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lollozip

Odissea dell'Eternit da rimuovere e assemblee deserte.

buongiorno,

ho fatto una ricerca e letto varie discussioni ma ho bisogno di alcune informazioni precise.

 

Nel mio condominio (45 interni) sono presenti circa 150mq di pannelli di copertura in eternit, più alcuni cassoni e canne fumarie.

C'è una chiara opposizione da parte di molti che non si ritengono interessati al problema amianto.

 

Dopo anni di assemblee siamo riusciti a deliberare (un anno fa) la rimozione dell'eternit. Un geometra ha redatto il capitolato, che, vista la forma particolare dell'edificio e la posizione delle lastre (ultimo piano, rientrante), prevedeva un'impalcatura importante, e quindi ha pensato di inserire anche tutti quei lavori non urgenti ma giustificati dall'avere una tale impalcatura pronta (quali ripresa di intonaci, etc.). Insomma il costo totale può aver (giustamente) spaventato molti.

 

Dopo mesi di preventivi e assemblee siamo arrivati a un preventivo per la sola rimozione dell'eternit, tramite impalcature agli ultimi piani (quindi molto meno oneroso), che è stato approvato salvo impugnamenti, in quanto erano presenti solo un terzo dei millesimi e non la metà come richiesto.

 

Passati i 30 giorni senza che nessuno abbia impugnato, è stata comunque fatta un'assemblea informale perché qualcuno voleva chiarimenti e chiedeva tempo per proporre altri preventivi. L'amministratore ha rinviato la discussione di un mese.

L'ultima assemblea (tre giorni fa) è andata deserta. Nel frattempo, proprio su una delle coperture sotto il mio parapetto, una lastra è stata danneggiata da un operaio (buco con frammenti).

 

Dunque la strategia dei condòmini contrari è questa: prendere tempo e non presentarsi alle assemblee (nonostante nell'odg ci siano altri punti importanti).

 

Ho fatto notare all'amministratore che essendoci delibera, dovremmo procedere e basta. Lui ha consigliato di 1-riparare il buco 2-evitare i lavori in contrasto cercando un accordo, perché il rischio è che chi si oppone non paghi la propria quota e si entri in un girone dantesco di ingiunzioni.

 

Io vorrei forzare con la legge i condomini "latitanti", visto che il problema sanitario è nostro, dei passanti, del portiere etc.

 

L'ufficio igiene della mia asl (Roma C) dice che possono solo fare un sopralluogo con analisi dei campioni, e in base al risultato, raccomandarci il monitoraggio o la bonifica. Per legge l'obbligo di rimozione è solo per edifici aperti al pubblico e non per l'edilizia residenziale. L'unico obbligo è la denuncia da parte dell'amministratore.

 

All'Arpa Lazio mi hanno detto che loro non c'entrano niente.

Sul forum ho letto di qualcuno che consigliava un esposto al Sindaco.

 

Possibile che con tutte le delibere fatte, e in presenza di una lastra rotta, non si possa imporre la rimozione di una cosa pericolosa come l'amianto?

 

Mi scuso se ho dovuto scrivere tanto, ma la situazione va capita in tutta la sua complessità.

Vi prego di darmi dati certi e aggiornati - normative, leggi - per capire il da farsi.

Vi ringrazio un anticipo

Ciao, l’obbligo della denuncia ricade sull’amministratore del condominio, su questo non ci piove.

Detto questo, rimane il fatto che l'azione deve essere compiuta e pagata dai condòmini, se questo non avviene, l'amministratore non c'entra più nulla

 

La legge non impone un obbligo di rimozione dell’amianto, ma solo (e in determinati casi) di denuncia alle AsL. Tuttavia, affida alle stesse Asl i compiti di verifica finalizzati a stabilire le modalità di intervento e rimozione.

Naturalmente, è facoltà dei proprietari immobiliari e degli amministratori condominiali procedere alla rimozione dei materiali contenenti amianto, anche indipendentemente dalle verifiche della AsL.

 

A questo punto mi trovo d'accordo con il tuo amministratore, se la delibera c'è ma non ci sono i soldi e la ASL di competenza non ha ritenuto opportuno intervenire con verbale pertinente, è evidente che, come Condominio, si rischia di non avere i soldi per pagare la ditta incaricata, eventualmente, per la rimozione.

Ricordati, comunque un fattore importante, che la rimozione dell'amianto è obbligatoria soltanto nei casi in cui ad esempio le lastre di copertura sono sbriciolate in modo evidente, altrimenti se le lastre o quant'altro sono integri non costituiscono pericolo ed ecco perchè non scatta l'obbligo.

Se non vado errata c'è una Legge 257/92 art. 12 che dice proprio questo ma non sono sicura.

Comunque l'amministratore deve comunicarlo alla ASL, questo sì! Poi, una volta adempiuto a ciò, l'amministratore può solo aspettare la buona volontà (direi logica ed opportuna in questo caso) dei condòmini.

Quindi più di questo temo che tu non possa pretendere.

Ciao

grazie per la risposta precisa e preziosa.

ho un aggiornamento. dopo un incontro tra alcuni condomini, abbiamo chiesto un incontro con l'amministratore per chiedergli di procedere come da delibere. Lui ha problemi di salute (non temporanei, cioè non un'influenza ma i postumi di un'operazione) e ha declinato l'invito a vederci. In questi casi cosa si fa? tieni presente che non ha interrotto del tutto il suo lavoro, ma noi abbiamo bisogno di confrontarci con lui per i motivi che ti dicevo. Cosa dice la legge?

grazie

Ciao se c'è una delibera con una maggioranza giusta per poter procedere alla rimozione di queste parti in amianto ed il ripristino, del tutto, a regola d'arte con la relativa spesa approvata potete procedere anche senza amministratore.

L'amministratore è un esecutore delle delibere approvate dalla assemblea dei condòmini, quindi anche senza di lui potete procedere considerando che dovrete anticipare le quote di eventuali "non pagatori" che, evidentemente pagheranno dopo con l'ovvio decreto ingiuntivo che subiranno.

Oppure aspettate un momento fin quando non guarisce l'amministratore e sui suoi suggerimenti procederete.

Che ti devo dire?

Ad una giusta maggioranza (io direi la maggioranza degli intervenuti che rappresenti almeno 500 millesimi) la buona decisione.

Ciao

Ti ringrazio. Il fatto è che al momento della delibera eravamo sotto i 500 Mill. Dietro suggerimento dell'amministratore, abbiamo deliberato con riserva, dando comunicazione a tutti i condomini che se c'erano contrari, questi avevano 30gg per eventualmente impugnare. Questo termine è passato, dunque dovremmo poter agire, o sbaglio ?

Se non volessimo aspettare la guarigione dell'ammin. come possiamo procedere ? Ci riuniamo e contattiamo direttamente l'impresa che avevamo votato in assemblea?

Grazie

Ciao, certamente, se sono passati i fatidici 30 giorni potete procedere.

Se l'amministratore rimarrà assente per un periodo lungo è chiaro che potete procedere secondo ciò che avete verbalizzato, se aspettate l'amministratore potrà svolgere senz'altro meglio tutte le procedure però, non è obbligatoria la presenza dell'amministratore.

Sono i condòmini che si riuniscono, scelgono, deliberano e agiscono se hanno i numeri per poterlo fare.

Il mio piccolo consiglio è quello, vista anche la non urgenza, di aspettare il rientro dell'amministratore nelle sue funzioni, ed inoltre rendersi conto anche che nel momento in cui prendete accordi con l'impresa di far presente che ci sono dei voti contrari che potrebbero creare problemi in fase di pagamento, questo per correttezza va detto alla impresa.

Quindi io direi di valutare bene il tutto, possibilmente aspettando il rientro del vostro amministratore, nonostante nulla osta già una attuale procedura.

Ciao

Buonasera,

anche io ho piu' o meno lo stesso problema,ho acquistato un appartamento al sesto piano di un palazzo ,e il tetto e' in eternit .

Prima dell'acquisto abbiamo fatto scrivere da un legale sia al signore che mi stava vendendo l'appartamento e sia all'amministratore .

Ovviamente non abbiamo avuto risposte ; tranquillizzati dall'agenzia ,che era stata confermato l'incapsulamento nell'ultima assemblea ..

siamo andati avanti con l'acquisto .

Premetto che lo stabile e' formato da due condomini ,entrambi hanno lo stesso amministratore ,

circa un mese fa vengo a sapere che nel condominio adiacente stavano iniziando la rimozione e bonifica dell'eternit ...

Chiamo l'amministratrice e chiedo spiegazioni ..sul perche' non siano stati programmati i lavori anche sul nostro stabile

visto che avremmo risparmiato molto .

Lei mi dice che era stata indetta un assemblea ...che era stato contattato il precedente propietario ..che ovviamente non si e' presentato e

che si e' guardato bene dall'informarmi ...e che e' stata disertata dailla maggior parte dei condomini .

A questo punto chiedo all'amministratrice se gentilmente puo' indire un'altra assemblea..velocemente ...mi rassicura che lo fara' per meta' luglio ,in modo da far iniziare i lavori a settembre .....ma non ricevo comunicazione ...la chiamo ...mi fa' rispondere dalla segretaria che dice

che per adesso non si puo' fare niente .

Il tetto in eternit si affaccia sul mio balcone ,e' visibilmente deteriorato ed esposto a forti correnti d'aria ...ma ovviamente agli altri condomini non interessa ...perche' non lo vedono ...

Avevo proposto all'amminisratrice di pagare io la bonifica dell'eternit ...o di trovare un accordo per accellerare i lavori ,,,ma dice che non si puo' fare .

A questo punto cosa posso fare ? E se rifacessi io il tetto con pannelli solari?....praticamente ho le mani legate ...e vivo con la paura ..per me e per le persone che vivono con me o che mi vengono a trovare ...

Grazie mille

io mi toglierei il dubbio e farei fare una perizia a qualche ente competente e non privato (ad esempio a roma c'è l'ama che si occupa della spazzatura e dell'ambiente) per capire se davvero c'è pericolo immediato. non so nella tua regione, ma qui nel lazio le asl possono venire nei condomini solo se chiamate dall'amministratore... informati, magari da te (se sei di altra regione) basterebbe chiamare l'ufficio di igiene e far fare a loro la perizia. con quella saresti più convincente.

cerca "alleati" tra gli altri condomini perché da soli, con la legislazione attuale, si può fare poco...

ciao

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