#1 Inviato 12 Giugno, 2014 Salve, nell'ultima riunione condominiale ci siamo trovati ad affrontare il problema della ripartizione della fattura del gas per il riscaldamento dell'ACS. Il mio condominio è dotato di un impianto centralizzato (Riscaldamento + Acqua Calda Sanitaria) e per ogni appartamento sono presenti nr. 3 contatori (1 contacalorie solo per i riscaldamenti, 1 contatore mc ACS, 1 contatore mc AFS). Attraverso il contacalorie riusciamo a sapere quanti MC di Gas ha consumato ogni singolo appartamento per i soli riscaldamenti, ma come facciamo a stabilire quanti MC di Gas ha consumato un appartamento per ACS? Com'è possibile ripartire il consumo del GAS per l'Acqua Calda Sanitaria? Grazie anticipatamente.
#2 Inviato 12 Giugno, 2014 ciao, ma se ogni appartamento, come tu dici, ha un contatore gas per ACS basta leggere il consumo di ognuno. Non so se ho capito bene. ciao
#3 Inviato 12 Giugno, 2014 ciao,ma se ogni appartamento, come tu dici, ha un contatore gas per ACS basta leggere il consumo di ognuno. Non so se ho capito bene. ciao No Lanfranco ogni appartamento ha: - 1 contacalorie (in KWh) digitale, e con questo si possono ricavare i MC di Gas cosumati dai riscaldamenti; - 2 contatori di acqua classico (in mc uno per la calda l'altro per la fredda) dove si legge solo i mc di acqua consumati; Il mio problema è sapere quanto GAS si consuma per riscaldare i mc di acqua consumati. Spero di essere stato chiaro... 🤔
#4 Inviato 12 Giugno, 2014 ah! ok tutto chiaro. io ripartirei il consumo del gas in proporzione ai mc di acqua calda consumati visto che c'è il contatore di quest'ultima per ogni appartamento. ciao
#5 Inviato 13 Giugno, 2014 Non si può stabilire in questo caso quanti mc di gas vengono bruciati per l'ACS. Chi fornisce il gas per la caldaia fattura il totale del gas usato sia per ACS sia per il riscaldamento. Il dilemma è quanto gas di quella fattura è effettivamente stato usato per l'ACS e quanto per il riscaldamento. Il ragionamento da fare sarebbe sapere quanti kWh in totale sono stati prodotti dalla caldaia e sottrarre la somma di tutte le letture in kWh degli appartamenti per il riscaldamento. Facciamo un esempio: Se chi vi fornisce il gas vi fattura in un anno 1000 mc di gas sapete che parte di esso è usato dal riscaldamento e l'altra dall'ACS. 1000 mc di gas corrispondono in linea teorica a 9.700 kWh (9,7 kWh/mc). Se sommate le letture di ogni contatore ubicato presso gli alloggi troverete il consumo in kWh totale del riscaldamento per es. 7.000 kWh, di conseguenza se sottraete questo valore al totale trovate il consumo dell'ACS: 2.700 kWh. Ora basta dividere per 9,7 kWh/mc per trovare i mc di gas dedicati all'ACS e moltiplicarli per il prezzo al mc che troverai in fattura. Questa cifra la suddividerete in base al consumo registrato sul contabilizzatore dell'acqua calda in ogni appartamento. Questa è la teoria spiccia, il problema è che ci sono delle variabili che possono incidere pesantemente sul corretto ripartimento delle spese come le perdite della caldaia e dell'impianto di distribuzione nonchè valori di lettura sui contatori che non possono essere rapportati al consumo totale. Un altro metodo più veloce è sicuramente quello di attribuire una percentuale fissa teorica del totale all'ACS in base alla classe energetica dell'edificio. Più è isolata la casa e più la percentuale dedicato all'ACS deve salire in quanto se il fabbisogno di energia per il riscaldamento diminuisce, il fabbisogno di ACS rimane costante in funzione delle singole persone: Edifici legge 10= 23 % Classe C = 28 % Classe A = 42 %