#1 Inviato 14 Gennaio, 2022 Buongiorno Sono Antonio e vorrei chiedere un opinione relativa ad uno scaldabagno installato nell'anno 2004 da un idraulico durnte la ristrutturazione del nostro appartemento. L'appartamento si trova in un condominio ubicato in una via del centro città. Lo scaldabagno in questione Vaillant Mag Turbo 24/IT è stato montato nel bagno in una nicchia su misura e lo scarico è stato fattoa parete uscendo in una veranda/balcone aperto con tanto di regolare certificazione rilasciatami. L'impianto è stato eseguito a regola d'arte e ha sempre ben funzionato e nell'arco di tutti questi anni ho ricevuto da un condomine che vive il piano sotto il mio delle telefonate nelle quali il condomine stesso mi diceva che non era giusto che lo scaldabagno scaricasse a parete ma doveva salire a tetto ( Preciso che tale condomine poi si è capito in questo periodo avesse un vecchio scaldabagno a gas a camera aperta che scaricava rilasciando i fumi in un tubo inserito nella cappa condominiale quindi intendiamoci situazione ancora peggiore della mia.) Essendo comunque il condominio in fase di ristrutturazione da Settembre 2021 per bonus facciata 90% e tetto al 50% io stesso ho sottoposto all'aministratore il voler cercare di valutare di poter sistemare le varie situazioni scorrette attraverso la creazione di una colonna di scarico che portasse i fumi a tetto..( Qual momento migliore di questo visto la presenza dei ponteggi? ) L'amministratore e l'architetto che sta seguendo i lavori ed anche la maggior parte dei condomini avendo sistema elettrico si sono posti contrari a questa valutazione. Ho cercato in questi mesi di cercare una valutazione alternativa al mio impianto a gas istantaneo e ben 8 idraulici diversi sono stati alla mia abitazione e mi hanno assolutamente consigliato di rimanere in questa situazione perchè essendo noi una famiglia di 6 persone (abbiamo infatti 4 figli ) se dovessimo cambiare sistema e passare ad eventuale pompa di calore o comunque sistema ad accumulo non avremmo gli spazi adeguati nell'appartamento perpoter ospitare un boiler ad accumulo...la maggior parte dei tecnici mi hanno detto che con una famiglia così numerosa ci vuole almeno un sistema da 200 litri di accumulo e non meno e l'unica locazione da noi possibile a livello di utilizzo è quella esistente che ospita il Vaillant Mag Premium Turbo 24/IT che è uno scaldabagno a camera chiusa di piccole dimensioni. L'ultimo agente Ariston venuto con un idraulico mi ha detto che secondo lui visto il fatto che lo scaldabagno è stato certificato da un montatore professionista nell'anno 2004 e da anni è in tale posizione , visto il fatto che siamo parecchi in famiglia lui consiglia di continuare a tenere tal sistema da da tutti questi anni non ha mai causato problemi e laddove dovesse rompersi rimanere sempre con un sistema a gas istantaneo dove gli apparecchi sono di dimensioni piu ridotte e potrei quindi inserirli nella nicchia che ospita lo scaldabagno attuale. Mi chiedo chi posso contattare per poter essere certo che comunque il lavoro eseguitosia stato fatto a norma? Un termotecnico potrebbe rilasciarmi una carta da allegare alla mia certificazione affinchè io possa continuare con tranquillità a tenere questo impianto e a sostituirlo laddove si danneggiasse con uno della stessa tipologia? Vi prego di darmi una mano a capire come comportarmi perchè non so piu a chi affidarmi e non so piu cosa fare..Le opinioni sono veramente diverse da tecnico a tecnico ma io vorrei poter avere la certezza della tranquillità che se qualcuno dovesse mai ripuntare il dito potrei far valere la mia posizione con una certificazione aggiuntiva.
#2 Inviato 14 Gennaio, 2022 Uno scaldabagno può avere lo scarico a parete. Tra l’altro il condomino che vive di sotto non è disturbato dagli sbuffi di vapore che lo scaldabagno emette durante il funzionamento, per cui la sua lamentela mi sembra pretestuosa.
#3 Inviato 14 Gennaio, 2022 aa1978 dice: .Le opinioni sono veramente diverse da tecnico a tecnico ma io vorrei poter avere la certezza della tranquillità Le opinioni devono essere suffragate dalle normative, altrimenti restano aria fritta. Lo scarico a parere dello scalda acqua con utilizzo a evento è consentito dalla attuale normativa, ad eccezione di imposizioni a livello comunale. Se il comune non ha emesso particolari restrizioni, lo scalda acqua può continuare a scaricare a parete nel rispetto delle distanze di sicurezza uni7129.
#4 Inviato 14 Gennaio, 2022 Grazie per la risposta ma come posso accertarmi di questo?? Esiste una sezione apposita in comune a cui chiedere consenso? graxie Antonio A.
#5 Inviato 14 Gennaio, 2022 aa1978 dice: Esiste una sezione apposita in comune a cui chiedere consenso? Il comune non può dare consenso allo scarico a parete, ma solo applicare la normativa in essere o ridurre le possibilità di scarico a parete. Chieda lumi al competente ufficio tecnico comunale. Modificato 14 Gennaio, 2022 da Nanojoule
#6 Inviato 14 Gennaio, 2022 Buongiorno grazie per avermi risposto. Certo capisco che il comune non possa dare consensi ma mi piacerebbe trovare qualcuno anche a pagamento che potrebbe aiutarmi analizzando la mia situazione a capire che io possa stare tranquillo con ciò che mi è stato certificato anni fa e che tutt'ora sto utilizzando. Non sono del mestiere e trovo molto complesso cercare di capire anche documentandomi online.. A chi crede potrei rivolgermi anche a pagamento per fare una dovuta analisi del mio impianto, delle distanze dello scarico a finestre o altro sulla base delle leggi vigenti? Grazie Antonio Andreetti
#7 Inviato 14 Gennaio, 2022 aa1978 dice: chi crede potrei rivolgermi anche a pagamento per fare una dovuta analisi del mio impianto, delle distanze dello scarico a finestre o altro sulla base delle leggi vigenti? In linea teorica un impiantista abilitato 37/08 dovrebbe conoscere e certificare le quattro banalità 7129 per consentirle di stare tranquillo, poi però in pratica lo spessore tecnico della stra grande maggioranza di installatori è prossimo a zero, quindi si ritroverebbe senza alcuna certezza. Per eseguire tale analisi si rivolga quindi ad un progettista termotecnico ( perito o ingegnere), iscritto all'ordine.