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Ripartizione spese riscaldamento - quota fissa

Buongiorno,

scrivo in merito alla ripartizione del riscaldamento centralizzato presso un condominio.

 

Attualmente il condominio in questione ha installato i contabilizzatori e valvole nel 2015 pertanto nel pieno rispetto dei termini stabilendo la suddivisione del riscaldamento al 50 e 50.

50% tra millesimi casa (quota fissa) e 50% consumo reale (quota variabile).

 

Ora, vorrei capire quale sia il criterio di calcolo della suddivisione delle spese nel condominio con valvole termostatiche.

La UNI 10200, nella sua ultima edizione parla di una valore MIN del 70% da suddividere come quota variabile e di un valore MAX del 30% come quota fissa.

Il metodo di calcolo non dovrebbe derivare dalla Diagnosi Energetica che definisce, con i millesimi di climatizzazione invernale di ogni singola unità immobiliare (Appartamento), quale sia il criterio di suddivisione delle spese ?

Non essendoci completa sintonia tra i condomini, vince la maggioranza o bisogna attenersi alla normativa e pertanto farsi' che le quote vengono decise a seguito di diagnosi energetica ?

 

Grazie

La nuova norma UNI 10200 suddivide i consumi in consumi volontari (misurati dai contabilizzatori) ed in consumi involontari secondo la "nuova tabella millesimale del riscaldamento".

 

In presenza di una relazione asseverata da un tecnico che certifica differenze di fabbisogno termico per metro quadrato tra le unità immobiliari superiori al 50%, è possibile derogare all'obbligo di ripartizione secondo la norma UNI 10200.

L'assemblea può deliberare la ripartizione delle spese secondo percentuali fisse: almeno il 70% per il consumo volontario e la rimanenza come quota fissa.

Buongiorno,

scrivo in merito alla ripartizione del riscaldamento centralizzato presso un condominio.

 

Attualmente il condominio in questione ha installato i contabilizzatori e valvole nel 2015 pertanto nel pieno rispetto dei termini stabilendo la suddivisione del riscaldamento al 50 e 50.

50% tra millesimi casa (quota fissa) e 50% consumo reale (quota variabile).

 

Ora, vorrei capire quale sia il criterio di calcolo della suddivisione delle spese nel condominio con valvole termostatiche.

La UNI 10200, nella sua ultima edizione parla di una valore MIN del 70% da suddividere come quota variabile e di un valore MAX del 30% come quota fissa.

Il metodo di calcolo non dovrebbe derivare dalla Diagnosi Energetica che definisce, con i millesimi di climatizzazione invernale di ogni singola unità immobiliare (Appartamento), quale sia il criterio di suddivisione delle spese ?

Non essendoci completa sintonia tra i condomini, vince la maggioranza o bisogna attenersi alla normativa e pertanto farsi' che le quote vengono decise a seguito di diagnosi energetica ?

 

Grazie

I nuovi millesimi di riscaldamento e la quota fissa, secondo la UNI 10200, devono essere stabiliti dal tecnico.

 

Solo se si può derogare alla UNI 10200, può stabilirli l'assemblea a maggioranza (500 millesimi).

Alcuni condomini sostengono che avendo deliberato questa ripartizione prima del 2015, viene meno la UNI 10200.

Alcuni condomini sostengono che avendo deliberato questa ripartizione prima del 2015, viene meno la UNI 10200.

I condomini sbagliano, perché adesso la Uni 10200 va applicata per legge e tutte le vecchie ripartizioni sono nulle.

 

Al massimo, si può ottenere una perizia che consente di derogare alla UNI 10200, ma anche in tal caso la quota fissa stabilita dall'assemblea NON PUO' ESSERE MAGGIORE DEL 30%.

 

Quindi, una quota fissa del 50% è ILLEGALE in ogni casoe chi la applica è soggetto a multa.

I condomini sbagliano, perché adesso la Uni 10200 va applicata per legge e tutte le vecchie ripartizioni sono nulle.

 

Al massimo, si può ottenere una perizia che consente di derogare alla UNI 10200, ma anche in tal caso la quota fissa stabilita dall'assemblea NON PUO' ESSERE MAGGIORE DEL 30%.

 

Quindi, una quota fissa del 50% è ILLEGALE in ogni casoe chi la applica è soggetto a multa.

Anche se personalmente concordo su quanto da te detto, ci sono però altri pareri da parte di illustri legali.

 

Infatti l'art. 9, comma 5 lettera d) del Dlgs 102 (che disciplina i metodi di ripartizione) si conclude: "... Le disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore del presente decreto si sia già provveduto all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese."

 

Conosco una miriade di condomini che, dopo avere interpellato avvocati, continuano tranquillamente a suddividere i costi con il 50%/50%, 60%/40%, ecc.. E visto quanto scritto, non credo che possano essere multati.

 

Certo che se le leggi sono scritte con i piedi, le interpretazioni diventano infinite.

Anche se personalmente concordo su quanto da te detto, ci sono però altri pareri da parte di illustri legali.

 

Infatti l'art. 9, comma 5 lettera d) del Dlgs 102 (che disciplina i metodi di ripartizione) si conclude: "... Le disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore del presente decreto si sia già provveduto all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese."

 

Conosco una miriade di condomini che, dopo avere interpellato avvocati, continuano tranquillamente a suddividere i costi con il 50%/50%, 60%/40%, ecc.. E visto quanto scritto, non credo che possano essere multati.

 

Certo che se le leggi sono scritte con i piedi, le interpretazioni diventano infinite.

Sono d'accordo con te e con i tuoi dubbi.

 

Tuttavia, temo che chi utilizza quote di consumo involontario superiori al 30% è a rischio SANZIONI.

 

Magari non le faranno mai... ma se le dovessero fare, dovranno pagarle!!!

 

Altrimenti, che fanno? Fanno causa allo Stato?

 

Non avrebbero alcuna speranza.

Salve io cercavo di capire questo discorso delle quote fisse. La percentuale fissa massima al 30% dalla norma UNI nella mia zona a parte nelle nuove costruzioni non mi pare sia corrispondente a quanto in uso mediamente nei condominii che ho sentito.

Io leggendo quel che ha scritto Rafa1 (sull aspetto delle sentenze e delle quote fisse maggiori al 30%) mi pare di capire di una deroga nel caso dell anno in corso all entrata in vigore non certo in quelli a venire...

Nel mio caso specifico invece che abbiamo montato i contatori nel 2016/2017 ci dovremmo comunque attenere alla quota massima fissa del 30%?

Perché ho letto in rete chi indica di possibilità di quote dal 70 al 100% (ma allora che spendo soldi a fare per i ripartitori).

Avreste link alla parte di UNI 10200 dove poter verificare quanto detto, così stampo e la mostro ai diretti interessati?

Salve io cercavo di capire questo discorso delle quote fisse. La percentuale fissa massima al 30% dalla norma UNI nella mia zona a parte nelle nuove costruzioni non mi pare sia corrispondente a quanto in uso mediamente nei condominii che ho sentito.

Io leggendo quel che ha scritto Rafa1 (sull aspetto delle sentenze e delle quote fisse maggiori al 30%) mi pare di capire di una deroga nel caso dell anno in corso all entrata in vigore non certo in quelli a venire...

Nel mio caso specifico invece che abbiamo montato i contatori nel 2016/2017 ci dovremmo comunque attenere alla quota massima fissa del 30%?

Perché ho letto in rete chi indica di possibilità di quote dal 70 al 100% (ma allora che spendo soldi a fare per i ripartitori).

Avreste link alla parte di UNI 10200 dove poter verificare quanto detto, così stampo e la mostro ai diretti interessati?

Allora... secondo la UNI 10200 la quota fissa può stabilirla solo il tecnico dopo aver esaminato l'impianto (negli edifici nuovi sarà bassa, perché sono coibentati; negli edifici vecchi sarà più alta).

 

SOLO se il condominio è nelle condizioni di poter derogare alla UNI 10200, la quota fissa può essere stabilita dall'assemblea condominiale (a maggioranza) ma non può superare il 30%.

 

La quota dal 70% al 100% è quella variabile, non quella fissa.

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.coster.eu/public/upload/media/Anta_Milano/ProposteAggiornamento-UN10200.pdf&ved=0ahUKEwipsJ363oTYAhVEuBQKHQgECkQQFgg8MAI&usg=AOvVaw0PJLmgFpUVf58gXllPHbqa

 

Sono stato mezzora a scrivere e mi ha dato errore...cmq mi son imbattuto in questo link dove indicano dal 40 al 55 percento di quote fisse per situazioni normali.

Certo che così fosse nessuno miglliorerebbe le condizioni energetiche del proprio appartamento quando il vicino non lo fa, dato che investirebbe soldi per poi ritrovarsi a pagargli il riscaldamento, che è un po la mia situazione attuale, son partito a fare molte migliorie ai consumi energetici ma non ne ho visto i frutti dato che si divideva in millesimi. Ora con i ripartitori ovvio che chi consuma tanto punterà a quote fisse alte, per questo motivo mi cercherò la parte dell UNI 10200 dove si indica che il limite è del 30% per mostrarla, dato che anche i contabilizzatori come il 90% dei condominii li abbiamo montati perché obbligatori...

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.coster.eu/public/upload/media/Anta_Milano/ProposteAggiornamento-UN10200.pdf&ved=0ahUKEwipsJ363oTYAhVEuBQKHQgECkQQFgg8MAI&usg=AOvVaw0PJLmgFpUVf58gXllPHbqa

 

Sono stato mezzora a scrivere e mi ha dato errore...cmq mi son imbattuto in questo link dove indicano dal 40 al 55 percento di quote fisse per situazioni normali.

Attento, che in quella presentazione si fanno sollo delle proposte di aggiornamento alla norma tecnica UNI 10200. E se leggi bene, l'autore dice che la quota fissa reale, nel caso che tutti gli utenti "sono stati molto economi e attenti al consumo", arriva al 40%-55%. Quindi fa una analisi che si potrebbe avverare dopo l'installazione della contabilizzazione, visto che sono motivati a farlo.

 

Certo che così fosse nessuno miglliorerebbe le condizioni energetiche del proprio appartamento quando il vicino non lo fa, dato che investirebbe soldi per poi ritrovarsi a pagargli il riscaldamento, che è un po la mia situazione attuale, son partito a fare molte migliorie ai consumi energetici ma non ne ho visto i frutti dato che si divideva in millesimi.

Non sono d'accordo. Penso che, visto quanto si paga per il riscaldamento, anche con una quota fissa alta il forte incentivo al risparmio rimane. Ed è questo che si vuole raggiungere. Certo che l'UNI 10200 su questo non aiuta, dal momento che obbliga di suddividere i consumi 'involontari' secondo i fabbisogni delle singole unità immobiliari penalizzando oltremodo alcuni pochi e premiando fortemente molti altri.

 

Ora con i ripartitori ovvio che chi consuma tanto punterà a quote fisse alte, per questo motivo mi cercherò la parte dell UNI 10200 dove si indica che il limite è del 30% per mostrarla, dato che anche i contabilizzatori come il 90% dei condominii li abbiamo montati perché obbligatori...

Non la troverai nella UNI 10200, che è una norma tecnica (non una legge!) che indica semplicmente un metodo di calcolo e che non permette di fissare quote fisse in percentuali. Lo troverai nel Dlgs. 102/12 e s.m.i. che dice che, se il condominio decide di derogare alla norma 10200, l'assemblea può fissare i costi fissi fino a un massimo del 30%, lasciando i millesimi di risaldamento inalterati (quindi non calcolati in base ai fabbisogni delle u.i.).

Attento, che in quella presentazione si fanno sollo delle proposte di aggiornamento alla norma tecnica UNI 10200. E se leggi bene, l'autore dice che la quota fissa reale, nel caso che tutti gli utenti "sono stati molto economi e attenti al consumo", arriva al 40%-55%. Quindi fa una analisi che si potrebbe avverare dopo l'installazione della contabilizzazione, visto che sono motivati a farlo.

 

Non sono d'accordo. Penso che, visto quanto si paga per il riscaldamento, anche con una quota fissa alta il forte incentivo al risparmio rimane. Ed è questo che si vuole raggiungere. Certo che l'UNI 10200 su questo non aiuta, dal momento che obbliga di suddividere i consumi 'involontari' secondo i fabbisogni delle singole unità immobiliari penalizzando oltremodo alcuni pochi e premiando fortemente molti altri.

 

Non la troverai nella UNI 10200, che è una norma tecnica (non una legge!) che indica semplicmente un metodo di calcolo e che non permette di fissare quote fisse in percentuali. Lo troverai nel Dlgs. 102/12 e s.m.i. che dice che, se il condominio decide di derogare alla norma 10200, l'assemblea può fissare i costi fissi fino a un massimo del 30%, lasciando i millesimi di risaldamento inalterati (quindi non calcolati in base ai fabbisogni delle u.i.).

In realtà, il riferimento al 30% è nel D.L. 141/2016.

In realtà, il riferimento al 30% è nel D.L. 141/2016.

... che aggiorna, modifica e integra il Dlgs 102/12 ... e per questo "s.m.i." 😎

Grazie mille leggendo i vostri interventi mi sono reso conto che avevo capito male alcuni punti e in questo modo avevo una visione completamente sbagliata della questione. Difatti nel nostro caso abbiamo già contabilizzatori e dobbiamo far calcolare la quota fissa, calcolo che forse, avessimo speso quegli euro in più per contabilizzare il calore dell'acqua erogata e dell'acqua in rientro, sarebbe stato più facile (e forse anche meno costoso?) per l'ingegnere.

Grazie mille soprattutto di avermi anticipato che nella Uni10200 non avrei trovato nulla: mi avete risparmiato una ricerca inutile!

Chiarimento sulla quota fissa, l'assemblea può decidere anche un pagamento della quota fissa inferiore al 10% ?

 

- - - Aggiornato - - -

 

Aggiungo, se ci sono condomini che hanno il riscaldamento autonomo già da più di 20 anni e non hanno mai pagato il consumo del gas,ma solo contribuito al mantenimento della caldaia,ora sono costretti a pagare un consumo involontario di cui non usufruiscono,in quanto sono alcuni attici staccati dall'impianto centralizzato?

Chiarimento sulla quota fissa, l'assemblea può decidere anche un pagamento della quota fissa inferiore al 10% ?

La norma prevede l'obbligo che la quota attribuita ai consumi involontari sia almeno del 30%. Ciò implica che laa percentuale possa variare tra zero e trenta

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Aggiungo, se ci sono condomini che hanno il riscaldamento autonomo già da più di 20 anni e non hanno mai pagato il consumo del gas,ma solo contribuito al mantenimento della caldaia,ora sono costretti a pagare un consumo involontario di cui non usufruiscono,in quanto sono alcuni attici staccati dall'impianto centralizzato?

No, la norma prevede che i costi del riscaldamento vadano divisi tra gli utilizzatori finali

Chiarimento sulla quota fissa, l'assemblea può decidere anche un pagamento della quota fissa inferiore al 10% ?

 

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Aggiungo, se ci sono condomini che hanno il riscaldamento autonomo già da più di 20 anni e non hanno mai pagato il consumo del gas,ma solo contribuito al mantenimento della caldaia,ora sono costretti a pagare un consumo involontario di cui non usufruiscono,in quanto sono alcuni attici staccati dall'impianto centralizzato?

La quota fissa puo' anche essere minore del 10% solo se si puo' derogare alla uni 10200.

 

Per i distaccati 20 anni fa, si tratta di distacco concordato e, quindi, bisogna vedere cosa decise l'assemblea. Se non hanno mai pagato nulla, contiueranno a non pagare nulla, a parte le spese di manutenzione straordinaria.

Buon giorno amici, scrivo questo primo post, con la speranza che il forum mi dia lumi in merito.

Situazione CONDOMINIO ORIZZONTALE con 38 appartamenti a gruppi di 4 disposti su 2 piani

Sistema di contabilizzazione dei consumi DIRETTA con contatore Caleffi 7554 e valvole di zona e sonde di

entrata e uscita per ogni unita abitativa.

Ho sostanzialmente 2 domande da rivolgere agli esperti termotecnici del forum_

1) le spese involontarie sono quelle che si dividono per i famigerati MILLESIMI DI RISCALDAMENTO? Prego rispondi solo SI o NO

2) Il calcolo dei millesimi di riscaldamento (secondo la norma UNI10200-2014 sono:

i millesimi di potenza termica installata o i millesimi di fabbisogno) DUE COSE COMPLETAMENTE DIVERSE a mio modesto parere)?

Prego rispondere se il primo o secondo

VI ricordo che stiamo parlando di un impianto a lettura diretta! Ben diverso da quello a ripartizione che non conosco assolutamente.

Grazie 😂

Buon giorno amici, scrivo questo primo post, con la speranza che il forum mi dia lumi in merito.

Situazione CONDOMINIO ORIZZONTALE con 38 appartamenti a gruppi di 4 disposti su 2 piani

Sistema di contabilizzazione dei consumi DIRETTA con contatore Caleffi 7554 e valvole di zona e sonde di

entrata e uscita per ogni unita abitativa.

Ho sostanzialmente 2 domande da rivolgere agli esperti termotecnici del forum_

1) le spese involontarie sono quelle che si dividono per i famigerati MILLESIMI DI RISCALDAMENTO? Prego rispondi solo SI o NO

2) Il calcolo dei millesimi di riscaldamento (secondo la norma UNI10200-2014 sono:

i millesimi di potenza termica installata o i millesimi di fabbisogno) DUE COSE COMPLETAMENTE DIVERSE a mio modesto parere)?

Prego rispondere se il primo o secondo

VI ricordo che stiamo parlando di un impianto a lettura diretta! Ben diverso da quello a ripartizione che non conosco assolutamente.

Grazie 😂

Buon giorno amici, scrivo questo primo post, con la speranza che il forum mi dia lumi in merito.

Situazione CONDOMINIO ORIZZONTALE con 38 appartamenti a gruppi di 4 disposti su 2 piani

Sistema di contabilizzazione dei consumi DIRETTA con contatore Caleffi 7554 e valvole di zona e sonde di

entrata e uscita per ogni unita abitativa.

Ho sostanzialmente 2 domande da rivolgere agli esperti termotecnici del forum_

1) le spese involontarie sono quelle che si dividono per i famigerati MILLESIMI DI RISCALDAMENTO? Prego rispondi solo SI o NO

2) Il calcolo dei millesimi di riscaldamento (secondo la norma UNI10200-2014 sono:

i millesimi di potenza termica installata o i millesimi di fabbisogno) DUE COSE COMPLETAMENTE DIVERSE a mio modesto parere)?

Prego rispondere se il primo o secondo

VI ricordo che stiamo parlando di un impianto a lettura diretta! Ben diverso da quello a ripartizione che non conosco assolutamente.

Grazie 😂

Grazie per le gentili risposte !

Allora vi rispondo con un'altra dimanda il contacalorie Caleffi cosa MISURA

se non il fabbisogno energetico im Kwh?

E' questo il nocciolo della questione.

 

Quindi, gli ultimi piani che hanno il doppio di millesimi di fabbisogno termico, rispetto ai piani centrali, dovrebbero avere il doppio dei termosifoni!!!

Si. Dovrebbero.

Comunque la norma prevede il fabbisogno termico

Grazie per le gentili risposte !

Allora vi rispondo con un'altra dimanda il contacalorie Caleffi cosa MISURA

se non il fabbisogno energetico im Kwh?

E' questo il nocciolo della questione.

Non capisco. Il contatore misura il consumo energetico, non il fabbisogno. Se non ti riscaldi, il tuo consumo è zero ma il tuo fabbisogno resta invariato. La norma stupidamente ha prescritto che i consumi involontari devono essere ripartiti con quella tabella

Non capisco. Il contatore misura il consumo energetico, non il fabbisogno. Se non ti riscaldi, il tuo consumo è zero ma il tuo fabbisogno resta invariato. La norma stupidamente ha prescritto che i consumi involontari devono essere ripartiti con quella tabella

Ho trovato dopo ricerche degli esempi di calcolo della centralina Caleffi 7554

Nel software di calcolo 755830 della Caleffi SPA

I millesimi di riscaldamento sono potenza termica di ogni singolo alloggio

Ti allego il link forse ti puo interessare

--link_rimosso--

Le norme UNI 10200 assieme all 11300 fanno solo tanta confusione al termo tecnico ed anche all'utente

Notte

Ho trovato dopo ricerche degli esempi di calcolo della centralina Caleffi 7554

Nel software di calcolo 755830 della Caleffi SPA

I millesimi di riscaldamento sono potenza termica di ogni singolo alloggio

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Le norme UNI 10200 assieme all 11300 fanno solo tanta confusione al termo tecnico ed anche all'utente

Notte

Quel documento è del 2008, molto prima dell'entrata in vigore del Dgls 102/12 che faceva riferimento alla UNI 10200.

Solo la norma UNI 10200 prevede che i millesimi di riscaldmanto devono basarsi sui fabbisogni delle singole u.i..

 

A parte questo, secondo la mia opinione supportata da autorevoli perizie legali, se prima dell'entrata in vigore del Dlgs 141/2016 avevate già ripartito le spese secondo il criterio indicato nel documento della Caleffi, potete continuare a farlo. Qundi lasciando invariate sia la percentuale di costi fissi che i millesimi basati per esempio sulle potenze installate.

 

Poi, anche se come già detto secondo me non sarebbe necessario, ma ciònonostante volete essere sicuri al 100%, fatevi fare una perizia asseverata che nel vostro condominio ci sono 2 unità immobiliari con una differenza di fabbisogno termico di almeno il 50%. In questo modo derogate in ogni caso dalla UNI 10200 e l'assemblea sceglierà la percentuale (massima) di costi fissi (es 30%) e i millesimi con i quali questi dovranno essere ripartiti (esempio potenze nominali installate, ecc..).

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