#1 Inviato 28 Aprile, 2017 Apro questa discussione su Airbnb per non inquinare la discussione "gemella". Posseggo una casa in Trentino che affitto regolarmente tutto l'anno a turisti italiani e stranieri e una casa in Sardegna, in comproprietà con i miei due fratelli. Il mio compagno affitta la sua casa a Vienna solo per il periodo estivo. i miei fratelli solitamente affittano tramite il portale booking o tramite agenzie turistiche (in realtà è uno solo che se ne occupa), ma a volte affittano e gestiscono tutto da soli, mentre il mio compagno ed io ci siamo sempre appoggiati su Airbnb. In questi giorni sto cercando di capire che cosa cambierà per noi e per molti che utilizzano i portali immobiliari con il nuovo decreto legge entrato in Gazzetta. Quello che ho capito finora è che la nuova norma scatterà il 1° giugno e che Airbnb farà da sostituto di imposta applicando una ritenuta, ma se non viene esercitata l'opzione per il regime facoltativo, questa ritenuta che fine fà? Vorrei capire meglio, se io ho stipulato un contratto turistico di 10 giorni e voglio restare in Irpef, come faccio a non fare entrare in dichiarazione la ritenuta? L'ennesimo grazie.
#2 Inviato 28 Aprile, 2017 Probabilmente Airbnb fornirà un'opzione da spuntare se si intende avvalersi di questo strumento.
#3 Inviato 28 Aprile, 2017 Sembra che se non si sceglierebbe l'aliquota del 21% questa percentuale verrebbe trattenuta lo stessa: "[...] in caso di scelta per l’Irpef si tratterà di un versamento a titolo d’acconto e il proprietario lo considerà all’interno dei conti dell’Irpef dovuta per quell'anno." http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-04-25/tassa-affitti-turistici-pagare-sara-airbnb-145352.shtml In parole povere, il governo ha appena ammazzato un altro business, favorendo le locazioni a nero. Il 21% è decisamente troppo, in cambio di quale servizio poi?! Se poi si pensa che si dovrebbe aggiungere alla tassazione del 21% una eventuale tassa di soggiorno, ecc... PS: Sia chiaro, non offro immobili in locazione su Airbnb, ma mi capita di utilizzare il servizio per lavoro. Di sicuro presto ci sarà meno offerta, e aumenteranno gli immobili offerti a nero senza almeno quel minimo di sicurezza offerta dal portale.
#4 Inviato 28 Aprile, 2017 Che Airbnb accetti di fare da sostituto d'imposta è tutto da verificare: a tal proposito proprio oggi compare un articolo nel merito su "Ii Sole 24 Ore" edizione cartacea a pag. 36. Articolo che in merito alla cd "tassa airbnb" non si discosta di tanto da questo altro pubblicato da "Il Giornale.it" appena ieri http://www.ilgiornale.it/news/politica/pasticcio-tassa-airbnb-impossibile-applicare-1390322.html
#5 Inviato 28 Aprile, 2017 Posseggo una casa in Trentino che affitto regolarmente tutto l'anno a turisti italiani e stranieri e una casa in Sardegna, in comproprietà con i miei due fratelli. Il mio compagno affitta la sua casa a Vienna solo per il periodo estivo. i miei fratelli solitamente affittano tramite il portale booking o tramite agenzie turistiche (in realtà è uno solo che se ne occupa), ma a volte affittano e gestiscono tutto da soli, mentre il mio compagno ed io ci siamo sempre appoggiati su Airbnb. In questi giorni sto cercando di capire che cosa cambierà per noi e per molti che utilizzano i portali immobiliari con il nuovo decreto legge entrato in Gazzetta. Quello che ho capito finora è che la nuova norma scatterà il 1° giugno e che Airbnb farà da sostituto di imposta applicando una ritenuta, ma se non viene esercitata l'opzione per il regime facoltativo, questa ritenuta che fine fà? Vorrei capire meglio, se io ho stipulato un contratto turistico di 10 giorni e voglio restare in Irpef, come faccio a non fare entrare in dichiarazione la ritenuta? L'ennesimo grazie. Senza presunzione alcuna, sperando possano esserti d’aiuto, ti lascio i miei (sottolineo “miei”) appunti. Prendili con beneficio di inventario. Sono pieni di punti interrogativi su alcuni punti di dubbia interpretazione e gonfi di segni rossi. Questo per farti capire che alla data odierna certezze (merce rara di questi tempi) sul testo di legge non ce ne sono molte. Primi appunti sulle disposizioni in tema di locazioni brevi contenute nel DL 50/2017 La nuova norma interessa gli immobili abitativi locati da persone fisiche a fini turistici sul territorio italiano (la cedolare secca non si applica alle locazioni di immobili situati all’estero, i cui relativi redditi rientrano nei “redditi diversi”) per “una durata non superiore a 30 giorni”. Pare toccare sia gli intermediari web che operano online in circuiti di promo-commercializzazione sia quelli che operano fisicamente, che vorrebbe dire i soli portali riscossori (totali e parziali?) e le sole agenzie immobiliari - poche, ma ce ne sono - a cui si dà l’incarico di affittare ad esempio la casa al mare o in montagna, “qualora incassino i canoni o i corrispettivi relativi ai contratti” (articolo 4, comma 5). Il decreto legge è entrato in Gazzetta il 24 aprile e le disposizioni non sono ancora in vigore. La norma scatta dal 1° giugno, che è una scadenza molto ravvicinata: il decreto è entrato in Gazzetta il 24 aprile, andrà convertito entro 60 giorni, che vuol dire entro il 24 giugno, con il rischio di avere un regime fiscale che entra in vigore, mentre magari si sta ancora discutendo di modifiche all’art.4 (Regime fiscale delle locazioni brevi). Tutti i dettagli sulle comunicazioni che dovranno essere fatte dagli intermediari fisici e digitali saranno contenuti in un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate e finché non arrivano questi dettagli, la norma di legge non è operativa: è auspicabile che il provvedimento arrivi prima del 1° giugno. Non essendo ancora stato emanato tale atto, si può ritenere che se io intercetto il mio turista onestamente (l’host potrebbe utilizzare il portale come vetrina per poi aggirare la relazione con il turista per sfuggire ai controlli, contattandolo privatamente), muovendomi in autonomia, mettendo un annuncio su una rivista, nella bacheca dell’Informagiovani o di un centro commerciale oppure utilizzando portali che non fanno da esattori, non passando, quindi, attraverso un soggetto che mi fa da intermediario diretto e che riscuote il canone per me, la ritenuta alla fonte non dovrebbe scattare, e se è così (si attendono conferme dalle Entrate), io continuerò ad applicare le solite regole civilistiche e fiscali (per il versante amministrativo della locazione turistica, qualora gli alloggi privati per fini turistici siano riconducibili a strutture di tipo ricettivo, per i relativi adempimenti si rimanda alle diverse norme regionali di regolamentazione). Base contrattuale scritta (sempre) con indicazione delle finalità turistiche volta a prevenire eventuali comportamenti illeciti, se non si vuole che le parti vedano regolati diritti e doveri dalle condizioni poste dal gestore del portale. Registrazione (se dovuta) cartacea o telematica. Dichiarazione dei proventi derivanti dalla locazione nel quadro B (mod. 730) o RB (Redditi) della dichiarazione dei redditi, con opzione o meno per la cedolare. Viceversa, se io mi avvalgo di un intermediario diretto online o fisico, quest’ultimo applicherà una ritenuta del 21% sulle somme che incassa dall’inquilino. L’intermediario incassa 500 euro. Io mi vedrò accreditati 500 euro meno il 21% e la commissione dell’intermediario. Toccherà poi a me decidere se voglio optare o meno per la cedolare secca. Se nella dichiarazione dei redditi esercito l’opzione, quel 21% esaurirà l’imposta sulla locazione. Se, invece, nella dichiarazione dei redditi non opto, quel 21% sarà un acconto dell’IRPEF ed io semplicemente quando vado a versare le imposte l’anno successivo, andrò a conguaglio, aggiungendo la differenza che devo pagare. L’intermediario dovrebbe occuparsi di tutto: oggi le piattaforme digitali versano il canone al netto delle commissioni concordate, in futuro verseranno tutto il canone al netto delle commissioni e della ritenuta. Tranne questa operazione fiscale, per il locatore non cambia nulla rispetto al passato. (continua)
#6 Inviato 28 Aprile, 2017 Sotto i 30 giorni posso continuare a non registrare il contratto. Incasso il canone nelle modalità concordate e, una volta incassato il canone, non ho altri obblighi di natura fiscale, se non quelli nella dichiarazione dell’anno successivo di dichiarare l’ammontare del canone incassato, barrando la casella della cedolare secca in caso di opzione. In questo caso non è necessario l’invio della raccomandata al turista e sussiste solo l’obbligo di dotazione dell’attestato di prestazione energetica e comunicazione (se l’immobile fa parte di un condominio) all’amministratore i nomi e i dati di tutti i conduttori (che magari hanno abbandonato da tempo l’immobile) per consentirgli di aggiornare il registro anagrafico condominiale che, in breve tempo, potrà diventare ipertrofico. Se struttura ricettiva regolarmente autorizzata dal Comune, inoltro telematico delle presenze (sistema “Alloggiati web”), indipendentemente dal soggetto (UE o extraUE) e dalla durata del soggiorno, in caso contrario, se soggetto extraUE, presentazione all’autorità di P.S. del modello “Comunicazione di ospitalità” che permane sempre. Sopra i 30 giorni sono obbligato a registrare il contratto in via cartacea o telematica, con l’avvertenza che se faccio 4 locazioni da 10 giorni con lo stesso turista nello stesso anno, la quarta la devo registrare, quando sfondo il tetto dei 30 giorni, cumulando la durata di ogni singola locazione ai fini dell’imposta di registro (che pago sui 40 giorni, non sulla durata dell’ultimo rapporto: in sostanza, è come se facessi un’unica locazione di 40 giorni con lo stesso conduttore), con la conseguenza che, poiché corre l’obbligo di registrazione in termine fisso, scatta non solo l’obbligo di dotazione, ma anche l’obbligo di consegna e informativa (nel corpo del contratto) del documento energetico (APE) e dare comunicazione scritta dell’avvenuta registrazione, allegando un riscontro documentale, entro i successivi sessanta giorni, sia al conduttore e (se l’immobile fa parte di un condominio) all’amministratore, consentendogli di aggiornare il registro di anagrafe condominiale. Se struttura ricettiva regolarmente autorizzata dal Comune, inoltro telematico delle presenze (sistema “Alloggiati web”), indipendentemente dal soggetto (UE o extraUE) e dalla durata del soggiorno, in caso contrario, se soggetto extraUE, presentazione all’autorità di P.S. del modello “Comunicazione di ospitalità” che permane sempre. Anche in questo caso, posso optare o meno per la cedolare direttamente in contratto (senza inviare raccomandata) e nel modello di registrazione RLI (quadro D). Quello che devo fare è tenere sempre conto dei pagamenti che ricevo, e sapere che fino a che non entra in vigore la ritenuta, li riceverò completi e dovrò versare l’imposta l‘anno prossimo. Quando, invece, entrerà in vigore la ritenuta comincerò a riceverli al netto dell’importo, perché la ritenuta la “paga” l’intermediario versandola all’erario, anche se io non ho opzionato la cedolare: l’intermediario farà sempre la ritenuta, a prescindere che io cedolarizzi o meno, spetterà a me la decisione se assoggettare o meno il contratto. Potrei ad esempio anche decidere di rimanere in IRPEF perché ad esempio devo sfruttare delle detrazioni che perderei se rimassi in cedolare. Riguardo le ritenute, la regola dovrebbe essere quella generale. A febbraio dell’anno prossimo mi verrà mandata dall’intermediario una certificazione unica in cui verrà certificato l’ammontare lordo e l’ammontare delle ritenute. Quindi, questa certificazione mi servirà da promemoria sugli importi ed io quegli importi li dovrò comunque indicare in dichiarazione andando a scegliere o meno la cedolare secca. Nel 2018 dovrò, quindi, fare molta attenzione quando dovrò fare la dichiarazione perché sicuramente avrò degli importi che saranno soggetti a ritenuta e altri no. L’annuncio può essere fatto anche da uno dei comproprietari (il problema, semmai, sorge se chi fa l’annuncio non è un host proprietario), al pari del contratto che, come noto, può essere intestato anche ad uno solo di essi, ma c’è una norma del TUIR (l’art.26) che dice che il canone incassato va comunque dichiarato fiscalmente pro quota, anche nell’ipotesi in cui sia uno solo dei comproprietari ad incassarlo materialmente. Per completezza, va ricordato anche che esiste una sentenza (n.3085/2016) che i coraggiosi, i valorosi potranno far valere in sede tributaria, in cui la Suprema Corte, sull’onda di alcune pronunce di commissioni tributarie, ha ritenuto che il reddito fondiario possa essere imputato solo al comproprietario titolare del rapporto. Le mie (abborracciate e incomplete) annotazioni terminano qui. Dal punto di visto operativo, vedremo cosa succederà con il provvedimento delle Entrate. Dalle Entrate c’è da aspettarsi di tutto, vedrai che troveranno il modo per ingarbugliare anche questa matassa, per cui sarà necessaria una ulteriore circolare esplicativa di 100 pagine del provvedimento composto di 5 pagine. Magari, invece, non andrà così, ogni montagna e collina verrà spianata, ciò che è storto verrà raddrizzato e ogni dubbio verrà chiarito, e, affrontando il caso host, le Entrate potrebbero intervenire dando la possibilità all’host non proprietario di segnalare che il reddito fa riferimento ad un altro soggetto proprietario, nonché all’host comproprietario di indicare che il reddito fa riferimento anche ad altri host comproprietari.
#7 Inviato 29 Aprile, 2017 Ciao, e pensare che basterebbe così poco per regolamentare tutta la normativa relativa alla legge sugli affitti. La 431/98 a cui tutti DEVONO far riferimento (locatori, locatari, airbnb, booking, agenti immobiliari vari, ecc...) è nata male, continua ad essere un pasticcio e, se i nostri governanti continuano a fare D.L., decreti, emendamenti, regole e regolette sulla base di essa, soltanto per sperare di incassare un po' di più....faranno soltanto ulteriori pasticci, aumentando il "nero", intaseranno ulteriormente i Tribunali di cause e causette....con il risultato che nelle casse dello Stato ci sarà sempre meno e più danni per tutti. Basterebbe liberalizzare, veramente, questo mercato, senza vincoli, regole e regolette. Senza distinzioni tra studenti, turismo, abitazioni normali, transitorie ecc... Chiunque vuole affittare il proprio immobile deve registrare il contratto con clausole a piacimento scelte e concordate tra il locatore ed il locatario, se non si registra il contratto presso l'ADE multa salatissima al proprietario per il 70%, all'inquilino per il 30%. Ovviamente fissare una tassa unica sull'incasso dell'affitto percepito, per esempio per tutti il 15%/20%, ed eliminare l'IMU per chi concede in locazione il proprio appartamento. Concedere, a chi ha redditi bassi tra gli inquilini, di poter scaricare fiscalmente l'affitto pagato. Dare la possibilità CONCRETA, VERA, al proprietario, di rientrare in possesso del proprio appartamento alla scadenza del contratto, quindi immediatamente, senza dover andare in Tribunale ma, usando le FF.OO. in caso di resistenza da parte dell'inquilino e, ugualmente, nel caso di morosità, con espulsione dall'appartamento del moroso già dopo il mancato pagamento di 2 mensilità altro che Tribunali, avvocati ed ufficiali giudiziari che non si sa mai quando vengono e se vengono.... Quando uno va al negozio per comprare un oggetto se non lo paga il negoziante non glielo da, se lo prende con la forza è furto e il negoziante chiama la Polizia la quale provvede immediatamente e cosi bisogna fare con gli appartamenti, altrimenti non se ne esce.... I proprietari hanno paura ad affittare perché sanno che in caso di "stranimento" dell'inquilino per qualsiasi ragione, esso non è tutelato. Ecco che improvvisamente, con questo tipo di legge, si abbassano i canoni, perché ce ne sarebbero molti di più sul mercato, molta gente che oggi non può prendere in locazione una casa invece lo potrebbe fare in quanto troverebbe canoni a buon mercato, non ci sarebbe più il problema emergenza abitazione, è inevitabile. Lo Stato incasserebbe di più perché c'è certezza su quel 20% stabilito, i Tribunali si occuperebbero di cose ben più importanti perché si svuoterebbero..... Perciò......non vedo perché non si faccia. Non si fa perché dove c'è ambiguità, incertezza, dubbio, diversità di interpretazione, i furbi, furbetti, avvocati e quanti altri ci sguazzerebbero alla grande, ciao
#8 Inviato 29 Aprile, 2017 Grazie a tutti e un grazie immenso a Iorek e ai suoi mitici appunti che mi hanno fatto capire alcune cose. Approfitto ancora della sua competenza per chiedere un'ultima cosa. In passato ho concesso la casa in Trentino in uso a terzi, senza sottostare alla disciplina della locazione. E' capitato che i comodatari, a loro volta, su mio assenso, l'affittasserro occasionalmente a turisti di passaggio. Vedo che il terzo comma del decreto norma anche aspetto. Il problema, come hai osservato tu, è che il comodante non è l'host proprietario. Chiedo: "La ritenuta verrà applicata anche ai contratti conclusi dai comodatari?"
#9 Inviato 30 Aprile, 2017 Chiedo: "La ritenuta verrà applicata anche ai contratti conclusi dai comodatari?" Dalla lettura del testo di legge, la locazione breve assume sempre più i connotati di una locazione “anormale”. Riguardo al comodato (e alla sublocazione, fino ad ora esclusa dalla cedolare secca nelle locazioni “normali”), il legislatore ci dice ora che il comodatario e il sublocatore possono cedolarizzare i “corrispettivi lordi” (intendendo forse riferirsi agli oneri condominiali, che sono stati sempre scorporati dall’imponibile) dei contratti conclusi dal comodatario e dal sublocatore, “stipulati alle condizioni di cui al comma 1”, vale a dire locazioni e sublocazioni brevi, di durata non superiore a 30 giorni. Il guaio è che le complicazioni non sono soltanto quelle che emergono dal testo di legge. Ci sono anche quelle nascoste. La vicenda è quella del reddito tassabile (cedolarizzato o meno) scaturente dai “contratti a titolo oneroso conclusi dal comodatario” (brevi o meno). Questo punto sarà oggetto di controversia e contenzioso, in quanto, se è vero che, in termini di diritto privato, il contratto di locazione, in quanto di natura personale, non richiede la titolarità in capo al locatore dei diritti di proprietà sulla cosa, ma solo la disponibilità di fatto del bene, il comodato rimane per le Entrate pur sempre un atto di cortesia e, quindi, fa nascere solo un diritto personale di godimento e non un altro diritto reale, conseguentemente la titolarità del reddito fondiario non viene trasferita al comodatario (in tal senso Agenzia delle Entrate, risoluzioni 381/E/2008 e 394/E/2008), essendo questi soltanto un detentore del bene ricevuto (Agenzia delle Entrate, risoluzione 196/E/2008; Corte di Cassazione, fra le tante, n.15877/2013) e l’immobile concesso in comodato è equiparabile ad un immobile del proprietario tenuto “a disposizione” (Ministero delle Finanze, risoluzione 07/06/1980), per cui anche se il comodatario affitta a fini turistici, è il proprietario a dover dichiarare quanto percepito. Questo è un aspetto problematico che porrà dei problemi applicativi. Perché se il comodatario, come si è visto, è un semplice detentore dell’immobile e, quindi, è estraneo ai prelievi fiscali, l’intermediario diretto web o fisico operativamente dovrebbe applicare la ritenuta sul canone – e qui vengo alla tua domanda - non in capo al comodatario (che affitta), bensì in capo al comodante (che dichiara), per cui sarebbe necessario che le Entrate prima chiarissero, eventualmente dando la possibilità all’host non proprietario (comodatario) di segnalare che il reddito fa riferimento ad un altro soggetto proprietario (comodante). Ma al di là di tutto questo, dal testo di legge scaturisce una sola certezza: la vera semplificazione in Italia non ci sarà mai.
#10 Inviato 30 Aprile, 2017 ................. Ma al di là di tutto questo, dal testo di legge scaturisce una sola certezza: la vera semplificazione in Italia non ci sarà mai. Ecco, questa è la vera sintesi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Indipendentemente dalla tua, apprezzabile, disquisizione tecnica di cui prendo atto, riguardo la figura del comodatario che loca l'appartamento ad altri, anche se su autorizzazione di Emily87 comodante, vedo enormi ombre nel momento in cui, malauguratamente, si accendesse una scintilla ( di qualunque tipo, morosità, non rispetto delle regole, non uscita delle x persone alla scadenza fissata, ecc....ecc....) tra il comodatario ed i suoi "inquilini" su come possa, il comodante Emily87, rientrare in possesso del suo appartamento. Che io sappia il rapporto tra comodante e comodatario, per qualsiasi cosa, a maggior ragione per una casa, è regolato dalle norme (antichissime tra l'altro ma molto efficaci queste) che vanno dall'art. 1803 al 1812 del Codice Civile. Tutto ciò per dire che questo problema, molto frequente, va al di là dell'aspetto fiscale, che a quel punto diventerebbe assolutamente marginale....... Ciao
#13 Inviato 30 Aprile, 2017 E ricordiamoci che il corrente provvedimento è un D.L. ancora da convertire in legge... se ci riuscissero possibilmente entro il 31 maggio p.v. Non è affatto escluso, anzi è quasi certo, che i sancta sanctorum che pestano le nostre aule parlamentari decidano di introdurre nuovi correttivi dell'ultima ora: tanto per citare il fatto più eclatante già emerso, allo stato attuale del D.L. questo provvedimento è valido per gli immobili... ma non per le pertinenze degli stessi immobili ! Personalmente sono più che felice di non praticare la locazione turistica
#14 Inviato 30 Aprile, 2017 E ricordiamoci che il corrente provvedimento è un D.L. ancora da convertire in legge... se ci riuscissero possibilmente entro il 31 maggio p.v.Non è affatto escluso, anzi è quasi certo, che i sancta sanctorum che pestano le nostre aule parlamentari decidano di introdurre nuovi correttivi dell'ultima ora: tanto per citare il fatto più eclatante già emerso, allo stato attuale del D.L. questo provvedimento è valido per gli immobili... ma non per le pertinenze degli stessi immobili ! Personalmente sono più che felice di non praticare la locazione turistica
#15 Inviato 1 Maggio, 2017 E scrivetelo come si potrebbe semplificare. Un esempio potrebbe essere: maxi multa a chi affitta in nero e pignoramento veloce se non la pagano.
#16 Inviato 1 Maggio, 2017 E scrivetelo come si potrebbe semplificare.. L'ho già scritto, leggi! Post 7 leggilo, ovviamente è completamente diverso dal tuo.....ma il mio pensiero l'ho già scritto. Completamente diverso dal tuo perché, tu, sei convinto che il "nero" è deciso solo dal proprietario, mentre invece, dovresti pensare che i primi a chiedere il "nero" sono proprio i promissari inquilini, quelli cioè che vogliono risparmiare sul canone e propongono, loro stessi, di abbassarlo a fronte di una registrazione più bassa o addirittura di non registrare il canone. Ma secondo te, un qualsiasi inquilino è costretto con la pistola ad accettare di entrare in una casa senza il contratto o a firmare un contratto con cifra più bassa? E' costretto con la forza? Io per esempio sono stata per anni una inquilina e ho sempre cercato proprietari di case che erano disposti a registrare l'intera cifra concordata e gli ho trovati sempre....quindi? Caro efisio, la realtà è questa non quella che scrivi te e che, purtroppo per te, la pensi e la ritieni giusta.... Rispetto sempre le opinioni altrui ma mi prendo il lusso di contestarle quando rasentano il ridicolo, ecco tu per esempio potresti essere un buon parlamentare, ti ci vedo bene come onorevole..... Ciao
#17 Inviato 1 Maggio, 2017 A Brico, come al solito ti va di fare polemica sul nulla, tanto per scrivere qualcosa nei miei confronti. Se ti va di scrivere qualcosa di costruttivo, anche se polemico, ben venga. Se è solo bla bla, buon I° maggio. Le chiacchiere stanno a zero; vendi un servizio? A meno che non si è in no tax area, si pagano le tasse. E non solo: per equità ci devono essere gli stessi obblighi della pensione a carattere familiare perchè sennò spariranno. Non vedo perchè queste per offrire un prodotto nella stessa fascia di prezzo devono sottostare a tutta una serie di obblighi e costi che i b&b non hanno. Se il b&b resta un'attività di arrotondamento, ok. Se diventa impresa è un'altra storia. Sul come tassarli equamente basta chiedere ai nostri vicini austriaci. Scoprire chi fa il nero non è impossibile e sottolineo che a Roma si sta creando una nuova articolazione della Polizia Locale per contrastare un'illegalità dalle dimensioni impressionanti. Ad esempio, stringere sulla registrazione degli ospiti, creando l'obbligo di dargli un codice telematico a riprova dell'avvenuta registrazione. L'AdE che si inventa software particolari pure per l'Unico, potrebbe creare una sezione del sito per fornire il codice. Dopo, basta controllare a tappeto, anche all'alba, per vedere se gli ospiti sono registrati, e poi a campione incrociando la quantità del dichiarato coi consumi di acqua, gas e luce per beccare chi bara e stangarlo a dovere.
#19 Inviato 1 Maggio, 2017 A Brico, come al solito ti va di fare polemica sul nulla, tanto per scrivere qualcosa nei miei confronti. Se ti va di scrivere qualcosa di costruttivo, anche se polemico, ben venga. Se è solo bla bla, buon I° maggio. Le chiacchiere stanno a zero; vendi un servizio? A meno che non si è in no tax area, si pagano le tasse. E non solo: per equità ci devono essere gli stessi obblighi della pensione a carattere familiare perchè sennò spariranno. Non vedo perchè queste per offrire un prodotto nella stessa fascia di prezzo devono sottostare a tutta una serie di obblighi e costi che i b&b non hanno. Se il b&b resta un'attività di arrotondamento, ok. Se diventa impresa è un'altra storia. Sul come tassarli equamente basta chiedere ai nostri vicini austriaci. Scoprire chi fa il nero non è impossibile e sottolineo che a Roma si sta creando una nuova articolazione della Polizia Locale per contrastare un'illegalità dalle dimensioni impressionanti. Ad esempio, stringere sulla registrazione degli ospiti, creando l'obbligo di dargli un codice telematico a riprova dell'avvenuta registrazione. L'AdE che si inventa software particolari pure per l'Unico, potrebbe creare una sezione del sito per fornire il codice. Dopo, basta controllare a tappeto, anche all'alba, per vedere se gli ospiti sono registrati, e poi a campione incrociando la quantità del dichiarato coi consumi di acqua, gas e luce per beccare chi bara e stangarlo a dovere. Ma quale polemica. Se tu scrivi subito dopo il mio intervento: "E scrivetelo come si potrebbe semplificare" Io ti rispondo che te l'ho scritto nel post 7. Come vuoi che ti risponda? Scusami eh!! Poi ti ho aggiunto che ho scritto diverso da come scrivi te, è normale. Ognuno di noi la pensa diversamente, non c'entra nulla la polemica. Ciao - - - Aggiornato - - - CVD. L'Italia diventa sempre meno attrattiva per fare business. Al momento non esiste nei radar degli investitori internazionali. E gli stessi italiani vanno ad investire all'estero... Per fortuna esiste l'EU altrimenti saremmo all'età della pietra, molti servizi in Italia non verrebbero proprio forniti Sono d'accordo su tutto quello che hai scritto nextpaco, un pochino meno sul fatto che la EU ci eviterebbe di stare all'età della pietra, su questo non sono d'accordo. Ciao
#20 Inviato 1 Maggio, 2017 Sono d'accordo su tutto quello che hai scritto nextpaco, un pochino meno sul fatto che la EU ci eviterebbe di stare all'età della pietra, su questo non sono d'accordo. Ciao Nel senso che varie società che offrono servizi che ormai sono diventati indispensabili (Google, Facebook, ecc.) hanno sede in altri paesi europei (Irlanda, UK, Olanda, Lussemburgo, ecc.) e grazie all'EU possono operare in tutti i paesi dell'unione senza avere una sede in ognuno di essi. Se l'Italia fosse attrattiva, la sede la verrebbero a fare qui. Mentre ormai scappano tutti...
#21 Inviato 1 Maggio, 2017 E scrivetelo come si potrebbe semplificare. Eppur è tanto semplice... come per la riforma elettorale ! In una settimana o poco più (come sbandierato da anni dai nostri politici) la riforma è fattibile in Parlamento: basta solo volerlo e saper cogliere i contributi positivi e non interessati dagli addetti ai lavori. Se ciò non si fa è perché entrano in gioco le convenienze di questa o quella fazione politica, le convenienze personali dei politici stessi, le pressioni molto interessate delle lobby. Ovvero a nessuno frega nulla del povero ed anonimo contribuente standard italiano. E tutto resta com'è, anzi peggiora. Quando qualcuno consegue un reddito, è giusto che quel reddito subisca una tassazione. Per una persona fisica che cede l'uso di un immobile, a prescindere dalle modalità di cessione, dovrebbe esser semplificata la modalità di tassazione. 1) Scelga la persona fisica se preferisce operare come persona fisica o come impresa. 2) Se opta per "persona fisica" qualunque cessione (inferiore o superiore ai 30 gg.) dovrà esser una locazione registrata. E sempre alla persona fisica rimanga la scelta fra cedolare secca o regime ordinario. La cedolare secca dovrebbe esser un'opzione praticabile anche alle locazioni commerciali stipulate da persona fisica. 3) Se opta per "l'impresa" quella persona fisica si dovrà invece allineare a quelle regole tout court, regole che sarebbero da unificare e valide per tutti i soggetti che operano in quell'ambito (affittacamere, B&B, pensioni, alberghi)senza tutte quelle assurde discriminazioni derivanti dai servizi accessori forniti o non forniti. 4) i portali tipo Airbnb non si possono sopprimere e neppure regolamentare, perché è il mercato reale che ne determina il loro destino ed il loro successo. Invece di inventarsi, nuovamente, macchiavelliche norme (come sta accadendo) basterebbe individuare questi soggetti quali nuovi soggetti passibili di imposta nazionale. Tali soggetti, anche se non residenti fiscalmente in Italia, hanno comunque un bilancio societario annuale da cui si desume il loro utile lordo derivante dalle loro attività italiane, quindi reddito realizzato su suolo italiano, ed anche qui senza alcuna distinzione da come quel reddito sia stato prodotto. E' un reddito, e questo basta per esigerne la sua tassazione. Ma al solito manca la volontà politica di incidere seriamente. E' notizia di questi giorni (l'ho sentita distrattamente dalla tele accesa ma che non stavo seguendo con attenzione): Gooogle o Facebook o Amazon, una delle tre, hanno chiuso un concordato con AdE e per 3-5 anni di contribuzione che hanno riconosciuto di aver evaso, pagheranno all'incirca il 30% dell'IRPEF realmente evasa. Ricordati che altrettanto è successo con italianissimi doc quali Pavarotti e Valentino Rossi... tanto per non far nomi. Se lo Stato continuerà così... diciamo "a sentimento" (per non dire secondo la luna del momento) e senza un disegno organico, non c'è poi da sorprendersi che escano discussioni come la presente. In questo topic Brico non ha raccolto tanti like dal sottoscritto, ma tengo a precisare che molte delle sue ragioni sono anche le mie.
#22 Inviato 1 Maggio, 2017 Eppur è tanto semplice... come per la riforma elettorale !In una settimana o poco più (come sbandierato da anni dai nostri politici) la riforma è fattibile in Parlamento: basta solo volerlo e saper cogliere i contributi positivi e non interessati dagli addetti ai lavori. Se ciò non si fa è perché entrano in gioco le convenienze di questa o quella fazione politica, le convenienze personali dei politici stessi, le pressioni molto interessate delle lobby. Ovvero a nessuno frega nulla del povero ed anonimo contribuente standard italiano. E tutto resta com'è, anzi peggiora. Quando qualcuno consegue un reddito, è giusto che quel reddito subisca una tassazione. Per una persona fisica che cede l'uso di un immobile, a prescindere dalle modalità di cessione, dovrebbe esser semplificata la modalità di tassazione. 1) Scelga la persona fisica se preferisce operare come persona fisica o come impresa. 2) Se opta per "persona fisica" qualunque cessione (inferiore o superiore ai 30 gg.) dovrà esser una locazione registrata. E sempre alla persona fisica rimanga la scelta fra cedolare secca o regime ordinario. La cedolare secca dovrebbe esser un'opzione praticabile anche alle locazioni commerciali stipulate da persona fisica. 3) Se opta per "l'impresa" quella persona fisica si dovrà invece allineare a quelle regole tout court, regole che sarebbero da unificare e valide per tutti i soggetti che operano in quell'ambito (affittacamere, B&B, pensioni, alberghi)senza tutte quelle assurde discriminazioni derivanti dai servizi accessori forniti o non forniti. 4) i portali tipo Airbnb non si possono sopprimere e neppure regolamentare, perché è il mercato reale che ne determina il loro destino ed il loro successo. Invece di inventarsi, nuovamente, macchiavelliche norme (come sta accadendo) basterebbe individuare questi soggetti quali nuovi soggetti passibili di imposta nazionale. Tali soggetti, anche se non residenti fiscalmente in Italia, hanno comunque un bilancio societario annuale da cui si desume il loro utile lordo derivante dalle loro attività italiane, quindi reddito realizzato su suolo italiano, ed anche qui senza alcuna distinzione da come quel reddito sia stato prodotto. E' un reddito, e questo basta per esigerne la sua tassazione. Ma al solito manca la volontà politica di incidere seriamente. Non te la prendere, ma non mi sembra così semplice quello che proponi. Io consiglio di immedesimarsi nei panni della mitica "casalinga di Voghera" al 50% della sua capacità cognitiva, prima di proporre qualsiasi procedura obbligatoria, altrimenti si fa prima ad ignorare tutto e fare tutto a nero. E' notizia di questi giorni (l'ho sentita distrattamente dalla tele accesa ma che non stavo seguendo con attenzione): Gooogle o Facebook o Amazon, una delle tre, hanno chiuso un concordato con AdE e per 3-5 anni di contribuzione che hanno riconosciuto di aver evaso, pagheranno all'incirca il 30% dell'IRPEF realmente evasa.Ricordati che altrettanto è successo con italianissimi doc quali Pavarotti e Valentino Rossi... tanto per non far nomi. Al momento sotto i riflettori c'è finita Amazon, che ha già puntualizzato che ha pagato tutte le tasse che gli spettavano da pagare. Ovviamente non Italia. Stessa cosa ha fatto Google. L'unica che ha pagato, molto meno di quanto chiedeva l'Agenzia delle Entrate, è stata Apple. Ma Apple a differenza delle altre vende prodotti fisici (iPhone, iPad, Macbook, ecc.), mentre le altre operano prevalentemente su Internet. Ripeto, se l'Italia fosse un paese attrattivo, Airbnb (ed es.) la sua sede principale l'avrebbe fatta in Italia, ma siccome l'Italia è quel che è, si preferisce non avere sedi in Italia! E a mio parere queste aziende fanno bene, poiché il problema è l'Italia, il suo sistema, e non il contrario. Ergo, per me questa tassa Airbnb è una enorme cavolata.
#23 Inviato 1 Maggio, 2017 Nel senso che varie società che offrono servizi che ormai sono diventati indispensabili (Google, Facebook, ecc.) hanno sede in altri paesi europei (Irlanda, UK, Olanda, Lussemburgo, ecc.) e grazie all'EU possono operare in tutti i paesi dell'unione senza avere una sede in ognuno di essi. Se l'Italia fosse attrattiva, la sede la verrebbero a fare qui. Mentre ormai scappano tutti... Ok! Ho capito cosa intendi! Ciao
#24 Inviato 1 Maggio, 2017 Eppur è tanto semplice... come per la riforma elettorale !In una settimana o poco più (come sbandierato da anni dai nostri politici) la riforma è fattibile in Parlamento: basta solo volerlo e saper cogliere i contributi positivi e non interessati dagli addetti ai lavori. Se ciò non si fa è perché entrano in gioco le convenienze di questa o quella fazione politica, le convenienze personali dei politici stessi, le pressioni molto interessate delle lobby. Ovvero a nessuno frega nulla del povero ed anonimo contribuente standard italiano. E tutto resta com'è, anzi peggiora. Quando qualcuno consegue un reddito, è giusto che quel reddito subisca una tassazione. Per una persona fisica che cede l'uso di un immobile, a prescindere dalle modalità di cessione, dovrebbe esser semplificata la modalità di tassazione. 1) Scelga la persona fisica se preferisce operare come persona fisica o come impresa. 2) Se opta per "persona fisica" qualunque cessione (inferiore o superiore ai 30 gg.) dovrà esser una locazione registrata. E sempre alla persona fisica rimanga la scelta fra cedolare secca o regime ordinario. La cedolare secca dovrebbe esser un'opzione praticabile anche alle locazioni commerciali stipulate da persona fisica. 3) Se opta per "l'impresa" quella persona fisica si dovrà invece allineare a quelle regole tout court, regole che sarebbero da unificare e valide per tutti i soggetti che operano in quell'ambito (affittacamere, B&B, pensioni, alberghi)senza tutte quelle assurde discriminazioni derivanti dai servizi accessori forniti o non forniti. 4) i portali tipo Airbnb non si possono sopprimere e neppure regolamentare, perché è il mercato reale che ne determina il loro destino ed il loro successo. Invece di inventarsi, nuovamente, macchiavelliche norme (come sta accadendo) basterebbe individuare questi soggetti quali nuovi soggetti passibili di imposta nazionale. Tali soggetti, anche se non residenti fiscalmente in Italia, hanno comunque un bilancio societario annuale da cui si desume il loro utile lordo derivante dalle loro attività italiane, quindi reddito realizzato su suolo italiano, ed anche qui senza alcuna distinzione da come quel reddito sia stato prodotto. E' un reddito, e questo basta per esigerne la sua tassazione. Ma al solito manca la volontà politica di incidere seriamente. E' notizia di questi giorni (l'ho sentita distrattamente dalla tele accesa ma che non stavo seguendo con attenzione): Gooogle o Facebook o Amazon, una delle tre, hanno chiuso un concordato con AdE e per 3-5 anni di contribuzione che hanno riconosciuto di aver evaso, pagheranno all'incirca il 30% dell'IRPEF realmente evasa. Ricordati che altrettanto è successo con italianissimi doc quali Pavarotti e Valentino Rossi... tanto per non far nomi. Se lo Stato continuerà così... diciamo "a sentimento" (per non dire secondo la luna del momento) e senza un disegno organico, non c'è poi da sorprendersi che escano discussioni come la presente. In questo topic Brico non ha raccolto tanti like dal sottoscritto, ma tengo a precisare che molte delle sue ragioni sono anche le mie. Io concordo totalmente con quanto hai scritto. Ma, infatti, il mio era più che mai una sorta di sfogo. Un .....ragionare a voce (diciamo così....), manifestando un sentimento di "rancore" verso chi ci governa che, a mio avviso, non capisce nulla, niente di niente. Le tasse vanno sempre e comunque pagate (tanto è vero che io mi scaglio sempre nei confronti di chi non registra i contratti basta leggere qualche mio intervento..) vanno però, semplificate oltre che ridotte, in un settore, quello della locazione, che è un enorme volano all'interno della nostra economia. Io ho risposto un po' piccata ad efisio, non perché ce l'ho con efisio, ce l'ho con chi parte in quarta e dice che la prima cosa da fare, in assoluto, è punire chi non registra. Ma se uno non registra è perché c'è la volontà dell'altra parte altrimenti non accadrebbe. I matrimoni si fanno in due, mica da soli...... E' questo che ci sformo quando si esordisce in quel modo, senza ragionare, a parte il fatto che efisio, tra l'altro, non aveva letto il mio precedente intervento, da qui la mia risposta. Per tutto il resto era un ragionamento che abbracciava l'argomento locazione in genere. E, giustamente, come sottolinei te, portali come airbnb, ecc..ecc...non devono essere soppressi, ne si potrebbe, proprio perché è il mercato che li regola, infatti io auspico leggi giuste, semplici e meno gravose proprio per non far scappare continuamente chi vuole fare impresa qui in Italia. Si fa presto a dire chi non registra multe salate e pignoramento del bene.....buona notte......!!!!!????? Mettilo, invece, in condizioni di pagare in modo semplice e, poi, se lo becchi che evade allora lo multi, lo multi a dovere, ed è in quel momento che lo Stato deve incassare il suo maltolto. Con le dittature e le paure non si ottiene nulla. E, comunque, albano59, anche sta volta il mio like te lo do volentieri. ciao
#25 Inviato 1 Maggio, 2017 Ripeto, se l'Italia fosse un paese attrattivo, Airbnb (ed es.) la sua sede principale l'avrebbe fatta in Italia, ma siccome l'Italia è quel che è, si preferisce non avere sedi in Italia! E a mio parere queste aziende fanno bene, poiché il problema è l'Italia, il suo sistema, e non il contrario. Ergo, per me questa tassa Airbnb è una enorme cavolata. E su questo non ci piove!