#1 Inviato 11 Marzo, 2017 Buongiorno, Ore 11.30 di un soleggiato sabato mattina pre-primaverile, giornata mite, cielo terso ed obbligo di tenere chiusa ogni porta-finestra della casa. Abito da 8 mesi in questo appartamento, posto al secondo ed ultimo piano di un condominio. La scelta di questa abitazione fu dovuta in gran parte alla presenza di due magnifiche tasche nel tetto, che percorrono tutta la lunghezza dell'appartamento (una orientata a nord, l'altra a sud). Su di esse si affacciano tutte le stanze/camere della casa. Il lato nord dell'appartamento si affaccia sul cortiletto condominiale (adibito al posteggio di alcune vetture ed unico punto di accesso alla mia scala). Sempre verso nord, confinante con il lato opposto del cortile interno, è presente una unità immobiliare (non appartenente al mio condominio ed un tempo adibita ad usi commerciali) e recentemente convertita a ristorante giapponese. Tale immobile - più basso della mia abitazione e distante circa 15/20 metri in linea d'aria - è diventato la cucina del ristorante e pertanto i gestori (affittuari e non proprietari dell'immobile) hanno installato una cappa di aspirazione. Il problema della non vivibilità dell'area è dato dal fatto che la cappa (operante 7 giorni su 7 sia nell'orario di pranzo che di cena) rilascia odori di fritto e di cibo che si sprigionano in tutto il vicinato rendendo impossibile l'apertura delle finestre ed il normale utilizzo delle terrazze/balconi. A fronte di tali problemi mi sono mosso nel seguente modo: - esposti all'ARPA, all'ASL e alla protezione ambientale (tuttavia ogni ufficio rimanda al successivo senza spiegare o definire alcun iter procedurale). A fronte delle numerose segnalazioni, l'ASL ha provveduto ad eseguire il solo controllo della conformità della cappa (ovviamente a norma) e non dell'odore da essa emesso. - Il nostro amministratore ha provveduto ad inserire come O.d.G. della prossima assemblea condominiale il problema da noi riscontrato ed ha già inviato una raccomandata al Ristorante in merito al problema degli odori e della rumorosità del sistema di aspirazione (nessuna risposta è giunta al mittente). Mi rivolgo a questo forum in quanto temo enormemente lo scenario che si sta delineando, sperando quindi di ricevere risposte autorevoli in merito a come posso procedere per risolvere questo fastidiossimo problema. Non vorrei infatti ricorrere ad avvocati e prolungare eccessivamente questa situazione di disagio. Ringrazio anticipatamente chiunque possa fornirmi un valito aiuto!
#2 Inviato 11 Marzo, 2017 Non vorrei infatti ricorrere ad avvocati e prolungare eccessivamente questa situazione di disagio.Ringrazio anticipatamente chiunque possa fornirmi un valito aiuto! Purtroppo se il problema persiste nonostante le segnalazioni agli enti ed ai gerenti, sarà questa la strada da percorrere in virtù dell'art 844 cc - Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell'applicare questa norma l'autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso
#3 Inviato 11 Marzo, 2017 A fronte di tali problemi mi sono mosso nel seguente modo: - esposti all'ARPA, all'ASL e alla protezione ambientale (tuttavia ogni ufficio rimanda al successivo senza spiegare o definire alcun iter procedurale). A fronte delle numerose segnalazioni, l'ASL ha provveduto ad eseguire il solo controllo della conformità della cappa (ovviamente a norma) e non dell'odore da essa emesso. ARPA e ASL verificano solo i possibili danni alla salute (quando lo fanno: è già miracoloso che siano usciti!), le puzze di fritto, per quanto fastidiose, non rientrano nella categoria. Diverso è per la rumorosità dell'impianto, che deve rispettare le norme sull'inquinamento acustico (per farla breve: devono essere entro il limite massimo secondo zonizzazione acustica del tuo comune e comunque non superare un differenziale di 5dB su rumore di fondo di giorno, dalle 07:00 alle 22:00, e 3dB di sera e notte, dalle 22:00 alle 07:00 del giorno dopo). Se il rumore che produce è forte, potete chiedere un nuovo interventeo dell'ARPA per inquinamento acustico. In ogni caso spero che ad essere disturbati, dalla puzza o dal rumore, siate in tanti, perché questo rende le cose più semplici, sia che dobbiate fare nuovo esposto per inquinamento acustico, sia per fare causa per immissioni intollerabili.
#4 Inviato 31 Marzo, 2017 Ingegnere buon pomeriggio, Rappresento una Soc. svizzera, Settesoli Ch. che con ActivTek affronta anche in Italia, con figure professionali del Suo livello problemi come quello da Lei presentato. Le criticità vengono risolte, sempre con la partecipazione e la volontà in questo caso del ristoratore. Per non dilungarmi, ma rimanendo a Sua disposizione la invito a visitare il nostro sito http://www.settesoli.ch e digiti ActivTek gli strumenti idonei sono la linea INDUCT. Cordiali saluti M.Ottolina