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markinson

Superbonus 110%, i fondi sono finiti: cosa significa?

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Salve a tutti! ☺️

Con un po' di preoccupazione, apprendo da diverse testate che i fondi stanziati dal Governo per il Superbonus 110% sono, al momento e salvo rifinanziamenti, finiti. Peggio: si è andati addirittura oltre.

 

Alcuni riferimenti da me rintracciati in rete:

  • ENEA - Dati di utilizzo del Superbonus 110% (31 maggio 2022) |
  • Superbonus 110 da tutto esaurito: già finiti i fondi | L’Enea e i dati sul maxi incentivo per le ristrutturazioni edilizie: su 33,3 miliardi stanziati, in maggio risultano effettuati interventi per 33,7 (10 giugno 2022) |

  • Superbonus 110%, tutto finito: esauriti i fondi, cosa accade a chi lo ha richiesto (10 giugno 2022) |

  • Superbonus 110%, fondi finiti: cosa succede adesso | Un report Enea rileva un ammontare di incentivi già erogati oltre la cifra messa a disposizione per le agevolazioni sui lavori edilizi (10 giugno 2022) --link_rimosso--

  • Superbonus 110%, le risorse sono terminate: cosa succede adesso? (10 giugno 2022) |

  • Superbonus 110%, i fondi sono già finiti | Al 31 maggio le "detrazioni previste a fine lavori" ammontavano a 33,7 miliardi contro i 33,3 miliardi stanziati dal governo per l'iniziativa (11 giugno 2022) |

  • Superbonus 110%: terminati i soldi disponibili: cosa succede ora (12 giugno 2022) |

  • Sono finiti i soldi per il 110, è ufficiale: cosa succede alle pratiche in attesa e quando potranno partire le nuove | L’ultimo rapporto dell’Enea relativo alle risorse del superbonus 110% mette in luce un quadro di certo non roseo. (13 giugno 2022) |

  • Superbonus 110, fondi esauriti: chi rischia di doverlo restituire? (13 giugno 2022) |

 

Insomma: cosa sta succedendo?

Ho cercato sia sul sito sia sul forum e non mi sembra che l'argomento sia stato ancora trattato. E' possibile ricevere un qualche contributo di chiarezza in merito?

Che significa che il Governo ha stanziato 33,3 miliardi (dove? cosa vuol dire?) a fronte di interventi che hanno raggiunto l'ammontare di 33,7 miliardi?

 

Chiedo scusa per la formattazione, ma non ho trovato un modo diverso per riportare i collegamenti.

Grazie in anticipo per ogni delucidazione!

 

 

Modificato da markinson
  • Mi piace 1

Ogni legge che comporti un esborso da parte dello Stato deve avere copertura finanziaria, cioè è necessario prevedere quanto costerà alle casse dello Stato l'applicazione di un provvedimento.

Per il superbonus la copertura era pari a 33 miliardi (e rotti). Considerando che le detrazioni per gli interventi già effettuati superano tale cifra, è necessario rifinanziare il provvedimento, cioè "coprire" nel bilancio dello Stato la cifra che si dovrà spendere.

E' come se tu volessi acquistare un'auto, ma non avessi i fondi a sufficienza.

Staremo a vedere cosa succederà, se il provvedimento verrà rifinanziato, e come.

Senz'altro cedere il credito è diventato mission impossible; non posso provarlo, ma temo che qualche direttiva "dall'alto" alle banche sia arrivata. Ripeto, non posso provarlo.....

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Questo allegato e l'analisi fatta dalla Luiss mi fa pensare per il superbonus in modo ottimistico. 

Le mie sono sensazioni e per disattivarlo ci sono mille metodi come bloccare la cessione del credito.

  • Mi piace 1

Aspettiamo i primi lutti, poi Draghi sarà costretto a muoversi.

Questi sono veramente fuori di testa, il primo governo gialloverde ha messo in piedi un circo con il 110% (fatto alla boia fra l'altro) e ora ci si trova con una vagonata di cantieri a metà con imprese senza liquidità per portarli avanti e cittadini che si troveranno in mano crediti invedibili superiori alla loro capacità fiscale e che quindi andranno persi ma con le imprese che chiederanno cash le cifre dei lavori (fra l'altro non detraibili fino al completamento).

Mi meraviglio che non sentiamo giornalmente ai tg di persone disperate che hanno purtroppo perso la testa messi sul lastrico dal comportamento del governo sui bonus fiscali. Scusate ma per è qualcosa di criminale continuare a cambiare le carte in tavola da un anno e mezzo e sopratutto a giochi fatti rendere inesigibili i crediti di cittadini e imprese.

markinson dice:

Insomma: cosa sta succedendo?

Ho cercato sia sul sito sia sul forum e non mi sembra che l'argomento sia stato ancora trattato. E' possibile ricevere un qualche contributo di chiarezza in merito?

Che significa che il Governo ha stanziato 33,3 miliardi (dove? cosa vuol dire?) a fronte di interventi che hanno raggiunto l'ammontare di 33,7 miliardi?

Ho provato ad indagare ed ho trovato due fonti ufficiali...

... fonti già segnalate...

ENEA - Dati di utilizzo del Superbonus 110%

172.450 = N. di asseverazioni
30.647.939.180,47 € = Totale investimenti ammessi a detrazione
21.499.310.141,30 € = Totale investimenti per lavori conclusi

                                     ammessi a detrazione

33.712.733.098,52 € = Detrazioni previste a fine lavori
23.649.241.155,43 € = Detrazioni maturate per i lavori conclusi

 

Ufficio parlamentare di bilancio (UPB)

 - 19/05/2022

Passando agli aspetti finanziari, la Relazione tecnica valuta in circa 14,1 miliardi complessivi il costo dei provvedimenti di proroga del Superbonus (tab. 3.1), di cui circa 14,7 di erogazioni e 0,6 di maggiori entrate derivanti dall’emersione di base imponibile.
Gli effetti finanziari risultano protratti su un decennio per la possibilità di beneficiare della detrazione o del credito di imposta cedibile relativi al Superbonus in un arco di 5 anni (4 anni per le spese sostenute dopo il 2022), un tempo dimezzato rispetto a quanto previsto dalla legislazione vigente prima del DL 34/2020 (10 anni). Circa l’82 per cento del minor gettito si osserverà dal 2025. L’onere maggiore è derivante dalla proroga dell’applicazione del Superbonus ai condomini, al 110 per cento per il 2023 e ad aliquota ridotta nel 2024 e 2025, che da sola vale circa 13,2 miliardi.
Le risorse complessivamente destinate al finanziamento del Superbonus dalla sua introduzione a oggi raggiungono un importo pari a 33,3 miliardi (tab. 3.2).

Al costo della proroga del Superbonus si aggiungono circa 3,6 miliardi relativi alla proroga dell’Ecobonus al 65 e al 50 per cento (8), per un complesso di 17,4 miliardi di minori entrate fiscali.

 

(8) Vengono prorogate al 2024 anche le detrazioni all’80 e all’85 per cento delle spese relative a interventi finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica. Tale misura non viene considerata in questo paragrafo anche alla luce dello scarso peso finanziario (19,7 milioni nel periodo 2022-2035).

 

La Relazione tecnica non specifica le ipotesi alla base delle quantificazioni, richiamando la Relazione tecnica di introduzione della norma originaria, che a sua volta ripropone la metodologia adottata nelle Relazioni tecniche dei precedenti provvedimenti sul tema.

...

Nel complesso emerge la difficoltà di prevedere l’effettivo impatto dei maggiori incentivi sulle decisioni di spesa, circostanza resa più problematica dal fatto che il Superbonus per la prima volta copre integralmente i costi, con massimali di spesa agevolabile più elevati rispetto a quelli previsti per altri interventi di incentivo riguardanti gli immobili.

...

Un’indicazione sull’entità degli interventi agevolati nella prima fase di applicazione del Superbonus 110 per cento è rinvenibile dai dati di monitoraggio predisposti dall’ENEA, ai sensi dell’articolo 1 comma 5 del DL 59/2021. Alla data del 31 ottobre il monitoraggio evidenzia...

...

Alcuni fattori potrebbero contribuire a spiegare queste prime evidenze sull’utilizzo del Superbonus.

In primo luogo, l’elevata dimensione della detrazione di imposta riconosciuta e la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura da parte del fornitore o di usufruire di un credito di imposta cedibile a terzi...

In secondo luogo, la crescente domanda di servizi di riqualificazione energetica potrebbe aver contribuito all’insorgere di tensioni sui prezzi dei servizi agevolati e delle materie prime...

In terzo luogo, il venir meno del contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti per effetto...

Infine, sull’onere complessivo della misura potrebbe aver inciso, data la generosità della misura agevolativa e la cedibilità a terzi del credito di imposta, la diffusione di comportamenti fraudolenti...

 

Tab. 3.2 – Stime degli oneri finanziari connessi con il Superbonus

(importi in milioni di euro; incrementi (-) e riduzioni (+) del disavanzo)

 

 2020   2021     2022      2023      2024      2025       2026       2027

 -22,8  -557,6  -2.654,1  -5.461,1  -7.099,9  -7.914,3  -8.064,8  -1.990,5

 

  2028   2029   2030   2031   2032   2033  2034  2035  2036   TOTALE

-981,8  -142,4   851,7  317,8   228,1   126,9   74,9   15,7   -37,8  -33.312,0

Fonte: Relazioni tecniche dei provvedimenti indicati.

 

Tab. 2.3 – Effetti del DL 146/2021 e del DDL di bilancio per il 2022
                sul conto economico delle Amministrazioni pubbliche

Tab. 3.1 – Maggiori oneri derivanti dalle proroghe del Superbonus e dell’Ecobonus

 

La figura 3.1 riepiloga, per tipologia di beneficiario, l’estensione temporale del Superbonus risultante dalle successive proroghe, incluse quelle previste dal DDL di bilancio. Va osservato che la scadenza del Superbonus, sebbene ad aliquota più contenuta, va ora ben oltre la data indicata dalla corrispondente linea di intervento del PNRR (Investimento 2.1 della Componente 3 della Missione 2)

Fig. 3.1 – Proroghe e aliquote applicabili agli interventi incentivati
               con il Superbonus negli anni 2020-26

 

Quando si stava discutendo la

il  segnalava altro  (30/11/2021)

Secondo i dati presentati dall'Enea nel suo Rapporto dati Superbonus 110%, al 30 novembre 2021, erano in corso 69.390 interventi edilizi incentivati, per circa 11,9 miliardi di investimenti che porteranno a detrazioni per oltre 13,1 miliardi. 

Da allora sono stati rimossi alcuni blocchi legislativi / burocratici...

69.390 = N. di asseverazioni
11.936.000.616,14 € = Totale investimenti ammessi a detrazione
  8.277.198.179,24 € = Totale investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione
13.129.600.677,75 € = Detrazioni previste a fine lavori
  9.104.917.997,16 € = Detrazioni maturate per i lavori conclusi

 

31/05/2022

33.712.733.098,52 € = Detrazioni previste a fine lavori

30/11/2021

13.129.600.677,75 € = Detrazioni previste a fine lavori

 

PREVISIONI

Stime degli oneri finanziari connessi con il Superbonus

al 2038 = -33.312,0

al 2027 = -33.765,1

al 2022 = -  3.234,5

Modificato da Ospite___

Ho atteso un po' prima di rispondere, per dare modo a chi avesse voluto di esprimere la propria opinione.

 

Ringrazio davvero vivamente tutti per ogni singolo contributo e considerazione espressa.

 

In definitiva, poiché il mio condominio ancora non ha deciso alcunché, mi sembra di capire che scegliere oggi di intraprendere la strada del "superbonus 110%" potrebbe rivelarsi un'avventura rischiosa.

Meglio probabilmente attendere auspicate prese di posizioni da parte del Governo e, contestualmente, lo sblocco della situazione lato banche per quanto riguarda cessione del credito e/o sconto in fattura.

 

Questa la mia impressione.

markinson dice:

Questa la mia impressione.

Anche la mia. 🙂

markinson dice:

Ho atteso un po' prima di rispondere, per dare modo a chi avesse voluto di esprimere la propria opinione.

 

Ringrazio davvero vivamente tutti per ogni singolo contributo e considerazione espressa.

 

In definitiva, poiché il mio condominio ancora non ha deciso alcunché, mi sembra di capire che scegliere oggi di intraprendere la strada del "superbonus 110%" potrebbe rivelarsi un'avventura rischiosa.

Meglio probabilmente attendere auspicate prese di posizioni da parte del Governo e, contestualmente, lo sblocco della situazione lato banche per quanto riguarda cessione del credito e/o sconto in fattura.

 

Questa la mia impressione.

La mia impressione è che chi attende perde il treno.

Poi si sa: i treni possono anche deragliare.

Ma per me è cmq preferibile rispetto ad andare a piedi (=pagarsi i lavori integralmente di tasca propria), quindi personalmente proseguo.

  • Mi piace 1
condo77 dice:

quindi personalmente proseguo

Ottimo, ma hai chi ti acquisisce il credito, ovviamente.

Prima non riuscivo a trovare imprese che accettassero il lavoro, ora non trovo chi acquisisce il credito.

Con Poste ogni condòmino deve avere il c/c presso Poste e arrangiarsi nella cessione, per piccoli/piccolissimi condomìni si potrebbe anche fare, ma per medi e grandi.....direi di no.

Danielabi dice:

Ottimo, ma hai chi ti acquisisce il credito, ovviamente.

Prima non riuscivo a trovare imprese che accettassero il lavoro, ora non trovo chi acquisisce il credito.

Con Poste ogni condòmino deve avere il c/c presso Poste e arrangiarsi nella cessione, per piccoli/piccolissimi condomìni si potrebbe anche fare, ma per medi e grandi.....direi di no.

I punti, a mio modesto modo di vedere e intendere, sono proprio questi:

  • chi accetta (ora) la soluzione cessione del credito (pura e semplice o derivata da un primo sconto in fattura)?
  • si tratta di lavori da centinaia e centinaia di migliaia di euro che, per quanto sopra detto, possono bloccarsi e, a questo punto, come gestire eventuali esigenze di liquidità in operam? come potrebbero i singoli (normali) condomini sopportare eventuali (anche temporanei) costi per cifre ingenti?

Queste le mie preoccupazioni vista la contingenza, ribadisco.

Danielabi dice:

Ottimo, ma hai chi ti acquisisce il credito, ovviamente.

No, ovvero: ce l'ho adesso, il che non significa averlo a fine lavori.

Villetta a schiera, facciamo ugualmente.

Modificato da condo77
condo77 dice:

No, ovvero: ce l'ho adesso, il che non significa averlo a fine lavori.

Villetta singola, facciamo ugualmente.

Ah be'..... in bocca al lupo.

 

markinson dice:

si tratta di lavori da centinaia e centinaia di migliaia di euro che, per quanto sopra detto, possono bloccarsi e, a questo punto, come gestire eventuali esigenze di liquidità in operam? come potrebbero i singoli (normali) condomini sopportare eventuali (anche temporanei) costi per cifre ingenti?

Guarda, a mio avviso, ora, salvo piccole isole felici, il superbonus nei condomìni è impraticabile; la copertura finanziaria potrebbe non essere un problema diretto, ma sicuramente lo è il fatto che non si trova chi acquisisca le cessioni dei crediti. Le banche, vuoi perchè è vero che hanno raggiunto la loro possibilità di utilizzo dei crediti, vuoi che abbiano ricevuto "ordini", di fatto non acquistano piu'.

E' ovvio che i condomìni sono fuori dai giochi.

  • Grazie 1
Danielabi dice:

Ah be'..... in bocca al lupo.

Viva il lupo. 🙂

 

Danielabi dice:

Guarda, a mio avviso, ora, salvo piccole isole felici, il superbonus nei condomìni è impraticabile; la copertura finanziaria potrebbe non essere un problema diretto, ma sicuramente lo è il fatto che non si trova chi acquisisca le cessioni dei crediti. Le banche, vuoi perchè è vero che hanno raggiunto la loro possibilità di utilizzo dei crediti, vuoi che abbiano ricevuto "ordini", di fatto non acquistano piu'.

E' ovvio che i condomìni sono fuori dai giochi.

Qualche GC che fa sconto in fattura ancora si trova, numero destinato ad aumentare nel caso riparta CDP come promesso.

Cmq si può preparare tutto per partire non appena si riesce a timbrare il "biglietto" della cessione credito.

Danielabi dice:

Guarda, a mio avviso, ora, salvo piccole isole felici, il superbonus nei condomìni è impraticabile; ...

 

Più chiara di così ... 😉

  • Haha 1
condo77 dice:

Cmq si può preparare tutto per partire non appena si riesce a timbrare il "biglietto" della cessione credito.

Senz'altro.

I preventivi sono a 15 giorni. Avevo fatto fare dei preventivi per infissi e caldaie ad ottobre 2021: caldaie, ora, + 20%, infissi, ora, +30%

Il materiale del cappotto (pareti a cortina, intoccabili per i condòmini) viene fornito dalla ditta produttrice con il prezzo valido ad 1 (uno) giorno, praticamente quotato in borsa.....

Hai ragione, si puo' preparare tutto, ma se mai capitasse l'occasione, si deve rifare tutto e sperare nella disponibilità delle imprese. Sto lavorando al progetto per un condomìnio da piu' di un anno e ora si lascerà perdere.

Insomma, è vero: whatever it takes .....ma la realtà spessissimo è altra cosa.

Danielabi dice:

Senz'altro.

I preventivi sono a 15 giorni. Avevo fatto fare dei preventivi per infissi e caldaie ad ottobre 2021: caldaie, ora, + 20%, infissi, ora, +30%

Il materiale del cappotto (pareti a cortina, intoccabili per i condòmini) viene fornito dalla ditta produttrice con il prezzo valido ad 1 (uno) giorno, praticamente quotato in borsa.....

Hai ragione, si puo' preparare tutto, ma se mai capitasse l'occasione, si deve rifare tutto e sperare nella disponibilità delle imprese. Sto lavorando al progetto per un condomìnio da piu' di un anno e ora si lascerà perdere.

Insomma, è vero: whatever it takes .....ma la realtà spessissimo è altra cosa.

33,7 miliardi sì, gli altri no

c'est la vie

Gianmauro Dell'Olio (Facebook) - 14 Giugno alle ore 19:40  ·

- Portavoce del M5S al Senato:
- Commissione Bilancio
- Commissione Inchiesta sulle Banche
- Commissione Semplificazione


È paradossale che la misura che più di ogni altra sta contribuendo a risollevare il Paese dalla crisi dovuta alla pandemia ogni giorno subisca attacchi strumentali. (1)
Oggi l’ennesimo allarme relativo al Superbonus riguarda il costo di 33 miliardi di euro raggiunto dalla misura in anticipo sui tempi. Anche questo ennesimo tentativo di attaccare il Superbonus è destinato a scoppiare come una bolla di sapone.
Per prima cosa l'agevolazione verrà senza ombra di dubbio rifinanziata per il 2023 e gli anni seguenti, perché non è una misura 'chiusa' che possa fermarsi come se niente fosse.
In secondo luogo è perfettamente inutile puntare l'indice sui costi per 33 miliardi, che in realtà sono investimenti, senza dire mai quanto il Superbonus faccia incassare allo Stato in termini di maggiori imposte dirette e indirette, in termini di emersione del lavoro nero, di aumento del valore degli immobili, in termini di valore economico dei risparmi energetici conseguiti, in termini di acquisti collaterali innescati dal Superbonus e in termini di lavoro creato nell'edilizia e connessi consumi delle famiglie.
Il Superbonus deve continuare a vivere, con i suoi effetti irrinunciabili sull'economia, ripristinando una generalizzata circolazione dei crediti fiscali, come indicato dal Movimento 5 Stelle in diversi emendamenti al decreto Aiuti e come da ultimo è stato chiesto oggi dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, con una lettera, al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro dell'Economia Franco, che non possiamo che condividere !

 

(1)  - 31/05/2022

... "Viceversa - continua Girotto - questa misura ha contribuito in modo sostanziale al +6,6% del PIL del 2021, facendoci uscire, già nell'anno successivo, dalla crisi economica del 2020 causata dalla pandemia. Anche nel 2022, nonostante l'ulteriore crisi dovuta a prezzi e guerra, si gode dell'effetto trascinamento del 2,2 per cento dalla crescita del 2021, come ammesso dal ministro Franco al Forum economico".

... "Da novembre 2021 - rileva Girotto - il Governo ha tentato in tutti i modi di rendere più difficile l'applicazione della norma e questo tentativo ne ha disincentivato l'adesione creando problemi alle imprese oneste che vi avevano già aderito, come sapete noi ci siamo opposti da subito a tali peggioramenti ed abbiamo portato da 2 a 4 il numero di cessioni possibili, ed ora presenteremo emendamento per allargare la platea dei "clienti professionali" prevista dall'ultimissima norma per la 4° cessione dalle banche verso i loro clienti. Nel servizio di Report si è citata la Sardegna, per la grande quantità di case singole che hanno aderito alla misura, facendo vedere le immagini della Costa Smeralda, facendo intendere che si trattava in gran parte di ville e seconde case, senza dire che in Sardegna, nei paesi della Sardegna, la casa singola è la normalità per i residenti. Nel servizio si è parlato di aumento dei prezzi, facendo intendere che fosse causato dal superbonus, senza dire che negli altri paesi europei, dove il superbonus non esiste, i  (2) sono aumentati molto di più".

 (2) Link aggiunto

 

 - 14/06/2022

... dall’estensione dei crediti ai Btp, le proposte per evitare il fallimento

Pioggia di emendamenti al Dl Aiuti, chiesta proroga per i crediti bloccati, cessioni alle partite Iva e Conversione in Btp. Intanto CNAPPC e ANCE chiedono un incontro al Governo per fermare l’allarme superbonus

 

 - 18/05/2022

"Vorremmo non fosse così, ma ci pare ormai chiaro che il ministero dell'Economia intenda continuare a mettere lacci e lacciuoli intorno al superbonus. In questo solco riteniamo sbagliata, in quanto troppo restrittiva e non risolutiva, la norma del Dl aiuti che consente alle banche di cedere, anche subito, i crediti d'imposta ai cosiddetti 'clienti professionali privati' di cui al , ovvero il Testo unico della finanza".

... "Ebbene - aggiunge in una nota - secondo quanto precisato da un --link_rimosso--, (3) il concetto di 'cliente professionale privato' comprende, oltre a banche, assicurazioni, società di investimento, solo le imprese che hanno elevati requisiti di bilancio, fatturato, mezzi propri...

 (3)

  c) «cliente»: persona fisica o giuridica alla quale vengono prestati servizi di investimento o accessori;
  d) «cliente professionale»: il cliente professionale privato che soddisfa i requisiti di cui all’Allegato n. 3
(4) al presente regolamento e il cliente professionale pubblico che soddisfa i requisiti di cui al regolamento emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze ai sensi dell; (5)
  e) «cliente al dettaglio»: il cliente che non sia cliente professionale o controparte qualificata;

 (4)

 (2) le imprese di grandi dimensioni che presentano a livello di singola società, almeno due dei seguenti
requisiti dimensionali:
     - totale di bilancio: 20 000 000 EUR,
     - fatturato netto: 40 000 000 EUR,
     - fondi propri: 2 000 000 EUR.

 (5)

Articolo 6 - comma 2-sexies

Il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite la Banca d'Italia e la Consob, individua con regolamento:

   a) i clienti professionali pubblici;

   b) i criteri di identificazione dei soggetti pubblici che su richiesta possono essere trattati come clienti professionali e la relativa procedura di richiesta.

Da Il sole24ore:

 

Superbonus, tra cessioni bloccate e scadenze: come chiedere il 110% adesso

Tra scetticismo e cambi di regole, l’estate sarà decisiva per il futuro del superbonus. Molti si stanno convincendo che non sia più possibile sfruttare il 110%, ma non è così.

 

Dopo l’entusiasmo iniziale, per il superbonus è arrivata l’ora dello scetticismo: molti sono convinti che ormai non sia più possibile sfruttare il 110%, se non ci si è già attivati nei mesi scorsi. È davvero così?

La risposta è negativa, ma per capirne i motivi è necessario esaminare due variabili: il tempo e la fattibilità economica. Sul primo fronte, l’estate sarà il momento decisivo per capire se il mercato si rimetterà in piedi, consentendo a tutti di agganciare le scadenze fissate dalla legge di Bilancio. Sul secondo, bisogna ragionare su due strade diverse: cessione del credito e detrazione diretta.

1

Orizzonte 2025 ma non per tutti

Cominciamo dai tempi. Per i condomìni il superbonus è applicabile alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, con percentuali calanti: 110% fino alla fine del 2023; 70% nel 2024 e 65% nel 2025. Significa che, chi inizia a pensarci oggi, non può dare per scontato di agevolare tutta la spesa con la detrazione più ricca.

La stessa scadenza vale per gli edifici da due a quattro unità immobiliari posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più persone fisiche. Potrebbe trattarsi anche di una villetta bifamiliare posseduta da due coniugi. È questa forse l’ipotesi in cui il 110% è più facile, perché ci sono scadenze “comode” e si può decidere senza dover passare per l’assemblea condominiale.

Il tempo è agli sgoccioli invece per gli edifici unifamiliari (le cosiddette villette) e le unità funzionalmente indipendenti con accesso autonomo inserite in edifici plurifamiliari. Qui la scadenza è il 30 giugno del 2022, che può diventare 31 dicembre 2022 se al 30 settembre sarà stato eseguito almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Come dire: per chi non ha già avviato il cantiere è praticamente impossibile rientrare nell’agevolazione. E chi ha un cantiere aperto deve correre. L’unica chance per agganciare un termine diverso è frazionare l’edificio monofamiliare, così da rientrare nel termine previsto per gli edifici da due a quattro unità immobiliari. Ma dev’essere un frazionamento “genuino” sotto il profilo tecnico.

2

Il falso allarme sui fondi esauriti

Questi sono gli unici termini da rispettare. Una volta che si rientra in queste scadenze, il superbonus è assolutamente accessibile. Non c’è, insomma, un allarme legato all’esaurimento dei fondi. Vediamo perché.

Il rapporto sulla politica di bilancio 2022, preparato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb), a pagina 63 fa il punto su tutti i fondi stanziati finora per il superbonus, a partire dalla legge che l’ha istituito, il decreto Rilancio (Dl 34/2020). In totale, si tratta di 33,3 miliardi di euro, con un picco nel triennio tra il 2024 e il 2026, quando gli oneri previsti viaggiano tra i 7 e gli 8 miliardi all’anno.

È una cifra che si confronta con i numeri registrati a fine maggio nelle 172.450 asseverazioni Enea (che non tengono conto, peraltro, della parte legata all’antisismica) ammesse a detrazione. Gli oneri a carico dello Stato previsti a fine lavori per le detrazioni sono già pari a 33,7 miliardi. Gli oneri per le detrazioni già maturate sono, invece, pari a 23,6 miliardi. In sostanza, quando tutti i lavori attualmente già asseverati saranno completati, si arriverà a spendere più o meno quanto è stato preventivato finora per il 110 per cento.

Questo – va detto chiaramente – non vuol dire che non ci sono più soldi a disposizione per le detrazioni. Significa, invece, che le previsioni di spesa per lo Stato sono state sottostimate. Del resto, lo stesso Upb parlava già qualche mese fa di «difficoltà di prevedere l’effettivo impatto dei maggiori incentivi sulle decisioni di spesa», a causa della struttura del superbonus. Un quadro di incertezza, aggravato dall’assenza «di un tetto massimo all’onere gravante sul bilancio pubblico». Ma se il tetto non c’è, le domande possono andare avanti.

Cessioni bloccate

Il vero problema economico, oggi, è che la maggior parte delle banche non è più disponibile ad acquistare i crediti d’imposta da superbonus. Perciò le imprese edili faticano a offrire lo sconto in fattura (non saprebbero a chi trasferire il bonus) e i committenti privati si trovano di fronte a un’agevolazione così ricca da non poterla scontare dalla propria Irpef.

Basta pensare che il 110% dal 2022 si recupera in quattro rate annuali, perciò un investimento di 100mila euro si traduce in quattro rate di detrazione da 27.500 euro ciascuna. Una cifra che pochissimi contribuenti potrebbero “scaricare” in dichiarazione dei redditi.

Da qui tutto il dibattito politico per trovare soluzioni in grado di rimettere in moto il mercato degli acquisti di crediti d’imposta. Qualche modifica potrebbe arrivare a breve, con l’obiettivo di aumentare il potenziale di acquisto delle banche e degli altri intermediari finanziari.

Bisogna, poi, considerare che negli ultimi mesi è cambiato rapidamente lo scenario finanziario generale. L’aumento dell’inflazione e l’aspettativa di un rialzo dei tassi d’interesse cambia l’atteggiamento delle banche di fronte alla possibilità di acquistare i crediti d’imposta. Il consiglio, comunque, è di aspettare, perché in estate le condizioni dell’offerta potrebbero cambiare.

Nuove modifiche in arrivo

A rendere il quadro fluido, poi, contribuiscono le continue modifiche alle norme che, da quanto si vede in questi giorni, non si arresteranno. La legge di conversione del decreto Aiuti (Dl 50/2022) nei prossimi giorni entrerà nella fase cruciale alla Camera. E, con molta probabilità, ospiterà diverse modifiche con un notevole impatto sul mercato, perché puntano soprattutto ad aumentare il potenziale di acquisto dei crediti.

Il vero terremoto sarebbe rappresentato dall’emendamento più ambizioso: in base a questa ipotesi di modifica, le banche che non riescono a compensare i loro crediti fiscali avrebbero, a fine anno, la possibilità di convertirli in BTp. Questo canale di sfogo aumenterebbe in maniera esponenziale il potenziale di acquisto degli istituti. Ma, dall’altro lato, renderebbe i crediti fiscali di fatto convertibili in debito pubblico: un problema per le classificazioni Eurostat e i conti dello Stato.

Un’alternativa è quella di allargare il perimetro dei soggetti ai quali destinare la quarta cessione dei crediti: non più solo i clienti professionali. Qui le ipotesi sono diverse: si va dalle partite Iva sopra un certo livello di ricavi fino a una cessione indiscriminata a chiunque. Ancora, c’è l’ipotesi di dare più tempo, andando oltre la fine dell’anno, per compensare i crediti. Tutti cambiamenti che, se approvati, potrebbero avere già in estate i primi effetti, tranquillizzando il mercato.

Come regolarsi oggi

In attesa di capire se il mercato delle cessioni dei crediti ripartirà davvero o no, chi sta ragionando sul 110% può fare qualche valutazione preliminare.

Innanzitutto bisogna capire se si avrebbe il denaro per pagare i lavori senza ricorrere a un prestito bancario (il cosiddetto prestito ponte) e se si potrebbe sfruttare l’agevolazione anche senza cessione del credito (potrebbe essere il caso, ad esempio, di due coniugi ad alto reddito che intervengono su un piccolo edificio bifamiliare dividendosi la spesa). Se la risposta è sì a entrambe queste domande si può ragionevolmente procedere già oggi. Ma sono condizioni ideali che si verificheranno per pochissime persone.

In tutti gli altri casi, ciò che si può fare oggi è iniziare a studiare la fattibilità dell’intervento con un tecnico, ragionando sulla regolarità edilizia dell’immobile oggetto dei lavori e sulle possibilità di intervento (riqualificazione energetica, antisismica in zona sismica 1, 2 o 3, oppure entrambe combinate).

Ad ogni buon conto, uno studio di fattibilità e una progettazione seria vanno pagati, perciò chi è interessato al 110% dovrà decidere fin dove si vuole spingere: spendere qualcosa già oggi per essere pronto in vista di una possibile ripartenza del mercato delle cessioni; oppure rimanere al livello di chiacchierata conoscitiva con il tecnico – e magari con qualche impresa e con la banca – e poi riaggiornarsi tra qualche tempo, probabilmente dopo l’estate.

Modificato da Piero Giuseppe

Grazie per l'articolo, che di fatto non dice nulla di nuovo.

Il superbonus esiste ancora, ovviamente se ne puo' fruire, ma:

1) speriamo negli emendamenti che sblocchino le banche, altrimenti la mancata acquisizione dei crediti di fatto blocca gli interventi, senz'altro quelli condomìniali. E' ovvio che chi ha i fondi, procede, oserei dire una banalità che il Sole poteva evitare

2) altrettanto ovvio che chi potrà, sforerà il termine del 31.12.2023, pagherà qualcosa, ma siamo di nuovo di fronte alla rinuncia di molti condomìni

3) verissimo che non è la mancanza di fondi a bloccare tutto, con ogni probabilità si troverà il modo di coprire finanziariamente il provvedimento, ma vedremo quanto e come: l'attuale governo non sembra così favorevole al provvedimento, non vuole aumentare il debito, e non vorrebbe aumentare le tasse, quindi vedremo.....

4) si, c'è il mercato.....che non aiuta certamente. Molte imprese si sono fermate perchè hanno le cessioni dei crediti fermi, non sanno come affrontare nuovi preventivi di costi e così dicasi anche per i tecnici...

Insomma, sappiamo che il superbonus c'è, ma è sempre piu' difficile la sua fruizione date tutte le condizioni di mercato. Speriamo che l'estate porti consiglio.

  • Grazie 1
Piero Giuseppe dice:

Bhè Daniela, l'idea di trasformare i crediti in titoli di stato è una novità, almeno per me..

Si, certamente...alla fine bastava una riga 😄

  • Mi piace 1
Piero Giuseppe dice:

Bhè Daniela, l'idea di trasformare i crediti in titoli di stato è una novità, almeno per me..

Si anche per me è stata un novità quando ho letto altro articolo

Piuttosto l'articolo de il Sole 24ORE conferma quanto personalmente desunto martedì scorso...

... comprese le sottostime...

 

Ma può essere che nessuno parli di ciò che sta accadendo? La sera nessun programma di approfondimento e le associazioni per i diritti dei consumatori mute. Nessun avvocato, nessun politico..........uno scandalo.

Strarompi dice:

Ma può essere che nessuno parli di ciò che sta accadendo? La sera nessun programma di approfondimento e le associazioni per i diritti dei consumatori mute. Nessun avvocato, nessun politico..........uno scandalo.

Qui se ne parla.

Strarompi dice:

Ma può essere che nessuno parli di ciò che sta accadendo? La sera nessun programma di approfondimento e le associazioni per i diritti dei consumatori mute. Nessun avvocato, nessun politico..........uno scandalo.

Cercando nella rete internet hanno parlato e scritto...

... direttamente ed indirettamente, anche un bel po' di tempo fa...

... per esempio...

 - TgR Calabria - 12/06/2022

 

 - il Sole 24ORE - 04/05/2022

In base ai dati dell’Enea a fine aprile il totale degli investimenti ammessi alla detrazione del 110% ammontava a 27,4 miliardi di euro, con detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per oltre 30 miliardi

(super) Giuseppe versus (super) Mario...

 

... breve parentesi..

 

pagellapolitica.it - Mario Turco - 24/05/2022

... «La strategia in materia di efficienza energetica per il settore edilizio – si legge nel documento – si basa principalmente su misure temporanee e dovrebbe essere integrata da una strategia a medio e lungo termine che comprenda misure più importanti in materia di efficienza energetica destinate alle imprese, in particolare al settore industriale»...

... In un terzo passaggio, infine, si legge che in Italia c’è «margine» per velocizzare i progressi nel raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2030 per quanto riguarda l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Secondo la Commissione Ue, «l’ambizione dell’Italia di migliorare la prestazione energetica del suo parco immobiliare dovrebbe essere calibrata per poter proseguire al di là del periodo di riferimento del regime “Superbonus” e dei finanziamenti» del Pnrr.

«Ciò offrirebbe altresì al mercato la certezza per proporre soluzioni di efficienza energetica e ristrutturazioni degli edifici», prosegue il rapporto. «Eventuali nuovi regimi di finanziamento per la ristrutturazione energetica degli edifici dovranno essere adeguatamente mirati a ristrutturazioni energetiche più profonde e al miglioramento degli edifici che presentano le prestazioni peggiori, nonché essere volti ad aiutare le famiglie a basso reddito. Esiste altresì un margine per includere misure di efficienza energetica più forti nelle imprese, in particolare nell’industria»...

... Per accedere al bonus, infatti, non ci sono limiti di reddito: secondo i critici della misura, uno dei rischi del Superbonus 110 per cento è che a beneficiarne siano soprattutto quelli che hanno di più in termini di reddito, con un impatto regressivo...

 

 

Ministero dello sviluppo economico - 01/03/2022

Il ministro Giancarlo Giorgetti è intervenuto in audizione nelle Commissioni congiunte delle Attività produttive e Industria di Camera e Senato sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

financialounge.com - Annalisa Lospinuso - 11/02/2022

Insorgono le associazioni di categoria e gli amministratori condominio che avvertono: "Con la stretta alla cessione del credito si ferma l'80% dei lavori in corso"

L'ALLARME ANAMMI
"A pagare il conto più salato dell’ennesima giravolta normativa sul Superbonus saranno soprattutto i tantissimi italiani che, grazie alla cessione del credito, avevano potuto avviare l’efficientamento energetico e il rifacimento degli edifici", ha dichiarato all'Adnkronos/Labitalia Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi (Associazione nazional-europea amministratori d’immobili). "Se non arriveranno i fondi del Superbonus - continua - a fallire non saranno soltanto le aziende, ma gli stessi condomini, lasciati privi di qualsiasi garanzia e poi, in clamoroso effetto domino, buona parte del Paese".

 

 

Edilportale - Paola Mammarella - 09/09/2021

Superbonus, le tappe fondamentali
L’Unione Europea erogherà le risorse a rate e solo se l’Italia riuscirà a rispettare una serie di obiettivi e scadenze, fissati dal decreto del Mef...

Modificato da Ospite___

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