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etienne

Proroga in cedolare, dubbio..

Ho un dubbio... Per un contratto 4+4 in cedolare, on Line ho indicato la proroga, non ho Barrato la cedolare perché il sistema non me lo ha proposto, oppure io non l'ho visto.

 

Non mi sono preoccupato perché alla conferma dei dati inseriti il sistema non ha calcolato alcun corrispettivo da pagare, ho confermato e l'operazioni è andata a buon fine.

 

Oggi, leggendo quanto riportato nella ricevuta di presentazione della proroga, non si evince, come avviene nella ricevuta di registrazione, che "una delle parti ha adesito alla cedolare secca".

 

Domanda: è corretto?

 

Mi scuso ma è la prima volta che inserisco una proroga in cedolare.

 

Saluto e ringrazio, sperando di essere "rincuorato".

In fase di PROROGA, l'opzione della cedolare secca era da riconfermare.

--link_rimosso--

 

Se sei ancora entro il termine dei 30 gg. prova a ripetere la registrazione della PROROGA.

Sì sono ancora in tempo ed ho ripetuto la registrazione della proroga, vediamo se me lo scartano oppure se lo accettano...

Il sistema ha scartati il nuovo inserimento della proroga... Uff. ..

 

Dovrò recarmi personalmente all'ufficio di zona.

 

Secondo te devo compilare il modulo rlii? Oppure è sufficiente stampare e portare le ricevute di proroga errata e quella di scarto?

Considerata l'imprevedibilità di qualunque dipendenza AdE, io mi recherei là con tutto (proroga errata, proroga di scarto, mod. RLI).

Non mi sono preoccupato perché alla conferma dei dati inseriti il sistema non ha calcolato alcun corrispettivo da pagare, ho confermato e l'operazioni è andata a buon fine.

 

Il sistema non ha calcolato alcun importo perché è impostato in questo modo: in sede di proroga è il contribuente a dover indicare un importo (se dovuto).

.Dovrò recarmi personalmente all'ufficio di zona.

 

Assolutamente sì.

Il sistema ha scartati il nuovo inserimento della proroga

 

Non puoi prorogare due volte lo stesso contratto. Il servizio messo a disposizione dalle Entrate non consente di rettificare telematicamente un eventuale errore commesso, annullando, modificando o ritrasmettendo un atto: ti consente solo di risolverlo.

 

Riavvolgiamo il nastro. Per determinare un cambio di regime fiscale (nella fattispecie da cedolare secca ad IRPEF in sede di proroga), il software RLI o la sua versione web richiedono che venga compilato il quadro D (che in caso di utilizzo di RLI web, corrisponde a “Lista opzioni cedolare”, confermando (S) ovvero revocando (N) l’opzione già precedentemente espressa: solo la compilazione di questo quadro determina il cambio di regime fiscale.

 

Che cosa vuol dire ciò? Vuol dire che se io, in sede di proroga telematica di un contratto già cedolarizzato, non flaggo la casella “Cedolare secca” o “Scelta opzione cedolare” (corrisponde alla Sez. II del quadro A), non mi si apre il quadro D “Opzione/Revoca cedolare secca” (la casella “Cedolare secca” abilita questo quadro), pertanto il sistema non potrà mai cambiare in automatico il regime fiscale precedentemente opzionato (solo l’indicazione “No” ovvero “N” revoca l’opzione per la cedolare, non la casella “Cedolare secca” o “Scelta opzione cedolare” non barrata) perché il sistema telematico, perlomeno fino ad oggi, è impostato in questo modo (la procedura allo sportello segue logiche diverse, anch’esse interne agli uffici, spesso non omogenee: hai mai visto due uffici che, in sede di un adempimento successivo, richiedono la stessa modalità di compilazione del modello RLI?).

 

RLI non è impostato per automodificare in automatico il regime fiscale di un atto in assenza di uno specifico imput esterno (SI’ / NO all’opzione) del contribuente.

 

Quello che invece può capitare è altro. Se io non flaggo la “Casella cedolare”, a questo punto, entrano in gioco gli uffici locali delle Entrate (che, ricevuto l’atto, spesso non sanno bene come muoversi e interpretare il comportamento del contribuente) e i loro (imbarazzanti) software interni che gli uffici utilizzano in sede di accertamento: questo (pericoloso) connubio determina comportamenti difformi da parte degli uffici.

 

La maggior parte di essi, in tale fattispecie, non chiude l’annualità in cedolare, in assenza dei quadri B e D, per riaprirla in IRPEF, ma fa proseguire il contratto in cedolare. Perché? Perché gli uffici ritengono che il contribuente, non esprimendo alcun comportamento concludente (ritorno in IRPEF), non ha valorizzato la sezione “Liquidazione delle imposte”, indicando l’importo della tassa di registro. Parimenti, gli stessi non ritengono che sia necessario inviare nuovamente la comunicazione contenente l’opzione per la cedolare secca all’inquilino, in quanto la medesima non è stata revocata, nonostante, ad una analisi attenta della norma, la lettera raccomandata andrebbe nuovamente inviata, come andrebbe nuovamente riconfermata l’opzione. “L’opzione - si legge al punto 2.1 del Provv. Agenzia delle Entrate del 7 aprile 2011 - vincola il locatore all’applicazione del regime della cedolare secca per l’intero periodo di durata del contratto o della proroga (…)” non “e della proroga”, quindi, in sede di proroga, l’opzione per la cedolare e il suo corollario (comunicazione all’inquilino) va riconfermata.

 

Se gli uffici dovessero dare retta ai loro software utilizzati per l’accertamento, finirebbero inevitabilmente a fronteggiare situazioni incongruenti, al limite del paradossale: in caso di ribarratura della casella “Cedolare secca”, alcuni software in dotazione dell’Agenzia determinano la scomparsa della cedolare sul contratto, ma la contemporanea permanenza della cedolare in Anagrafe Tributaria! L’Agenzia non vede più se il canone annuo di locazione, dopo la proroga, a fini dichiarativ è cedolarizzato o meno e allora procede a tentoni, interroga il contratto, Atti Registro, l’Anagrafe tributaria e, se qualcosa non quadra (mancato allineamento), nel dubbio, “accerta”.

 

L’Agenzia delle Entrate ha il brutto vizio di creare problemi dove non ce ne sono. E’ evidente che la casella in questione (“Cedolare secca”), inserita (incautamente) in quel quadro (A), serve solo a fare confusione. Tale casella ha senso solo se il richiedente vuole fare una variazione di regime fiscale. Voglio ritornare in IRPEF? Metto il flag. Voglio passare dall’IRPEF alla cedolare? Metto il flag. Ma che senso ha rimettere un flag su una casella che ho già flaggato in precedenza (prima registrazione / annualità successiva)? E' una svista "palese", che finisce per ripercuotersi fiscalmente sul (disorientato) contribuente e lasciare nella nebbia più assoluta l'ufficio controllo.

 

Allora? Allora io ti consiglio di rivolgerti senza indugio all’ufficio di competenza.

In base alle risultanze, solo l’ufficio è in grado di correggere il dato inserito. Nel caso l’ufficio interpretasse l’atto ricevuto come revoca della cedolare, dovrai presentare un’apposita istanza di rettifica e produrre un’altro modello (cartaceo) RLI, in modo che l’ufficio lo acquisisca in sanatoria (se i 30 giorni non sono scaduti), agganciandolo ai modelli telematici trasmessi, senza applicare la sanzione prevista (il ritardo è ora punito con una sanzione pari a 100 euro, ridotta a 50 se il ritardo non è superiore a 30 giorni).

Ma ogni anno va compilato l'RLI web per indicare nella "annualità successiva" la conferma della cedolare? Oppure va fatta solo in proroga e in registrazione? Avendo il servizio di alert SMS dell'AdE, non mi hanno comunicato la necessità di compilare l'RLI

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