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Stella*Marina

Rivalutazione su lucro cessante?

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Ho una domanda da porre. Ho una sentenza favorevole che mi riconosce oltre ad un danno emergente un lucro cessante per mancato affitto di un locale, oltre interessi dalla domanda al saldo, ma non menziona alcuna rivalutazione, nonostante la richiesta fatta dal mio legale nell'atto di citazione ("oltre svalutazione e interessi"). La rivalutazione deve essere ugualemente conteggiata anche in assenza di esplicita indicazione in sentenza come per esempio è l'imposta di registro che segue il principio della soccombenza, anche se non espressamente indicata in sentenza, oppure no?

 

credo che il tipo di credito del lucro cessante sia appunto un credito di valore, che infatti è stato quantificato solo dal CTU nel processo, e poi accolto dal giudice e quindi da quello che ho capito, dovrebbe essere soggetto a rivalutazione oltre che interessi.

 

 

La rivalutazione spettante in caso di debito di valore viene calcolata direttamente dal Giudice e termina i suoi effetti alla data di emissione della sentenza, dopodiché qualsiasi sia la natura del debito decorrono solamente gli interessi legali sino al saldo. In altre parole se avevo una liquidazione da lucro cessante per un fatto avvenuto nel 2021 e la sentenza è del 2025 il Giudice calcola la rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat e gli interessi legali sulla somma capitale annualmente rivalutata dalla data di esigibilità (es. 2021) alla data di deposito della sentenza (es. 2025). In un mio caso recente a fronte di un debito di valore di € 4.100 il Giudice ha calcolato la somma effettivamente dovuta in € 4.467 (oltre interessi legali successivi alla data di emissione della sentenza). Ovviamente se il Giudice si è dimenticato di fare il calcolo potete impugnare la sentenza 

  • Grazie 2

Grazie per la risposta, quindi è il giudice che avrebbe dovuto allineare la somma alla data della sentenza, rivalutandola secondo gli indici istat e non lo ha fatto, quindi il lucro cessante è effettivamente un debito di valore come avevo capito io. Ottimo veramente...

Nel mio caso la cifra sarebbe di qualche migliaio di euro, ma nel caso procedessi, potrei impugnare la sentenza solo per riformare quella parte, in appello? Entro 6 mesi dalla pubblicazione della sentenza? e immagino che sarebbe costoso anche.

Modificato da Stella*Marina
Arcadio dice:

Ovviamente se il Giudice si è dimenticato di fare il calcolo potete impugnare la sentenza 

Una curiosità avvocato e sai che in legge sono zero, ma impugnando la sentenza ci andrebbe di mezzo chi era la controparte e non certo il giudice anche se avrebbe commesso un errore: é così? Grazie. 

***

Lo chiedo avvocato anche per capire se io fui mal consigliato  e se la mia scelta di non fare ricorso visto che nella sentenza c'era questo inciso: "........, con molta probabilità,.......".  Io caro avvocato dopo anni a problema chiuso per altra strada e con un altro avvocato ho ancora un tarlo dentro al cervello che ogni tanto mi riporta al dubbio se ho fatto bene a seguire l'opinione  che bisognava far ricorso contro il pensiero del giudice.

ULISSSE dice:

Una curiosità avvocato e sai che in legge sono zero, ma impugnando la sentenza ci andrebbe di mezzo chi era la controparte e non certo il giudice anche se avrebbe commesso un errore: é così? Grazie. 

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Lo chiedo avvocato anche per capire se io fui mal consigliato  e se la mia scelta di non fare ricorso visto che nella sentenza c'era questo inciso: "........, con molta probabilità,.......".  Io caro avvocato dopo anni a problema chiuso per altra strada e con un altro avvocato ho ancora un tarlo dentro al cervello che ogni tanto mi riporta al dubbio se ho fatto bene a seguire l'opinione  che bisognava far ricorso contro il pensiero del giudice.

Sicuramente se impugni,  lo fai non contro il giudice ma contro la parte.

 

Però è giusto così:  se A ha diritto a una somma che il giudice non ha ben quantificato e che deve essere data da B,   A appella contro B  perchè è B che è stato condannato a una somma errata, inferiore

  • Grazie 1
Stella*Marina dice:

Grazie per la risposta, quindi è il giudice che avrebbe dovuto allineare la somma alla data della sentenza, rivalutandola secondo gli indici istat e non lo ha fatto, quindi il lucro cessante è effettivamente un debito di valore come avevo capito io. Ottimo veramente...

Nel mio caso la cifra sarebbe di qualche migliaio di euro, ma nel caso procedessi, potrei impugnare la sentenza solo per riformare quella parte, in appello? Entro 6 mesi dalla pubblicazione? e immagino che sarebbe costoso anche.

Il termine di sei mesi è valido nel caso in cui la sentenza non sia stata notificata (altrimenti è di trenta giorni dalla data di notifica). Naturalmente do per scontato che il legale abbia correttamente proposto la domanda relativa alla rivalutazione monetaria; per i costi purtroppo è ovvio che sussistono ma la cosa che più rileva è se gli stessi possono essere recuperati o meno dalla controparte. Per spiegarmi: se il convenuto non dovesse svolgere attività difensiva in appello il Giudice non liquiderebbe le spese a carico dello stesso e quindi lei dovrebbe pagare il suo avvocato per l'opera prestata in appello senza potersi rivalere

ULISSSE dice:

Una curiosità avvocato e sai che in legge sono zero, ma impugnando la sentenza ci andrebbe di mezzo chi era la controparte e non certo il giudice anche se avrebbe commesso un errore: é così? Grazie. 

Come ho detto sopra se tu impugni e la controparte non si costituisce (perché magari sa che c'è stato un errore ed è inutile opporsi alla riforma della sentenza) le spese rimangono a tuo carico perché se l'errore è del Giudice lo stesso non può essere condannato a pagarti le spese per l'appello. Negli appelli è sempre il pensiero del Giudice che viene contestato non quello della controparte (anche se magari il Giudice ha aderito alla tesi dell'altro). Poi appunto sta alla controparte decidere se insistere nel difendere o meno le decisioni del primo grado (o se magari fare appello incidentale quindi impugnare anche lei la sentenza)

piccola domanda. La sentenza è stata già notificata alla parte soccombente più di 30gg fa e quindi è definitiva, ma da altro terzo chiamato. Immagino però che il terzo chiamato abbia, da prassi, notificato simultaneamente a tutte le parti e quindi se è definitiva (per il soccombente lo è) lo è per tutte le parti, inclusa me. quindi dovrebbe essere troppo tardi.

 

Stella*Marina dice:

piccola domanda. La sentenza è stata già notificata alla parte soccombente più di 30gg fa e quindi è definitiva, ma da altro terzo chiamato. Immagino però che il terzo chiamato abbia, da prassi, notificato simultaneamente a tutte le parti e quindi se è definitiva (per il soccombente lo è) lo è per tutte le parti, inclusa me. quindi dovrebbe essere troppo tardi.

 

No il termine decorre solo per chi notifica e chi riceve la notifica, quindi se il suo legale non ha ricevuto la notifica non c'è passaggio in giudicato

Modificato da Arcadio
  • Mi piace 1
Arcadio dice:

No il termine decorre solo per chi notifica e chi riceve la notifica, quindi se il suo legale non ha ricevuto la notifica non c'è passaggio in giudicato

grazie, tutto questo come mi ha lasciato intendere, ammesso e non concesso che il mio legale abbia correttamente fatto la richiesta di rivalutazione istat delle somme, cosa di cui nutro forti dubbi a questo punto (anche alla luce di altro).

Modificato da Stella*Marina

io leggerei molto attentamente la sentenza.

un lucro cessante da responsabilità contrattuale probabilmente non è stato considerato passibile di rivalutazione.

non credo che il giudice non ci abbia riflettuto.

siamo nell'amibito di una responsabilità contrattuale.

Modificato da enrico dimitri
enrico dimitri dice:

un lucro cessante da responsabilità contrattuale probabilmente non è stato considerato passibile di rivalutazione.

Il lucro cessante (che sia di origine contrattuale o extra contrattuale) è debito di valore quindi rivalutabile. Come ho scritto sopra bisogna verificare se la domanda è stata posta esattamente negli atti

Arcadio dice:

Il lucro cessante (che sia di origine contrattuale o extra contrattuale) è debito di valore quindi rivalutabile. Come ho scritto sopra bisogna verificare se la domanda è stata posta esattamente negli atti

 e io ti ripeto: non è possibile che anche se fosse stata posta nella domanda, il giudice non lha considerata?

Nelle conclusioni si usano formule di rito ricorrenti.

e gli avvocati(giustamente) ci mettono proprio tutto.

ne ho lette quanto te.

ecco perchè suggersico alla signora di leggersi bene la sentenza, e casomai chiedere proprio al suo legale spiegazioni.

enrico dimitri dice:

 e io ti ripeto: non è possibile che anche se fosse stata posta nella domanda, il giudice non lha considerata?

Nelle conclusioni si usano formule di rito ricorrenti.

e gli avvocati(giustamente) ci mettono proprio tutto.

ne ho lette quanto te.

ecco perchè suggersico alla signora di leggersi bene la sentenza, e casomai chiedere proprio al suo legale spiegazioni.

Certo noi non abbiamo gli atti di causa

enrico dimitri dice:

 e io ti ripeto: non è possibile che anche se fosse stata posta nella domanda, il giudice non lha considerata?

Nelle conclusioni si usano formule di rito ricorrenti.

e gli avvocati(giustamente) ci mettono proprio tutto.

ne ho lette quanto te.

ecco perchè suggersico alla signora di leggersi bene la sentenza, e casomai chiedere proprio al suo legale spiegazioni.

no, nelle memorie conclusionali non c'è nulla in merito, solo nella citazione in giudizio del convenuto, come da virgolettato del mio primo messaggio: da qui inizio a pensare che la sua "negligenza" (per non dire altro) mi sia costata anche queste uteriori somme. Quanto a chiedere spiegazioni al legale che le ha scritte, è inutile dato che non ho alcuna fiducia nelle sue risposte ed è il motivo per cui mi sto informando per mio conto (non posso dare troppi dettagli espliciti).

Modificato da Stella*Marina

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