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MOKI2507

Ripartizione SPESE TRA RESIDENTI NELLO STESSO Appartamento

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Buongiorno, vorrei porre un quesito con la speranza che qualcuno sia in grado di aiutarmi. La suocera di mio fratello aveva preso in locazione un appartamento e con lei viveva una delle 3 figlie (divorziata dal marito) con 2 bambini. La figlia lo scorso anno ha fatto prendere la residenza al suo nuovo compagno (dal quale ora aspetta un figlio) sempre nel medesimo appartamento (il contratto di locazione e tutte le utenze sono intestate alla suocera di mio fratello). Dopo diversi mesi di soprusi che ha vissuto (da parte della figlia, del nuovo compagno e dei bambini), la signora (suocera di mio fratello), ha deciso di denunciarla ai carabinieri e a fine agosto la figlia convivente (con bambini e nuovo compagno) ha traslocato in un altro appartamento. Ora alla signora stanno arrivando le bollette delle utenze (luce, gas, acqua) del periodo maggio-agosto 2020 e anche la Tari, sempre riferite a 5 residenti. La figlia che ha traslocato si rifiuta di pagare "la sua parte" in merito specialmente ai consumi di acqua e alla Tari. Come può la signora pretendere che la figlia sia tenuta a pagare la sua  parte e quella dei bambini (e se potesse anche quella del nuovo compagno della figlia)? A quale articolo di legge (ammesso che ci sia)  potrebbe fare riferimento per rientrare di queste spese? Grazie a tutti coloro che saranno in grado di aiutarmi!

Modificato da MOKI2507
MOKI2507 dice:

Buongiorno, vorrei porre un quesito con la speranza che qualcuno sia in grado di aiutarmi. La suocera di mio fratello aveva preso in locazione un appartamento e con lei viveva una delle 3 figlie (divorziata dal marito) con 2 bambini. La figlia lo scorso anno ha fatto prendere la residenza al suo nuovo compagno (dal quale ora aspetta un figlio) sempre nel medesimo appartamento (il contratto di locazione e tutte le utenze sono intestate alla suocera di mio fratello). Dopo diversi mesi di soprusi che ha vissuto (da parte della figlia, del nuovo compagno e dei bambini), la signora (suocera di mio fratello), ha deciso di denunciarla ai carabinieri e a fine agosto la figlia convivente (con bambini e nuovo compagno) ha traslocato in un altro appartamento. Ora alla signora stanno arrivando le bollette delle utenze (luce, gas, acqua) del periodo maggio-agosto 2020 e anche la Tari, sempre riferite a 5 residenti. La figlia che ha traslocato si rifiuta di pagare "la sua parte" in merito specialmente ai consumi di acqua e alla Tari. Come può la signora pretendere che la figlia sia tenuta a pagare la sua  parte e quella dei bambini (e se potesse anche quella del nuovo compagno della figlia)? A quale articolo di legge (ammesso che ci sia)  potrebbe fare riferimento per rientrare di queste spese? Grazie a tutti coloro che saranno in grado di aiutarmi!

Purtroppo sono liti a cui non esiste una soluzione giuridica essendo loro in solido, devono vedersela tra di loro e giungere ad un accordo

Tullio01 dice:

Purtroppo sono liti a cui non esiste una soluzione giuridica essendo loro in solido, devono vedersela tra di loro e giungere ad un accordo

Giustissimo, ma pura teoria. Una madre che denuncia la figlia e la costringe a cambiar casa, qualunque siano le motivazioni, può sperare in un minimo di dialogo e nel pagamento di bollette relative al periodo di coabitazione? Temo di no. Si accontenti di aver riacquistato pace e tranquillità.

Non bisogna stravincere, in ossequio al motto "parcere subiectis....".

Modificato da Tommaso_C
Tommaso_C dice:

Giustissimo, ma pura teoria. Una madre che denuncia la figlia e la costringe a cambiar casa, qualunque siano le motivazioni, può sperare in un minimo di dialogo e nel pagamento di bollette relative al periodo di coabitazione? Temo di no. Si accontenti di aver riacquistato pace e tranquillità.

Non bisogna stravincere, in ossequio al motto "parcere subiectis....".

Se la madre desidera pace e tranquillità, lo può fare liberamente, nessun problema, paghi tutto essendo in solido e non chieda nulla alla figlia 😉 

Tommaso_C dice:

Giustissimo, ma pura teoria. Una madre che denuncia la figlia e la costringe a cambiar casa, qualunque siano le motivazioni, può sperare in un minimo di dialogo e nel pagamento di bollette relative al periodo di coabitazione? Temo di no. Si accontenti di aver riacquistato pace e tranquillità.

Non bisogna stravincere, in ossequio al motto "parcere subiectis....".

la madre non ha costretto la figlia ad andarsene....tengo a precisare che la figlia con il nuovo compagno costringevano la madre a vivere nella sua camera da letto e che era la signora a pagare affitto, utenze e spese del mangiare...loro non pagavano nulla e nessuno dei due andava a lavorare!!!

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