Vai al contenuto
Martinez

Riforma Condominio e recupero forzoso spese

...-con molta probabilità potrebbe essere che vi sia un problema di ricevimento raccomandate.

Quindi,forse,prima di sparare a zero incolpando,sarebbe bene verificare chiedendo all'amministratore copia inoltre r/r.

Solo verificato questo aspetto potranno nascere responsabilità in capo al mandatario qualora non vi sia prova di un corretto invio nei termini.

A prescindere dai cavilli legali nlama scrive:

...non avendo ricevuto alcunchè (bilanci consuntivi, preventivi e relativa convocazione assemblea), ho contattato telefonicamente l'amministratore, il quale mi ha verbalmente detto che l'assemblea si è regolarmente tenuta (non ho ricevuto convocazione), allora, dovendo dar conto anche agli altri comproprietari dell'immobile, gli ho chiesto di inviarmi tutta la documentazione, e che dopo averla esaminata avrei prontamente provveduto a sistemare ogni pendenza.; ribadisco, però, non abbiamo ricevuto convocazione all'assemblea.

A fronte della telefonata che l'amministratore ha ricevuto dal condòmino l'amministratore poteva evadere la richiesta del condòmino.

Se fiducia ci deve essere, deve esserci da entrambe le parti.

Se la raccomandata è andata smarrita perchè non credere alla buona fede del condòmino?

Mettere in mora senza rispondere ad una richiesta non mi sembra il massimo del comportamento del buon padre di famiglia.

 

Proprio dalle mie parti quest'estate c'è stato lo scandalo di un postino (contratto stagionale) che invece di consegnare posta e raccomandate buttava tutto nel cassonetto, raccomandate comprese firmandole lui, e se ne andava al mare.

In un caso del genere non ha colpa l'amministratore ma nemmeno il condòmino.

Se il condòmino comunica telefonicamente di non aver ricevuto nulla perchè non controllare (magari almeno la firma di una eventuale ricevuta di ritorno)?

 

Se il condòmino avesse saldato tutte le quote in preventivo e non avesse pagato solo i saldi risultanti a consuntivo, come andrebbe a finire se l'aministratore facesse decreto ingiuntivo ed il condòmino dimostrasse di non aver mai ricevuto ne documentazione ne verbale di approvazione?

Chi pagherebbe le spese legali e processuali?

In un modo o nell'altro - fermo restando la cosiddetta 'verifica' per la ricerca di eventuale plico smarrito (!) quello che è inconcepibile è il tempo trascorso: 10 mesi sono veramente troppi. Ma l'amministratore, ammesso che non gli sia pervenuto l'avviso di ricezione (non è chiaro come questa raccomandata sia stata inviata.....) poteva quanto meno contattare il condòmino (o i condòmini, a seconda dei casi). Ad ogni buon conto, aveva altresì l'obbligo di inviare il verbale dell'assemblea agli assenti entro un ristretto numero di giorni (se non ricordo male, entro 10 giorni; ma questo non è del tutto tassativo). Insomma, anche non dare seguito ad una telefonata da parte di un condòmino è segno di scorrettezza. Altrimenti qui finisce che per qualsiasi cosa bisogna inviare raccomandate A.R. a tutto spiano. Compito di un amministratore, credo, è anche quello di rendersi disponibile e "comunicare" con i propri amministrati (e 'comunicare' non significa solamente essere interpellati per iscritto: ma anche, qualche volta, contattare. Soprattutto quando ciò si rende necessario). Poi, per carità, ciascuno è liberissimo di tenere i comportamenti che meglio crede.

A prescindere dai cavilli legali nlama scrive:

 

 

A fronte della telefonata che l'amministratore ha ricevuto dal condòmino l'amministratore poteva evadere la richiesta del condòmino.

Se fiducia ci deve essere, deve esserci da entrambe le parti.

Se la raccomandata è andata smarrita perchè non credere alla buona fede del condòmino?

Mettere in mora senza rispondere ad una richiesta non mi sembra il massimo del comportamento del buon padre di famiglia.

 

Proprio dalle mie parti quest'estate c'è stato lo scandalo di un postino (contratto stagionale) che invece di consegnare posta e raccomandate buttava tutto nel cassonetto, raccomandate comprese firmandole lui, e se ne andava al mare.

In un caso del genere non ha colpa l'amministratore ma nemmeno il condòmino.

Se il condòmino comunica telefonicamente di non aver ricevuto nulla perchè non controllare (magari almeno la firma di una eventuale ricevuta di ritorno)?

 

Se il condòmino avesse saldato tutte le quote in preventivo e non avesse pagato solo i saldi risultanti a consuntivo, come andrebbe a finire se l'aministratore facesse decreto ingiuntivo ed il condòmino dimostrasse di non aver mai ricevuto ne documentazione ne verbale di approvazione?

Chi pagherebbe le spese legali e processuali?

Temo tu abbia distorto il senso del mio intervento.

Intendevo semplicemente far presente che ahimè possono esistere due versioni della stessa situazione entrambe valide:

-la ragione del condòmino che non ha ricevuto alcunchè e ne lamenta la mancanza e si vede ricevere pure un sollecito

-la ragione dell'amministratore che ha regolarmente inviato via r/r i documenti e non riceve i versamenti richiesti.

Il percorso delle raccomandate è visionabile e se l'amministratore ha assolto al suo dovere potrebbe essere egli non abbia colpe nè responsabilità.

 

Per rispondere quindi al tuo quesito,di fronte ad un decreto ingiuntivo,l'amministratore produce al Giudice copia/ricevuta invio documenti.Poco importa che la raccomandata si sia persa lungo il percorso per ragioni a lui non imputabili.Ecco perchè ho invitato a non sparare subito a zero ma a valutare tutti gli aspetti che il quotidiano ci insegna.

Temo tu abbia distorto il senso del mio intervento.

Intendevo semplicemente far presente che ahimè possono esistere due versioni della stessa situazione entrambe valide:

-la ragione del condòmino che non ha ricevuto alcunchè e ne lamenta la mancanza e si vede ricevere pure un sollecito

-la ragione dell'amministratore che ha regolarmente inviato via r/r i documenti e non riceve i versamenti richiesti.

Il percorso delle raccomandate è visionabile e se l'amministratore ha assolto al suo dovere potrebbe essere egli non abbia colpe nè responsabilità.

 

Per rispondere quindi al tuo quesito,di fronte ad un decreto ingiuntivo,l'amministratore produce al Giudice copia/ricevuta invio documenti.Poco importa che la raccomandata si sia persa lungo il percorso per ragioni a lui non imputabili.Ecco perchè ho invitato a non sparare subito a zero ma a valutare tutti gli aspetti che il quotidiano ci insegna.

Ecco perchè avevo detto di non considerare i cavilli legali.

Prima che partisse la mora, invece della telefonata, il condòmino avrebbe dovuto inviare una raccamndata spiegando di non aver ricevuto nulla.

 

Se lasciamo perdere i cavilli legali, da un punto di vista del buon senso esistono due verità:

 

- tu mi hai spedito la documentazione

- io non l'ho ricevuta perchè andata smarrita dalle Poste e te l'ho comunicato telefonicamente

 

perchè passare immediatamente alla messa in mora dal momento che è il condòmino stesso che chiede di poter pagare dopo aver visionato il rendiconto che tra l'alro potrebbe anche impugnare in caso di errori perchè i 30 giorni non decorrono dalla data di invio della raccomandata bensì dalla data in cui l'assente "ne viene a conoscenza" ed il condòmino potrebbe facilmente dimostrare di non aver ricevuto nulla e quindi mai esserne venuto a conoscenza?

Scusate vi faccio una precisazione.

L'amministratore ci ha sempre inviato la convocazione, ma, mai e ribadisco MAI inviato verbale dell'assemblea.

Sull'argomento gli ho fatto numerose raccomandate, sempre disattese dallo stesso.

Il problema di oggi è il seguente,:

Nel parlare con mia madre (altra comproprietaria, da noi niminata rappresentante della comunione) mi ha riferito che la convocazione era arrivata a giugno scorso e nessuno di noi ha partecipato all'assemblea, con allegato Bozza consuntivo 2012 e Bozza preventivo 2013, da tali documenti le nostre quote risultavano € 1,00 conguaglio 2012 ed €150,00 per tutto l'anno 2013.

Ribadisco a nessuno di noi comproprietari è arrivato il verbale dell'assemblea, si è tenuta?

nella raccomandata di messa in mora l'amministratore ci richiede complessivamente € 300,00 (il doppio) per quote fino ad ottobre 2013.

Che atteggiamento dobbiamo assumere?, tenendo anche conto della modestia delle somme?

Ah beh allora qualcosa è emerso: la convocazione è stata spedita (unitamente al consuntivo 2012 e al preventivo 2013) ma gli interessati non hanno ritenuto di doverle dare seguito; non presentandosi all'assemblea (che dovrebbe essersinel frattempo tenuta).

Avrebbero comunque dovuto (gli interessati, cioè i condòmini) provvedere a regolare in un'unica soluzione o in più volte la quota di preventivo spese 2013 calcolata. Ciò per non rischiare di trovarsi (come invece sembra sia avvenuto) in mora nei confronti del condòminio.

Poi che l'amministratore (preso forse da 'raptus' da introito) abbia ritenuto di considerare in mora il condòmino per una cifra doppia - o anche più - al dovuto, questo non riesco a spiegarmelo.

Certo è che in questo caso è veramente mancata, nei momenti previsti, la comunicazione fra amministratore ed amministrati. E quando non c'è comunicazione (da ambo le parti) il rischio che si pervenga poi a situazioni del genere è alquanto elevato.

Scusate vi faccio una precisazione.

L'amministratore ci ha sempre inviato la convocazione, ma, mai e ribadisco MAI inviato verbale dell'assemblea.

Sull'argomento gli ho fatto numerose raccomandate, sempre disattese dallo stesso.

Il problema di oggi è il seguente,:

Nel parlare con mia madre (altra comproprietaria, da noi niminata rappresentante della comunione) mi ha riferito che la convocazione era arrivata a giugno scorso e nessuno di noi ha partecipato all'assemblea, con allegato Bozza consuntivo 2012 e Bozza preventivo 2013, da tali documenti le nostre quote risultavano € 1,00 conguaglio 2012 ed €150,00 per tutto l'anno 2013.

Ribadisco a nessuno di noi comproprietari è arrivato il verbale dell'assemblea, si è tenuta?

nella raccomandata di messa in mora l'amministratore ci richiede complessivamente € 300,00 (il doppio) per quote fino ad ottobre 2013.

Che atteggiamento dobbiamo assumere?, tenendo anche conto della modestia delle somme?

Mah, ecco la mia opinione:

se alla tua telefonata di richiesta delucidazioni anzichè spiegazioni è seguita una messa in mora comprensiva di ulteriori 150 euro di spese (ti ha fatto scrivere da un legale?) comicerei anch'io con i cavilli legali.

 

- Ti ha mandato una bozza del consuntivo da approvare ma tu non avendo partecipato all'assemblea non potevi sapere se quel consuntivo fosse stato approvato o se fosse stato retificato, tanto meno potevi sapere delle modalità del saldo. Senza averti inviato il verbale poteva chiederti solo le quote approvate in preventivo che tu avevi già saldato.

 

- Il compenso di 150 euro per aver inviato una lettera di mora spettano all'amministratore solo se lo ha previsto nel suo preventivo di nomina ma non può addebitarli singolarmente a te. Nel caso gli spettassero dovrebbe ripartire i 150 euro tra tutti i condòmini per millesimi di proprietà.

 

Io consiglierei di pagare subito il debito più la tua quota millesimale sui 150 euro.

Magari all'amministratore fai leggere l'art. 23 della Costituzione Italiana

Art. 23. della Costituzione italiana

Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.

 

 

e questa sentenza:

 

E' affetta da nullità - e quindi sottratta al termine di impugnazione previsto dall'art. 1137 c.c., la deliberazione dell'assemblea condominiale che incida sui diritti individuali di un condomino, come quella che ponga a suo totale carico le spese del legale del condominio per una procedura iniziata contro di lui, in mancanza di una sentenza che ne sancisca la soccombenza, e detta nullità, a norma dell'art. 1421 c.c., può essere fatta valere dallo stesso condomino che abbia partecipato all'assemblea ancorchè abbia espresso voto favorevole alla deliberazione, ove con tale voto non si esprima l'assunzione o il riconoscimento di una sua obbligazione.

(Cassazione Civile, Sezione II, 6 ottobre 2008 n 24696.)

Scusate vi faccio una precisazione.

L'amministratore ci ha sempre inviato la convocazione, ma, mai e ribadisco MAI inviato verbale dell'assemblea.

Sull'argomento gli ho fatto numerose raccomandate, sempre disattese dallo stesso.

Il problema di oggi è il seguente,:

Nel parlare con mia madre (altra comproprietaria, da noi niminata rappresentante della comunione) mi ha riferito che la convocazione era arrivata a giugno scorso e nessuno di noi ha partecipato all'assemblea, con allegato Bozza consuntivo 2012 e Bozza preventivo 2013, da tali documenti le nostre quote risultavano € 1,00 conguaglio 2012 ed €150,00 per tutto l'anno 2013.

Ribadisco a nessuno di noi comproprietari è arrivato il verbale dell'assemblea, si è tenuta?

nella raccomandata di messa in mora l'amministratore ci richiede complessivamente € 300,00 (il doppio) per quote fino ad ottobre 2013.

Che atteggiamento dobbiamo assumere?, tenendo anche conto della modestia delle somme?

Grazie di aver chiarito.

Con questo dettaglio emerge che non vi è stata alcuna immediatezza nella messa in mora,al contrario,temo,che l'amministratore abbia preso fin troppo alla lettera la riforma che prevede di procedere entro 180 giorni dalla CHIUSURA esercizio al recupero quote,la mancanza di questa azione è causa di revoca.

Detto questo,il non aver ricevuto il verbale e non aver l'abitudine di inviarlo rimane una spada di Damocle per voi condòmini e per lo stesso amministratore,ma,forse,vi sarà un motivo a noi sconosciuto.

 

In ogni caso ora ti consiglierei di pagare quanto dovuto per le reali spese condominiali.

Quelle di messa in mora,al contrario,lasciale in sospeso in quanto,come indicato dalla senza postata,in assenza di Giudice che stabilisca ciò,la relativa spesa legale o di messa in mora rimangono a carico del condominio tutto,a meno che,e questo solo tu lo puoi sapere,vi sia o una clausola del regolamento contrattuale ovvero una delibera unanime (convenzione) che preveda l'addebito in capo al singolo.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Io consiglierei di pagare subito il debito più la tua quota millesimale sui 150 euro..

La quota millesimale direi proprio di no.

In questa sede non è ancora dovuta,non siamo a consuntivo.

La quota millesimale direi proprio di no.

In questa sede non è ancora dovuta,non siamo a consuntivo.

Consiglio dato per eccesso di salvaguardia ma concordo con te.

Tengo ad aggiungere, che solo a noi (eredi) e prima di noi a mio padre ha sempre inviato la convocazione assembleare, ma mai inviato verbale dell'assemblea, sottolineo solo a noi, non agli altri condomini.

Il nostro immobile è rappresentato da un locale commerciale con accesso indipendente sulla strada, con millesimi modesti e solo per la Tebella A, situazione che ci fa disinteressare della vita condominiale.

Ad oggi ho pagato le quote richiamate da preventivo 2013 con la dicitura che suggeriva toni45.

Come mi consigliate di procedere?

Potrei minacciarlo di impugnare tutte le delibere a cui non abbiamo partecipato? (oltre 5 anni di amministrazione).

Qualcuno conosce precedenti giuridici?

Scusate troppe domande.

Salve , vorrei sapere se viene inviata la diffida da parte del legale incaricato dall'amministratore di condominio nel 5 mese dalla data di approvazione dell'esercizio, la scadenza con d.i. sono è sempre entro i sei mesi dalla data di approvazione dell'esercizio o vengono prolungati i tempi?

Ciao! L'amministratore ha tempo sei mesi per la riscossione dei morosi dalla fine dell'esercizio amministrativo (non dall'approvazione del consuntivo). Se il decreto ingiuntivo l'ha inviato al quinto mese va bene! Poi il moroso ha tempo 40 giorni dal ricevimento del d.i. per opporsi o versare la quota.

Guarda che confondi la diffida dell'avvocato con l'emissione del decreto ingiuntivo che spetta a un giudice

Ciao! L'amministratore ha tempo sei mesi per la riscossione dei morosi dalla fine dell'esercizio amministrativo (non dall'approvazione del consuntivo). Se il decreto ingiuntivo l'ha inviato al quinto mese va bene! Poi il moroso ha tempo 40 giorni dal ricevimento del d.i. per opporsi o versare la quota.

Ma scusa, l'amministratore ha tempo 6 mesi (in ogni caso dalla delibera approvazione del preventivo) per procedere con il decreto ingiuntivo.

Ma a parte la disquisizione dal preventivo o dal consuntivo, significa pur sempre che PUO' e non che Deve procedere entro i fatidici 180 giorni.

Altrimenti così facendo la morosità si dilata. Quando invece bisogna che ci si attivi per evitarlo.

Poi ciascuno la interpreti come vuole e proceda come meglio crede. Ma la logica è quella di evitare che si creino vuoti di disponibilità. Perché in tal modo (cioè attendere i 6 mesi dal consuntivo), significa istigare implicitamente chiunque di ritardare i pagamenti. O no?

Salve a tutti, ho un problema con il pagamento delle spese condominiali, sono in arretrato di due rate, che pagherò entro giugno, ora mi sono ritrovata a consuntivo un aumento di 1000 euro e sinceramente non capisco da dove arrivi, dietro richiesta di chiarimenti risulta che il precedente amministratore ha fatto un pò di casini, ecc. il nuovo amministratore ha detto che il precedente non ha scorporato le spese condominiali ordinarie da quelle straordinarie, insomma ha messo tutte insieme e ci siamo ritrovato per 5 anni a pagare il triplo delle spese senza diversificare i costi.....io ho sempre pagato purtroppo nell'ultimo anno causa perdita di lavoro ho avuto un pò di problemi e due rate saltate che spero di pagare.

La domanda è l'amministratore può farmi avere un d.i. entro giugno? il consuntivo è stato approvato nel mese di febbraio, io non ho potuto partecipare alle assemblee causa motivi di salute, ma ho delegato un consigliere e sinceramente non ho capito molto della situazione, ma costui continua a dirmi che bisogna pagare e basta......

sono molto in ansia, grazie.

Buongiorno a tutti, mi inserisco per discutere di un questione strettamente correlata.

Come dirimere la contrapposizione tra "obbligo dell'amministratore di agire per il recupero forzoso" e "diritto del condomino di manifestare il dissenso alle liti".

Mi spiego meglio: il diritto di dissociarsi dalle liti si può spingere fino a dissociarsi da una lite obbligatoria per legge?

(ovviamente parliamo di un caso in cui non via sia stato l'esonero dell'assemblea per l'amministratore).

Mi interessa sapere la vostra opinione sul punto.

Grazie.

chi paga le spese di sollecito dell'avvocato ad un moroso?

il moroso? o il condominio?

...perchè il moroso non le vuole pagare.....

grazie

Scusi, nn ho capito: x il recupero di spese straordinarie l'amministratore può aspettare la chiusura di fine anno prima di mandare il decreto ingiuntivo? E se nn c'è stato ancora il consuntivo?

Mi sembra di capire di no.

Grazie

chi paga le spese di sollecito dell'avvocato ad un moroso?

il moroso? o il condominio?

...perchè il moroso non le vuole pagare.....

grazie

Purtroppo è così. Senza una sentenza che stabilisca la soggettività passiva non possono essergli attribuite.

Scusi, nn ho capito: x il recupero di spese straordinarie l'amministratore può aspettare la chiusura di fine anno prima di mandare il decreto ingiuntivo? E se nn c'è stato ancora il consuntivo?

Mi sembra di capire di no.

Grazie

Secondo me, più in alto si è fatta confusione tra chiusura, esercizio e calendario. Il senso legale è una cosa, quello finanziario un'altra.

Per semplificare ed evitare termini che generano confusione, ti basti sapere che per procedere al recupero del credito in via giudiziale, l'amministratore deve depositare la delibera e lo stato di riparto approvato. Da questo, i sei mesi lasciali decorrere dall'approvazione, non potendo sempre e comunque decorrere da altro.

Buongiorno .. mi presento sono Lucy , sono un proprietario di apaprtamento in un piccolo paese del piemonte con 8 condomini.

 

a fine anno l'amministratore ci ha messo al corrente che alcuni e precisamente (3) non sono morosi:

 

- il primo sta pagando mensilmente per il rientro della cifra ed ha la casa all'asta

- il secondo è deceduto e gli eredi non pagano quel minimo essendo vuoto (assicurazione - luce scala - mparte compenso

amministratore

- il terzo non paga da 3 anni è in corso un atto di precetto

 

La prima domanda è il condomino nr 1 sta pagando mensilmente - quindi perchè dobbiamo anticipare la cifra

la seconda domanda - nel caso in cui la vendita all'asta vada a buon fine - l'amministratore non recupera questi soldi?

il secondo e terzo hanno l'atto di precetto che cosa accadrà - essendo rimasti in 5 quelli che pagano .. la cifra a questo punto cospicua anche perché arretrata di 3 anni dobbiamo obbligatoriamente pagarla noi...

 

Graazie mille

Io ho fatto in questo modo. Ho inserito in tutte le assemblee uno specifico punto all'ODG sulla dispensa nel recupero. Mi sono fatto spiegare perchè ho un amico di infanzia Avvocato termini e Costi del Decreto Ingiuntivo. Premesso che alcuni giudici non hanno contezza del fatto che il Decreto dovrebbe essere subito esecutivo, quindi una volta mi è capitato che l'Avvocato lo facesse presente al giudice, per un pignoramento immobiliare occorrono circa 3 anni e circa 1.500-2000 euro di spese. Ho capito inoltre che per meno 1500-2000 euro non conviene, perchè il giudice potrebbe ritenere non ammissibile un'ipoteca per una cifra irrisoria.

Pertanto ho stabilito quote minime sotto le quali sono dispensato al recupero ed ho fatto deliberare un fondo spese legali di circa € 1000,00, in alcuni Condomini ho inserito nella polizza assicurativa una clausola di tutela giudiziaria che permette il rimborso delle spese in caso di recupero dei Condomini morosi.

Spero di averTi dato uno spunto

Nel mio condominio ci sono 4 morosi che già da tempo non pagano le spese per gas ed acqua. L'importo del debito è attorno € 25.000! I fornitori hanno mandato le lettere di sollecito del pagamento minaciando di staccare il gas a tutto il condominio. noi - condomini in regola ci rifiutiamo di pagare il debito dei morosi in quanto la legge non ci impone la solidarietà. L'amministratore non ha fatto NULLA contro i morosi. Che cosa si deve/può fare in questo caso? Grazie!

Buongiorno,

nel condominio che amministro e in cui abito, c'è un condomino che non paga le rate da 1 anno.

nella recente assemblea della settimana corrente, ho fatto presente ai condomini che sono obbligata ad agire con d.i. immediato, salvo loro dispensa.

Il moroso in questione sappiamo essere in una situazione debitoria molto pesante con grosse difficoltà economiche e diverse denunce già in corso, oltre a non avere beni a lui intestati (forse l'appartamento già ipotecato) . Detto ciò, l'assemblea è concorde che intraprendere un'azione legale sarebbe un ulteriore aggravio di spese a quelle già in corso, dovendo istituire un fondo cassa per coprire le mancate entrate.

Pertanto dovrò verbalizzare che l’assemblea per ora dispensa l’amministratore dall’agire legalmente con d.i. nella speranza che il condomino, anche con un piano di rientro a lungo termine, possa saldare il suo debito.

Domande:

- Immagino di “dover” esplicitamente indicare il nominativo del condomino moroso, senza per questo incorrere in rischi di denunce strane per questo motivo?

- Facendo riferimento ai “creditori del condominio” ai quali si deve comunicare il nominativo del condomino moroso su cui potranno avvalersi per la riscossione del credito, e considerando che i servizi erogati dai ns. fornitori (ascensore, luce, espurgo, manutenzione ordinaria) non sono scindibili al singolo condomino, cosa vuol dire?

Che Potrei pagare i fornitori solo per la parte dei condomini in regola, ovvero per 13/14mi (essendo 14 condomini)???? E giustificare il parziale pagamento ai fornitori fornendo il nominativo del condomino moroso????

 

Ringrazio anticipatamente per le vs. risposte

Saluti

ciao ,per un decreto ingiuntivo su quote straordinarie posso procedere senza autorizzazione dell assemlea??

×