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Spinosa questione su nucleo familiare e cambio residenza

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Salve,

vi scrivo per chiedere lumi su una questione un po' spinosa. Perdonatemi, ho scelto questo forum perché mi sembra l'unico dove c'è gente esperta sull'argomento.

 

Sono un ragazzo di 25 anni con genitori divorziati. Sin dal primo giorno del divorzio sono risultato sempre nel nucleo familiare di mia madre e dunque residente dove vi era la residenza del nucleo familiare di mia madre.

 

Nel 2008, appena compiuti 19 anni, mi sono trasferito a Milano per intraprendere gli studi universitari, mantenendo però la residenza nella mia città originale e risultando sempre nel nucleo familiare di mia madre, nonostante non ci andassi per niente d'accordo. Nei periodi in cui tornavo nella mia città natale, poiché subivo maltrattamenti venivo quindi ospitato temporaneamente da mio padre, dato che mia madre mi scacciava di casa.

 

Nel 2010, quando ero già maggiorenne, mia madre ha spostato la residenza dalla casa di proprietà ad una casa in affitto, trasportando con sé tutto il nucleo familiare, che includeva me e mia sorella, più grande di me.

 

Nel 2014, cioè un anno fa, ha lasciato la casa in affitto per prenderne un'altra sempre in affitto, dunque ha cambiato di nuovo residenza, ma questa volta ha trasportato con sé solo una parte del nucleo familiare, lasciando me da solo nella residenza precedente. Ora dunque mi trovo residente "da solo" presso un'abitazione in cui non so chi ci viva né di chi sia, con nucleo familiare composto da una sola persona cioè me stesso. Non risulto più nel nucleo familiare di mia madre.

 

Nota importante: in entrambi i casi io non ho dato alcuna comunicazione all'ufficio del comune per autorizzare il cambio di residenza. Tutti i cambi riguardanti la mia persona sono stati fatti in maniera del tutto automatica senza che io venissi minimamente interpellato.

Mi sono dunque recato all'ufficio preposto del Comune per chiedere spiegazioni. Lì mi hanno detto che mia madre non avrebbe potuto portarmi con sé presso la nuova residenza senza una mia espressa autorizzazione poiché sono maggiorenne. Ho dunque fatto notare che nel 2010 ero stato tranquillamente spostato di residenza assieme a tutto il nucleo senza alcuna autorizzazione da parte mia, lamentando dunque che l'estromissione del 2014 fosse una scelta deliberata di mia madre e non una "costrizione" della legge.

 

A quel punto ho avanzato il dubbio che almeno una delle due pratiche passate fosse per forza di cose irregolare, dato che se fosse stata necessaria l'autorizzazione sarei dovuto restare al mio primo indirizzo già dal 2010, mentre se tale autorizzazione non fosse necessaria allora sarei dovuto essere "trasportato" alla nuova residenza anche nel passaggio del 2014.

Gli impiegati comunali mi hanno risposto che faranno luce sulla vicenda cercando di recuperare le vecchie pratiche dall'archivio.

Intanto chiedo lumi a voi. Cosa prevede la legge? Quale dei due passaggi è irregolare?

 

Il mio obiettivo è quello di stabilire se l'estromissione dal nucleo familiare con annesso abbandono alla vecchia residenza, operato nel passaggio del 2014, sia un atto deliberato da parte di mia madre. In questo caso si tratterebbe di un ennesimo episodio di maltrattamento.

 

Sapete aiutarmi? Ve ne sarei infinitamente grato, si tratta di un maltrattamento che va avanti da decenni e che presto sarà affrontato da un magistrato, quindi è importante fare chiarezza su questo punto.

Un saluto cordiale

Benissimo,

al primo collegamento leggo:

 

"Il trasferimento di residenza della famiglia in altro comune comporta, di regola, anche il trasferimento di residenza dei componenti della famiglia stessa eventualmente assenti."

 

La regola riguarda il trasferimento in altro comune, mentre per trasferimento nello stesso comune non è regolato nulla. Inoltre in nessun caso è menzionata la necessità di dare conferma da parte degli altri componenti del nucleo.

Nel dpr 223/1989 c'è inoltre scritto:

Articolo 6

 

1. Ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche di cui all’art. 13. Ciascun componente può rendere inoltre le dichiarazioni relative alle mutazioni delle posizioni degli altri componenti della famiglia.

2. Agli effetti degli stessi adempimenti la convivenza ha un suo responsabile da individuare nella persona che normalmente dirige la convivenza stessa.

 

Anche qui è confermato il principio per cui è il capofamiglia a doversi occupare della faccenda e non è stabilita la necessità di conferma degli altri componenti maggiorenni del nucleo.

Grazie mille della risposta Albano59

Salve,

vi scrivo per chiedere lumi su una questione un po' spinosa. Perdonatemi, ho scelto questo forum perché mi sembra l'unico dove c'è gente esperta sull'argomento.

 

Sono un ragazzo di 25 anni con genitori divorziati. Sin dal primo giorno del divorzio sono risultato sempre nel nucleo familiare di mia madre e dunque residente dove vi era la residenza del nucleo familiare di mia madre.

 

Nel 2008, appena compiuti 19 anni, mi sono trasferito a Milano per intraprendere gli studi universitari, mantenendo però la residenza nella mia città originale e risultando sempre nel nucleo familiare di mia madre, nonostante non ci andassi per niente d'accordo. Nei periodi in cui tornavo nella mia città natale, poiché subivo maltrattamenti venivo quindi ospitato temporaneamente da mio padre, dato che mia madre mi scacciava di casa.

 

Nel 2010, quando ero già maggiorenne, mia madre ha spostato la residenza dalla casa di proprietà ad una casa in affitto, trasportando con sé tutto il nucleo familiare, che includeva me e mia sorella, più grande di me.

 

Nel 2014, cioè un anno fa, ha lasciato la casa in affitto per prenderne un'altra sempre in affitto, dunque ha cambiato di nuovo residenza, ma questa volta ha trasportato con sé solo una parte del nucleo familiare, lasciando me da solo nella residenza precedente. Ora dunque mi trovo residente "da solo" presso un'abitazione in cui non so chi ci viva né di chi sia, con nucleo familiare composto da una sola persona cioè me stesso. Non risulto più nel nucleo familiare di mia madre.

 

Nota importante: in entrambi i casi io non ho dato alcuna comunicazione all'ufficio del comune per autorizzare il cambio di residenza. Tutti i cambi riguardanti la mia persona sono stati fatti in maniera del tutto automatica senza che io venissi minimamente interpellato.

Mi sono dunque recato all'ufficio preposto del Comune per chiedere spiegazioni. Lì mi hanno detto che mia madre non avrebbe potuto portarmi con sé presso la nuova residenza senza una mia espressa autorizzazione poiché sono maggiorenne. Ho dunque fatto notare che nel 2010 ero stato tranquillamente spostato di residenza assieme a tutto il nucleo senza alcuna autorizzazione da parte mia, lamentando dunque che l'estromissione del 2014 fosse una scelta deliberata di mia madre e non una "costrizione" della legge.

 

A quel punto ho avanzato il dubbio che almeno una delle due pratiche passate fosse per forza di cose irregolare, dato che se fosse stata necessaria l'autorizzazione sarei dovuto restare al mio primo indirizzo già dal 2010, mentre se tale autorizzazione non fosse necessaria allora sarei dovuto essere "trasportato" alla nuova residenza anche nel passaggio del 2014.

Gli impiegati comunali mi hanno risposto che faranno luce sulla vicenda cercando di recuperare le vecchie pratiche dall'archivio.

Intanto chiedo lumi a voi. Cosa prevede la legge? Quale dei due passaggi è irregolare?

 

Il mio obiettivo è quello di stabilire se l'estromissione dal nucleo familiare con annesso abbandono alla vecchia residenza, operato nel passaggio del 2014, sia un atto deliberato da parte di mia madre. In questo caso si tratterebbe di un ennesimo episodio di maltrattamento.

 

Sapete aiutarmi? Ve ne sarei infinitamente grato, si tratta di un maltrattamento che va avanti da decenni e che presto sarà affrontato da un magistrato, quindi è importante fare chiarezza su questo punto.

Un saluto cordiale

Il maltrattamento e' altra cosa non c'entra nulla la tua residenza .

Benissimo,

al primo collegamento leggo:

 

"Il trasferimento di residenza della famiglia in altro comune comporta, di regola, anche il trasferimento di residenza dei componenti della famiglia stessa eventualmente assenti."

 

La regola riguarda il trasferimento in altro comune, mentre per trasferimento nello stesso comune non è regolato nulla. Inoltre in nessun caso è menzionata la necessità di dare conferma da parte degli altri componenti del nucleo.

Nel dpr 223/1989 c'è inoltre scritto:

Articolo 6

 

1. Ciascun componente della famiglia è responsabile per sé e per le persone sulle quali esercita la potestà o la tutela delle dichiarazioni anagrafiche di cui all’art. 13. Ciascun componente può rendere inoltre le dichiarazioni relative alle mutazioni delle posizioni degli altri componenti della famiglia.

2. Agli effetti degli stessi adempimenti la convivenza ha un suo responsabile da individuare nella persona che normalmente dirige la convivenza stessa.

 

Anche qui è confermato il principio per cui è il capofamiglia a doversi occupare della faccenda e non è stabilita la necessità di conferma degli altri componenti maggiorenni del nucleo.

Grazie mille della risposta Albano59

Il dovere e' solo verso famigliari di cui si ha patria podesta' o tutela legale .per gli altri c' e' facolta' quindi tua madre non aveva nessun obbligo circa dichiarazioni della tua residenza .

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