#1 Inviato 22 Febbraio, 2016 Salve un saluto a tutti. Vi scrivo perché ormai non so più che fare mi ritrovo in una situazione disdicevole... vi spiego la mia situazione, vi prego aiutatemi. Circa 10 anni fa ho acquistato una porzione di trifamiliare, tale abitazione dispone di spazi e di servizi in comune (luce, cancello automatico, citofoni e pozzo con pompa per le acque piovana), all'epoca si è reso necessario l'installazione e l'intestazione di un contatore elettrico per fornire al impianto su menzionato energia elettrica, non essendo obbligati a costituire un condominio, si rendeva necessario l'intestazione di tale fornitura ad una persona fisica, allora i restanti due condomini essendo in una situazione altalenante e non stabile con la possibilità che vendessero mi sono offerto io di diventare titolare del contratto senza nessun delega da parte dei due condomini e, a titolo gratuito. Tutto è filato liscio per diversi anni, fino a quando una delle abitazioni è stata affittata a persone poco intelligenti, che ora si rifiutano di pagarmi la quota della bolletta cioè 1/3 del valore fatturato, contestandomi che non è intestata al condominio, per porre rimedio all'insolvenza ho inviato una raccomandata ai proprietari degli immobili che se non si provvedeva a saldate il debito avrei provveduto alla sospensione della fornitura, cosa che si e resa necessaria perché dopo 20 gg trascorsi dalla bolletta pagata e continui richiami, l'insolvente non intendeva saldare, successivamente il proprietario mi ha fatto un bonifico del debito dovuto dal suo conduttore e per risposta da parte del suo legale mi hanno minacciato di querela se avrei reiterato il gesto, ora e in arrivo la prossima bolletta, e già so come andrà a finire. Vi chiedo come posso venirne fuori da questa situazione possono obbligarmi ad essere il titolare di tale fornitura? Chiedono che sia devoluta a terzi l'amministrazione dell'abitazione come se fossi io il titolare dell'intero immobile, e spettasse a me nominare un amministratore. Posso a mezzo raccomandata avvisare i proprietari che non intendo essere più il contraente del contratto e di conseguenza avviare la procedura di rescissione della fornitura a mio nome? Indipendentemente se si costituirà il condominio? Vi prego come posso venirne fuori.
#2 Inviato 22 Febbraio, 2016 siete gia' un condominio visto che siete tre distinti prorietari di u.i. con parti in comune ,non avete obbligo di nominare un amministratore ma siete a tutti gli effetti un condominio con tutte le dovute incombenze tra cui la prima e' quella di richiedere il codice fiscale .
#3 Inviato 23 Febbraio, 2016 Puoi procedere ad informare gli altri proprietari che non è più tua intenzione mantenere il contratto Enel condominiale a tuo nome. Non hanno nessun diritto di obbligarti.
#4 Inviato 26 Febbraio, 2016 siete gia' un condominio visto che siete tre distinti prorietari di u.i. con parti in comune ,non avete obbligo di nominare un amministratore ma siete a tutti gli effetti un condominio con tutte le dovute incombenze tra cui la prima e' quella di richiedere il codice fiscale . Grazie delle vostre risposte. Ma tengo a precisare che uno dei proprietari si oppone alla creazione del condominio e di un amministratore esterno, perché troppo oneroso. Il terzo proprietario quello che ha dato l'immobile in locazione alla persona se cosi si può definire, causa della rottura della nostra quiete, vuole che l'amministrazione sia affidata ad un professionista. Sta di fatto che nessuno se ne interessa ne tanto meno prende l'iniziativa, o si fa parte lesa della situazione. Io fino ad oggi sono stato titolare del contratto e delegato della gestione del tutto, a titolo gratuito, non sono più disposto a venire incontro a tale situazione perché stanco, si è andato oltre fino ad arrivare alle offese personali a me e i miei cari. Oggi ho dato mandato al mio avvocato di tirarmene fuori da questa situazione visto che se chiudo il contratto enel minacciano di querele. Ritengo unica responsabile dell'accaduto la proprietaria che ha dato l'immobile in locazione perché è l'unica che doveva intimare alla sua inquilina di pagare la bolletta, perché non soggetti a obblighi di legge per la costituzione del condominio, visto che più conveniente economicamente per tutti.