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philippoussis82

Nuova pavimentazione terrazzino privato: altera il decoro architettonico?

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Buonasera a tutti, vi scrivo per avere un parere.

Devo rifare la pavimentazione di un terrazzino privato, di mia proprietà e a mio uso esclusivo, posto al piano terra di uno stabile condominiale di 4 piani.


Il mio terrazzino confina un altro di simili dimensioni, dal quale è separato da un muretto.

Al momento il mio terrazzino e quello confinante hanno la stessa pavimentazione.

 

La pavimentazione dei suddetti terrazzini non risulta visibile dall'esterno, salvo per gli altri condomini che hanno l'affaccio ai piani superiori.

 

Se nel rifare la nuova pavimentazione scegliessi delle piastrelle diverse da quelle del terrazzino confinante, a vostro avviso creerei una disomogeneità architettonica di cui i condomini con l'affaccio ai piani superiori potrebbero lamentarsi?

 

O il concetto di "omogeneità architettonica" è da riferirsi solo alle parti visibili dall'esterno per tutti i condomini (ad esempio le facciate) e non solo per coloro che hanno l'affaccio?

 

Ancora: nel caso risultasse indispensabile il consenso preventivo dei condomini, dovrei raccoglierlo solo presso coloro che hanno l'affaccio o dovrà essere rilasciato da tutti?

 

E infine: una volta ottenuto il consenso (per iscritto, in assemblea) da parte dei condimini, qualora uno di essi dovesse in futuro vendere a terzi, il mio diritto a mantenere delle piastrelle diverse continuerà ad essere opponibili anche a questi ultimi, giusto?

 

Grazie per il parere!

 

 

Non ti serve alcun consenso preventivo, visto che incide sull'estetica dell'edificio (benché solo se guardato dall'alto) per scrupolo avviserei l'amministratore.

Se un condomino avesse a ridire, dovrebbe adire le vie giudiziarie per vedersi riconosciuta un'improbabile alterazione del decoro architettonico con conseguente ripristino della situazione ex-ante.

Cassazione 1472/1965 (a tutt'oggi riferimento):

 

(il decoro architettonico)"risulta dall'insieme delle linee e dei motivi architettonici e ornamentali che costituiscono le note uniformi dominanti ed imprimono alle varie parti dell'edificio stesso nel suo insieme, dal punto di vista estetico, una determinata fisionomia, unitaria ed armonica, e dal punto di vista architettonico una certa dignità più o meno pregiata e più o meno apprezzabile.

 

Io direi che la pavimentazione di un terrazzino privato non alteri le linee che costituiscono la fisionomia dell'edificio, indipendentemente da come la pensino i condòmini soprastanti.

Sempre che il regolamento condominiale non stabilisca qualcosa al riguardo, avvisa l'amministratore che il giorno tal dei tali interverrai sul tuo terrazzino; non mi preoccuperei d'altro.


 

  • Mi piace 1

Grazie Condo.

Ciò che mi scrivi naturalmente mi convince, evidenzio solo un ulteriore profilo.

So che l'eventuale onere di provare l'alterazione del decoro graverebbe sul condomino che si sentisse "leso" in questo senso.

Tuttavia mi piacerebbe sapere se a tuo (o vostro) avviso, in astratto, al di là delle doglianze che i condomini potrebbero porre o meno, potrebbe sussistere un diritto a pretendere il mantenimento dell'omogeneità architettonica anche se questa omogeneità sarebbe riscontrabile SOLO per i condomini con affaccio e non per tutti gli altri.

Danielabi dice:

Cassazione 1472/1965 (a tutt'oggi riferimento):

 

(il decoro architettonico)"risulta dall'insieme delle linee e dei motivi architettonici e ornamentali che costituiscono le note uniformi dominanti ed imprimono alle varie parti dell'edificio stesso nel suo insieme, dal punto di vista estetico, una determinata fisionomia, unitaria ed armonica, e dal punto di vista architettonico una certa dignità più o meno pregiata e più o meno apprezzabile.

 

Io direi che la pavimentazione di un terrazzino privato non alteri le linee che costituiscono la fisionomia dell'edificio, indipendentemente da come la pensino i condòmini soprastanti.

Sempre che il regolamento condominiale non stabilisca qualcosa al riguardo, avvisa l'amministratore che il giorno tal dei tali interverrai sul tuo terrazzino; non mi preoccuperei d'altro.


 

Ciao Daniela, grazie mille anche a te.


Faccio l'avvocato del diavolo, andando contro i miei interessi, con un esempio "estremo", che renda l'idea.

 

Ipotizzo di essere il proprietario dell'appartamento al piano superiore, con affaccio al di sopra del terrazzino in esame.

 

Ipotizzo che ad oggi, quando mi affaccio, vedo due terrazzini confinanti, entrambi con pavimenti in cotto.

 

Ipotizzo che una mattina mi sveglio e vedo che uno dei due pavimento è stato sostituite con piastrelle fucsia fosforescente, giallo canarino e verde shocking.

 

Rientro in casa e penso: oddio, dovevo mettere in vendita la mia casa...o era chi me la compra con questa orribile visione?? La mia casa subirà un deprezzamento?

 

Ho finito di fare l'avvocato del diavolo.

Che ne pensate?

 

Grazie ancora per il confronto!

philippoussis82 dice:

Grazie Condo.

Ciò che mi scrivi naturalmente mi convince, evidenzio solo un ulteriore profilo.

So che l'eventuale onere di provare l'alterazione del decoro graverebbe sul condomino che si sentisse "leso" in questo senso.

Tuttavia mi piacerebbe sapere se a tuo (o vostro) avviso, in astratto, al di là delle doglianze che i condomini potrebbero porre o meno, potrebbe sussistere un diritto a pretendere il mantenimento dell'omogeneità architettonica anche se questa omogeneità sarebbe riscontrabile SOLO per i condomini con affaccio e non per tutti gli altri.

In astratto sì.

Se tu decorassi il tuo terrazzino con una croce uncinata di piastrelle nere su campo bianco, e mi toccasse vederla ogni volta che mi affaccio, ti porterei davanti al giudice.

 

In concreto no (e ho volutamente scelto un esempio che sfiora l'assurdo).

Modificato da condo77
condo77 dice:

In astratto sì.

Se tu decorassi il tuo terrazzino con una croce uncinata di piastrelle nere su campo bianco, e mi toccasse vederla ogni volta che mi affaccio, ti portrei davnti al giudice.

 

In concreto no (e ho volutamente scelto un esempio che sfiora l'assurdo).

Ecco, hai toccato il punto. 

Se leggi il mio messaggio che precede il tuo vedrai che avevo fatto un esempio simile.

 

Temo a questo punto che il problema possa porsi, per questo vorrei che il consenso fosse messo per iscritto in assemblea.

 

Attualmente le piastrelle sono di cotto (o comunque effetto cotto).

Io invece vorrei mettere queste:

 

Io le adoro, ma ovviamente qualcuno potrebbe non apprezzare la disomogeneità architettonica...e sopra di me ci sono molti balconi e finestre.

philippoussis82 dice:

ma ovviamente qualcuno potrebbe non apprezzare la disomogeneità architettonica...e sopra di me ci sono molti balconi e finestre

Se leggessi la sentenza di Cassazione, penso proprio che il problema non te lo porresti.

L'esagerazione di Condo non ha a che vedere con l'estetica, ma con il vilipendio, due questioni diverse.

philippoussis82 dice:

Ecco, hai toccato il punto. 

Se leggi il mio messaggio che precede il tuo vedrai che avevo fatto un esempio simile.

 

Temo a questo punto che il problema possa porsi, per questo vorrei che il consenso fosse messo per iscritto in assemblea.

 

Attualmente le piastrelle sono di cotto (o comunque effetto cotto).

Io invece vorrei mettere queste:

 

Io le adoro, ma ovviamente qualcuno potrebbe non apprezzare la disomogeneità architettonica...e sopra di me ci sono molti balconi e finestre.

secondo me puoi legittimamente non chiedere autorizzazioni di sorta, chè se ti invischi a parlare di estetica e architettonica devi averla (l'autorizzazione) da tutti i condòmini poichè bene comune a tutti e non solo a quelli soprastanti.

 

poi può esserci chi potrebbe sentirsi leso e allora vedrà lui che fare.

ovviamente hai un ruolo anche tu nella scelta della pavimentazione: se segui l'esempio fatto da te o da @condo77 io stenterei a trattenermi ...

ma se ne scegli una che pensi possa andare, allora deciderà il giudice se qualcuno vorrà agire ...

Modificato da paul_cayard
Danielabi dice:

Se leggessi la sentenza di Cassazione, penso proprio che il problema non te lo porresti.

L'esagerazione di Condo non ha a che vedere con l'estetica, ma con il vilipendio, due questioni diverse.

Temo non sia vilipendio, né apologia del nazifascismo, né incitamento all'odio razziale.

V. p.e. :

 

Resta l'alterazione del decoro architettonico e io m'aggrapperei a quella.

Però termino qui l'OT...

Danielabi dice:

Se leggessi la sentenza di Cassazione, penso proprio che il problema non te lo porresti.

L'esagerazione di Condo non ha a che vedere con l'estetica, ma con il vilipendio, due questioni diverse.

Nella sentenza di Cassazione, però, si parla anche di motivi ornamentali, che è qualcosa di molto più leggero, e meno strutturale, dei motivi archiettonici.

 

@philippoussis82

Personalmente il criterio di base che uso è il "pugno nell'occhio."

 

Che non è già il pugno che ci si prende durante la lite condominiale sulla questione (per quanto, in effetti...), ma quando è "un pugno nell'occhio" quello che hai fatto.

 

I pavimenti sono tutti in cotto, solo il tuo sarà a quaratini azzurrini? Ci penserei su.

Invece solo voi due avete i pavimenti accoppiati in cotto e tutti gli altri hanno quello che manda iddio? Mi muoverei tranquillo.

 

_GC_ dice:

Nella sentenza di Cassazione, però, si parla anche di motivi ornamentali, che è qualcosa di molto più leggero, e meno strutturale, dei motivi archiettonici.

 

@philippoussis82

Personalmente il criterio di base che uso è il "pugno nell'occhio."

 

Che non è già il pugno che ci si prende durante la lite condominiale sulla questione (per quanto, in effetti...), ma quando è "un pugno nell'occhio" quello che hai fatto.

 

I pavimenti sono tutti in cotto, solo il tuo sarà a quaratini azzurrini? Ci penserei su.

Invece solo voi due avete i pavimenti accoppiati in cotto e tutti gli altri hanno quello che manda iddio? Mi muoverei tranquillo.

 

Mi pare sensato. 👍

ma...scusate, è probabile che abbiate ragione, non voglio sindacare al riguardo, pero' una riflessione la farei.

 

Se nel decoro rientra il "disturbo" che posso arrecare al soprastante perchè puo' guardare nella mia proprietà, apriamo la stura a tutta una serie di lamentele che i soprastanti possono addurre: "non mi piacciono i gerani, devi mettere i garofani come ho sul mio balcone", "l'armadietto no perchè non si intona con il colore delle pareti" e così via. Penso che nella percezione del decoro dell'immobile non ci siano tanto i giudizi dei singoli per elementi che non inficiano le linee o gli elementi dell'edificio stesso (presumo che ci si riferisca a cio' che si vede dalla pubblica via), anche perchè i condòmini dell'ultimo piano potrebbero fare un pavimento psichedelico senza che alcuno si appelli al decoro.

Avrete ragione, ripeto, ma sinceramente le mattonelle del terrazzino (fatto salvo il regolamento condominiale) non vedo come possano inficiare il concetto di decoro dell'edificio, ma forse mi lascio influenzare dal fatto che i condomìni sembrano delle trappole perchè pare che nessuno possa muoversi con un minimo di autonomia. 🙄

  • Mi piace 1
Danielabi dice:

ma...scusate, è probabile che abbiate ragione, non voglio sindacare al riguardo, pero' una riflessione la farei.

 

Se nel decoro rientra il "disturbo" che posso arrecare al soprastante perchè puo' guardare nella mia proprietà, apriamo la stura a tutta una serie di lamentele che i soprastanti possono addurre: "non mi piacciono i gerani, devi mettere i garofani come ho sul mio balcone", "l'armadietto no perchè non si intona con il colore delle pareti" e così via. Penso che nella percezione del decoro dell'immobile non ci siano tanto i giudizi dei singoli per elementi che non inficiano le linee o gli elementi dell'edificio stesso (presumo che ci si riferisca a cio' che si vede dalla pubblica via), anche perchè i condòmini dell'ultimo piano potrebbero fare un pavimento psichedelico senza che alcuno si appelli al decoro.

Avrete ragione, ripeto, ma sinceramente le mattonelle del terrazzino (fatto salvo il regolamento condominiale) non vedo come possano inficiare il concetto di decoro dell'edificio, ma forse mi lascio influenzare dal fatto che i condomìni sembrano delle trappole perchè pare che nessuno possa muoversi con un minimo di autonomia. 🙄

 

Non la considero fonte certa, però è un esempio di disamina dei punti su cui tu stessa hai dubbi.

 

(E sì: secondo loro se il lavoro sul terrazzino lo fai all'ultimo piano, dove non lo potrà vedere nessuno, sei salvo).

  • Grazie 1

Purtroppo, nonostante si vada contro il mio interesse, il principio mi sembra corretto.

E se da una parte la legge pone in capo al condomino del piano superiore l'onere (non da poco!) di dimostrare la lesione del decoro, da un'altra parte mi sembra corretto che gli sia riservata la possibilità di tutelare il proprio diritto a non veder deturpata l'omogeneità architettonica del proprio stabile, se pur con esclusivo riferimento al proprio affaccio.

 

La questione dei gerani che poni, Daniela, temo non ci aiuti a risolvere il problema: le piante sono oggetti amovibili, che non alterano (per lo meno non in maniera stabile) il decoro.

 

Ed ancora: non si tratta di un diritto di "veto" da parte del proprietario del piano di sopra.

Non potrà MAI essere lui a decidere quale pavimento devi posare.

Potrà però opporsi qualora quel pavimento (e sarà suo onero dimostrarlo) altererà il decoro architettonico.

 

Porto alla vostra attenzione un ulteriore spunto di riflessione, che a mio avviso corrobora la fondatezza della tesi su esposta.

 

Immaginate che dal vostro affaccio possiate vedere sia i terrazzi sotto di voi, presenti nel vostro stabile, si i terrazzi di un altro stabile di cui non siete condomini.

 

Nel secondo caso, ovviamente, nessuno potrebbe ritenere che colui che ha l'affaccio possa opporsi alla sostituzione di piastrelle di un terrazzo che fa parte di un diverso condominio!

 

Da questo esempio credo possa discendere un importante principio: il diritto alla tutela del decoro non è un diritto alla tutela della gradevolezza dell'affaccio, in se e per se.

Altrimenti si dovrebbe poter sindacare anche sui terrazza di altri palazzi di cui non siamo condomini!

 

Quindi questo diritto sembrerebbe legato alla tutela del proprio patrimonio, dal momento che un peggioramento del decoro del PROPRIO stabile, può diminuire il valore di tutte le abitazioni che hanno affaccio sul terrazzino che ha alterato il decoro.

 

Per fare un altro esempio: se costruiscono una orribile ciminiera di fronte alla mia finestra, purché siano rispettate le distanza di legge, non posso farci niente, è sfiga...e la mia casa perde di valore.

 

Se però è un condomino a peggiorare significativamente il mio affaccio, lui sta limitando un mio diritto, nell'esercizio del suo...e questo mi sembra uno dei principi cardine della materia condominiale.

Modificato da philippoussis82

@philippoussis82

 

riporto quanto ho detto al post #8.

... ovviamente hai un ruolo anche tu nella scelta della pavimentazione ...

 

che significa che io cercherei una pavimentazione che non sia (cito @_GC_ ) "un pugno in un occhio" e poi lascerei ai terzi l'eventuale azione che dirimerà il giudice.

Modificato da paul_cayard

Ho anche messo la foto della pavimentazione che avrei scelto: per me non è un pugno in un occhio, ma si discosta molto da quella precedente, in cotto classica.

philippoussis82 dice:

Buonasera a tutti, vi scrivo per avere un parere.

Devo rifare la pavimentazione di un terrazzino privato, di mia proprietà e a mio uso esclusivo, posto al piano terra di uno stabile condominiale di 4 piani.


Il mio terrazzino confina un altro di simili dimensioni, dal quale è separato da un muretto.

Al momento il mio terrazzino e quello confinante hanno la stessa pavimentazione.

 

La pavimentazione dei suddetti terrazzini non risulta visibile dall'esterno, salvo per gli altri condomini che hanno l'affaccio ai piani superiori.

 

Se nel rifare la nuova pavimentazione scegliessi delle piastrelle diverse da quelle del terrazzino confinante, a vostro avviso creerei una disomogeneità architettonica di cui i condomini con l'affaccio ai piani superiori potrebbero lamentarsi?

 

O il concetto di "omogeneità architettonica" è da riferirsi solo alle parti visibili dall'esterno per tutti i condomini (ad esempio le facciate) e non solo per coloro che hanno l'affaccio?

 

Ancora: nel caso risultasse indispensabile il consenso preventivo dei condomini, dovrei raccoglierlo solo presso coloro che hanno l'affaccio o dovrà essere rilasciato da tutti?

 

E infine: una volta ottenuto il consenso (per iscritto, in assemblea) da parte dei condimini, qualora uno di essi dovesse in futuro vendere a terzi, il mio diritto a mantenere delle piastrelle diverse continuerà ad essere opponibili anche a questi ultimi, giusto?

 

Grazie per il parere!

 

 

Da Cassazione civile sez. VI, 22/09/2020,  n.19858

"... e non ne alteri il decoro architettonico; fenomeno – quest’ultimo – che si verifica non già quando si mutano le originali linee architettoniche, ma quando la nuova opera si rifletta negativamente sull’insieme dell’armonico aspetto dello stabile, a prescindere dal pregio estetico che possa avere l’edificio. La relativa valutazione spetta al giudice di merito (e risulta congruamente compiuta alle pagine 8 e 9 della sentenza impugnata, avendo riguardo a dimensioni, consistenza e tipologia del manufatto), rimanendo insindacabile in sede di legittimità, se non nei limiti di cui all’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5 (Cass. Sez. 2, 31/07/2013, n. 18350; Cass. Sez. 2, 11/05/2011, n. 10350; Cass. Sez. 2, 10/05/2004, n. 8852; Cass. Sez. 2, 16/05/2000, n. 6341).Neppure può attribuirsi alcuna influenza, ai fini della tutela prevista dall’art. 1102 c.c., al grado di visibilità delle innovazioni contestate, in relazione ai diversi punti di osservazione dell’edificio, ovvero alla presenza di altre pregresse modifiche non autorizzate (Cass. Sez. 2, 16/01/2007, n. 851).

  • Grazie 1
philippoussis82 dice:

Ho anche messo la foto della pavimentazione che avrei scelto: per me non è un pugno in un occhio, ma si discosta molto da quella precedente, in cotto classica.

Per essere un pugno in un occhio non è necessario che sia particolarmente brutta, basta che risalti in maniera eccessiva, tale da rendere non più armonica la vista d'insieme.

 

Ma di nuovo: sei il primo che fa questi interventi? Tutti gli altri hanno il cotto? Se è così, lascerei perdere.

Vorrei manifestare a tutti un pensiero, per sapere se condividete.

 

Concordo (e sono stato io stesso a porre la questione) sulla NON opportunità di procedere con il lavoro senza raccogliere prima il consenso degli altri condomini.

 

Tuttavia, vedo che molti di voi affrontano la questione come se non fosse possibile ottenere una autorizzazione preventiva (un "nulla osta") da parte degli altri condomini.

 

Nel mio stabile andiamo tutti piuttosto d'accordo ed io sono un condomino piuttosto "apprezzato", oltre che un punto di riferimento per la mia proattività e attenzione alle problematiche condominiali.

 

Dunque, chiariti i dubbi sulla opportunità di raccogliere un consenso preventivo, le ulteriori domande che mi pongo sono le seguenti:

 

1) Occorrerà a vostro avviso raccogliere il consenso da parte di TUTTI i condomini o solo di quelli aventi l'affaccio? (Io direi i secondi)

 

2) Occorrerà una maggioranza assoluta o relativa?

 

3) Collegata alla precedente: potrebbe bastare il parere contrario di un solo condomino? (Temo di si. Ciò in quanto la lesione del decoro mi sembra più connessa al diritto soggettivo di ciascuno e tale diritto potrà essere esercitato anche individualmente, sulla base della propria sensibilità).

 

4) Una volta raccolto il consenso "unanime", posso star certo che eventuali aventi causa (futuri compratori di case ai piani superiori) non possano avere da dolersene (direi di no, in quanto avranno acquistato l'immobile alle condizioni presenti al momento dell'acquisto: in altre parole la casa viene venduta con quella "caratteristica" inclusa).

 

5) Se in sede di assemblea raccolgo il consenso di tutti i presenti, ma non di tutti i proprietari, i non presenti che non si sono espressi potranno opporsi in futuro?

 

Grazie mille!

 

 

 

 

 

 

Modificato da philippoussis82
philippoussis82 dice:

Vorrei manifestare a tutti un pensiero, per sapere se condividete.

 

Concordo (e sono stato io stesso a porre la questione) sulla NON opportunità di procedere con il lavoro senza raccogliere prima il consenso degli altri condomini.

 

Tuttavia, vedo che molti di voi affrontano la questione come se non fosse possibile ottenere una autorizzazione preventiva (un "nulla osta") da parte degli altri condomini.

 

Nel mio stabile andiamo tutti piuttosto d'accordo ed io sono un condomino piuttosto "apprezzato", oltre che un punto di riferimento per la mia proattività e attenzione alle problematiche condominiali.

 

Dunque, chiariti i dubbi sulla opportunità di raccogliere un consenso preventivo, le ulteriori domande che mi pongo sono le seguenti:

 

1) Occorrerà a vostro avviso raccogliere il consenso da parte di TUTTI i condomini o solo di quelli aventi l'affaccio? (Io direi i secondi)

 

2) Occorrerà una maggioranza assoluta o relativa?

 

3) Collegata alla precedente: potrebbe bastare il parere contrario di un solo condomino? (Temo di si. Ciò in quanto la lesione del decoro mi sembra più connessa al diritto soggettivo di ciascuno e tale diritto potrà essere esercitato anche individualmente, sulla base della propria sensibilità).

 

4) Una volta raccolto il consenso "unanime", posso star certo che eventuali aventi causa (futuri compratori di case ai piani superiori) non possano avere da dolersene (direi di no, in quanto avranno acquistato l'immobile alle condizioni presenti al momento dell'acquisto: in altre parole la casa viene venduta con quella "caratteristica" inclusa).

 

5) Se in sede di assemblea raccolgo il consenso di tutti i presenti, ma non di tutti i proprietari, i non presenti che non si sono espressi potranno opporsi in futuro?

 

Grazie mille!

 

 

 

 

 

 

La questione non è semplice.

Se chiedi il nullaosta, stai implicitamente riconoscendo l'impatto estetico negativo dell'opera. A questo punto si renderebbe necessario il consenso di tutti i condomini nella forma scritta.

Se, invece, non chiedi nulla ma semplicemente informi il condominio che come da art 1102 provvederai alla sostituzione della pavimentazione, sarà il condominio a dover/voler valutare la legittimità dell'opera e se agire a riguardo.

Il riferimento all'art 1102 è necessario vista la portata estetica dell'Intervento

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_GC_ dice:

Non la considero fonte certa, però è un esempio di disamina dei punti su cui tu stessa hai dubbi.

 

Nell'articolo si pone l'accento sul fatto che la modifica sia peggiorativa, ora: le piastrelle postate da Philip. a mio parere non peggiorano senz'altro, ma, anzi, potrebbero migliorare. Ma metto in campo il mio gusto che non è affatto detto che sia una garanzia relativamente all'estetica, che è una percezione assolutamente personale.

 

Massi dice:

Neppure può attribuirsi alcuna influenza, ai fini della tutela prevista dall’art. 1102 c.c., al grado di visibilità delle innovazioni contestate, in relazione ai diversi punti di osservazione dell’edificio, ovvero alla presenza di altre pregresse modifiche non autorizzate

Sono d'accordo.

 

philippoussis82 dice:

vedo che molti di voi affrontano la questione come se non fosse possibile ottenere una autorizzazione preventiva (un "nulla osta") da parte degli altri condomini.

personalmente non ritengo che non sia possibile ottenere una autorizzazione preventiva, se ne senti il bisogno chiedila, nessuno lo vieta. Parto da un altro presupposto: qual'è il mio diritto? Se ho diritto lo esercito, proprio perchè è un diritto. Se i tuoi condòmini negassero il cambio solo perchè a loro la nuance dell'ocra non piacesse, rinunceresti ad abbellire (perchè per te di cio' si tratta) la tua proprietà?

Capisco le dinamiche interne ad un condomìnio, per cui se ritieni che sia meglio chiedere...chiedi.

 

philippoussis82 dice:

1) Occorrerà a vostro avviso raccogliere il consenso da parte di TUTTI i condomini o solo di quelli aventi l'affaccio? (Io direi i secondi)

Io direi che devi chiedere a tutti incondòmini, se invochi il decoro devi considerare che è un bene immateriale di tutti, per cui tutti devono essere invitati ad esprimersi.

 

philippoussis82 dice:

2) Occorrerà una maggioranza assoluta o relativa?

Cassazione nella sentenza n. 4806/2005, ha considerato due ipotesi:

a) se si considera la materia del decoro come disciplinata solo dalla legge e perciò sottratta alla competenza dell’assemblea, allora si deve propendere per la nullità della delibera assembleare (tematica che sorge ad esempio per gli edifici con un valore storico-artistico);

b) se si considera tra i poteri dell’assemblea anche la facoltà di modificare il decoro del fabbricato, la delibera non unanime sarà annullabile in quanto assunta in mancanza delle maggioranze prescritte.

Quindi unanimità

 

 

 

Non ho tutti  post e perciò non so le varie opinioni espresse.  Io voglio raccontare come si comportato un condomino della mia palazzina dovendo rifare la pavimentazione del suo balcone aggettante. In una assemblea ha portato a fare vedere ai condomini intervenuti le mattonelle che avrebbe gradito. Fu scelta quella che meglio si addiceva. Non potresti fare la stessa cosa è far decidere l'assemblea tra le tue preferite?È  certamente un atto di rispetto a prescindere dalle leggi. 

Danielabi dice:

Nell'articolo si pone l'accento sul fatto che la modifica sia peggiorativa, ora: le piastrelle postate da Philip. a mio parere non peggiorano senz'altro, ma, anzi, potrebbero migliorare. Ma metto in campo il mio gusto che non è affatto detto che sia una garanzia relativamente all'estetica, che è una percezione assolutamente personale.

 

Lì poi ti devi rimettere a due fattori: cosa pensano gli altri condomini, se decidono di procedere con le vie legali e infine cosa penserà il giudice.

 

Personalmente non ho dubbi che se tutte le piastrelle fossero di cotto e ne spuntasse un "tassello" a quadratini bianchi azzurri questa, rompendo l'armoniosità dell'insieme, sarebbe peggiorativa.

 

Ma alla fine io non sono un giudice, ma soprattutto non sono IL giudice che dovrà giudicare il caso.

Scusate, ma comportarsi bene è  tanto difficile? 

Hai aperto una discussione sul per avere delle opinioni, ma non era più  facile e sicuramente migliore far vedere le mattonelle ai condomini in assemblea? Valgono di più  le opinioni dei forumisti che quella di chi vive tutti i giorni vivono a te?

_GC_ dice:

Ma alla fine io non sono un giudice, ma soprattutto non sono IL giudice che dovrà giudicare il caso.

Già, e così tutti noi....😊

Dino40 dice:

Valgono di più  le opinioni dei forumisti che quella di chi vive tutti i giorni vivono a te?

Be', Dino che si fa? Chiudiamo il forum? 😃

 

Evidentemente Philip. voleva un confronto, mi sembra del tutto normale; in base a cio' che leggerà cambierà l'idea che già aveva, oppure la rafforzerà, avendo avuto piu' elementi su cui ragionare. Tutto qui.

Se poi vogliamo dirla tutta, io sono sempre stata rispettosa in condomìnio, ma se fossi stata nella condizione di dover cambiare le piastrelle del balcone non avrei chiesto a nessuno. Mi sarei orientata su colori che potessero essere compatibili con quelli degli altri, ma avrei esercitato il mio diritto di cambiare degli elementi su mia proprietà con altri di mio gradimento, nel pieno rispetto altrui (avrei avvisato tutti degli orari in cui l'impresa sarebbe intervenuta, scusandomi per il disagio)

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