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mamizzo

Vendita appartamento - qualcosa come quota legittima od altro?

Non so se il quesito che sto postando sia strettamente attinente al tema, ma ci provo lo stesso, chiedendovi in anticipo scusa se ho scantonato e, contemporaneamente ringraziandovi nel caso che qualcuno, leggendomi possa darmi un suggerimento o un consiglio.

 

Il problema è il seguente: due coniugi che hanno avuto due figli, per motivi strettamente personali, decidono di lasciare il loro unico appartamento ad uno soltanto di questi.

Poichè sono a conoscenza che lo Stato Italiano non prevede la diseredazione, non intendono procedere con atto di donazione perchè, "il figlio escluso", al momento che venisse a conoscenza della donazione, potrebbe intentare causa per ottenere la sua quota di legittima.

 

La domanda, pertanto, è: nel caso che i coniugi procedessero nel loro intento stipulando un regolare atto di vendita a favore del figlio, con usufrutto a vita a favore dei venditori (quindi "il figlio-acquirente" entrerebbe in possesso dell'immobile come si suol dire: a "babbo morto") in futuro, il fratello "non beneficiato" potrebbe richiedere qualcosa come quota legittima od altro?

 

Nel ringraziarvi per le eventuali risposte che potrete e vorrete darmi, vi prego di non giudicare il comportamento di questi genitori che sono disperati e che, solo per questo motivo, sono giunti a questa determinazione che dall'esterno, per chi non ne conosce le ragioni, li fa apparire come mostri dal momento che si può avere l'impressione che favoriscano un figlio all'altro.

Grazie. Mamizzo

Senza volere minimamente giudicare i comportamenti, ricordo che la legge italiana dispone a favore dei figli la cosiddetta "legittima". In altre parole si può favorire sì uno dei figli, ma non si può escludere del tutto l'altro figlio. Se due genitori fanno una donazione, all'apertura della successione scatta la cosiddetta "collazione", vale a dire che tutto ciò (di un certo valore) che i genitori hanno donato in vita viene conteggiato nell'eredità. Per escludere uno dei figli si può procedere con una compravendita, ma deve trattarsi di un atto vero, non simulato. Deve in particolare restare traccia del passaggio di denaro dal conto del figlio a quello dei genitori in assenza di altri movimenti sospetti (soldi che passano dal conto dei genitori a quelli del figlio prima o dopo l'atto). Il figlio potrebbe comprare dal genitore proprietario la nuda proprietà e contestualmente stabilire l'usufrutto a favore di entrambi. La cifra potrebbe essere modesta (tipo 40000 euro, ci sono delle tabelle ufficiali) e i genitori potrebbero nei mesi successivi fare ritornare al figlio un po' per volta, senza destare troppi sospetti, la cifra da esso pagata. Consiglio comunque la consulenza di un notaio. Saluti.

Grazie.

La tua cortese risposta mi è di conforto perchè corrisponde al mio pensiero, all'idea che mi ero fatto sul caso.

Il problema è, e per ora rimane, la tracciabilità del passaggio di denaro dai vari conti correnti.

A questo punto, ritengo che la cosa più opportuna da farsi sia quella di contattare un Notaio che possa loro spianare la strada.

Mamizzo

Grazie.

La tua cortese risposta mi è di conforto perchè corrisponde al mio pensiero, all'idea che mi ero fatto sul caso.

Il problema è, e per ora rimane, la tracciabilità del passaggio di denaro dai vari conti correnti.

A questo punto, ritengo che la cosa più opportuna da farsi sia quella di contattare un Notaio che possa loro spianare la strada.

Mamizzo

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