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lelim

UNI 10200 e riparto consumi involontari

Buonasera.

Sono alle prese con le tabelle prodotte da un tecnico abilitato relativamente al mio condominio dove abbiamo provveduto ad installare, nella scorsa stagione, le valvole termostatiche.

Dopo una serie di valori tabellari relativi ai singoli appartamenti, volti a quantificare la potenza di ogni singolo radiatore, è stato elaborato un progetto termo-tecnico che porta a stabilire il fabbisogno complessivo di energia termica del CONDOMINIO e, tenendo conto del piano, della esposizione e di cose a me sconosciute, fornisce i MILLESIMI di ciascuna singola unità abitativa.

Tali millesimi dunque sono decisamente influenzati dalle perdite termiche che ogni singolo appartamento si trova ad avere a causa della sua posizione (piano terra o ultimo piano) e delle conseguenti dispersioni di calore.

Se questa è la RATIO che sottintende la norma con cui il calcolo viene eseguito la mia domanda è questa:

 

Perché si dovrebbero conteggiare i costi di gestione in accordo a detti valori millesimali?

Perché i costi di lettura dei contatori dovrebbero anch'essi essere ripartiti con tale tabella?

E che dire dei costi di manutenzione o delle spese per la corrente per far funzionare la caldaia?

 

Come si configurano fra i CONSUMI INVOLONTARI (e quindi da ripartire secondo la tabella millesimale costruita invece su criteri della dispersione dei singoli appartamenti) tali voci di spesa?

Grazie.

Grazie.

Ho già consultato INTERNET ... ma se la NORMA mi è chiara non ne condivido lo spirito.

 

Rinnovo dunque i miei perché:

Perché si dovrebbero conteggiare i costi di gestione in accordo a detti valori millesimali?

Perché i costi di lettura dei contatori dovrebbero anch'essi essere ripartiti con tale tabella?

E che dire dei costi di manutenzione o delle spese per la corrente per far funzionare la caldaia?

 

Come si configurano fra i CONSUMI INVOLONTARI (e quindi da ripartire secondo la tabella millesimale costruita invece su criteri della dispersione dei singoli appartamenti) tali voci di spesa?

Grazie.

Grazie.

Ho già consultato INTERNET ... ma se la NORMA mi è chiara non ne condivido lo spirito.

 

Rinnovo dunque i miei perché:

Perché si dovrebbero conteggiare i costi di gestione in accordo a detti valori millesimali?

Perché i costi di lettura dei contatori dovrebbero anch'essi essere ripartiti con tale tabella?

E che dire dei costi di manutenzione o delle spese per la corrente per far funzionare la caldaia?

 

Come si configurano fra i CONSUMI INVOLONTARI (e quindi da ripartire secondo la tabella millesimale costruita invece su criteri della dispersione dei singoli appartamenti) tali voci di spesa?

Grazie.

Domande che si possono rispondere così in una unica soluzione;

 

La norma UNI 10200 dice che le spese devono essere ripartite in quella maniera.

 

Chissà, forse troverai qualcuno tra i forumisti che ti potrà rispondere in maniera più accurata conoscendo a fondo tutta la norma della UNI 10200, la quale purtroppo non si trova in toto in rete.

Condivido in pieno le tue perplessità.

Attribuire totalmente costi di gestione e manutenzione ordinaria dell'impianto di riscaldamento ai "consumi involontari" e suddividere la relativa spesa per i nuovi millesimi di riscaldamento, mi sembra del tutto ingiusto. A mio avviso questa spesa andrebbe più correttamente suddivisa proporzionalmente ai CONSUMI di ciascun condomino.

Purtroppo la norma dispone diversamente...e quindi l' unica possibilità è quella di ottenere un voto unanime in Assemblea per introdurre un diverso criterio di suddivisione di questa spesa.

I costi di lettura consumi deibcaloriferi vanno ripartiti per appartamento secondo I numeri di termosifoni installati.

Le spese di manutenzione per millesimi di riscaldamento.

Spese di riparazioni per millesimi di proprieta'

Le spese di riscaldamento indiretto per millesimi di riscaldamento.

 

Questa e' la legge.

Ovviamente crea squilibri.ma ad oggi e' cosi.dovrebbe arrivare una revisione che introdurra'dei fattori compensativi in modonda rendere piu equilibrato I consumi tra appartamenti con diapersioni diverse.

Secondo me si sono mescolate un pò le argomentazioni.

Se si voleva intendere che sarebbe stato più corretto legare i costi della manutenzione anche al consumo volontario, ciò non era facile per diversi motivi: non sempre una serie storica dei consumi era disponibile, soprattutto se la redazione delle tabelle avveniva assieme alla prima posa dei contatori. Inoltre, la serie storica può cambiare. Si pensi ad una locazione, oppure un trasferimento, una separazione, etc. Creare una formula od un software che annualmente tenesse conto del consumo dello scorso anno, benchè fattibile, avrebbe a mio avviso creato una notevole mole di contenzioso.

 

Ma a mio avviso, il punto dove fa acqua la norma è un altro: il fabbisogno energetico è calcolato per un consumo finalizzato a mantenere la temperatura nei limiti stabiliti dalla legge, DPR 74/2013, ovvero 20° +-2.

Se uno consuma di più, la norma non consente di capire se vi è stata una violazione di legge oppure se l'inverno è stato molto freddo.

Ma se fosse stata la prima, la delibera è viziata da una violazione di una norma di legge?

La lettura dei ripartitori e'un valore fisso e uguale per tuttibglibappartamenti.chi ha 5 ripartitori ne paga 5,chi ne ha 10 ne paga 10.

La manutenzione si paga per millesimi di riscaldamento ,come la quota dei consumi indiretti.

Mi riferisco al post #6.

Io sono perfettamente d'accordo con quanto scritto da Antoniocassiopea ma, al contrario, la Amministratrice del mio condominio sostiene che le spese di lettura dei contatori siano anch'esse da ripartire secondo la tabella dei millesimi sostenendo che "così dice la norma UNI10200".

Anche le spese di CORRENTE ELETTRICA per far funzionare la caldaia le ha conteggiate nella quota dei CONSUMI INVOLONTARI così da ripartirle poi sempre con la "tabella maledetta" mentre, secondo quanto riportato nello stesso post, anche queste andrebbero FUORI da tale calcolo.

E' possibile avere dagli esperti del forum uno stralcio dalla norma UNI10200 da cui si evinca la tipologia delle spese da far rientrare nel calderone del CONSUMO INVOLONTARIO ??

Si può in qualche modo intervenire sui NORMATORI evidenziando il disappunto prodotto dai loro criteri di far rientrare nei consumi involontari spese che sono assolutamente indispensabili al servizio di riscaldamento e consumate dunque VOLONTARIAMENTE come la corrente elettrica o i soldi spesi per le letture dei contatori .... (cosa hanno queste ultime di INVOLONTARIO mi rimane davvero difficile da capire).

Grazie

Buongiorno, l' amministratore sbaglia , ma non di poco far pagare i contabilizzatori per mm. Se un condomino per esempio ha due termosifoni non c'è motivo di ripartire la sua somma con le altre che ne hanno di più. In assemblea cosa avete deliberato sul punto? In caso contrario opponetevi alle sue affermazioni facendo verbalizzare il contrario di quanto dice il vostro mandatario.

Mi riferisco al post #6.

Io sono perfettamente d'accordo con quanto scritto da Antoniocassiopea ma, al contrario, la Amministratrice del mio condominio sostiene che le spese di lettura dei contatori siano anch'esse da ripartire secondo la tabella dei millesimi sostenendo che "così dice la norma UNI10200".

Anche le spese di CORRENTE ELETTRICA per far funzionare la caldaia le ha conteggiate nella quota dei CONSUMI INVOLONTARI così da ripartirle poi sempre con la "tabella maledetta" mentre, secondo quanto riportato nello stesso post, anche queste andrebbero FUORI da tale calcolo.

E' possibile avere dagli esperti del forum uno stralcio dalla norma UNI10200 da cui si evinca la tipologia delle spese da far rientrare nel calderone del CONSUMO INVOLONTARIO ??

Si può in qualche modo intervenire sui NORMATORI evidenziando il disappunto prodotto dai loro criteri di far rientrare nei consumi involontari spese che sono assolutamente indispensabili al servizio di riscaldamento e consumate dunque VOLONTARIAMENTE come la corrente elettrica o i soldi spesi per le letture dei contatori .... (cosa hanno queste ultime di INVOLONTARIO mi rimane davvero difficile da capire).

Grazie

L'amministratrice non ha capito nulla.

 

Le spese per i consumi volontari si dividono in base alle letture dei contabilizzatori e NON IN MILLESIMI!!!

Grazie per la Vostra attenzione.

Ora, di seguito, riporto la risposta ottenuta via mail dall'Amministrazione a seguito di una mia mail di contestazione e richiesta di chiarimenti circa, appunto, la ripartizione delle letture dei consumi da lei effettuata secondo la nuova tabella millesimale:

 

"Buongiorno,

siamo andati a ricontrollare la normativa UNI 10/200 che prevede per le letture un addebito di spesa ripartito in base ai m/m di riscaldamento.

Abbiamo ricontrollato come le altre ditte addebitano questa spesa e risulta sempre così ripartita.

Distinti saluti

Amministrazioni Strippoli srl

Via Francesco Sivori, 51

00136 Roma (RM)

Ufficio: 06.45.49.12.33

Cell: 349.44.46.329

H24: 333.29.55.850

Email: amministrazionistrippoli@gmail.com

Pec: amm.imm.strippoli@pec.it"

 

A tali affermazioni, credo di poter obiettare e rispondere solamente leggendo la norma UNI 10200 .....

 

E che dire della spesa per la CORRENTE ELETTRICA consumata dalla caldaia per produrre l'acqua calda che gira nei termosifoni?? ....

Sarà anch'essa prevista dalla stessa norma come CONSUMO INVOLONTARIO e quindi da ripartire con la tabella millesimale del riscaldamento??

@Mosquiton

Non mi pare che Ielim ponga questo problema.

Pacifico che i consumi volontari vadano divisi in base alle letture e pacifico anche che la norma UNI imponga di dividere per i nuovi millesimi di riscaldamento spese come la mantenzione ordinaria, terzo responsabile, ecc. dell'impianto di riscaldamento, considerate quindi totalmente tra i "consumi involontari".

Ielim si chiede giustamente quale sia la "ratio" di questa imposizione UNI, visto che la manutenzione, per esempio, non si fa solo perché esistono "consumi involontari", ma per garantire il servizio di riscaldamento anche per i consumi volontari. E in questo mi pare abbia ragione.

Altro mistero UNI.

Grazie per la Vostra attenzione.

Ora, di seguito, riporto la risposta ottenuta via mail dall'Amministrazione a seguito di una mia mail di contestazione e richiesta di chiarimenti circa, appunto, la ripartizione delle letture dei consumi da lei effettuata secondo la nuova tabella millesimale:

 

"Buongiorno,

siamo andati a ricontrollare la normativa UNI 10/200 che prevede per le letture un addebito di spesa ripartito in base ai m/m di riscaldamento.

Abbiamo ricontrollato come le altre ditte addebitano questa spesa e risulta sempre così ripartita.

Distinti saluti

Amministrazioni Strippoli srl

Via Francesco Sivori, 51

00136 Roma (RM)

Ufficio: 06.45.49.12.33

Cell: 349.44.46.329

H24: 333.29.55.850

Email: amministrazionistrippoli@gmail.com

Pec: amm.imm.strippoli@pec.it"

 

A tali affermazioni, credo di poter obiettare e rispondere solamente leggendo la norma UNI 10200 .....

 

E che dire della spesa per la CORRENTE ELETTRICA consumata dalla caldaia per produrre l'acqua calda che gira nei termosifoni?? ....

Sarà anch'essa prevista dalla stessa norma come CONSUMO INVOLONTARIO e quindi da ripartire con la tabella millesimale del riscaldamento??

Invia questo link all'amministratrice, così impara a ripartire correttamente le spese:

http://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2781%3Ala-ripartizione-delle-spese-di-riscaldamento-e-acqua-calda-sanitaria-la-uni-10200&catid=170&Itemid=2612

@ Ielim

Come dicevo in precedente post, secondo me hai ragione.

Ma ci si scontra con un' incongruenza della UNI 10200 che dispone diversamente.

Per ora c'è solo da sperare (poco) in una revisione della norma o nel buon senso, unanime, dell'Assemblea di condominio.

Ho letto con attenzione il documento al link che mi ha inviato.

 

Nel punto 1 di pagina tre leggo:

1) Determinare la spesa totale

 

Io sostengo che nella spesa TOTALE debbano essere conteggiati i costi sostenuti sia per il combustibile (gas o gasolio o altro) sia i costi della energia elettrica per far funzionare la caldaia, sia i costi legati alla sua MANUTENZIONE anno per anno !!!! (E'COSI' ??)

Al punto 4 sempre di pagina tre leggo:

 

4) Ripartire l'energia totale fra consumi volontari ed involontari

 

E questo viene fatto leggendo quanto "calore" ha erogato la caldaia e quanto "calore" hanno consumato i termosifoni. Per differenza fra i due valori si ottiene il "CONSUMO INVOLONTARIO" ed è possibile a questo punto stabilire la % di riparto fra le due grandezze (VOLONTARIO e INVOLONTARIO)

Ora passiamo al punto 5 a pagina 4 dove leggo:

 

5) Ripartire l'energia utile volontaria in base alle letture dei ripartitori

 

Sarebbe meglio affermare che si ripartiscono i costi TOTALI associati alla produzione della energia utile volontaria secondo il consumo indicato dai singoli ripartitori e quindi avremo il totale, per singolo appartamento, della spesa associata al CONSUMO VOLONTARIO.

Ora passiamo al punto 5 a pagina 4 dove leggo:

 

6) Ripartire l'energia utile involontaria in base ai millesimi di riscaldamento

 

Anche qui sarebbe meglio affermare che si ripartiscono i costi TOTALI associati alla produzione della energia prodotta, e purtroppo dispersa, e per questo indicata come CONSUMO INVOLONTARIO, in accordo con i millesimi indicati dalla TABELLA MILLESIMALE DEL RISCALDAMENTO.

Nulla leggo, invece, relativamente al costo ed alla ripartizione delle letture dei vari contatori.

 

L'operazione di LETTURA (delle unità di energia consumate) viene fornita direttamente dalle ditte che hanno provveduto alla installazione dei vari ripartitori sui singoli termosifoni presenti negli appartamenti condominiali con una quotazione "A RADIATORE".

Il costo di tale operazione, che nulla a a che fare con la parte termotecnica che ha informato la norma UNI 10200 e le specifiche di riparto delle spese complessive per il RISCALDAMENTO come sopra esposte, sarà dunque effettuato in accordo con il numero di radiatori installati nei singoli appartamenti dei vari condomini.

 

Grazie al Vostro aiuto mi sembra di aver potuto mettere ordine nella mia testa relativamente a come dovrebbero essere ripartiti i consumi dell'impianto di riscaldamento.

 

I vari amministratori di condominio che sono nel forum ... sono d'accordo??

E' così che viene fatto nei loro stabili??

E' così che viene applicata la norma UNI 10200 e la relativa tabella millesimale del riscaldamento?

GRAZIE

Sono d'accordo con te.

Il criterio riportato dalla UNI 10200 prevede che sia ripartita la spesa TOTALE di riscaldamento di un determinato esercizio: quindi tale spesa TOTALE deve comprendere gasolio, manutenzione ordinaria, terzo responsabile, corrente, costi per la lettura consumi e quanto altro faccia parte della spesa complessiva del condominio ( tranne la manutenzione straordinaria) sostenuta per il riscaldamento, in un determinato esercizio.

Così facendo le spese di manutenzione ordinaria, ecc., entrano nelle modalità di suddivisione PROPORZIONALMENTE, ai consumi complessivi e non sono attribuiti esclusivamente alle modalità di riparto dei "consumi involontari" (cioè totalmente suddivisi per i nuovi millesimi di riscaldamento). In questo modo quindi se il consumo involontario è stato, per esempio, il 25%, SOLO il 25% delle spese di manutenzione ordinaria, ecc. , verrà suddiviso per i nuovi millesimi di riscaldamento e non TUTTA la spesa.

Questo criterio, ben descritto nel link postato, mi sembra più ragionevole perché, come dicevo, si tratta di spese sostenute per garantire un servizio (il riscaldamento) che riguarda sia consumi volontari che involontari e che quindi non ha senso suddividere con le modalità utilizzate per i soli consumi involontari.

È anche vero che ho letto autorevoli pareri che interpretano la norma UNI 10200 attribuendo le spese di manutenzione ordinaria ecc. , ai consumi involontari, in quanto considerate spese gestionali.

Con tutto il rispetto per queste interpretazioni, a me non sembra seguano lo spirito della norma UNI che è : " pago quanto consumo" e attribuire questa spesa UNICAMENTE ad una suddivisione per millesimi anziché ancorarla, per la parte eccedente i "consumi involontari", anche ai consumi volontari, mi pare un controsenso.

Se la norma prevede di ripartire le "spese di Gestione, ed i costi di manutenzione" esclusivamente ed in toto secondo la tabella millesimale (consumi involontari) allora ci dobbiamo unire e tentare in tutti i modi di farla cambiare .... !!!! (facendone rientrare i costi nel computo del TOTALE DELLE SPESE PER IL RISCALDAMENTO prima che essi vengano ripartiti fra volontari ed involontari).

C'è qualcuno tra i frequentatori del forum che ha accesso alla NORMA e, magari per stralcio, ne può pubblicare la parte corrispondente a questa .... "genialata"

E' davvero un controsenso spingere verso una tariffazione "a consumo" e poi infilare le spese di manutenzione e di gestione nel computo dei consumi involontari ... premiando di fatto chi, solo per sua fortuna, è già premiato dalla sorte abitando nella parte centrale del palazzo e penalizzando invece chi ha la sfortuna di abitare in un alloggio al pian terreno o all'ultimo piano imputando loro aggravi di spesa a causa delle perdite di calore che sono invece legate a come è stata costruita la palazzina in cui TUTTI abitano!

Che si può fare??

Ho letto con attenzione il documento al link che mi èa inviato.

 

Nel puntoil 1 di pagina tre leggo:

1) Determinare la spesa totale

 

Io sostengo che nella spesa TOTALE debbano essere conteggiati i costi sostenuti sia per il combustibile (gas o gasolio o altro) sia i costi della energia elettrica per far funzionare la caldaia, sia i costi legati alla sua MANUTENZIONE anno per anno !!!! (E'COSI' ??)

Al punto 4 sempre di pagina tre leggo:

 

4) Ripartire l'energia totale fra consumi volontari ed involontari

 

E questo viene fatto leggendo quanto "calore" ha erogato la caldaia e quanto "calore" hanno consumato i termosifoni. Per differenza fra i due valori si ottiene il "CONSUMO INVOLONTARIO" ed è possibile a questo punto stabilire la % di riparto fra le due grandezze (VOLONTARIO e INVOLONTARIO)

Ora passiamo al punto 5 a pagina 4 dove leggo:

 

5) Ripartire l'energia utile volontaria in base alle letture dei ripartitori

 

Sarebbe meglio affermare che si ripartiscono i costi TOTALI associati alla produzione della energia utile volontaria secondo il consumo indicato dai singoli ripartitori e quindi avremo il totale, per singolo appartamento, della spesa associata al CONSUMO VOLONTARIO.

Ora passiamo al punto 5 a pagina 4 dove leggo:

 

6) Ripartire l'energia utile involontaria in base ai millesimi di riscaldamento

 

Anche qui sarebbe meglio affermare che si ripartiscono i costi TOTALI associati alla produzione della energia prodotta, e purtroppo dispersa, e per questo indicata come CONSUMO INVOLONTARIO, in accordo con i millesimi indicati dalla TABELLA MILLESIMALE DEL RISCALDAMENTO.

Nulla leggo, invece, relativamente al costo ed alla ripartizione delle letture dei vari contatori.

 

L'operazione di LETTURA (delle unità di energia consumate) viene fornita direttamente dalle ditte che hanno provveduto alla installazione dei vari ripartitori sui singoli termosifoni presenti negli appartamenti condominiali con una quotazione "A RADIATORE".

Il costo di tale operazione, che nulla a a che fare con la parte termotecnica che ha informato la norma UNI 10200 e le specifiche di riparto delle spese complessive per il RISCALDAMENTO come sopra esposte, sarà dunque effettuato in accordo con il numero di radiatori installati nei singoli appartamenti dei vari condomini.

 

Grazie al Vostro aiuto mi sembra di aver potuto mettere ordine nella mia testa relativamente a come dovrebbero essere ripartiti i consumi dell'impianto di riscaldamento.

 

I vari amministratori di condominio che sono nel forum ... sono d'accordo??

E' così che viene fatto nei loro stabili??

E' così che viene applicata la norma UNI 10200 e la relativa tabella millesimale del riscaldamento?

GRAZIE

Non capisco di cosa parli.

 

I consumi volontari si dividono in base alle letture dei ripartitori.

 

Se un appartamento ha una lettura di 500 e la somma di tutte le letture e' 8700, esso paghera' (500/8700) * spesa totale dei consumi volontari!

Se la norma prevede di ripartire le "spese di Gestione, ed i costi di manutenzione" esclusivamente ed in toto secondo la tabella millesimale (consumi involontari) allora ci dobbiamo unire e tentare in tutti i modi di farla cambiare .... !!!! (facendone rientrare i costi nel computo del TOTALE DELLE SPESE PER IL RISCALDAMENTO prima che essi vengano ripartiti fra volontari ed involontari).

C'è qualcuno tra i frequentatori del forum che ha accesso alla NORMA e, magari per stralcio, ne può pubblicare la parte corrispondente a questa .... "genialata"

E' davvero un controsenso spingere verso una tariffazione "a consumo" e poi infilare le spese di manutenzione e di gestione nel computo dei consumi involontari ... premiando di fatto chi, solo per sua fortuna, è già premiato dalla sorte abitando nella parte centrale del palazzo e penalizzando invece chi ha la sfortuna di abitare in un alloggio al pian terreno o all'ultimo piano imputando loro aggravi di spesa a causa delle perdite di calore che sono invece legate a come è stata costruita la palazzina in cui TUTTI abitano!

Che si può fare??

L'unica soluzione è derogare alla uni 10200.

@Mosquiton

Nel tuo post #14 mi hai inviato un link:

--link_rimosso--

 

Questo fa riferimento ad un articolo dell' ENTE ITALIANO NORMATORI dal titolo

 

La ripartizione delle spese di riscaldamento e acqua calda sanitaria: la UNI 10200

 

In questo articolo sono riportati i punti da me seguiti nel post #16

 

E' dalla traccia di questo articolo che ho provato a scrivere come andrebbero calcolati e ripartiti i consumi ....

 

Sembra però che la NORMA UNI 10200 faccia espressamente rientrare tra i consumi involontari, e quindi da ripartire con la tabella millesimale, sia le spese di GESTIONE (per intero), che le spese di MANUTENZIONE (anch'esse per intero) .... e questo, come sostengo io, cozza con lo spirito della norma che, a mio parere, avrebbe dovuto essere: "chi più consuma ... più paga".

Sempre a mio giudizio le spese per la manutenzione e quelle per la gestione andrebbero dapprima conteggiate nel totale, quindi anch'esse ripartite secondo la quota percentuale con cui si ripartiscono i consumi (volontario ed involontario) ... e poi addebitate secondo le letture dei ripartitori le prime e secondo la tabella millesimale le seconde!!

 

E' vero, a questo punto, che l'unica arma spendibile in un vecchio condominio come quello in cui mi trovo, è far dichiarare la non applicabilità della norma UNI 10200.

 

Domandina: Ma il tecnico che stila le tabelle millesimali del riscaldamento, fra i suoi calcoli non passa per il fabbisogno energetico a mq delle singole unità abitative? e se SI .... non può confrontarle subito fra loro e dare informazioni adeguate in merito, a chi gli ha commissionato il lavoro? (se esiste uni squilibrio superiore al 50% fra due delle unità in esame .... la UNI 10200 non si deve applicare!!)

Magari si farebbe prima e meglio, non vi pare?

@Mosquiton

Nel tuo post #14 mi hai inviato un link:

--link_rimosso--

 

Questo fa riferimento ad un articolo dell' ENTE ITALIANO NORMATORI dal titolo

 

La ripartizione delle spese di riscaldamento e acqua calda sanitaria: la UNI 10200

 

In questo articolo sono riportati i punti da me seguiti nel post #16

 

E' dalla traccia di questo articolo che ho provato a scrivere come andrebbero calcolati e ripartiti i consumi ....

 

Sembra però che la NORMA UNI 10200 faccia espressamente rientrare tra i consumi involontari, e quindi da ripartire con la tabella millesimale, sia le spese di GESTIONE (per intero), che le spese di MANUTENZIONE (anch'esse per intero) .... e questo, come sostengo io, cozza con lo spirito della norma che, a mio parere, avrebbe dovuto essere: "chi più consuma ... più paga".

Sempre a mio giudizio le spese per la manutenzione e quelle per la gestione andrebbero dapprima conteggiate nel totale, quindi anch'esse ripartite secondo la quota percentuale con cui si ripartiscono i consumi (volontario ed involontario) ... e poi addebitate secondo le letture dei ripartitori le prime e secondo la tabella millesimale le seconde!!

 

E' vero, a questo punto, che l'unica arma spendibile in un vecchio condominio come quello in cui mi trovo, è far dichiarare la non applicabilità della norma UNI 10200.

 

Domandina: Ma il tecnico che stila le tabelle millesimali del riscaldamento, fra i suoi calcoli non passa per il fabbisogno energetico a mq delle singole unità abitative? e se SI .... non può confrontarle subito fra loro e dare informazioni adeguate in merito, a chi gli ha commissionato il lavoro? (se esiste uni squilibrio superiore al 50% fra due delle unità in esame .... la UNI 10200 non si deve applicare!!)

Magari si farebbe prima e meglio, non vi pare?

Certo, ma il calcolo delle nuove tabelle millesimali costa molto di più della perizia per derogare.

 

Quindi, conviene chiedere prima la perizia per derogare, evitando tra l'altro di calcolare nuovi millesimi che inevitabilmente scontentano alcuni.

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Ho avuto la possibilità di visionare la norma UNI 10200 del 2013.

Ora mi metto allo studio delle circa ottanta pagine che la compongono.

Ne saprò di più fra qualche giorno.

Scusate, ma capisco che nella ripartizione a millesimi di riscaldamento vadano a confluire i consumi dovuti alle ipotetiche dispersioni dell'impianto, ma che senso ha far confluire nella quota fissa le spese per la lettura dei contatori e le spese per la manutenzione dell'impianto e in questo modo continuare a far pagare una quota maggiore agli appartamenti già "svantaggiati"?

La lettura del contatore, i costi della realizzazione della tabella riassuntiva dei consumi e la manutenzione ordinaria dell'impianto non dovrebbero essere imputate a unità abitativa? Perché uno all'ultimo piano dovrebbe pagare di più, quando la posizione del suo appartamento non ha influito in nessun modo nel computo di questa spesa?

Scusate, ma capisco che nella ripartizione a millesimi di riscaldamento vadano a confluire i consumi dovuti alle ipotetiche dispersioni dell'impianto, ma che senso ha far confluire nella quota fissa le spese per la lettura dei contatori e le spese per la manutenzione dell'impianto e in questo modo continuare a far pagare una quota maggiore agli appartamenti già "svantaggiati"?

La lettura del contatore, i costi della realizzazione della tabella riassuntiva dei consumi e la manutenzione ordinaria dell'impianto non dovrebbero essere imputate a unità abitativa? Perché uno all'ultimo piano dovrebbe pagare di più, quando la posizione del suo appartamento non ha influito in nessun modo nel computo di questa spesa?

I costi di lettura possono essere ripartiti in base al numero di ripartitori di ogni appartamento.

@Mosquiton #24

 

Quando dici "possono essere ripartiti...." da cosa dipende?

Leggendo la norma UNI 10200, al paragrafo 11.10.3

 

Spesa per potenza termica installata da attribuire alla singola u.i. per climatizzazione invernale

 

si vede chiaramente che tanto le spese di manutenzione che quelle di gestione dell'impianto così come, espressamente, anche quelle derivanti dalle letture dei ripartitori (contatori) debbano essere ripartite secondo i millesimi delle tabelle millesimali calcolate secondo UNI 10200.

 

Ed è proprio questa ripartizione, imposta dalla norma, secondo un criterio di SPESA INVOLONTARIA a costi che INVOLONTARI non sono (la manutenzione ordinaria, i costi di gestione ed in particolare i costi associati alle letture dei contatori) che ho provato ad oppormi evidenziandone il controsenso nei miei post precedenti.

 

Ora, purtroppo, norma alla mano, devo dire che E' VERO: Tutti i cosiddetti COSTI INVOLONTARI la UNI 10200 li fa ripartire con i NUOVI millesimi di riscaldamento.

A mio giudizio ciò è sbagliato .... ma la norma è così.

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