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ALGHERESE17

Sottotetto C2 affittato ad uso abitazione senza abitabilità

Salve a tutto il mio problema è il seguente:

 

6 mesi fa ho affittato con regolare contratto di 12 mesi tramite agenzia un appartamento (?) mansardato facente parte di una villetta indipendente composta da un locale commerciale al piano terra, l'appartamento della proprietaria al primo piano e il mio al secondo piano.

Da un mese viene fuori del fumo da delle fessure sul muro e dal pavimento, dovuto alla rottura della canna fumaria dell'appartamento al primo piano.

La proprietaria non vuole effettuare la riparazione e allo stesso tempo si ostina comunque ad utilizzare il camino a legna.

Mi sono rivolto a polizia locale e vigili del fuoco che aspetto tuttora per un sopralluogo. Intanto visto che la mia compagna é all'ottavo mese di gravidanza ho dovuto abbandonare momentaneamente l'appartamento per evitare un intossicazione.

Intanto andando a rileggere il contratto ho scoperto che mi é stato affittato un C2 ad uso abitativo. Dopo una verifica ho scoperto che l'appartamento non é abitabile, il punto più alto della casa é alto 240 cm e il più basso 60 cm. Il punto più alto del corridoio é alto 170 cm e il più basso 140 cm. Inoltre tutte le porte hanno un altezza massima di 170 cm.

Tra le altre cose é saltato fuori anche che la canna fumaria in questione (che sta sul mio terrazzo davanti alla finestra della camera da letto non é a norma perché é di 50 centimetri più bassa rispetto al tetto.

 

Come mi consigliati di comportarmi?

Quali sono i miei diritti?

 

Grazie!

Qualcuno può aiutarmi? Grazie!

Ho problema simile, qualcuno ci aiuti...

 

Buongiorno,

Tra qualche giorno lascerò, per problemi famigliari oltre che per esasperazione nei confronti delle condizioni svantaggiose della locazione, un monolocale sottotetto che occupo dal settembre 2012.

Si tratta di una mansarda che è “dependance” dell'appartamento al piano di sotto, dove vivono i proprietari. La mansarda non ha numero civico proprio, cassetta postale, citofono o campanello. Non ho utenze individuali, queste sono intestate ai proprietari (3 occupanti) che trascorrono il loro tempo a casa, con conseguenti consumi elevatissimi che addebitano arbitrariamente a me, indipendentemente dai miei effettivi consumi (molto bassi, essendo io via tutto il giorno per lavoro e assente nel week end). Non sono presenti infatti contatori, neppure il quadro elettrico, tanto che se salta la corrente, io rimango al buio fino a che questa non viene riattivata dai proprietari al piano di sotto. Sottolineo che QUESTI NON ERANO GLI ACCORDI originari. Quando sono entrata nell'appartamento, i proprietari vivevano altrove e le bollette erano perlomeno solo relative ai miei consumi. Dopo il primo rinnovo (12 mesi dopo la firma del contratto iniziale), i proprietari si sono installati nell'appartamento di sotto, portando i consumi alle stelle.

Inoltre, in 4 anni e 3 mesi non è stata rilasciata una sola ricevuta di quietanza, né per il pagamento dell'affitto (richiesto dai proprietari in contanti) né per il pagamento delle bollette. Per finire, in estate le temperature raggiungono livelli elevatissimi, con conseguenti miei malesseri fisici. Di installare un condizionatore per rendere vivibile il locale, nemmeno a parlarne. In inverno invece i muri si coprono di muffa, a causa evidentemente di cattiva coibentazione.

Per disperazione oltre che per problemi famigliari, ho inviato raccomandata di disdetta per gravi motivi (torno nella mia città dai miei genitori che hanno problemi di salute). La risposta alla raccomandata è stata che devo pagare, pur liberando la casa subito, 6 mesi di preavviso e non i 30 giorni a fare data dalla ricezione della mia raccomandata.

A parte che non ho a disposizione la cifra richiesta (Euro 400 mensili x 6), che cosa possono fare i proprietari e come posso tutelarmi?

Grazie anticipatamente per l'aiuto

Silvia

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