#1 Inviato 15 Ottobre, 2021 Salve, sono appena iscritto e quindi non so se un quesito simile l'abbiate già affrontato.....nel caso chiedo venia! :))) Domanda: Unica abitazione suddivisa in 4 villette (quadrifamiliare). Ciascuna villetta è un'unità funzionalmente indipendente avendo ciascuna di esse accesso autonomo dall'esterno in libera strada ed ottemperando ai requisiti richiesti (ovvero dotate della proprietà esclusiva di almeno 3 su 4 dei seguenti impianti: impianti per l'approvvigionamento idrico, per il gas, per l'energia elettrica e di climatizzazione invernale). Sono quindi 4 unità a sè stanti e non hanno l'obbligo di di essere considerate in condominio. Si svolge una riunione per un confronto sulla possibilità di applicare o meno il Superbonus sull'intera abitazione poi suddivisa in quadrifamiliare con funzionalità indipendenti. Uno dei 3 proprietari scrive una sorta di verbale in cui rileva che 3 su 4 dei partecipanti sono favorevoli ed uno è contrario. Il contrario viene ora tirato in ballo dagli altri 3 poichè essi dicono che è obbligato a partecipare ai lavori per l'applicazione sull'intera abitazione del superbonus. Il contrario continua a rifiutarsi. Che succede in questo caso?
#2 Inviato 15 Ottobre, 2021 berlino dice: Che succede in questo caso? Che i tre favorevoli proseguono per la loro strada, effettuando gli interventi di superbonus sulle proprie unità. Le strade sono due: a) procedete come condomìnio: in questo caso serve la maggioranza per approvare i lavori (c'è), il salto delle due classi previsto dalla normativa verrà calcolato sull'intero edificio, i massimali di costo detraibile saranno quelli dei condomìni, la minoranza è tenuta a partecipare all'intervento. b) procedete come unità indipendenti: ognuno interviene sulla propria abitazione, indipendentemente da quanto faranno gli altri. Non serve verbale, perchè non ci si muove come condomìnio. Dovete chiarire come pensate di procedere. 1
#3 Inviato 15 Ottobre, 2021 Danielabi dice: Che i tre favorevoli proseguono per la loro strada, effettuando gli interventi di superbonus sulle proprie unità. Le strade sono due: a) procedete come condomìnio: in questo caso serve la maggioranza per approvare i lavori (c'è), il salto delle due classi previsto dalla normativa verrà calcolato sull'intero edificio, i massimali di costo detraibile saranno quelli dei condomìni, la minoranza è tenuta a partecipare all'intervento. b) procedete come unità indipendenti: ognuno interviene sulla propria abitazione, indipendentemente da quanto faranno gli altri. Non serve verbale, perchè non ci si muove come condomìnio. Dovete chiarire come pensate di procedere. Io lo ritengo comunque un condominio parziale e quindi si procede come dici in a). Ciò che, sinceramente, non mi è chiara è la possibilità che: se l'intervento trainante (cappotto termico) viene realizzato allora il "condomino" contrario di cui parlavo, possa eseguire individualmente lavori trainati nella sua abitazione senza partecipare al costo per il cappotto termico. In pratica, pur esistendo una maggioranza di voto assembleare il dissenziente può/vuole usufruire del lavoro trainante di cui si occupano gli altri 3 per poi effettuare per suo conto lavori trainati nella propria abitazione. Almeno questo mi sembra di capire da ciò che esprime il dissenziente che vuole usufruire del superbonus per proprio conto e solo occupandosi dei propri lavori "trainati" (infissi in particolare). Una sorta di aggancio...
#4 Inviato 15 Ottobre, 2021 berlino dice: Io lo ritengo comunque un condominio parziale e quindi si procede come dici in a). No. Il condomìnio potrebbe essere parziale se aveste due diverse scale, per esempio, ma quando l'edificio è unico, non suddiviso in scale o con altre divisioni, tutti i proprietari delle parti comuni sono tenuti alla loro manutenzione. Pertanto chi è in minoranza deve adeguarsi alle decisioni di maggioranza, e partecipare a tutti i costi dell'intervento relativi alle parti comuni. Partecipando ai costi comuni, potrà decidere in autonomia gli interventi all'interno della propria abitazione, esattamente come possono fare gli altri tre condòmini. L'assemblea puo' deliberare solo per le parti comuni, mai per quelle private.