chiuso e con un proprio regolamento.

Ci sono circa una 20ina di bambini in età scolare e alcuni di loro 8/10 bambini si ritrovano, escono, a giocare nelle aree condominiali, solitamente divisi un due traverse, separati in gruppetti da 4/5 dato che hanno età diverse. 

Tra questi ci sono anche i miei figli che giocano, corrono con bici e monopattini, assieme a me ci sono sempre anche i genitori degli altri bambini a sorvegliarli. Ad alcuni condomini non va bene che i bambini giochino negli spazi comuni perchè fanno rumore.

Potrei darne atto se non fosse che i bambini giocano solo in orario permesso dal regolamento, indicativamente tra le 17.00/17.30 del pomeriggio fino al massimo 19.00 alcuni casi 19.30.Questo succede ovviamente solo nel periodo estivo e ovviamente non tutti i giorni, 2/3 volte a settimana. A volte qualche strillo in più può succedere non lo nego, il bimbo che cade,la lite ecc ma siamo anche tempestivi a placare la cosa e se non si calmano si torna a casa.

Ora chiedo, possono far vietare il gioco, l uso delle bici e monopattini?

Leggo che l.art 1102 , uso dell area comune, dice che ciascun partecipante può servirsi della cosa comune (ergo anche i bambini giusto?), purchè non se ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.

 

Quindi se i bambini corrono in bici non può esserglielo vietato giusto ?
l'area comune quando cambia destinazione? se ad esempio, si tirano 4 linee di comune accordo e diventa un parcheggio, quello è cambio?

Un bambino che disegna con i gessetti e gioca con gli altri non è un cambio di destinazione d uso, ma semplicemente l uso della parte comune, ed essendo fatta nelle ore regolamentate e non di riposo non può esserglielo vietato. Giusto?

 

In sunto... possono vietare che i bambini giochino con bici , gessetti ecc, o che semplicemente giochino?

Per assurdo... potrei tagliare l erba tutti i santi giorni dalle 16.00 alle 21.00 ma i bambini non possono vociare fuori.

Ultima cosa... l art 31 della legge 176 sui diritti del bambini, in sintesi dice si o no che non può essere vietato il gioco ai bambini, inteso come suo diritto?

 

Allego foto che indica il contesto.

Scusate se sono stata prolissa ma volevo far capire la situazione visto che fra qualche giorno qualcuno deciderà in merito a questo e  vorrei essere preparata.

Grazie Elisa

 

L'assemblea, a maggioranza, può solo regolamentare gli eventuali orari di gioco, mentre un divieto assoluto dovrebbe essere avvallato dall'unanimità di tutti i condòmini e comunque, vista la tendenza generale alla tutela di tale diritto dei bambini, si tratterebbe di una decisione a rischio di nullità per illiceità dell'oggetto.

 

Modificato da Esmeralda

 

Confermo il diritto sacrosanto al gioco per i bambini ma non bisogna dimenticare che nel condominio potrebbero essere presenti persone sofferenti alle quali non si può negare un pò di silenzio nelle ore previste. I diritti, come pure i doveri, non sono sempre a senso unico e il rispettarli facilita i rapporti nella collettività. 

Modificato da Vito46
Vito46 dice:

 

Confermo il diritto sacrosanto al gioco per i bambini ma non bisogna dimenticare che nel condominio potrebbero essere presenti persone sofferenti alle quali non si può negare un pò di silenzio nelle ore previste. I diritti, come pure i doveri, non sono sempre a senso unico e il rispettarli facilita i rapporti nella collettività. 

👍

JOSEFAT dice:

cncordo con  @Esmeralda bisognerebbe però capire se avete un regolamento contrattuale e cosa prevede in merito. 

Il regolamento è contrattuale. E al punto 5 recita... È vietato ai condomini e ai loro aventi causa il gioco nei cortili in orari diversi da quelli previsti. 

Elisa dice:

Il regolamento è contrattuale. E al punto 5 recita... È vietato ai condomini e ai loro aventi causa il gioco nei cortili in orari diversi da quelli previsti. 

quindi i bambini possono giocare, ma va rispettato l'orario previsto nel regolamento.

Elisa dice:

Il regolamento è contrattuale. E al punto 5 recita... È vietato ai condomini e ai loro aventi causa il gioco nei cortili in orari diversi da quelli previsti. 

Elisa dice:

Scusate se sono stata prolissa ma volevo far capire la situazione visto che fra qualche giorno qualcuno deciderà in merito a questo e vorrei essere preparata. 

Nessuno potrà decidere per gli altri, come ho già detto una delibera di divieto assoluto deve necessariamente essere sottoscritta dall'unanimità di tutti i condòmini, inclusa di conseguenza anche te. Pertanto stai serena e lascia che i bambini giochino negli orari previsti.

Io davvero mi domando cosa ci sia di difficile da capire, per certi genitori, che le aree apposite dove far giocare i figli non sono le aree comuni dei condomini (qualsiasi forma o denominazione abbiano).

Nelle case ci sono persone che hanno comprato una casa, non una casa con affaccio su parco giochi.

E' piuttosto normale che, ad un certo punto, ci si spazientisca.

2 ore di gioco, 3 volte a settimana, sono tante.

Sia per chi, a quell'ora, finisce di lavorare e vorrebbe GIUSTAMENTE riposarsi, sia per chi magari sta ancora lavorando da casa (ricordo che non tutti facciamo la stessa vita e gli stessi orari).

La legge tutela il diritto al gioco, non il diritto al gioco dove mi pare.

Provate a ridurre orari e giorni e vedrete che andrete incontro alle esigenze di tutti, perché in questo modo è una vostra imposizione sulle aree comuni appartenenti anche ad altri, non un diritto.
E per quanto riguarda quelli che insistono sulla tutela del gioco attaccati alle case, provate a fare un lavoro complesso e non poterlo fare in serenità perché qualcuno fuori deve far giocare i bambini.

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Fairy82 dice:

Io davvero mi domando cosa ci sia di difficile da capire, per certi genitori, che le aree apposite dove far giocare i figli non sono le aree comuni dei condomini (qualsiasi forma o denominazione abbiano).

Nelle case ci sono persone che hanno comprato una casa, non una casa con affaccio su parco giochi.

E' piuttosto normale che, ad un certo punto, ci si spazientisca.

2 ore di gioco, 3 volte a settimana, sono tante.

Sia per chi, a quell'ora, finisce di lavorare e vorrebbe GIUSTAMENTE riposarsi, sia per chi magari sta ancora lavorando da casa (ricordo che non tutti facciamo la stessa vita e gli stessi orari).

La legge tutela il diritto al gioco, non il diritto al gioco dove mi pare.

Provate a ridurre orari e giorni e vedrete che andrete incontro alle esigenze di tutti, perché in questo modo è una vostra imposizione sulle aree comuni appartenenti anche ad altri, non un diritto.
E per quanto riguarda quelli che insistono sulla tutela del gioco attaccati alle case, provate a fare un lavoro complesso e non poterlo fare in serenità perché qualcuno fuori deve far giocare i bambini.

Ci sono norme e convenzioni internazionali che l'Italia ha sottoscritto, le quali riconoscono il gioco dell'infanzia come diritto naturale ed imprescindibile dei bambini. Appare quindi evidente come lo stesso, posto in essere in un cortile condominiale, soprattutto quando già regolamentato negli orari, non possa costituire alcun tipo di illecito, e come una eventuale delibera di divieto assoluto sarebbe potenzialmente affetta da nullità.

 

Chi termina il lavoro ad orari differenti se ne farà una ragione, e cercherà di imparare la tolleranza per rumori che è necessario considerare alla stregua di quelli naturali, così come è sempre stato prima che si arrivasse a società "vecchie", senza bambini, autoreferenziali ed insofferenti verso qualsiasi minima perturbazione alla calma piatta.

 

I bambini sono figli dell'umanità intera e sono il nostro futuro, quindi dovremmo piuttosto prendere  tutti a cuore il loro benessere e le loro necessità, invece di vederli come un fastidio e corpi estranei. Non significa certamente giustificare ogni eccesso, ma riconoscere quelli che sono i loro bisogni irrinunciabili, tra i quali anche quello di giocare in condominio.

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  • Grazie 1

Alloora, magari non possono vietare direttamente il gioco dei bambini, ma come hai subdorato (e come ho suggerito qualche giorno fa in una situazione simile) possono trasformare l'area in un parcheggio, che non è cambio di destinazione d'uso, ma semplice innovazione, quindi basta una maggioranza qualificata e non serve l'unanimità.

 

Ergo, o vi date una bella regolata, o lì giocheranno le auto.

 

_GC_ dice:

Alloora, magari non possono vietare direttamente il gioco dei bambini, ma come hai subdorato (e come ho suggerito qualche giorno fa in una situazione simile) possono trasformare l'area in un parcheggio, che non è cambio di destinazione d'uso, ma semplice innovazione, quindi basta una maggioranza qualificata e non serve l'unanimità.

 

Ergo, o vi date una bella regolata, o lì giocheranno le auto.

 

Però nell'accezione "cortile", secondo la Cassazione nella sentenza riportata nell'articolo del tuo link, rientrano anche i parcheggi:

 

Ma avuto riguardo all'ampia portata della parola e, soprattutto, alla funzione di dare aria e luce agli ambienti che vi prospettano, nel termine cortile possono ritenersi compresi anche i vari spazi liberi disposti esternamente alle facciate dell'edificio - quali gli spazi verdi, le zone di rispetto, i distacchi, le intercapedini, i parcheggi - che, sebbene non menzionati espressamente nell'art. 1117 cod. civ., vanno ritenute comuni a norma della suddetta disposizione” (Cass. 9 giugno 2000, n. 7889).

 

Quindi l'eventuale istituzione di aree di sosta non cambierebbe la sostanza, e cioè che i bambini potrebbero giocare anche in quel caso.

Esmeralda dice:

Ci sono norme e convenzioni internazionali che l'Italia ha sottoscritto, le quali riconoscono il gioco dell'infanzia come diritto naturale ed imprescindibile dei bambini. Appare quindi evidente come lo stesso, posto in essere in un cortile condominiale, soprattutto quando già regolamentato negli orari, non possa costituire alcun tipo di illecito, e come una eventuale delibera di divieto assoluto sarebbe potenzialmente affetta da nullità.

 

Chi termina il lavoro ad orari differenti se ne farà una ragione, e cercherà di imparare la tolleranza per rumori che è necessario considerare alla stregua di quelli naturali, così come è sempre stato prima che si arrivasse a società "vecchie", senza bambini, autoreferenziali ed insofferenti verso qualsiasi minima perturbazione alla calma piatta.

 

I bambini sono figli dell'umanità intera e sono il nostro futuro, quindi dovremmo piuttosto prendere  tutti a cuore il loro benessere e le loro necessità, invece di vederli come un fastidio e corpi estranei. Non significa certamente giustificare ogni eccesso, ma riconoscere quelli che sono i loro bisogni irrinunciabili, tra i quali anche quello di giocare in condominio.

Il diritto è quello di giocare.

Non quello di giocare dove si arreca disturbo.

Il resto sono solo chiacchiere di chi non ha la benché minima idea di cosa voglia dire lavorare con un sottofondo di urla continue.

Non è questione di tolleranza o mancanza della stessa, ma di rispetto del prossimo.

I bambini possono giocare anche altrove, senza venga limitato il loro diritto, mentre chi lavora da casa (per volontà o per obbligo) non può (e non deve, ci manca solo di doversi pagare un posto alternativo in virtù di un gesto di maleducazione).

Esmeralda dice:

Però nell'accezione "cortile", secondo la Cassazione nella sentenza riportata nell'articolo del tuo link, rientrano anche i parcheggi:

 

Ma avuto riguardo all'ampia portata della parola e, soprattutto, alla funzione di dare aria e luce agli ambienti che vi prospettano, nel termine cortile possono ritenersi compresi anche i vari spazi liberi disposti esternamente alle facciate dell'edificio - quali gli spazi verdi, le zone di rispetto, i distacchi, le intercapedini, i parcheggi - che, sebbene non menzionati espressamente nell'art. 1117 cod. civ., vanno ritenute comuni a norma della suddetta disposizione” (Cass. 9 giugno 2000, n. 7889).

 

Quindi l'eventuale istituzione di aree di sosta non cambierebbe la sostanza, e cioè che i bambini potrebbero giocare anche in quel caso.

Dove? 😄
A pallonate contro le auto? A fare ciclismo a zig zag tra auto, moto e dissuasori?

Tranquilla che se si vuole il metodo per stroncare queste abitudini lo si trova, bisogna solo essere la maggioranza nel condominio.

Fairy82 dice:

Il diritto è quello di giocare.

Non quello di giocare dove si arreca disturbo.

Il resto sono solo chiacchiere di chi non ha la benché minima idea di cosa voglia dire lavorare con un sottofondo di urla continue.

Non è questione di tolleranza o mancanza della stessa, ma di rispetto del prossimo.

I bambini possono giocare anche altrove, senza venga limitato il loro diritto, mentre chi lavora da casa (per volontà o per obbligo) non può (e non deve, ci manca solo di doversi pagare un posto alternativo in virtù di un gesto di maleducazione).

Il diritto è quello di giocare anche nel cortile condominiale, tenendo conto del rispetto degli orari di riposo. Non si può imporre che lo facciano altrove, solo in funzione di un potenziale disturbo di condòmini intolleranti.

 

_GC_ dice:

Dove? 😄
A pallonate contro le auto? A fare ciclismo a zig zag tra auto, moto e dissuasori?

Tranquilla che se si vuole il metodo per stroncare queste abitudini lo si trova, bisogna solo essere la maggioranza nel condominio.

Il punto è chiarire che l'escamotage che suggerisci sostanzialmente non serve a nulla, i bambini trovano il modo di giocare ovunque e se anche tu lo fossi stato lo ricorderesti bene. 😉

È inutile, non la capirete mai fino a che non vi arriverà una querela, che la tolleranza ha un limite.

Esmeralda dice:

Il diritto è quello di giocare anche nel cortile condominiale, tenendo conto del rispetto degli orari di riposo. Non si può imporre che lo facciano altrove, solo in funzione di un potenziale disturbo di condòmini intolleranti.

 

Il punto è chiarire che l'escamotage che suggerisci sostanzialmente non serve a nulla, i bambini trovano il modo di giocare ovunque e se anche tu lo fossi stato lo ricorderesti bene. 😉

Mio padre mi portava a giocare al parco, quand'ero piccolo (poi ci andavo da solo con gli amici). 😛

Detto questo, non ti preoccupare, che "l'escamotage" serve: elimina tutti i tipi di partite, elimina biciclette, skate, pattini.

Se vogliono giocare alle belle statuine e forse a nascondino... 😛

Ma il problema nasce dal rumore delle attività di gruppo suddescritte, non dalla mera presenza.

Presenza, peraltro, che sparirà appena si romperanno le balle di non saper cosa fare circondati dalle auto. Cioè subito.

Fairy82 dice:

È inutile, non la capirete mai fino a che non vi arriverà una querela, che la tolleranza ha un limite.

Dovrebbe averlo anche l'intolleranza. Ed attenzione che le querele sono a spada a doppio filo.

 

_GC_ dice:

Mio padre mi portava a giocare al parco, quand'ero piccolo (poi ci andavo da solo con gli amici). 😛

Detto questo, non ti preoccupare, che "l'escamotage" serve: elimina tutti i tipi di partite, elimina biciclette, skate, pattini.

Se vogliono giocare alle belle statuine e forse a nascondino... 😛

Ma il problema nasce dal rumore delle attività di gruppo suddescritte, non dalla mera presenza.

Presenza, peraltro, che sparirà appena si romperanno le balle di non saper cosa fare circondati dalle auto. Cioè subito.

Bisogna ancora riuscirci però, a trasformarlo in parcheggio. Apparentemente di bambini nel residence dell'opener ce ne sono parecchi e dubito che si possa raggiungere con facilità anche una maggioranza qualificata.

  • Grazie 1
Esmeralda dice:

Dovrebbe averlo anche l'intolleranza. Ed attenzione che le querele sono a spada a doppio filo.

 

Bisogna ancora riuscirci però, a trasformarlo in parcheggio. Apparentemente di bambini nel residence dell'opener ce ne sono parecchi e dubito che si possa raggiungere con facilità anche una maggioranza qualificata.

Mi fa piacere che almeno hai accettato che funziona.

A piccolo passi, come per trovare i voti per il parcheggio.

 

Ovviamente se i genitori dei marmocchi fastidiosi fossero la maggioranza la cosa non si potrebbe attuare, ma ovviamente se così fosse l'opener non si sarebbe preoccupata di divieti o della minaccia di trasformare il cortile in parcheggio.

 

(Il posto auto sotto casa è un bell'incentivo per trovare una maggioranza qualificata, proprio per questo lo proposi qualche giorno fa nell'altra discussione).

 

Esmeralda dice:

Dovrebbe averlo anche l'intolleranza. Ed attenzione che le querele sono a spada a doppio filo.

 

Bisogna ancora riuscirci però, a trasformarlo in parcheggio. Apparentemente di bambini nel residence dell'opener ce ne sono parecchi e dubito che si possa raggiungere con facilità anche una maggioranza qualificata.

Tanti auguri nel dimostrare che la legge non tutela in primis il riposo, bensì il diritto al gioco.

Peraltro, cosa quereli?

La richiesta di fare meno rumore?

Buon divertimento ahahahah

Quanto poco mi piace una discussione che ha come oggetto quello di vietare o limitare il gioco di bambini che già ora non escono dai rigidi paletti fissati nel regolamento contrattuale che detta spazi ed orari! Ed ancor meno mi piacciono le minacce di querele, fortunatamente infondate, giacché "il diritto di querela sorge in capo ad ogni persona offesa da un reato per cui non debba procedersi d'ufficio o dietro richiesta o istanza" (cfr. art. 120 C.P.) ed il gioco di bimbi nell'area prevista e negli orari stabiliti ancora non è reato. Altra considerazione che mi fa ben sperare che non sia ulteriormente limitato il diritto dei bimbi al gioco è che almeno i genitori che abitano il vostro Condominio ed i nonni, non saranno affatto favorevoli ad iniziative del genere. Il diritto al silenzio ininterrotto e di 24 ore su 24 degli adulti che hanno acquistato immobili con un regolamento contrattuale dove era previsto il gioco dei bimbi, non vedo da dove possa sorgere. Mi pare una pretesa assurda e fortunatamente senza possibilità di essere imposta né da modifiche regolamentari né da sentenze della Magistratura.

Se non fosse banale, suggerirei dei buoni tappi per le orecchie: ho provato quelli di silicone e li trovo ottimi.

  • Mi piace 2
Tommaso_C dice:

Quanto poco mi piace una discussione che ha come oggetto quello di vietare o limitare il gioco di bambini che già ora non escono dai rigidi paletti fissati nel regolamento contrattuale che detta spazi ed orari! Ed ancor meno mi piacciono le minacce di querele, fortunatamente infondate, giacché "il diritto di querela sorge in capo ad ogni persona offesa da un reato per cui non debba procedersi d'ufficio o dietro richiesta o istanza" (cfr. art. 120 C.P.) ed il gioco di bimbi nell'area prevista e negli orari stabiliti ancora non è reato. Altra considerazione che mi fa ben sperare che non sia ulteriormente limitato il diritto dei bimbi al gioco è che almeno i genitori che abitano il vostro Condominio ed i nonni, non saranno affatto favorevoli ad iniziative del genere. Il diritto al silenzio ininterrotto e di 24 ore su 24 degli adulti che hanno acquistato immobili con un regolamento contrattuale dove era previsto il gioco dei bimbi, non vedo da dove possa sorgere. Mi pare una pretesa assurda e fortunatamente senza possibilità di essere imposta né da modifiche regolamentari né da sentenze della Magistratura.

Se non fosse banale, suggerirei dei buoni tappi per le orecchie: ho provato quelli di silicone e li trovo ottimi.

Il signor TommasoC deve essersi chiaramente dimenticato la vita da lavoratori.

Fairy82 dice:

Il signor TommasoC deve essersi chiaramente dimenticato la vita da lavoratori.

Forse hai ragione, un po' la memoria mi vacilla, ma non ho dimenticato la mia vita di bambino, quella di genitore e quella attuale di nonno.

I tappi li avevo sperimentati durante i cinque decenni dedicati allo studio prima, al lavoro poi.

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_GC_ dice:

Mi fa piacere che almeno hai accettato che funziona.

A piccolo passi, come per trovare i voti per il parcheggio. 

 

Ovviamente se i genitori dei marmocchi fastidiosi fossero la maggioranza la cosa non si potrebbe attuare, ma ovviamente se così fosse l'opener non si sarebbe preoccupata di divieti o della minaccia di trasformare il cortile in parcheggio. 

 

(Il posto auto sotto casa è un bell'incentivo per trovare una maggioranza qualificata, proprio per questo lo proposi qualche giorno fa nell'altra discussione).

 

Vedi cosa intendo? Ti pare adeguato il termine "marmocchi fastidiosi" per definire dei bambini che giocano? Non dimostra già questo un tuo pregiudizio insanabile nei loro confronti?

 

L'opener si è preoccupata perché si trova a confrontare una minoranza di condòmini ostile, ma ora è stata edotta su quello che può, o meglio non può, essere il campo di azione potenziale di costoro. Ad ogni modo le abitazioni hanno a disposizione ciascuna un giardino privato, se i bambini si ritrovassero a giocare lì, invece che nel cortile, si dovrebbero asfaltare pure quelli?

 

Fairy82 dice:

Tanti auguri nel dimostrare che la legge non tutela in primis il riposo, bensì il diritto al gioco.

Peraltro, cosa quereli?

La richiesta di fare meno rumore?

Buon divertimento ahahahah

Il gioco dei bambini è ugualmente importante come il riposo degli adulti. I condòmini sono già tutelati nel loro diritto, per quanto concerne le fasce di rispetto del riposo, ed è giusto che i bambini lo siano nel loro di poter giocare nel cortile condominiale negli orari consentiti. Per quanto concerne le ipotetiche querele, intendo che il risultato a volte non è quello sperato ed anzi possono produrre effetti opposti a quelli desiderati. Cosa dovrebbe sanzionare un Giudice, in questa circostanza, il fatto che i bambini giocano in cortile negli orari consentiti? Ci rendiamo conto?

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