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Orario del riscaldamento centralizzato

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Alla domanda: "come utiliziamo le xx ore di riscaldamento consentito"

la risposta è la solita .... es 6-9 e poi 11-21.

Domanda: sarà la decisione più valida?

 

I dati

 

450 termosifoni che contengono 3000 litri di acqua vengono riscaldati abbastanza in fretta e trasferiscono il calore all'ambiente da riscaldare, raggiunta la temperatura desiderata le valvole termostatiche bloccano il flusso di acqua calda ed il termosifone continua a cedere calore per un certo tempo a seconda del tipo di termosifone (mi pare 30 minuti nei nostri)

 

le tubazioni in buona parte non coibentate contengono altri 3000 litri di acqua che negli orari di accensione vengono tenuti in movimento e riscaldati per ripristinare il calore ceduto ....

ceduto a chi?

sempre viene ceduto all'ambiente non destinato ad essere riscaldato (le intercapedini dove passano le tubature verticali non coibentate) e, quando le termovalvole lo permettono, ai termosifoni.

 

E se si programmasse l'accensione per 30 minuti ogni ora?

 

Probabilmente l'acqua calda non correrebbe mai a vuoto nell'impianto ed i termosifoni sarebbero sempre caldi nel pieno rispetto della legge.

 

Come valutare a tavolino l'economicità o meno di questo sistema?

Come verificarne la veridicità?

 

🆘🔍🎓🤔 .... aiuto cerco esperto o buon senso

Un impianto indipendente in una casetta in campagna si metteva in moto ed dopo circa 30 minuti si fermava perchè il termostato ambiente (posto in una sola stanza) riteneva raggiunta la temperatura ideale dopo un pò si rimetteva in moto e così via tutto il giorno e la notte mantenendo la temperatura scelta (in quella stanza, il resto della casetta ... subiva)

Ho provato a formulare questa richiesta al gestore del teleriscaldamento:

(Inizio messaggio inoltrato)

 

Da: xxxx

Data: 16 dicembre 2016

 

Alla domanda: "come utiliziamo le xx ore di riscaldamento consentito"

la risposta è la stata .... es 6-9 e poi 11-22 e cosi avete programmato il funzionamento del riscaldamento che Vi abbiamo dato in gestione per i prossimi cinque anni.

 

Ho un dubbio .... sarà la decisione più valida?

 

La normativa di riferimento suggerisce una temperatura di (mi pare) 20 gradi di giorno e 18 di notte.

 

In base alla Vostra esperienza non sarebbe possibile utilizzare le 14 ore di riscaldamento consentite attivando l'accensione ad ogni inizio ora per 35 minuti (35x24=840/60=14 ore come da normativa).

 

Ho l'impressione che in questo modo il riscaldamento centralizzato offrirebbe vantaggi simili a quello autonomo, che resta acceso giorno e notte ma si attiva di tanto in tanto solo quando il termostato ambiente lo richiede (funzione questa espletata in condominio dalle valvole termostatiche).

 

Diversamente separando (come si fà in quasi tutti i riscaldamenti centralizzati) le ore di riscaldamento da quelle in cui la funzione è assente in molte occasioni l'acqua calda circola esclusivamente nelle condotte senza svolgere alcuna funzione utile a riscaldare i termosifoni, uno spreco di calore nelle intercapedini e di corrente elettrica per la pompa. Inoltre durante le ore di non funzionamento le stanze si raffreddano troppo ed alla ripresa faticano a riprendere la temperatura prevista.

 

Risultato probabile: maggiore spesa e minor benessere.

 

Saranno giuste queste mie supposizioni? Potreste fornirmi il Vs parere tecnico basato su una esperienza ben superiore a quella di un utente finale grazie.

 

Saluti

 

Magari qualcuno ha già fatto qualche esperienza in questa direzione?

"L’impianto va acceso dopo le 5 di mattino e spento entro le 23; le ore di accensione permesse possono essere frazionate in due o più periodi."

 

da qualche parte ho trovato questa indicazione ....

quindi cari nottambuli insonni abituati ad far le ore piccole munitevi (muniamoci) di stufetta elettrica.

 

E per scaldare la casa in modo omogeneo restando nelle regole

bisognerebbe accendere dalle cinque fino alle 6,45 poi alle sette per 45 minuti ..

e così via con accensione oraria di 45 minuti fino alle 21,

alle 22 accensione per una intera ora,

con un totale giornaliero di 840 minuti pari 14 ore di accensione (nella fascia climatica che permette l'accensione per 14 ore giornaliere).

 

In questo modo i termosifoni quando necessario sarebbero sempre caldi (in 15 minuti di interruzione non perdono troppo calore).

 

A parte la mattina presto dove serve una maggiore fatica per riportare ad un valore ottimale la temperatura delle abitazioni durante il resto della giornata riportare ai valori scelti individualmente dai vari utenti dovrebbe avvenire anche prima dei 45 minuti di accensione.

 

Questo aspetto fà pensare che se le valvole termostatiche fossero di un modello controllabile da un termostato

uscendo di casa premendo solo tasto si potrebbe attivare una funzione "risparmio" che abbassa di qualche grado la temperatura richiesta certi che al rientro annullando la scelta le valvole si riapriranno e riporteranno in breve tempo l'ambiente al livello desiderato.

Quando iniziai negli anni '60 a lavorare in informatica mi sono trovato quasi subito a dare spiegazioni per errori dei computer.

Non era facile inizialmente, poi ho notato che gli errori cadevano in orari in cui lavoravano al centro in pochi.

Chiacchierando ho scoperto che alcuni sentivano troppo caldo altri troppo freddo ed altri ancora troppo tiepido... insomma nessuno poteva dirsi indifferente al clima della stanza computer.

Installai un misuratore temperatura ed umidità che segnava di continuo con un pennino con inchiostro su un foglio attaccato ad cilindro che piano piano girava su se stesso, una traccia della temperatura e dell'umidità ...... che ogni tanto segnava un cambio della situazione ambientale che precedeva alcuni errori inspiegabili.

.

Ho visto installare mainframe raffreddati ad acqua... altri ancora meno esigenti.

 

Oggi a subire gli effetti di un pessimo modo di riscaldare sono rimasti gli uomini.

Dati su una applicazione:

 

a) anno precedente istallazione valvole orario accensione 14 ore spesa combustibile 100 temperatura mandata 100 acqua nei termosifoni 50 acqua nella caldaia e nelle tubazioni fino al termosifone 50 temperatura acqua di mandata 100

 

b) primo anno dopo installazione unica voce che cambia è la spesa combustibile che scende a 45

motivo?

i termosifoni rifiutano spesso la fornitura avendo raggiunto la temperatura desiderata,

quanto spesso?

visto che la spesa in combustibile si è ridotta da 100 a 45 ....

e che quando l'impianto è acceso l'acqua calda continua a circolare cedendo calore nelle tubazioni e nelle intercapedini

le 14 ore di accensione impianto forniscono ad un generico termosifone il calore per un tempo molto inferiore alle sette ore .... le altre sette sono solo spreco

14 ore sono 840 minuti

100:45=840:x dove x=45x840/100 x=378 minuti pari a sei ore e 18 minuti

 

c) l'anno successivo la spesa combustibile si abbassò ulteriormente

molte abitazioni diminuirono pertanto la loro richiesta di calore all'impianto, nuovi infissi,

coibentazione interna, .... o semplicemente integrazione del riscaldamento centralizzato con autonomo (stufette elettriche con termostato) in grado di intervenire quando l'impianto è fermo riducendo la forte richiesta di calore alla accensione.

 

Tirando qualche conclusione

sarebbe opportuno cambiare qualcosa per far sì che tutti i termosifoni accettino la fornitura di acqua calda evitando la circolazione a vuoto ... come?

 

1) riducendo la temperatura dell'acqua di mandata,

in questo modo le valvole termostatiche chiuderanno l'afflusso dell'acqua calda in un tempo maggiore, l'ideale sarebbe se tutti i termosifoni accettassero sempre la fornitura

cosa possibile solo in un impianto ben bilanciato dove l'acqua calda arriva a tutti alla stessa temperatura e le dispersioni sono uguali per tutti

 

2) aumentando il numero delle sessioni di riscaldamento, riducendo i tempi in cui ai termosifoni non arriva calore.

agire più o meno come avviene con i termosifoni elettrici ad olio si attivano quando necessario scaldando l'olio ad una temperatura di sicurezza poi cedono lentamente il calore all'ambiente e solo dopo 20/30 minuti ripristinano il calore perso, a regime dopo qualche ora lo fanno in pochi minuti.

Se l'impianto centralizzato mettesse in moto la pompa per 15 minuti ogni 30 con una temperatura di mandata sui 35/40 gradi di notte e 45/50 di giorno le valvole termostatiche entrerebbero in funzione solo per gli appartamenti non abitati mentre negli altri il calore "senza sprechi" sarebbe continuo e così il benessere.

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