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Dolfino

Sostituzione radiatori determina conteggio anomalo dei misuratori di calorie

Buongiorno a tutti,

 

innanzitutto complimenti per il forum, lo frequento da lettore da un po' ed è sempre fonte di informazioni utili. Ho letto un po' di post relativi a problemi simili al mio ma non avendo chiarito come mi devo comportare provo a porvi la domanda direttamente.

 

Abito in un condominio in cui da alcuni anni sono state installate valvole termostatiche e contacalorie sui termosifoni al fine di ripartire i consumi (la "quota fissa" da suddividere in millesimi è stata stabilita dall'assemblea come 25% del totale).

 

Il primo anno dopo l'installazione delle modifiche, benché la situazione di isolamento termico dell'appartamento fosse pessima, abbiamo ottenuto in ogni caso un leggero beneficio, se non altro probabilmente perché responsabilizzati maggiormente nell'uso e quindi avendo mantenuto temperature più basse in casa. L'anno scorso, in estate, ho provveduto ad effettuare ristrutturazioni in casa sostituendo fra le altre cose i radiatori (da vecchi e intasati in ghisa, a nuovi in alluminio) e, soprattutto, i serramenti esterni (da legno con vetro singolo e moltissimi spifferi a alluminio di nuova generazione con doppi vetri). A seguito della sostituzione dei radiatori ho ovviamente avvisato l'amministratore che ha provveduto a mandare un tecnico che ha controllato i vecchi ripartitori, ri-configurati, e reinstallati sui nuovi radiatori.

 

Ora, ad un anno dai lavori, dopo un inverno mite trascorso con due radiatori completamente chiusi e molta responsabilità nostra nel cercare di tenere bassi i consumi, l'amministratore mi ha contattato in vista dell'assemblea perché sorpreso dai miei consumi che pare siano stati quasi il doppio dell'anno precedente. A mio parere c'è chiaramente qualcosa che non va nella configurazione che è stata fatta dei ripartitori. L'amministratore sostiene che i nuovi radiatori sono più grandi e da qui deriva una maggiore quantità di calore misurato. Quello che contesto è che avrei dovuto percepire comunque una temperatura in casa nettamente superiore rispetto all'anno precedente (cosa che non è avvenuta perché mantenevamo le valvole a bassi valori).

 

Se non sbaglio (mi son letto alcuni manuali fra cui quello dei miei ripartitori) ad ogni misuratore di calore va associato un parametro che dipende dalla tipologia e dalla grandezza del radiatore: due ripartitori posizionati su radiatori alla stessa temperatura devono dare evidenza di consumi diversi se i due radiatori sono uno il doppio dell'altro. La mia ipotesi quindi è che questo parametro sia stato configurato in modo errato. Non saprei come altro spiegarmi consumi maggiori di questa entità visto il contesto (inverno mite, efficientamento energetico, nostra "prudenza" nel impostare a valori bassi le valvole, ...). Ora però mi chiedo, come posso dimostrarlo? Posso chiamare tecnici esterni ad effettuare le misurazioni (ovviamente se la ditta appaltatrice fosse origine dell'errore avrebbe un conflitto di interessi nell'effettuare ora i controlli)? Se un'anomalia viene accertata, come è possibile correggere a consuntivo i valori? Ho letto che di solito le soluzioni prevedono confronti con anni prima e dopo, è l'unica strada possibile? Vorrei evitare di fare muro contro muro nei confronti di ditta/amministratore/condomini, ma no voglio nemmeno rimanere passivo, anche perché a quanto pare economicamente si parla di quasi un migliaio di euro in più del previsto!!

 

Grazie a chiunque sappia darmi un consiglio.

Luca

Abito in un condominio in cui da alcuni anni sono state installate valvole termostatiche e contacalorie sui termosifoni al fine di ripartire i consumi (la "quota fissa" da suddividere in millesimi è stata stabilita dall'assemblea come 25% del totale).

Con il Decreto 102/14 è ora obbligatorio applicare la norma UNI CTI 10200:2013. Qualsiasi altro meccanismo di riparto non è applicabile.

 

Il primo anno dopo l'installazione delle modifiche, benché la situazione di isolamento termico dell'appartamento fosse pessima, abbiamo ottenuto in ogni caso un leggero beneficio, se non altro probabilmente perché responsabilizzati maggiormente nell'uso e quindi avendo mantenuto temperature più basse in casa. L'anno scorso, in estate, ho provveduto ad effettuare ristrutturazioni in casa sostituendo fra le altre cose i radiatori (da vecchi e intasati in ghisa, a nuovi in alluminio) ... A seguito della sostituzione dei radiatori ho ovviamente avvisato l'amministratore che ha provveduto a mandare un tecnico che ha controllato i vecchi ripartitori, ri-configurati, e reinstallati sui nuovi radiatori

Questa è la strada giusta: cambiando la tipologia, dimensione, forma e materiale del radiatore occorree modificare la costante interna al ripartitore di calore.

l'amministratore mi ha contattato in vista dell'assemblea perché sorpreso dai miei consumi che pare siano stati quasi il doppio dell'anno precedente. A mio parere c'è chiaramente qualcosa che non va nella configurazione che è stata fatta dei ripartitori. L'amministratore sostiene che i nuovi radiatori sono più grandi e da qui deriva una maggiore quantità di calore misurato. ...

Se non sbaglio (mi son letto alcuni manuali fra cui quello dei miei ripartitori) ad ogni misuratore di calore va associato un parametro che dipende dalla tipologia e dalla grandezza del radiatore

La mia ipotesi quindi è che questo parametro sia stato configurato in modo errato

Può darsi che ci sia stato un errore in fase di mappatura/programmazione dei nuovi radiatori. In commercio sono migliaia, di forme e marche diverse. Il tecnico dovrebbe avere un grosso manuale (cartaceo o elettronico) su cui identificare il modello esatto e procedere quindi alla programmazione corretta del ripartitore di calore.

Non dovrebbero esserci problemi nel chiedere un sopralluogo alla ditta che ha installato i ripartitori.

Grazie mille della risposta e delle conferme.

 

Se si accertasse un'anomalia, quali sono le soluzioni che si adottano in genere per la correzione dei valori anomali? Mi spiego: se tale coefficiente è inesatto, è possibile ottenere il valore che il misuratore avrebbe evidenziato con il coefficiente impostato in maniera corretta? Ovvero, è ottenibile matematicamente o non è più possibile correggere i valori se non tramite stime più o meno imprecise?

Grazie mille della risposta e delle conferme.

 

Se si accertasse un'anomalia, quali sono le soluzioni che si adottano in genere per la correzione dei valori anomali? Mi spiego: se tale coefficiente è inesatto, è possibile ottenere il valore che il misuratore avrebbe evidenziato con il coefficiente impostato in maniera corretta? Ovvero, è ottenibile matematicamente o non è più possibile correggere i valori se non tramite stime più o meno imprecise?

Buongiorno,

dato che il numero "conteggiato" e' prodotto di vari fattori, la variazione di uno di questi consentirà sicuramente la correzione.

 

l'energia prelevata dal l'impianto riscaldamento, se oggetto di controllo da parte di valvola termostatica, non subisce variazioni dipendenti dalla dimensione del radiatore.

Grazie mille della risposta e delle conferme.

 

Se si accertasse un'anomalia, quali sono le soluzioni che si adottano in genere per la correzione dei valori anomali? Mi spiego: se tale coefficiente è inesatto, è possibile ottenere il valore che il misuratore avrebbe evidenziato con il coefficiente impostato in maniera corretta? Ovvero, è ottenibile matematicamente o non è più possibile correggere i valori se non tramite stime più o meno imprecise?

In teoria si. Nella pratica dipende anche dal sistema installato. Può darsi che non si riesca ad applicare una formula matematica per risalire esattamente al valore che si avrebbe avuto impostando la scala corretta, ma sicuramente si può arrivare a una buona approssimazione. Faccio presente che un eventuale conguaglio dovrà prevedere un aggiustamento della bolletta degli altri condòmini e ciò potrebbe portare a una situazione fastidiosa. Fatto 100 il consumo del condominio nel suo complesso, se lei ha pagato il doppio significa che gli altri hanno pagato meno.

Grazie ancora della risposta, quanto dice mi tranquillizza in parte.

 

Anch'io sono comunque preoccupato della reazione dei condomini, anche perché in assemblea pare che l'amministratore porterà i conti dell'attuale ripartizione, fatta salva la possibilità di correzioni dopo le verifiche. In questo modo i condomini vedranno chiaramente un aumento di 200euro a testa circa (sempre che l'ipotesi dell'errore di configurazione dei misuratori sia corretta) e al di là della validità delle argomentazioni, storceranno di certo il naso.

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