Vai al contenuto
marcanto

Servitù e indennizzo

Faccio prima un breve preambolo

Su di un fondo agricolo viene costituita una servitù di passaggio di una conduttura d’acqua interrata per uso irriguo (irrigazione).

La servitù è costituita con scrittura notarile debitamente registrata ed è costituita tra il privato proprietario del fondo e a favore dell’ENTE che fornisce il servizio irriguo, lo stesso ente riconosce un indennizzo economico (irrisorio e rappresentativo) che versa a favore del/i proprietario/i.

Terminata tutta la rete irrigua sul territorio (molto esteso) e attivato il servizio irriguo l’ENTE titolare del servizio stesso incomincia a inoltrare delle imposte annuali ai proprietari dei fondi che la stessa rete irrigua serve.

Imposte a vario titolo, per manutenzione della rete, per il miglioramento fondiario e per lo stesso consumi idrico…….chiesto anche a chi non preleva concretamente acqua irrigua.

In altri termini l’ENTE trae giovamenti economici in virtù delle costituzioni delle servitù di passaggio, della rete, effettuate sull’intero territorio e sui fondi privati.

Ciò premesso

A distanza di più di 20 anni, quindi con usucapione già in essere, i proprietari dei fondi sui quali insistono le servitù possono chiedere un nuovo indennizzo economico in virtù del fatto che l’ENTE trae benefici economici dai loro stessi terreni???

 

In considerazione che in assenza delle servitù la rete irrigua non poteva aver ragion di essere!!!!!

 

Qualcuno può citare sentenze o norme specifiche afferenti al caso qui descritto ??

 

Che diano credito ai proprietari OVVIAMENTE, prima danneggiati dalle servitù e poi vessati dalle imposte annuali

Le servitù sono un peso imposto su un fondo a favore di altro fondo. Si costituiscono o per volontà delle parti o per testamento o per usucapione. Si estinguono per non uso per oltre vent'anni.

 

l'usucapione non c'entra niente e non è qui applicabile. L'ente ha usucapito? no. Ha "non usato" per oltre 20anni? no.. dunque scordiamoci l'istituto dell'usucapione.

La servitù è disposta in questo caso per volontà delle parti e tramite atto notarile, non è usucapita, ma contrattualmente stipulata.

Se il contratto originario prevedeva un versamento una tantum ai proprietari dei fondi, oggi non questi non possono chiedere altro, a meno di rinegoziare gli accordi.

Primo passo è leggere il contratto di servitu' stipulato davanti al notaio e vedere cosa prevede e cosa no.

Poi occorre capire chi è questo Ente e che poteri impositivi ha (o non ha). Si dovrebbe dimostrare che le imposizioni sono illegittime...ma ecco..restiamo nell'ambito delle ipotesi senza avere carte in mano.

 

- - - Aggiornato - - -

 

In considerazione che in assenza delle servitù la rete irrigua non poteva aver ragion di essere!!!!!

Qualcuno può citare sentenze o norme specifiche afferenti al caso qui descritto ??

Che diano credito ai proprietari OVVIAMENTE, prima danneggiati dalle servitù e poi vessati dalle imposte annuali

capisco il disappunto, ma molte servitu' tipo acquedotto, elettriche...sono addirittura coattive, cioè il proprietario del fondo non puo' opporsi, per cui o so trova un accordo o te lo impongono

La servitù è disposta in questo caso per volontà delle parti e tramite atto notarile,......... ma contrattualmente stipulata.

Se il contratto originario prevedeva un versamento una tantum ai proprietari dei fondi, oggi non questi non possono chiedere altro, a meno di rinegoziare gli accordi.

E' come dici l'atto notarile della servitù prevede un versamento econonico una tantum a saldo.

Lo stesso atto non prevede che i proprietari siano vessati dalle imposizione di imposte

Per quanro concerne il rinegoziare gli accordi, mi sembra di capire che dovrebbe essere una sorta di accordo pacifico.....l'ente si dovrebbe imietosire

 

L'Ente impositore è regionale e "governato" a livello regionale.

Sono i vecchi consorzi di bonifica istituiti per alcuni ambiti regionali in virtù di un vecchio Regio Decreto, risalente agli anni del regno d'Italia.

l'atto non prevede che i proprietari dei fondi siano vessati da tasse, poichè, probabilmente, l'atto era una semplice concessione di servitu' e di altro non parlava.

Considerate che se non facevate un accordo, l'ente, avendone i presupposti, poteva comunque imporre la servitù coattivamente

Considerate che se non facevate un accordo, l'ente, avendone i presupposti, poteva comunque imporre la servitù coattivamente

Si è come dici, ci sarebbe stata comunque una servitù coatta.

Quindi ritieni che dal punto di vista normativo / giurisprudenziale nulla sia possibile ?

×