Vai al contenuto
finolin

Residenza tra vendita e acquisto

Buonasera, ho una domanda particolare:

ho venduto casa e per fine mese dovrei rogitare, e contestualmente liberare la casa attuale.

Fin qui tutto bene, ho individuato già il nuovo immobile, che però sarà disponibile per rogitare a partire da Giugno 2020. La vendita della mia casa ho dovuto farla subito perché per la banca è condizione indispensabile che io estingua il mutuo attuale per poter procedere con la richiesta del mutuo per la casa nuova, quindi ho concluso con il primo acquirente che ha accettato il mio prezzo senza trattare (non avrei potuto chiedere di più a causa di una convenzione edilizia con imposizione del prezzo massimo di vendita, quindi ho già preso il massimo che potevo prendere, anzi più passava il tempo e più aumentava il rischio di avere un prezzo di vendita imposto più basso).

 

La domanda adesso è come gestire la residenza:

durante questi mesi mi muoverò tra casa di qualche amico, un B&B, e non so cos'altro, non posso cambiare residenza ogni mese, e soprattutto non posso mettere la residenza in un B&B o a casa di amici, cosa ne sarà della mia residenza? Posso far finta di nulla nel frattempo e lasciarla nella casa che sto vendendo? Posso risultare residente da nessuna parte? Ci sono altre soluzioni che mi sfuggono?

 

Prova a sentire ufficio anagrafe per vedere se puoi avere la residenza per i senza fissa dimora ( la residenza viene messa presso un indirizzo fittizio )

Il nostro ordinamento prevede infatti la possibilità per la persona senza dimora di stabilire la residenza nel luogo del proprio domicilio ovvero nel Comune in cui la persona vive di fatto e, in mancanza di questo, nel Comune di nascita (DPR. 223 del 30.05.1989) e/o in una residenza fittizia territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico (Circolare Istat n. 29/1992)

peppe64 dice:

Prova a sentire ufficio anagrafe per vedere se puoi avere la residenza per i senza fissa dimora ( la residenza viene messa presso un indirizzo fittizio )

Il nostro ordinamento prevede infatti la possibilità per la persona senza dimora di stabilire la residenza nel luogo del proprio domicilio ovvero nel Comune in cui la persona vive di fatto e, in mancanza di questo, nel Comune di nascita (DPR. 223 del 30.05.1989) e/o in una residenza fittizia territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico (Circolare Istat n. 29/1992)

In realtà lui non è un senza fissa dimora, dovrà dichiarare la residenza a ogni cambio.

In realtà gli conviene affittare un immobile per questi mesi, parliamo comunque di 9 mesi circa.

davidino1978 dice:

In realtà lui non è un senza fissa dimora, dovrà dichiarare la residenza a ogni cambio.

In realtà gli conviene affittare un immobile per questi mesi, parliamo comunque di 9 mesi circa.

Ma non posso imporre a ogni amico che mi ospita un mese di mettere la residenza in casa sua, e men che meno posso imporre a un Bed & Breakfast di farmi prendere residenza all’interno della struttura. 

 

Prendere un immobile in affitto ci ho pensato, ma faccio fatica a trovare chi fa affitti brevi, tutti gli annunci che ho trovato e contattato fino ad oggi chiedono la durata minima di 1 anno, le poche in affitto breve che ho trovato hanno prezzi del 30-40% più alti

Modificato da finolin

sei senza fissa dimora, tecnicamente  dovresti risiedere presso il comune, quelle vie fittizie  tipo "Via del Municipio.."

oppure la sposti per questi pochi mesi dai tuoi genitori, non proprio la tua dimora abituale, ma almeno se devi ricevere posta o simile, sai dove indicare

finolin dice:

Ma non posso imporre a ogni amico che mi ospita un mese di mettere la residenza in casa sua, e men che meno posso imporre a un Bed & Breakfast di farmi prendere residenza all’interno della struttura. 

 

Prendere un immobile in affitto ci ho pensato, ma faccio fatica a trovare chi fa affitti brevi, tutti gli annunci che ho trovato e contattato fino ad oggi chiedono la durata minima di 1 anno, le poche in affitto breve che ho trovato hanno prezzi del 30-40% più alti

Un normale contratto a canone concordato prevede disdetta con 2 mesi di anticipo. Poi non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca… se anche pagassi 2-300 euro in più per 8-9 mesi parliamo di 1500 euro extra, e un B&B costa molto di più di affittare un appartamento. Comunque presso un B&B con un contratto prolungato ti darebbero senza problemi la residenza, oppure restano i genitori.

davidino1978 dice:

Un normale contratto a canone concordato prevede disdetta con 2 mesi di anticipo. Poi non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca… se anche pagassi 2-300 euro in più per 8-9 mesi parliamo di 1500 euro extra, e un B&B costa molto di più di affittare un appartamento. Comunque presso un B&B con un contratto prolungato ti darebbero senza problemi la residenza, oppure restano i genitori.

Io sapevo che salvo accordi di versi occorre attendere la scadenza dei primi 3 anni e comunicare con 6 mesi di anticipo l'intenzione di recedere, oppure sempre con 6 mesi prima, ma solo in caso di gravi motivi, hai riferimenti diversi su cui posso basarmi? 

 

La differenza non sono solo 1500 Euro, il contratto minimo che ho trovato fin'ora è di un anno, quindi oltre a pagarlo 2-300 euro al mese in più si tratta di pagare anche 3-4 mesi in più del necessario, oltre ai costi di agenzia, qualche breve periodo in B&B e l'ospitalità di amici fa una differenza di 5-6000 euro sul costo totale dell'operazione, fossero solo 1500 euro la differenza ci metterei la firma subito. 

 

Eppure deve esistere una maniera legale di gestire questa situazione...

finolin dice:

Io sapevo che salvo accordi di versi occorre attendere la scadenza dei primi 3 anni e comunicare con 6 mesi di anticipo l'intenzione di recedere, oppure sempre con 6 mesi prima, ma solo in caso di gravi motivi, hai riferimenti diversi su cui posso basarmi? 

 

La differenza non sono solo 1500 Euro, il contratto minimo che ho trovato fin'ora è di un anno, quindi oltre a pagarlo 2-300 euro al mese in più si tratta di pagare anche 3-4 mesi in più del necessario, oltre ai costi di agenzia, qualche breve periodo in B&B e l'ospitalità di amici fa una differenza di 5-6000 euro sul costo totale dell'operazione, fossero solo 1500 euro la differenza ci metterei la firma subito. 

 

Eppure deve esistere una maniera legale di gestire questa situazione...

Puoi verificare l'accordo territoriale vigente nel tuo Comune sul sito del comune.

Comunque un affitto a canone concordato solitamente ha 2 mesi di disdetta senza necessità di gravi motivi. Se ricordo bene la legge nazionale del 3+2 fissa in 6 mesi di disdetta senza necessità di gravi motivi derogabile a favore dell'inquilino in sede sottoscrizione di patti territoriali. La cosa dei 3 anni minimi non esiste. Vai sereno chiedendo un 3+2, cosa diversa un 4+4 a canone libero dove le pattuizioni sono libere.

davidino1978 dice:

Puoi verificare l'accordo territoriale vigente nel tuo Comune sul sito del comune.

Comunque un affitto a canone concordato solitamente ha 2 mesi di disdetta senza necessità di gravi motivi. Se ricordo bene la legge nazionale del 3+2 fissa in 6 mesi di disdetta senza necessità di gravi motivi derogabile a favore dell'inquilino in sede sottoscrizione di patti territoriali. La cosa dei 3 anni minimi non esiste. Vai sereno chiedendo un 3+2, cosa diversa un 4+4 a canone libero dove le pattuizioni sono libere.

Quindi nella peggiore delle ipotesi io potrei mandare i 6 mesi di preavviso anche il giorno dopo la firma del contratto, giusto? Se invece l'accordo territoriale prevede un tempo inferiore tanto meglio

×