#1 Inviato 17 Aprile, 2016 Salve. Qualche tempo fa avevo posto un problema di condominio o servitù che adesso è stato chiarito dall'atto di acquisto. Per accedere alla mia proprietà all'interno di un cortile (dove però i subalterni del condominio non hanno titoli di proprietà) devo passare per l'androne di un condominio. Ho sempre pagato le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria secondo accordi con i precedenti proprietari (tre) della palazzina, che possedevano in comunione la mia unità interno cortile. Non solo servitù coattiva ma è stato chiarito di "destinazione padre di famiglia". La palazzina e' stata frazionata e venduta a diversi proprietari che hanno nominato un amministratore. Con il precedente non avevo problemi Adesso ce n'è uno nuovo che mi ha fatto disperare perché riteneva la mia proprietà parte del condominio pur non avendo comproprietà di parti comuni. Chiarita la servitù continuo a pagare secondo i vecchi accordi, ma l'amministratore pretende un compenso anche da me. La mia proprietà non fa parte del condominio, non ha mm, non approvo bilanci, non voto per la nomina. Domanda: devo pagare anche io l'amministratore? Quello di prima non l'ho mai pagato. Grazie.
#2 Inviato 17 Aprile, 2016 Tu non hai nessun millesimo nel condominio, e visto che al compenso dell'amministratore si contribuisce in proporzione ai millesimi, zero mlm moltiplicato per qualsiasi coefficiente fa zero, da cui devi zero, ovvero non devi assolutamente nulla.
#3 Inviato 17 Aprile, 2016 Ma lui non richiede un compenso calcolato su mm, bensì una quota fissa di 120 € / esercizio / unità immobiliare e considera la mia unità come 1. Oltre che alla legittimità di chiedere un compenso a uno che non lo può neanche nominare, chiedo se è corretto che un amministratore calcoli così il suo compenso Tenete conto che le unità immobiliari sono 7 e hanno mm diversi, 4 appartamenti di cui 2 su due piani, un monolocale e due negozi. Anche se non fosse corretto i non lo potrei neanche contestare, posso solo rifiutarmi di pagarlo o ridurre il suo compenso perché per me non lavora come per gli altri.
#4 Inviato 17 Aprile, 2016 Ma lui non richiede un compenso calcolato su mm, bensì una quota fissa di 120 € / esercizio / unità immobiliare e considera la mia unità come 1. Oltre che alla legittimità di chiedere un compenso a uno che non lo può neanche nominare, chiedo se è corretto che un amministratore calcoli così il suo compenso Tenete conto che le unità immobiliari sono 7 e hanno mm diversi, 4 appartamenti di cui 2 su due piani, un monolocale e due negozi. Anche se non fosse corretto i non lo potrei neanche contestare, posso solo rifiutarmi di pagarlo o ridurre il suo compenso perché per me non lavora come per gli altri. Se l'amministratore chiede una tantum di 120 euro fissi all'anno a testa da parte degli amministrati (e tu non lo sei perchè non sei un condomino), fatto salvo non sia un accordo contrattuale (firmato) con chi amministra, sbaglia (ma a te non interessa) e va contro l'art 1123 cc 1° comma dove dice che .... - Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell'edificio per la prestazione dei servizi nell'interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione. Comunque se tu non hai sottoscritto un contratto con l'amministratore dove ti impegni a versare 120 euro all'anno per le sue prestazioni a tuo favore (incassare una quota :wallbash: per una servitù di passo) non devi nulla.