#1 Inviato 14 Dicembre, 2020 Buongiorno, scrivo perchè in ultima assemblea dell'anno scorso era stata deliberata una ripartizione del riscaldamento 70/30. Io avevo l'alloggio in ristrutturazione e prima di procedere al versamento delle rate previste in base al preventivo elaborato, l'amministratore mi ha più volte detto di corrispondere il 30%. Il mese scorso è arrivato il consuntivo dove è stata invece applicata una ripartizione 60/40. Ho prontamente contattato l'amministratore il quale mi ha risposto che la variazione % è dovuta al documento della diagnosi energetica a norme uni 10200. Ma una variazione rispetto a quanto deliberato in assemblea non andrebbe deliberata? Ho chiesto anche copia dell'UNI della diagnosi, ma mi è stato risposto che sono 40 pagine e non è possibile scannerizzarle tutte, bisogna trovare un'altra soluzione (sottolineo che per covid non vogliono che nessuno si rechi in ufficio). Come devo comportarmi? Qualcuno sa indirizzarmi e dirmi se è corretto variare le cose senza convocare l'assemblea? Grazie a chi mi aiuterà! CS
#3 Inviato 16 Dicembre, 2020 CS_Torino dice: Buongiorno, scrivo perchè in ultima assemblea dell'anno scorso era stata deliberata una ripartizione del riscaldamento 70/30. Io avevo l'alloggio in ristrutturazione e prima di procedere al versamento delle rate previste in base al preventivo elaborato, l'amministratore mi ha più volte detto di corrispondere il 30%. Il mese scorso è arrivato il consuntivo dove è stata invece applicata una ripartizione 60/40. Ho prontamente contattato l'amministratore il quale mi ha risposto che la variazione % è dovuta al documento della diagnosi energetica a norme uni 10200. Ma una variazione rispetto a quanto deliberato in assemblea non andrebbe deliberata? Ho chiesto anche copia dell'UNI della diagnosi, ma mi è stato risposto che sono 40 pagine e non è possibile scannerizzarle tutte, bisogna trovare un'altra soluzione (sottolineo che per covid non vogliono che nessuno si rechi in ufficio). Come devo comportarmi? Qualcuno sa indirizzarmi e dirmi se è corretto variare le cose senza convocare l'assemblea? Grazie a chi mi aiuterà! CS Potresti scrivere che corrisponderai il 30%, come previsto da regolare delibera assembleare, e ti riservi di corrispondere l'eventuale saldo ad approvazione avvenuta del bilancio consuntivo.
#4 Inviato 16 Dicembre, 2020 L'amministratore dice che la diagnosi è di legge e non c'è bisogno di delibera...
#5 Inviato 16 Dicembre, 2020 Sbaglia. Solo una delibera o un giudice possono fare nascere un'obbligazione in capo ad un condomino, questo dice la legge. Che, poi, l'assemblea sia tenuta ad uniformare le proprie decisioni alla legge è un altro discorso. Credo, però, che si tratterebbe solo di spostare nel tempo il pagamento di quel 10% da parte tua
#6 Inviato 16 Dicembre, 2020 CS_Torino dice: Buongiorno, scrivo perchè in ultima assemblea dell'anno scorso era stata deliberata una ripartizione del riscaldamento 70/30. Io avevo l'alloggio in ristrutturazione e prima di procedere al versamento delle rate previste in base al preventivo elaborato, l'amministratore mi ha più volte detto di corrispondere il 30%. Il mese scorso è arrivato il consuntivo dove è stata invece applicata una ripartizione 60/40. Ho prontamente contattato l'amministratore il quale mi ha risposto che la variazione % è dovuta al documento della diagnosi energetica a norme uni 10200. Ma una variazione rispetto a quanto deliberato in assemblea non andrebbe deliberata? Ho chiesto anche copia dell'UNI della diagnosi, ma mi è stato risposto che sono 40 pagine e non è possibile scannerizzarle tutte, bisogna trovare un'altra soluzione (sottolineo che per covid non vogliono che nessuno si rechi in ufficio). Come devo comportarmi? Qualcuno sa indirizzarmi e dirmi se è corretto variare le cose senza convocare l'assemblea? Grazie a chi mi aiuterà! CS La procedura adottata ha un errore di fondo: 1. Se il condominio (nel 2019) non aveva derogato dalla metodologia UNI 10200 mediante una perizia da parte di un tecnico abilitato, doveva ripartire i costi seguendo alla lettera tale norma. Questa normqa non prevede percentuali fisse per suddividere tra costi fissi (involontari) e costi a consumo. Le quote cambiano di anno in anno. Quindi la decisione dell'assemblea di determinare un 30%/70% era irregolare. 2. Se il condominio aveva derogato dalla metodologia UNI 10200, l'assemblea poteva decidere e determinare il 30%/70%. Ma in questo caso, alla fine della stagione, non si può interpellare di nuovo la UNI 10200, dalla quale si è derogato, per cambiare le quote decise dall'assemblea. Dal luglio 2020 (Dlgs 73/20) le cose sono cambiate: non serve più la perizia del tecnico. L'assemblea può decidere autonomamente le percentuali da attribuire come fisse (massimo 50%) e a consumo.
#7 Inviato 16 Dicembre, 2020 Grazie per i consigli e le informazioni. Sono l'ultima arrivata e non vorrei fare troppa polemica, ci terrei però a fare le cose in modo corretto.