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Nadia.m

Richiesta obbligo autonomia Impianto idrico

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Buongiorno a tutti, cercherò di spiegare brevemente il mio problema. Ho acquistato casa ad Agosto 2021, il palazzo quando fu costruito era di proprietà di due famiglie. Una delle due famiglie con gli anni ha venduto tutta l'ala sinistra, per cui ora abitata da condomini estranei non imparentati. L'ala destra è rimasta di proprietà dell'altra famiglia, ed io ho acquistato esattamente il secondo piano di questa ala, per cui ho diviso questa continuità. Premetto che è ancora di loro proprietà il piano terra, primo piano e soffitta sopra di me posta al terzo piano. 

Dopo che ho acquistato casa, questa famiglia ha richiesto che io diventassi autonoma a livello idrico perché non vogliono dividere l'acqua con me. Io ovviamente ho fatto fare dei preventivi, da parte di Acea, che si è mostrata favorevole e disponibile a mettere un nuovo contatore, addirittura gratuitamente, ma che la loro competenza si ferma li. La tubatura che parte dal contatore è deve arrivare fino a casa sarebbe stata di mia competenza. Chiamo addirittura due idraulici qualificati a cui richiedo come posso creare questa nuova tubatura, e si palesa o varie possibilità ma con criticità: la prima era di passare per un piccolo tratto di proprietà di questa famiglia al piano terra e poi portare la tubatura lungo le mura del palazzo esterno; la seconda  era questa di fare intervenire il condominio perché a quanto pare l'altra metà del palazzo fa passare questa tubatura nelle scale ma bisogna intervenire sul cemento armato, per di più c'era anche possibilità di deviazione della tubatura a piano terra ma purtroppo abbiamo riscontrato la presenza di un contatore generale di elettricità della zona in cui abito posto proprio nel mio palazzo. 

La famiglia all'epoca diede verbalmente il benestare affinché io al fine di diventare autonoma passassi questa tubatura nella loro proprietà, per cui accettai, essendo la soluzione migliore, ed iniziarono i lavoro di ristrutturazione del Mio appartamento a Dicembre. Il nuovo impianto idrico prevedeva l'arrivo dell'acqua su un lato del palazzo differente rispetto al precedente. 

Siamo a Marzo 2022, nel frattempo la famiglia ha sempre creato problemi anche durante la realizzazione dei lavori, quando sto per finire i lavori e mettere in posa questa nuova tubatura idrica, la famiglia si ritira dalla proposta iniziale di passaggio tubatura, dando risposte futili ed aleatorio, per cui sono rimasta con casa pronta ed un nuovo impianto idrico a cui non riesco a fare arrivare l'acqua. 

La soluzione temporanea è stata far passare una tubatura esterna al palazzo (e terribile a livello visivo) che mi collegasse al vecchio impianto idrico ed ho messo un contatore a defalco per misurare i miei metri cubi. 

Era l'unico modo per avere l'acqua temporaneamente. Ovviamente ho messo subito un legale. 

La parte legale opposta ci ha indicato nella lettera ricevuta ieri che entro 20 giorni la famiglia ci avrebbe interrotto la fornitura della loro acqua. 

 

Attendo un Vostro pensiero in merito. 

Grazie mille

ciao

premetto che non voglio entrare in contrasto con nessuno, nemmeno con il tuo legale che avendo a disposizione tutta la documentazione, e quindi più preciso.  La mia risposta è in base a quanto intuisco tra le righe del tuo post-

 

Per prima cosa, quando hai acquistato, hai assunto qualche impegno preciso in merito all'allaccio acqua ?

Se si, cosa è stato concordato ?     La risposta a questa domanda è la premessa ad ogni risposta concreta.

 

Se nulla fosse stato scritto o concordato, non ti preoccupare delle minacce del legale della controparte.

 

Ricordati come diceva un mio vicino (Teofilo Folengo alias Merlin Cocai)  -  si charta cadit tota scientia galoppat.   Tradotto   carta canta villan dorme.

camillo50 dice:

Se nulla fosse stato scritto o concordato, non ti preoccupare delle minacce del legale della controparte.

Eh, ma non si sarebbe dovuta preoccupare se avesse ignorato la richiesta di distacco.

Mi sembra che invece la cosa sia un po' diversa e cioè che senza niente di scritto e soltanto sulla parola che avrebbe ottenuto una servitù di passaggio, Nadia ha cominciato i lavori di ristrutturazione staccandosi dal vecchio impianto idrico ed ora il suo vicino non vuole più dargli la servitù.
A questo punto l'unica cosa che Nadia può fare è quello di ripristinare a proprie spese l'impinato idrico alle condiziono in cui era quando ha acquistato.

ciao

 

Nadia non si è staccata ma ha fatto una derivazione esterna.   Quindi non ha mai rinunciato o abbandonato la tubazione, quindi non possono esercitare alcun autonomo diritto.

Quella tubazione era comune a tutti gli appartamenti e quindi con la vendita a lei di tale appartamento è applicato l'art. 1102 cod. civ.

camillo50 dice:

ciao

 

Nadia non si è staccata ma ha fatto una derivazione esterna.   Quindi non ha mai rinunciato o abbandonato la tubazione, quindi non possono esercitare alcun autonomo diritto.

Quella tubazione era comune a tutti gli appartamenti e quindi con la vendita a lei di tale appartamento è applicato l'art. 1102 cod. civ.

La situazione non è tanto chiara  ma Nadia scrive:

"La soluzione temporanea è stata far passare una tubatura esterna al palazzo (e terribile a livello visivo) che mi collegasse al vecchio impianto idrico ed ho messo un contatore a defalco per misurare i miei metri cubi"

 

Se Nadia  non si è mai distaccata, perchè ha dovuto fare un bypass esterno per ricollegarsi al vecchio impianto?
Se ha fatto delle modifiche strutturali al suo appartamento, quanto meno dovrà rompere di nuovo per riattivare il vecchio allaccio.

Modificato da Leonardo53

Certo, ma quella tubazione è diventata anche sua con l'atto di acquisto, salvo che nello stesso ci non sia qualcosa di esplicitamente indicato.

camillo50 dice:

Certo, ma quella tubazione è diventata anche sua con l'atto di acquisto, salvo che nello stesso ci non sia qualcosa di esplicitamente indicato.

Il vero problema è quello di capire se dopo che Nadia ha  fatto i lavori di ristrutturazione fidandosi della concessione di servitù di passaggio nei locali del vicino, ora è possibile ripristinare tutto a com'era prima senza dover ridisegnare l'impianto idrico interno all'appartamento di Nadia.
Vediamo se @Nadia.m ci dice se in questo momento è possibile ripristinare tutto come quando ha acquistato, ignorando la richiesta di distacco fatta dal vicino.

Gentilissimi, rispondo a tutti i Vostri dubbi.

L'appartamento è stato acquistato senza nessuna clausola dell'impianto idrico, quindi sottinteso che rimanesse con il vecchio impianto. La richiesta di rendermi autonoma e di distacco è stata palesata a posteriori dopo l'acquisto dell'immobile.

Di sicuro, errore mio e soprattutto dell'architetto fidarci inizialmente della parola di queste persone.

Proprio come dicevo nel post iniziale, ed avete compreso bene, con il rifacimento di casa è stato creato un impianto nuovo e con relativo sbocco da un 'altro lato del palazzo rispetto all'impianto precedente, per cui per avere l'acqua in casa, non avendo potuto mettere la tubatura nuova, ho dovuto far creare questa tubatura esterna provvisoria per allacciarmi al vecchio impianto.

Il dubbio che sorge, come leggevo anche da normativa, è che non sia lecito richiedere il mio distacco, in quanto tale contatore sarebbe stato da volturare a nome del condominio giusto? 

Purtroppo comunque non vi sarebbe possibilità di ripristinare il vecchio impianto in quanto casa è terminata con tanto di posa pavimenti ormai ultimati. Quindi Vi è a forza la necessità di procedere ad un nuovo allaccio

ciao

 

a questo punto.

Della lettera del legale, se vuoi gli rispondi, altrimenti non fai nulla.    Quando lui ti porterà in mediazione, li avrai modo di definire la cosa.  Ma credo che anche il legale non porterà avanti la cosa avendo scritto una lettera intimatava confidando nella tua ignoranza della materia.

 

Per fortuna la prima lettera dal legale l'ho fatta partire io, lettera chiara nella quale si spiegavano tutte le informazioni sul caso e relative problematiche di facimento della nuova tubatura esterna. 

A parte le questione legate ai legali però, la cosa che vorrei comprendere è sapere se questa famiglia poteva richiedere il mio distacco, e seconda cosa sapere se è possibile, da quanto scritto nella lettera del legale, che loro possano provarmi della LORO acqua.

Ciao

certo che poteva chiederlo, ma ottenerlo è un'altra cosa.    Nel momento che hai acquistato, hai anche acquistato la comproprietà (o comunque il diritto d'uso) di quella tubazione, quindi doveva trovare un accordo con te.    

Nadia.m dice:

Per fortuna la prima lettera dal legale l'ho fatta partire io, lettera chiara nella quale si spiegavano tutte le informazioni sul caso e relative problematiche di facimento della nuova tubatura esterna. 

A parte le questione legate ai legali però, la cosa che vorrei comprendere è sapere se questa famiglia poteva richiedere il mio distacco, e seconda cosa sapere se è possibile, da quanto scritto nella lettera del legale, che loro possano provarmi della LORO acqua.

Che potesse chiedere è relativo perchè si può anche chiedere la luna nel pozzo ma dovevi essere tu a non dar seguito alla richiesta.

Hai acquistato con l'impianto idrico comune ed immegino che suo rogito sia anche scritto "con tutte le servitù attive e passive" pertanto non possono distaccarti dall'impianto.

Resta il problema che se con quelle tubature esterne il condominio ritiene lesa l'estetica della facciata, potrebbero rivolgersi al Giudice e chiedere il ripristino allo stato precedente, costringendoti a dover rimpere di nuovo la pavimentazione.

Grazie @Leonardo53 , a meno che io non riesca a trovare una soluzione facendo passare questa nuova tubatura altrove, che a parte il costo davvero oneroso, devo intervenire su parti comuni del condominio in cortile. Di sicuro sarebbe una soluzione ad ogni problema futuro.

Questo quanto riportato nell'atto di compravendita:

ART.3) L'immobile è venduto ed accettato con tutte le acces-sioni e pertinenze, attinenze e dipendenze, usi, diritti, azioni e ragioni, servitù attive e passive, conformemente al suo stato attuale di proprietà e di possesso, nonché con i proporzionali e relativi diritti condominiali come per legge e come da regolamento di condominio che la parte acquirente si obbliga ad osservare per se ed aventi causa a qualsiasi tito-
lo.
Ai sensi dell’articolo 1490 c.c. le parti convengono di esone-rare la parte venditrice dal prestare la garanzia in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in mate-ria di sicurezza.
Ai sensi e per gli effetti dell’art.6, commi 3 e 10 del D.Lgs 192/2005, così come modificato dal D.L. 63/2013, convertito con legge 90/2013, nonché del Decreto Ministero Sviluppo Eco-nomico del 20 giugno 2014, le parti dichiarano e si danno re-ciprocamente atto di aver ricevuto le informazioni e la docu-mentazione in ordine alla attestazione della prestazione ener-getica dell’immobile in oggetto (attualmente in corso di vali-dità) nonché in ordine al libretto di impianto.
Ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui all’art.6 comma 3 bis della citata legge, si allega al presente atto sotto la lettera “B“ l’attestato di prestazione energetica re-datto dal geometra Luigi Di Giovanni in data 26 luglio 2021.
ART.4) Dichiara e garantisce la parte venditrice, volendo in caso contrario rispondere dell'evizione a norma di legge, che quanto venduto è di sua proprietà e disponibilità, libero da pesi, vincoli, ipoteche e trascrizioni pregiudizievoli, oneri arretrati di qualsiasi natura, gravami fiscali, liti pendenti anche se non trascritte.
ART.5) Utili ed oneri di quanto acquistato, anche di natura condominiale, sono da oggi a rispettivo profitto e carico del-
la parte acquirente che ne viene immessa nel possesso, mentre rimangono a carico della parte venditrice gli oneri di qual-siasi natura maturati fino ad oggi, anche se accertati succes-sivamente.

camillo50 dice:

Ciao

certo che poteva chiederlo, ma ottenerlo è un'altra cosa.    Nel momento che hai acquistato, hai anche acquistato la comproprietà (o comunque il diritto d'uso) di quella tubazione, quindi doveva trovare un accordo con te.    

posso chiedere una specifica su questa affermazione? Ho il problema opposto. Io sono proprietaria dell'impianto e del contatore ma, i vicini sotto, ai quali ho chiesto di sdoppiare il contatore, hanno venduto a terzi senza farlo. Prima mi stava bene la cosa perchè era una signora anziana della quale mi sono comunque presa cura per 16 anni. Gli eredi hanno preferito vendere senza sistemare nè l'acqua nè la suddivisione della parti comuni e di proprietà dell'immobile. 

taniag73 dice:

posso chiedere una specifica su questa affermazione? Ho il problema opposto. Io sono proprietaria dell'impianto e del contatore ma, i vicini sotto, ai quali ho chiesto di sdoppiare il contatore, hanno venduto a terzi senza farlo. Prima mi stava bene la cosa perchè era una signora anziana della quale mi sono comunque presa cura per 16 anni. Gli eredi hanno preferito vendere senza sistemare nè l'acqua nè la suddivisione della parti comuni e di proprietà dell'immobile. 

ciao

scusami, ma se riapri discussioni vecchie, è difficile per me risponderti, anche perchè non ho capito la tua domanda.  

Mi sembra che tu sia titolare di un contatore che serve anche altri.   E' così ? Spiegati.

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