#1 Inviato 9 Febbraio, 2015 Buongiorno, nel 2009 ho comprato e ristrutturato l'appartamento in cui vivo con la mia famiglia. Era in uno stato pietoso anche se in uno stabile sempre ben tenuto degli anni 60. E' situato all'ultimo piano (6°) in una palazzina di 12 appartamenti (2 per piano, tutti uguali). In accordo con l' amministratore dell epoca ho rimosso il vecchio Boiler(bucato) e montato per l'acqua calda una nuova caldaietta a gas. Evento: Gennaio 2014 si è rotta la vecchia caldaia per il riscaldamento centralizzato, visto che si era costretti (per forza di cose) a cambiarla abbiamo optato per rifare interamente la centrale termica anche in prospettiva di mettere poi le termovalvole. Ottobre del 2014 di fretta e furia perchè non era ben chiaro se era entrata in vigore o no l'obbligo di montare le termovalvole (lasciamo stare...) si sono montate le termovalvole con i relativi contabilizzatori (sui termosifoni). Il Punto: Anche se non si è mai fatta una riunione per decidere la percentuale delle spese comuni (ma si vocifera su un 30%), sono l'unico che non può usufruire del riscaldamento condominiale per fare l'acqua calda. Domande: Posso chiedere una riduzione visto che non consumo? Se si in che misura? C'è qualche legge che mi tutela e che potrei portare in un eventuale assemblea condoiniale che mi puo aiutare? Nota: mi sembra che la "Legge" in Piemonte (magari anche in tutta italia) preveda che ogni elemento riscaldante abbia un proprio contacalorie. Ma un boiler non è un elemento riscaldante? Se si (come penso) perchè i miei condomini non non hanno nessun contacalorie applicato? Spero di essere stato abbastanza preciso e chiaro. Ciao e Grazie a tutti
#2 Inviato 9 Febbraio, 2015 Sicuramente dipende dalla legge regionale. Ma dubito che la stessa possa essere stata promulgata in maniera diversa dalla Direttiva UE in materia, dato che la stessa fu recepita, mi pare nel 2009. In materia esiste anche la norma UNI 10200 che inserita ormai in una o più norme di legge (mi pare anche della legge di stabilità 2015), ha pieno valore. La tua situazione mi pare uguale a quella di un distaccato. Anzi di un "semi-distaccato", in quanto il riscaldamento lo usi ancora. Non è possibile dire su un post se sia congruo il 30%. A lume di naso, per un semi-distacco pare troppo, ma bisogna leggere la diagnosi energetica o la relazione di un perito. Mi pare di aver letto che per i distaccati si parla di un "20-40% sulla quota millesimale delle spese fisse". Che è ben diverso dalla "quota del 30% delle spese comuni". In questo frangente sono del parere che il bilancino vada applicato, ma per tutti. Quindi, in caso il condominio ti voglia mollare la fetta più grande delle sue spese, controlla bene e in caso assumi un perito. Nella sezione mi pare vi siano altre discussioni simili.
#3 Inviato 10 Febbraio, 2015 Mille grazie per la risposta andrò ad approfondire il discorso distaccato / semi-distaccato. Comunque ritieni corretto anche tu che se il resto dei condomini pagano un parte di quota fissa sul riscaldamento del 30% io debba pagare meno (esempio 20%) ? Ciao
#4 Inviato 10 Febbraio, 2015 Ma come fate a ripartire le spese per l'acqua calda (ACS) ? Nei casi come il tuo solitamente per prima cosa si calcola (o si stima) la quantità di calore (quindi di metano) che è servita per la sola ACS e si divide la quota corrispondente in proporzione alle letture dei contalitri (se ci sono). Quello che rimane è la spesa per il solo riscaldamento e si ripartisce in modo proporzionale ai consumi (misto millesimi / consumo). Dallo scorso anno c'é un decreto legge che norma la ripartizione spese e cita (perché sono pigri, hanno fatto prima a prendere una norma UNI bella che pronta) la UNI10200 come unico metodo per la ripartizione delle spese. Se voi non adottate questo metodo non puoi (almeno secondo me non sarebbe difendibile) chiedere uno sconto sul riscaldamento .. dovresti piuttosto chiedere che la spesa per la ACS venga calcolata a parte (e tu in questa non ci entri perché sei autonomo) e il rimanente, solo riscaldamento, ve lo dividete con il metodo che decidete di usare. ciao
#5 Inviato 10 Febbraio, 2015 Scusatemi ,probabilmente mi sono espresso male. Tutti i miei vicini di casa (tranne io) avendo ancora i vecchi boiler sfruttano l'acqua calda del sistema di riscaldamento (termosifoni) per scaldare l'acqua Potabile (doccia/ rubinetto) ma sul boiler non hanno nessun contacalorie (mentre sui termosifoni è presente). Quindi per assurdo se uno di essi decidesse di farsi una doccia calda di 24 ore le calorie consumate per fornirgli l'acqua calda verrebbero suddivise e pagate in parte uguali da tutti i condomini poichè risulterebbero come una perdita di calore e rientrerebbero in quella quota di spese fisse (30% sul consumo gas). Il restante 70% viene suddiviso in base ai consumi (letti sui contacalorie) dei vari appartamenti Detto fuori dai denti: perchè io devo pagare una doccia di 24 ore ad un vicino visto che mi pago già la mia salata bolletta del gas? Sbaglio a vederla cosi? Ciao e grazie per la pazienza
#6 Inviato 10 Febbraio, 2015 Ti sei espresso benissimo, ho capito la situazione, é molto comune nei condomini .... io penso solo che stai prendendo la strada sbagliata, non ti accorderanno mai uno 'sconto' sulla spesa del riscaldamento (contabilizzato dei ripartitori o dai contacalorie), d'altra parte come calcolarlo ... ? Quello che potresti fare è chiedere che venga contabilizzata la spesa per ACS (acqua calda sanitaria), cosa che é obbligatoria per legge e che, comunque, ha senso fare ... se non avete contacalorie o contalitri sui boiler è difficile, sarebbe utile se in centrale termica ci fossero dei contacalorie generali, uno per l'acqua calda ed uno per il riscaldamento, prova a chiedere. Altrimenti si deve trovare una strada per decidere, per stimare, tale spesa. A volte in alcuni condomini si decide forfettariamente che una data percentuale della spesa del combustibile si assegni al riscaldamento della ACS, il resto (il solo riscaldamento) si ripartisce poi con il metodo millesimi/consumo deciso dall'assemblea. Se l'ACS fosse contabilizzata a parte, magari divisa a millesimi per mancanza di contabilizzatori, tu potresti chiedere di essere esonerato dal pagamento di questa quota xché sei autonomo: questa richiesta sarebbe ovviamente accettata.
#7 Inviato 10 Febbraio, 2015 Ora ho capito.... sei stato molto esauriente spero di portare a casa il risultato mille grazie per la dritta molto utile
#8 Inviato 11 Febbraio, 2015 Ti sei espresso benissimo, ho capito la situazione, é molto comune nei condomini ....io penso solo che stai prendendo la strada sbagliata, non ti accorderanno mai uno 'sconto' sulla spesa del riscaldamento (contabilizzato dei ripartitori o dai contacalorie), d'altra parte come calcolarlo ... ? Quello che potresti fare è chiedere che venga contabilizzata la spesa per ACS (acqua calda sanitaria), cosa che é obbligatoria per legge e che, comunque, ha senso fare ... se non avete contacalorie o contalitri sui boiler è difficile, sarebbe utile se in centrale termica ci fossero dei contacalorie generali, uno per l'acqua calda ed uno per il riscaldamento, prova a chiedere. Altrimenti si deve trovare una strada per decidere, per stimare, tale spesa. A volte in alcuni condomini si decide forfettariamente che una data percentuale della spesa del combustibile si assegni al riscaldamento della ACS, il resto (il solo riscaldamento) si ripartisce poi con il metodo millesimi/consumo deciso dall'assemblea. Se l'ACS fosse contabilizzata a parte, magari divisa a millesimi per mancanza di contabilizzatori, tu potresti chiedere di essere esonerato dal pagamento di questa quota xché sei autonomo: questa richiesta sarebbe ovviamente accettata. Salve, non si possono sempre dover trovare rimedi ad attuazioni errate della norma da parte di qualcuno. Piaccia o non piaccia la contabilizzazione è obbligatoria (da fine 2016 e nella prima stagione è possibile la divisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà). Quindi non occorre stimare proprio niente, occorre contabilizzare e basta, non esistono altre opzioni accordi compensazioni etc. Lo scopo della legge è proprio quello di responsabilizzare i consumi se vuoi farti una doccia di 24 ore, la paghi . Se poi i tecnici si assumeranno la responsabilità di asseverare che non è tecnicamente possibile o che non sia efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali , allora finirà anche questa storia a tarallucci e vino
#9 Inviato 11 Febbraio, 2015 Scusatemi ,probabilmente mi sono espresso male. Tutti i miei vicini di casa (tranne io) avendo ancora i vecchi boiler sfruttano l'acqua calda del sistema di riscaldamento (termosifoni) per scaldare l'acqua Potabile (doccia/ rubinetto) ma sul boiler non hanno nessun contacalorie (mentre sui termosifoni è presente). Quindi per assurdo se uno di essi decidesse di farsi una doccia calda di 24 ore le calorie consumate per fornirgli l'acqua calda verrebbero suddivise e pagate in parte uguali da tutti i condomini poichè risulterebbero come una perdita di calore e rientrerebbero in quella quota di spese fisse (30% sul consumo gas). Il restante 70% viene suddiviso in base ai consumi (letti sui contacalorie) dei vari appartamentiDetto fuori dai denti: perchè io devo pagare una doccia di 24 ore ad un vicino visto che mi pago già la mia salata bolletta del gas? Come detto in altri messaggi, dal luglio 2014 il decreto legislativo 102 impone come obbligatorio l'utilizzo della norma tecnica UNI 10200 per la ripartizione delle spese (all'articolo 9). Nel caso in cui il condominio non usi la suddetta norma per ripartire le spese del riscaldamento e della ACS, la sanzione va da 500 a 2500 euro (articolo 16). La UNI 10200 fornisce il metodo di calcolo per la spesa del riscaldamento e della ACS. L'ideale è avere due contacalorie generali separati in centrale termica. In assenza del contacalorie della ACS, si va per differenza: consumo totale meno consumo per il riscaldamento (in kWh) = consumo per ACS. La spesa per ACS è composta dalle tre parti seguenti: Spesa tot. di energia termica utile delle unità immob. per ACS (basata sui contacalorie individuali) Spesa tot. di energia termica utile dei locali comuni per ACS (divisa a millesimi di superficie) Spesa totale per potenza termica installata per ACS (divisa sulla basa dei millesimi di fabbisogno di energia termica utile). Una domanda: avete fatto fare il progetto da un professionista termotecnico? (obbligatorio)
#10 Inviato 12 Febbraio, 2015 Buongiorno Salpa65 e Brunatta, prima cosa grazie per la partecipazione a questo mio problema. secondo mi rendo conto da tutte le risposte che mi sono arrivate che devo andarmi a leggere bene la UNI 10200 sulla quale mi sembra sia tutto ben descritto e non campato per aria. Probabilmente il mio problema sorge dal fatto che non mi spiego come mai prima, durante e dopo il montaggio delle termovalvole e dei contabilizzatori il termo tecnico che è passato casa per casa a prendere misure, modello materiale ecc. di ogni termosifone non abbia calcolato la contabilizzazione del ACS (boiler). Settimana prossima (dopo aver letto bene la UNI10200) fisso appuntamento con l' amministratore per chiarimenti. grazie ancora
#11 Inviato 13 Febbraio, 2015 Buongiorno Salpa65 e Brunatta,prima cosa grazie per la partecipazione a questo mio problema. secondo mi rendo conto da tutte le risposte che mi sono arrivate che devo andarmi a leggere bene la UNI 10200 sulla quale mi sembra sia tutto ben descritto e non campato per aria. Probabilmente il mio problema sorge dal fatto che non mi spiego come mai prima, durante e dopo il montaggio delle termovalvole e dei contabilizzatori il termo tecnico che è passato casa per casa a prendere misure, modello materiale ecc. di ogni termosifone non abbia calcolato la contabilizzazione del ACS (boiler). Settimana prossima (dopo aver letto bene la UNI10200) fisso appuntamento con l' amministratore per chiarimenti. grazie ancora La norma chiarisce come ripartire i consumi ma l'obbligo deriva dal dlg 102 del 4 luglio 2014 art 9 comma d. Devi solo chiedere che venga rispettato , magari con comunicazione scritta in cui comunichi anche l'esonero del pagamento in caso di sanzioni
#12 Inviato 14 Febbraio, 2015 ....Spesa tot. di energia termica utile delle unità immob. per ACS (basata sui contacalorie individuali) ...... Installare dei contacalorie sul primario di uno scaldabagno a doppia alimentazione é un casino ... è molto costoso e tante volte manca lo spazio, la tubazione scoperta per farlo. Dove viene discusso il problema vedo che o si fa finta di niente o si sostituiscono gli scaldabagni con altri autonomi.
#13 Inviato 19 Novembre, 2015 Installare dei contacalorie sul primario di uno scaldabagno a doppia alimentazione é un casino ... è molto costoso e tante volte manca lo spazio, la tubazione scoperta per farlo.Dove viene discusso il problema vedo che o si fa finta di niente o si sostituiscono gli scaldabagni con altri autonomi. ma se non mi sbaglio l'art. 9 dice anche che : e' obbligatoria l'installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del servizio di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unita' immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali."" Qualcuno riesce a dimostrarmi che installare una apparecchiatura del genere sul termoboiler è "efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali" ?? Quanto si risparmia potenzialmente con questo strumento di misura ?
#14 Inviato 25 Novembre, 2015 Scusate per il passaggio alla teroregolazione contabilizzazione in condominio è obbligatoria una diagnosi?
#15 Inviato 25 Novembre, 2015 Scusate per il passaggio alla teroregolazione contabilizzazione in condominio è obbligatoria una diagnosi? E' obbligatorio il progetto di un professionista termotecnico.
#16 Inviato 25 Novembre, 2015 Ma è possibile tenere acceso 24 ore su 24 con la contabilizzazione?come deve essere l'impianto?
#17 Inviato 29 Novembre, 2015 Ma è possibile tenere acceso 24 ore su 24 con la contabilizzazione?come deve essere l'impianto?
#18 Inviato 29 Novembre, 2015 Si .Dpr 74/2013 art.4 comma 6. Così per poter utilizzare il centralizzato come se fosse un autonomo , aumenteranno ulteriormente le perdite . Alla faccia del risparmio energetico . E questi vanno a parlare a Parigi alla conferenza sui cambiamenti climatici..... Siamo rovinati.....
#19 Inviato 30 Novembre, 2015 Il nostro impianto ACS é stato fatto nel 2003, difatti noi abbiamo un Contatore che poi sarebbe un manometro il quale conta il consumo dell'acqua calda in metri cubi, una famiglia di 4 persone mediamente consuma dai 4 ai 5 mc3 al mese. Costo dell'acqua calda circa 10 euro al mc3. Si fa in fretta a fare i conti, se consumi 60 mc3 in un anno sono 600 euro. Poi se il costo é caro, basta verificare con altri condomini, comunque il costo varia dai 9 ai 11 euro al mc3, va in base al consumo di metano o gas riportato sul contatore generale situato in centrale termica, che é separato dal contatore generale della caldaia x i termosifoni.
#20 Inviato 30 Novembre, 2015 Ciao , non capisco qual'è la tua valutazione sull'' impianto che hai descritto e sul sistema di riparto. Come dividete le perdite del sistema? La variabilità del costo mi spinge a pensare che le dividete nei consumi. Ciò è sbagliato perché al diminuire dei consumi aumenta il prezzo. Comunque per aumentare la temperatura di un grado di un 1 litro d'acqua occorre un watt ora. Puoi divertirti a fare un po di calcoli. Mille watt ora costano venti centesimi circa. Un mc di metano contiene 12000 watt ora. Riscaldare l'acs in modo centralizzato è assurdo poiché costo elevato = inquinamento elevato . Con una pompa di calore quel costo calerebbe a 3/4 euro. Provate a guardare un po lontano e un po vicino ai vostri figli da cui avete ricevuto in prestito la terra in cui vivete........
#21 Inviato 1 Dicembre, 2015 Buongiorno a tutti. Ho lo stesso problema di chi ha iniziato questa discussione.32 appartamenti tutti avevano , all'inizio, scaldabagno elettrico con scambiatore di calore che nei mesi invernali, e solo in quelli, scalda l'acqua all'interno del boiler. Nei mesi estivi si utilizza l'elettricità.I contacalorie verranno installati a breve.Chi si è staccato con scaldabagno a gas chiede che venga contabilizzato anche il boiler perchè utilizza calore del centralizzato. Un preventivo portato dall'amministratore prevede un costo di circa 300 cad. Come fa il contabilizzatore del boiler a distinguere l'acqua calda prodotta dal centralizzato e quella prodotta dall'energia elettrica? Spero di essere stato chiaro nell'esposizione del problema.
#22 Inviato 4 Dicembre, 2015 Penso che il tuo commento sia rivolto al mio appunto sui consumi dell'acqua sanitaria calda, se fosse così le chiedo gentilmente se il costo da noi pagato che si riferisce a 10,50 euro al mc3 é caro oppure no. Se mi viene a dire come viene calcolato questo non lo so nel preciso anche perché sto aspettando da circa due anni che mi vengano a spiegare a me e tutto il condomino come é la trasformazione del costo che si viene a determinare in base alle letture in mc3. Inoltra siamo in ballo anche x le letture dei contabilizzatori dei termosifoni di cui le inviero entro questa sera un altro quesito. Comunque le dico subito che vivo in un condominio gestito dalle cooperative a propietà indivisa che normalmente fanno quello che vogliono con la scusa che siamo soci. Antonio Miranda
#23 Inviato 4 Dicembre, 2015 Buon pomeriggio Sono ad illustrare il nostro sistema di ripartizione dei costi che avviene tramite i doprimo 3 radio net installati sui termosifoni con regolare valvola termostatica, questo apparecchi fa visualizzare solo due valori quello vecchio e quello nuovo x individuare i consumi. Questi apparecchi sono della ditta Ista che li ha montati x conto della Tesi la quale gestisce il pacchetto x conto della cooperativa a propietà indivisa. Premetto che effettivamente ho avuto in questi ultimi due anni un risparmio sostanzioso pari a circa 500 euro euro all'anno, quindi ho ammortizzato al 90% il costo delle valvole. Inoltre aggiungo che x ottenere l'installazione delle valvole ho battagliato con il presidente della cooperativa x circa otto anni, finalmente sono riuscito a farle installare. Il conflitto con la cooperativa é nato dacirca due anni, perché le mie letture che avvengono sempre il 31-12 e terminano il 15-05 di ogni anno non corrispondono con le mie, quindi ho cercato di sapere come avviene la trasformazione dei costi sulle letture che a me personalmente no dicono nulla e di cui vi faccio un esempio: Sala, valori rilevati da me in data 31-12-2014 . 365 - 1475 Sala, valori registrati da Tesi . 1124 . fatt.di conv.0,575 (questo valore cambia da camera a camera, ho tre locali+ servizi di 74 mq4) . unità di conv. 646,30 (questo valore cambia da camera a camera) La lettura prima si pagava due volte perché ed era di 5 euro a termosifone, sono riuscito ad ottenere il pagamento di una sola lettura a 4,50 euro perché giustamente la Tesi gestisce 750 appartamenti delle cooperative. La prima domanda che le faccio é: . Per legge la ditta installatrice é tenuta a illustrare ai condomini come si trasforma il valore rilevato in contacalorie e la sua transformazione in euro ? La seconda domanda : . é giusto che ogni locale dell'appartamento abbia dei coefficienti diversi uno dall'altro ? La terza domanda : . I valori riportati sul contabilizzatore come facciamo a sapere a cosa realmente si riferiscono, probabilmente verranno trasformati. so che ci sono dei contabilizzatori tipo quelli installati da altre aziende che riportano tutta una serie di valori che sono più trasparenti tipo quelli della Hydroclima opto. Insomma mi può dare delle indicazioni a riguardo perché ho intenzioni di andare avanti e scontrarmi con la cooperativa per ottenere chiarezza e trasparenza. Grazie della collaborazione Miranda
#24 Inviato 5 Dicembre, 2015 ...La prima domanda che le faccio é: . Per legge la ditta installatrice é tenuta a illustrare ai condomini come si trasforma il valore rilevato in contacalorie e la sua transformazione in euro ? La seconda domanda : . é giusto che ogni locale dell'appartamento abbia dei coefficienti diversi uno dall'altro ? La terza domanda : . I valori riportati sul contabilizzatore come facciamo a sapere a cosa realmente si riferiscono, probabilmente verranno trasformati. so che ci sono dei contabilizzatori tipo quelli installati da altre aziende che riportano tutta una serie di valori che sono più trasparenti tipo quelli della Hydroclima opto. Insomma mi può dare delle indicazioni a riguardo perché ho intenzioni di andare avanti e scontrarmi con la cooperativa per ottenere chiarezza e trasparenza. Le sue domande sono molto pertinenti ed evidenziano un problema che il settore sta dibattendo da molto tempo. I ripartitori dei costi del calore (cioè gli strumenti elettronici montati sui radiatori) calcolano il calore emesso dai radiatori in funzione della temperatura superficiale dei radiatori stessi. La misura è poi integrata nel tempo. Questo è il principio di funzionamento in pochissime parole. Ora: dato che il modello di ripartitore utilizzato è uno solo all'interno del condominio ma i radiatori sono di varie tipologie, materiali e potenze, l'installatore deve in qualche modo "dire" al singolo ripartitore su quale macchina termica è stato installato, così che la registrazione delle unità di consumo (comunemente dette scatti) avvenga correttamente. In che modo l'installatore "dice" al ripartitore su che tipo di radiatore è installato? Tramite una procedura definita "programmazione in chiaro". Nel software del ripartitore, cioè, al momento dell'installazione il tecnico immagazzina alcuni fattori (detti Kc e Kq) che variano da radiatore a radiatore. Il Kc è il fattore di accoppiamento termico mentre il Kq è il parametro legato alla potenza in Watt dello specifico radiatore. Entrambi, quindi, cambiano col cambiare del tipo di radiatore. Quando la programmazione di questi parametri viene eseguita in chiaro (quindi già durante l'installazione all'interno del software del ripartitore), a fine stagione l'utente non dovrà più preoccuparsi di moltiplicare le unità di consumo che legge sul display (o sulla bolletta) per il coefficiente fornito dalla società del servizio. Questa operazione matematica avviene già nel software del ripartitore e il numero che l'utente legge è quello "finito", quindi proporzionale al consumo che si è avuto. Quando sopra rispetta pienamente il principio di trasparenza invocato anche dalla Direttiva Europea EED 27/2012, quando parla del fatto di garantire agli utenti trasparenza e libero monitoraggio dei propri consumi. Purtroppo però diverse aziende, per velocizzare i tempi di installazione, non impostano tali parametri nel ripartitore, lasciandoli sempre impostati a 1 indipendentemente dal tipo di calorifero. Successivamente, insieme alla bolletta forniscono poi un unico coefficiente K (che è la moltiplicazione di Kc x Kq) e l'utente deve farsi i calcoli in autonomia. Noi riteniamo che questo secondo modo di operare non sia trasparente e non consenta a tutti gli utenti di monitorare agevolmente i propri consumi (pensiamo ad esempio a persone anziane che hanno difficoltà a leggere i propri consumi e a fare operazioni con i coefficienti forniti). I condòmini hanno facoltà di chiedere all'installatore la programmazione in chiaro, anche successivamente alla prima installazione.
#25 Inviato 6 Dicembre, 2015 Penso che il tuo commento sia rivolto al mio appunto sui consumi dell'acqua sanitaria calda, se fosse così le chiedo gentilmente se il costo da noi pagato che si riferisce a 10,50 euro al mc3 é caro oppure no. Se mi viene a dire come viene calcolato questo non lo so nel preciso anche perché sto aspettando da circa due anni che mi vengano a spiegare a me e tutto il condomino come é la trasformazione del costo che si viene a determinare in base alle letture in mc3. Inoltra siamo in ballo anche x le letture dei contabilizzatori dei termosifoni di cui le inviero entro questa sera un altro quesito. Comunque le dico subito che vivo in un condominio gestito dalle cooperative a propietà indivisa che normalmente fanno quello che vogliono con la scusa che siamo soci. Antonio Miranda Qualche anno fa nel mio condominio con riscaldamento centralizzato fu aumentato il costo dell'acs da 4,5 a 6,5 euro . Vi fu la mia ferma opposizione che però risultò vana, sai quella storia della democrazia in cui la maggioranza decide..... Questi i motivi Riscaldare l'acqua necessita di 1 kwh per ogni grado per ogni mille litri ( 1mc), quindi da 15 a 50 gradi sono necessari 35 Kwh , energia contenuta in 3 mc di metano costo 3 euro . A questo punto una considerazione: se l'impianto è condominiale, se la decisione di mantenere tale impianto è collettiva, se il servizio è disponibile a tutti allo stesso modo, perchè caricare sui prelievi le enormi perdite del sistema ? In questo modo viene penalizzato ingiustamente chi usa più acqua . Io personalmente ho chiuso la valvola di adduzione ed ho installato uno scaldacqua a pompa di calore così se li pagano loro gli sprechi. A mali estremi ........