#1 Inviato 12 Novembre L'amministratore è obbligato a comunicare ai condomini un suo indirizzo di posta elettronica?
#3 Inviato 12 Novembre A meno che i condomini non deliberino in tal senso. P.e. "l'assemblea delibera che l'amministratore debba dotarsi di PEC, a nome suo o del condominio, rendere noto l'indirizzo a tutti i condomini e utilizzare tale mezzo di comunicazione nei confronti di tutti i condomini che lo richiedano". 1
#5 Inviato 12 Novembre Joy76 dice: A nome mio, no. PEC condominiale, sì. Infatti ho lasciato la scelta. Dipende dall'amministratore come è più comodo gestirsi, per i condomini all'atto pratico cambia poco: basta ci sia una PEC ufficialmente nota a cui scrivere e da cui ricevere risposta.
#6 Inviato 12 Novembre chemdan dice: L'amministratore è obbligato a comunicare ai condomini un suo indirizzo di posta elettronica? Buonsenso vorrebbe che l'amministratore comunichi i recapiti a cui far riferimento. Ad esempio: - indirizzo studio professionale; -recapito telefonico dello studio professionale (ovviamente no quello di casa o cellulare personale); -fax se lo possiede; -indirizzo di posta certificata se la possiede; -indirizzo di posta elettronica. Ad esempio non tutti i condomini hanno la PEC o la mail normale
#7 Inviato 12 Novembre Non buon senso: è obbligatorio per i primi che hai indicato. Art. 1129 Contestualmente all'accettazione della nomina e ad ogni rinnovo dell'incarico, l'amministratore comunica i propri dati anagrafici e professionali, il codice fiscale, o, se si tratta di società, anche la sede legale e la denominazione, il locale ove si trovano i registri di cui ai numeri 6) e 7) dell'articolo 1130, nonché i giorni e le ore in cui ogni interessato, previa richiesta all'amministratore, può prenderne gratuitamente visione e ottenere, previo rimborso della spesa, copia da lui firmata. Sul luogo di accesso al condominio o di maggior uso comune, accessibile anche ai terzi, è affissa l'indicazione delle generalità, del domicilio e dei recapiti, anche telefonici, dell'amministratore.
#8 Inviato 12 Novembre Se l'amministratore non vuole comunicare la pec ai condomini (giustamente), però se un legale o quant'altro a difesa di un condomino, può inviare pec all'amministratore?
#9 Inviato 12 Novembre Premesso che la disponibilità della Pec non è un obbligo, dipende. Se l'amministratore dispone di Pec personale. Se l'amministratore è disposto a comunicare la sua Pec personale al legale del condòmino.
#10 Inviato 12 Novembre Concordo con Albano. Ovvero: non basta venire a sapere l'indirizzo PEC di una persona, bisogna anche poter dimostrare che quell'indirizzo lo si è appreso nel modo corretto. E i modi corretti che sappia sono solo 2: una comunicazione direttamente dal soggetto interessato; un pubblico registro. Dato che non c'è un pubblico registro delle PEC degli amministratori (come ricordava Joy, non c'è manco l'obbligo di PEC), resta solo il primo modo. 1
#11 Inviato 12 Novembre albano59 dice: Premesso che la disponibilità della Pec non è un obbligo, dipende. Se l'amministratore dispone di Pec personale. Se l'amministratore è disposto a comunicare la sua Pec personale al legale del condòmino. Però se l'amministratore è iscritto a un ordine?
#12 Inviato 12 Novembre biagio64 dice: Però se l'amministratore è iscritto a un ordine? Non ci sono ordini degli amministratori, ci sono solo associazioni. L'iscrizione ad un'associazione non cambia il fatto che l'amministratore non abbia obbligo di PEC e non vi sia un pubblico registro delle PEC. Poi naturalmente un'associazione potrebbe chiedere a tutti i propri iscritti di dotarsi di PEC (pena l'esclusione) e anche l'autorizzazione a pubblicarle in un elenco consultabile sul sito dell'associazione (o analogo). Anzi, saluterei la cosa, ma non mi risulta sia stata fatta da nessuna delle maggiori sigle (ANACI ecc.)
#13 Inviato 12 Novembre se lo fosse, sarebbe obbligato ad averla, ma è un'eccezione. Anche un prof di matematica, iscritto all'ordine, avrebbe la PEC.
#14 Inviato 12 Novembre Joy76 dice: se lo fosse, sarebbe obbligato ad averla, ma è un'eccezione. Anche un prof di matematica, iscritto all'ordine, avrebbe la PEC. Ah ok, ora comprendo meglio la domanda, ovvero: se conosco la PEC dell'amministratore Tizio perché è iscritto ad un ordine essendo p.e. ing., arch., avv. o altro simile? Questione spinosa a mio avviso, da un lato quella PEC è certamente riconducibile a Tizio, dall'altro però si riferisce ad un altro campo di attività, ovvero io non sto scrivendo a Tizio nella sua qualità di ing. ma come amministratore. Fossi il condomino, non userei quella PEC (almeno non per comunicazioni importanti, dai possibili risvolti legali) senza prima accordarmi con l'amministratore. Fossi l'amministratore d'altronde, non oserei ignorare una PEC che mi arrivasse in tale maniera. Insomma: principio di prudenza da ambo le parti.
#15 Inviato 13 Novembre Mi convinco sempre di più che gli amministratori abbiano solo diritti e non doveri. Non ho mai sentito di un solo caso in cui la legge punisca un amministratore per inadempienze. Penso che sia un ottimo mestiere.
#16 Inviato 13 Novembre chemdan dice: Mi convinco sempre di più che gli amministratori abbiano solo diritti e non doveri. Non ho mai sentito di un solo caso in cui la legge punisca un amministratore per inadempienze. Penso che sia un ottimo mestiere. Contando che non ci sono chissà che barriere all'ingresso, si può sempre provare a cimentarsi... 🙂 1
#17 Inviato 13 Novembre Ci sono individui che sono "spammer" di PEC e pensano che questo modo di comunicare dia loro il potere di amplificare e di imporre il proprio pensiero. La PEC per un amministratore è fonte di una marea di segnalazioni per cose di poco conto, nelle quali l'amministratore non avrebbe nemmeno potere di azione (...la vicina ha strisciato la sedia, un gatto ha fatto la pipì sul mio zerbino, la lavatrice del vicino è rumorosa, il bambino piange sempre, ...). Il fatto di potere inviare una comunicazione con valore ufficiale a costo zero, stando comodamente a casa, crea delle aspettative ingiustificate ("gli ho mandato una PEC, adesso deve intervenire...") e finisce per alimentare il risentimento verso l'amministratore stesso (che il più delle volte non può intervenire). Quando c'è un problema condominiale reale un colloquio a tu per tu è sempre la cosa migliore. Modificato 13 Novembre da madly
#18 Inviato 13 Novembre chemdan dice: Mi convinco sempre di più che gli amministratori abbiano solo diritti e non doveri. Non ho mai sentito di un solo caso in cui la legge punisca un amministratore per inadempienze. Penso che sia un ottimo mestiere. Significa che non senti abbastanza, basta digitare su google : "amministratore condominiale condannato" ed escono articoli a iosa su amministratore inadempienti puniti dalla Legge. Uscite da questi luoghi comuni secondo cui "il politico ruba sempre, l'amministratore del mio condominio è un ladro, gli avvocati chiedono troppi soldi per le cause senza fare nulla e i dipendenti PA sono dei fannulloni". In tutte le categorie esistono le mele marce, per eliminarle dal paniere basta fare attenzione e procedere con le dovute mosse invece di girarsi dall'altra parte (come fanno tanti condòmini che sono buoni a parlar male dell'amministratore ladro, ma guai a impugnare la delibera o a fare causa...tanto è solo una perdita di tempo). 1
#19 Inviato 13 Novembre Il 16.01.2021 il COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO a tutela della pubblica e privata incolumità, ha segnalato al Sindaco la situazione di pericolo riscontrata presso la palazzina del ns. condominio e ha interdetto l’accesso dalla parte sud della palazzina provvedendo a delimitare dell'area interessata con nastro segnaletico. A seguito della successiva ispezione del personale del Servizio di Protezione Civile, con nota del Comune Ufficio stati di pericolo del 01.02.2021 è stato intimato all’Amministratore: 1. di attuare l’immediata esecuzione ai lavori ed alle opere di messa in sicurezza di emergenza; 2. di provvedere alla eliminazione dello stato di pericolo rappresentato con la messa in sicurezza definitiva, al fine di evitare possibili ulteriori cedimenti che possano causare danni a persone e/o cose; 3. di produrre tramite professionista abilitato una certificazione dell'eliminazione dello stato di pericolo dandone comunicazione all'Ufficio dell'Amministrazione Comunale scrivente con apposita relazione tecnica. L’amministratore non ha ancora provveduto all’attuazione di alcuno degli adempimenti previsti e nel periodo intercorso tra la ricezione della lettera del Comune ad oggi i nastri segnaletici sono stati rimossi e le persone accedono regolarmente alle aree interdette. All’interno di tali aree si sono introdotti anche gli operatori delle ditte che hanno effettuato alcune opere di manutenzione degli impianti della palazzina, hanno provveduto al rifornimento del carburante della centrale termica e hanno svolto attività di derattizzazione e disinfestazione, autorizzati dall’amministratore. Ho chiesto invano più volte all’Amministratore che si attivasse per ottemperare a quanto prescritto dal Comune ma non ho ricevuto alcun cenno di riscontro e pertanto sono preoccupato di quanto potrebbe accadere ai miei familiari, ai condomini, ai visitatori ed ai lavoratori che transitano nelle aree da ritenersi pericolose. Affinché vengano scongiurati danni alla salute di quanti frequentano o transito sulle aree in prossimità dello stabile ho chiesto inutilmente l’intervento del Comune, della Protezione Civile, dello SPRESAL, dei VVF e della Procura. Se un pezzo di cornicione sfonda il cranio a qualche operaio vado dal Giudice a dire che ho avuto un colloquio “a tu per tu” con l’amministratore, che avevamo fatto la pace e che mi aveva detto che sarebbe intervenuto? Attualmente le PEC che ho inviato all’amministratore scongiurandolo di intervenire per ottemperare a quanto prescritto dal Comune costituiscono l’unico debole elemento per dimostrare la mia volontà di regolarizzare la situazione. Per chi ha veramente necessità di inviare una comunicazione ufficiale la PEC è di grande aiuto (considerato quanto costano le raccomandate) mentre per l’amministratore eliminare con un clik le PEC inutili è molto facile anche se magari deve sottrarre qualche minuto al conteggio dei denari che incassa senza lavorare.
#20 Inviato 13 Novembre chemdan dice: Il 16.01.2021 il COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO a tutela della pubblica e privata incolumità, ha segnalato al Sindaco la situazione di pericolo riscontrata presso la palazzina del ns. condominio e ha interdetto l’accesso dalla parte sud della palazzina provvedendo a delimitare dell'area interessata con nastro segnaletico. A seguito della successiva ispezione del personale del Servizio di Protezione Civile, con nota del Comune Ufficio stati di pericolo del 01.02.2021 è stato intimato all’Amministratore: 1. di attuare l’immediata esecuzione ai lavori ed alle opere di messa in sicurezza di emergenza; 2. di provvedere alla eliminazione dello stato di pericolo rappresentato con la messa in sicurezza definitiva, al fine di evitare possibili ulteriori cedimenti che possano causare danni a persone e/o cose; 3. di produrre tramite professionista abilitato una certificazione dell'eliminazione dello stato di pericolo dandone comunicazione all'Ufficio dell'Amministrazione Comunale scrivente con apposita relazione tecnica. L’amministratore non ha ancora provveduto all’attuazione di alcuno degli adempimenti previsti e nel periodo intercorso tra la ricezione della lettera del Comune ad oggi i nastri segnaletici sono stati rimossi e le persone accedono regolarmente alle aree interdette. All’interno di tali aree si sono introdotti anche gli operatori delle ditte che hanno effettuato alcune opere di manutenzione degli impianti della palazzina, hanno provveduto al rifornimento del carburante della centrale termica e hanno svolto attività di derattizzazione e disinfestazione, autorizzati dall’amministratore. Ho chiesto invano più volte all’Amministratore che si attivasse per ottemperare a quanto prescritto dal Comune ma non ho ricevuto alcun cenno di riscontro e pertanto sono preoccupato di quanto potrebbe accadere ai miei familiari, ai condomini, ai visitatori ed ai lavoratori che transitano nelle aree da ritenersi pericolose. Affinché vengano scongiurati danni alla salute di quanti frequentano o transito sulle aree in prossimità dello stabile ho chiesto inutilmente l’intervento del Comune, della Protezione Civile, dello SPRESAL, dei VVF e della Procura. Se un pezzo di cornicione sfonda il cranio a qualche operaio vado dal Giudice a dire che ho avuto un colloquio “a tu per tu” con l’amministratore, che avevamo fatto la pace e che mi aveva detto che sarebbe intervenuto? Attualmente le PEC che ho inviato all’amministratore scongiurandolo di intervenire per ottemperare a quanto prescritto dal Comune costituiscono l’unico debole elemento per dimostrare la mia volontà di regolarizzare la situazione. Per chi ha veramente necessità di inviare una comunicazione ufficiale la PEC è di grande aiuto (considerato quanto costano le raccomandate) mentre per l’amministratore eliminare con un clik le PEC inutili è molto facile anche se magari deve sottrarre qualche minuto al conteggio dei denari che incassa senza lavorare. Certamente indicata la PEC in questo caso. Nel merito invece: i nastri chi li ha tolti? non l'amministratore immagino (anche se è suo onere farli rimettere e i condomini dovrebbero avere il buon senso di non toglierli fino a quando persiste il pericolo); come mai non sono stati fatti gli interventi necessari per la messa in sicurezza? la provvista finanziaria c'è?
#21 Inviato 13 Novembre chemdan dice: Per chi ha veramente necessità di inviare una comunicazione ufficiale la PEC è di grande aiuto (considerato quanto costano le raccomandate) mentre per l’amministratore eliminare con un clik le PEC inutili è molto facile Eh, ma torniamo sempre al problema originario: se la PEC non è disponibile o non ti è comunicata o non risulta abilitata una PEC condominiale, ti resta solo la raccomandata A.R. (o la Raccomandata a mano). Quando si inoltra una PEC to PEC non è che se dall'altra parte viene cancellata con un click non ne resta traccia. Al contrario, con una PEC to PEC la traccia del suo invio rimarrà indelebile nel sistema e sarà sempre recuperabile (dal sistema o dal dispositivo utilizzato per l'invio).
#22 Inviato 13 Novembre condo77 dice: Non ci sono ordini degli amministratori, ci sono solo associazioni. Questo ne sono a conoscenza.
#23 Inviato 13 Novembre albano59 dice: Eh, ma torniamo sempre al problema originario: se la PEC non è disponibile o non ti è comunicata o non risulta abilitata una PEC condominiale, ti resta solo la raccomandata A.R. (o la Raccomandata a mano). Quando si inoltra una PEC to PEC non è che se dall'altra parte viene cancellata con un click non ne resta traccia. Al contrario, con una PEC to PEC la traccia del suo invio rimarrà indelebile nel sistema e sarà sempre recuperabile (dal sistema o dal dispositivo utilizzato per l'invio). Aggiungo solo che si può fare anche il fax o r.r. alla francese. In sede assembleare deliberate come intende l'amministratore ricevere le varie comunicazioni facendo trascrivere gli estremi. Io penso che un buon amministratore debba organizzare meglio l'ufficio per dare la possibilità ai condomini di comunicare, purché tali condomini non siano perdite di tempo.
#24 Inviato 13 Novembre Il fax è ormai tramontato, sorpassato e soppiantato dalle mail, tanto che per comunicazioni di routine non ufficiali. che per le comunicazioni aventi valenza legale. (troppe versioni di fax che tra di loro non riescono più a dialogare).
#25 Inviato 13 Novembre albano59 dice: Il fax è ormai tramontato, sorpassato e soppiantato dalle mail, tanto che per comunicazioni di routine non ufficiali. che per le comunicazioni aventi valenza legale. (troppe versioni di fax che tra di loro non riescono più a dialogare). Nulla vieta come metodo alternativo alla r.r. in quanto più veloce.