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rafran

Ripartizione spese di riscaldamento e nuova uni 10200

Se la nuova emissione della norma UNI CTI 10200 sulla contabilizzazione energetica si proponeva di incentivare l’efficienza energetica, oltreché di stabilire i criteri di contabilizzazione del calore, essa si dimostra controproducente.

 

Come detto in altra pagina di questo sito, la nuova UNI 10200 stabilisce che, in presenza di termoregolazione distribuita, i millesimi di riscaldamento siano determinati in base al fabbisogno termico: pertanto chi consuma di più a causa di una maggiore esposizione (quindi non sovrariscaldando, ma a parità di temperatura), viene penalizzato in base ad un numero maggiore di millesimi (quindi sulla parte fissa), oltreché per il maggior consumo “volontario” (parte variabile della componente di spesa).

 

Ovviamente i condòmini che occupano unità immobiliari più riparate (es: ai piani intermedi) a questo punto non avranno più convenienza a mettere in atto le misure di protezione passiva dell’edificio (es: coibentazione della falda o delle solette su cantine o su pilotis), con buona pace, appunto, dell’efficienza energetica.

 

Questo riteniamo sia un ulteriore buon motivo per eseguire una ripartizione che utilizzi coefficienti compensativi.

 

Per quanto riguarda i coefficienti compensativi rimando alla seguente pagina del mio sito https://sites.google.com/site/ingfrancoraggi/contabilizzazione-calore-e-ripartizione-s

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Se la nuova emissione della norma UNI CTI 10200 sulla contabilizzazione energetica si proponeva di incentivare l’efficienza energetica, oltreché di stabilire i criteri di contabilizzazione del calore, essa si dimostra controproducente.

 

Come detto in altra pagina di questo sito, la nuova UNI 10200 stabilisce che, in presenza di termoregolazione distribuita, i millesimi di riscaldamento siano determinati in base al fabbisogno termico: pertanto chi consuma di più a causa di una maggiore esposizione (quindi non sovrariscaldando, ma a parità di temperatura), viene penalizzato in base ad un numero maggiore di millesimi (quindi sulla parte fissa), oltreché per il maggior consumo “volontario” (parte variabile della componente di spesa).

 

Ovviamente i condòmini che occupano unità immobiliari più riparate (es: ai piani intermedi) a questo punto non avranno più convenienza a mettere in atto le misure di protezione passiva dell’edificio (es: coibentazione della falda o delle solette su cantine o su pilotis), con buona pace, appunto, dell’efficienza energetica.

 

Questo riteniamo sia un ulteriore buon motivo per eseguire una ripartizione che utilizzi coefficienti compensativi.

 

Per quanto riguarda i coefficienti compensativi rimando alla seguente pagina del mio sito https://sites.google.com/site/ingfrancoraggi/contabilizzazione-calore-e-ripartizione-s

Buonasera,

gli appartamenti estremi o intermedi sono inseriti in un sistema edificio-impianto.

Gli interventi di coibentazione esterni (piani estremi o cappotto) vanno a beneficio dell'imtero sistema, pertanto devono essere visti a livello di condominio.

Questo è lo spirito madre della UNI10200/13 e come tale deve essere correttamente interpretato.

Se la nuova emissione della norma UNI CTI 10200 sulla contabilizzazione energetica si proponeva di incentivare l’efficienza energetica, oltreché di stabilire i criteri di contabilizzazione del calore, essa si dimostra controproducente.

 

Come detto in altra pagina di questo sito, la nuova UNI 10200 stabilisce che, in presenza di termoregolazione distribuita, i millesimi di riscaldamento siano determinati in base al fabbisogno termico: pertanto chi consuma di più a causa di una maggiore esposizione (quindi non sovrariscaldando, ma a parità di temperatura), viene penalizzato in base ad un numero maggiore di millesimi (quindi sulla parte fissa), oltreché per il maggior consumo “volontario” (parte variabile della componente di spesa).

 

Ovviamente i condòmini che occupano unità immobiliari più riparate (es: ai piani intermedi) a questo punto non avranno più convenienza a mettere in atto le misure di protezione passiva dell’edificio (es: coibentazione della falda o delle solette su cantine o su pilotis), con buona pace, appunto, dell’efficienza energetica.

 

Questo riteniamo sia un ulteriore buon motivo per eseguire una ripartizione che utilizzi coefficienti compensativi.

 

Per quanto riguarda i coefficienti compensativi rimando alla seguente pagina del mio sito https://sites.google.com/site/ingfrancoraggi/contabilizzazione-calore-e-ripartizione-s

Quali sono gli strumenti per obbligare i condomini ad adottare i provvedimenti? Se le cose restano come stanno, pagheranno i condomini degli appartamenti svantaggiati e gli altri non avranno alcun danno

Quali sono gli strumenti per obbligare i condomini ad adottare i provvedimenti? Se le cose restano come stanno, pagheranno i condomini degli appartamenti svantaggiati e gli altri non avranno alcun danno

buongiorno,

il sistema più semplice e' una cominissima diagnosi energetica del sistema-edificio impianto, documento nel quale è facile individuare le migliori vie per consumare meno.

In questo modo tutto il condominio concorre ad un intervento da cui tutti ne traggono beneficio.

Ovvio che la mentalità del microcosmo in appartamento danneggia il pensiero condominiale

Anche secondo me, più leggo la nuova stesura della 10200 e più mi convinco che l'unico scopo sia stato creare lavoro per i professionisti del settore. Le lobbies sono sempre al lavoro, come ricordava un utente di Roma in un altro post.

Questo spostare il peso dai millesimi di riscaldamento al fabbisogno termico (e faccio notare che se il sistema é ben dimensionato questi due parametri sono proporzionali) per me é solo per obbligare i condomini a dotarsi di analisi energetiche che potrebbero poi rimanere fini a se' stesse .... soldi sprecati, insomma.

La vecchia stesura del 2005 era già di per se' ben fatta.

Se la nuova emissione della norma UNI CTI 10200 sulla contabilizzazione energetica si proponeva di incentivare l’efficienza energetica, oltreché di stabilire i criteri di contabilizzazione del calore, essa si dimostra controproducente.

 

Come detto in altra pagina di questo sito, la nuova UNI 10200 stabilisce che, in presenza di termoregolazione distribuita, i millesimi di riscaldamento siano determinati in base al fabbisogno termico: pertanto chi consuma di più a causa di una maggiore esposizione (quindi non sovrariscaldando, ma a parità di temperatura), viene penalizzato in base ad un numero maggiore di millesimi (quindi sulla parte fissa), oltreché per il maggior consumo “volontario” (parte variabile della componente di spesa).

 

Ovviamente i condòmini che occupano unità immobiliari più riparate (es: ai piani intermedi) a questo punto non avranno più convenienza a mettere in atto le misure di protezione passiva dell’edificio (es: coibentazione della falda o delle solette su cantine o su pilotis), con buona pace, appunto, dell’efficienza energetica.

 

Questo riteniamo sia un ulteriore buon motivo per eseguire una ripartizione che utilizzi coefficienti compensativi.

 

Per quanto riguarda i coefficienti compensativi rimando alla seguente pagina del mio sito https://sites.google.com/site/ingfrancoraggi/contabilizzazione-calore-e-ripartizione-s[/quote

 

Buongiorno, concordo in toto con quello da Lei evidenziato , da quello che ho letto SOLO LA REGIONE LOMBARDIA prende in considerazione eventuali coefficienti correttivi , per altre REGIONI attualmente da quello che so non ci sono delibere, risulta anche al Lei che sia cosi'? grazie

Buonasera,

gli appartamenti estremi o intermedi sono inseriti in un sistema edificio-impianto.

Gli interventi di coibentazione esterni (piani estremi o cappotto) vanno a beneficio dell'imtero sistema, pertanto devono essere visti a livello di condominio.

Questo è lo spirito madre della UNI10200/13 e come tale deve essere correttamente interpretato.

Quali sono gli strumenti che hanno i proprietari degli appartamenti svantaggiati, che non dispongono di una maggioranza in assemblea, per obbligare i condomini ad adottare i provvedimenti?

Quali sono gli strumenti che hanno i proprietari degli appartamenti svantaggiati, che non dispongono di una maggioranza in assemblea, per obbligare i condomini ad adottare i provvedimenti?

Se ne era già discusso altrove e a quanto pare obblighi per il condominio non ce ne sono, nemmeno con la nuova legislazione, a meno che non si ristrutturi per altra ragione.

 

In verità comincio a perdermi nella stratificazione normativa nazionale e regionale di questa materia, ci vorrebbe un volumetto "Rispamio energetico condominiale for dummies"... :'(

E' vero in parte. Ormai moltissimi hanno introdotto la copertura del sottotetto. Sotto i portici la cosa e' diversa : Ci sono stati diverse discussioni su questo sito in cui le spese non dovevano essere caricate

(O lo dovevano in parte ) agli appartamenti interessati. Si diceva che il condominio non era tenuto a

partecipare alle spese.. Ci sono state anche sentenze. Ma anche qui si troverebbe un accordo sicuramente.

Il nostro criterio di ripartizione riscaldamento era sicuramente piu' valido prima della legge. Stando alle ultime modifiche sembra che continueremo ad usare lo stesso. Unico punto si dovrebbe essere sicuri

che nessuno possa oltrepassare le temperature massime prescritte anche aprendo le valvole al massimo. Mi pare che questa sia una utopia :Come al solito si stabiliscono leggi o regole e ci si dimentica di farle rispettare.

Il sistema a millesimi di calore consumato avrebbe piu' sicuramente premiato i virtuosi nel caso in cui

la temperatura massima garantita dalla caldaia non fosse rispettata.

Volevo dire che le spese DOVEVANO essere caricate ai condomini interessati.

Mi scuso.

Buon giorno

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