#1 Inviato 8 Gennaio, 2023 Buongiorno. In vista di lavori di ristrutturazione privati presso il nostro appartamento, e in seguito a vari sopralluoghi, l’impresa edile ha proposto il montaggio di un ponteggio sulla facciata interna in quanto: 1) non è possibile montare un argano perché l’appartamento si trova all’ultimo piano a circa 40mt dal suolo 2) l’uso dell’ascensore di servizio sarebbe troppo invasivo per il condominio 3) il montascale lato strada non è autorizzabile dal Comune per via delle rotaie del tram 4) il ponteggio fronte strada è estremamente diseconomico causa oneri comunali di passaggio. L’amministratore di condominio ha espresso parere perentorio che i lavori vadano fatti accedendo fronte strada, opponendosi al montaggio di un ponteggio nella corte interna, adducendo motivazioni poco plausibili e solo verbali, sul fatto che la soletta su cui poggerebbe il ponteggio interno non possa sostenerne il peso. Ciò contrariamente a quanto indicato dall’impresa che ha verificato la presenza di travi a supporto, e che per sanare qualsiasi dubbio avrebbe puntellato la stessa all’occorrenza, o addirittura facendo eseguire una perizia strutturale (cosa che preferiremmo evitare per scongiurare altri ritardi). Il ponteggio interno occuperebbe una porzione di 3m x 3m, e verrebbe montato solo per qualche mese in una posizione che non ostacola alcun passaggio, ed è fornito di allarme. Tuttavia l’amministratore si è reso irreperibile da svariate settimane, e l’impresa non può avviare i lavori senza poter accedere agevolmente all’appartamento. Come possiamo procedere? Possiamo far valere il silenzio assenso mandando una comunicazione di inizio lavori all’amministratore insieme alla documentazione del ponteggio? Può il condominio pretendere il pagamento di una sorta di “affitto” della porzione di suolo condominiale occupato?
#2 Inviato 8 Gennaio, 2023 Il silenzio assenso??? Signori, queste sono problematiche della direzione lavori e responsabile della sicurezza. Voi non dovete mettere bocca, a meno che non vi siano abusi evidenti o responsabilità contrattuali dei professionisti e della ditta o delle ditte. 1
#3 Inviato 8 Gennaio, 2023 Grazie signor Dimitri, ma visto che da varie settimane l’amministratore si è resa irreperibile proprio nei confronti dell’impresa (con cui ha effettuato il sopralluogo tra l’altro per la fattibilità del cantiere), e non risponde a mail, telefonate o solleciti nemmeno a noi in qualità di proprietari, chiedevo appunto consigli su come procedere.
#4 Inviato 8 Gennaio, 2023 piaccia o non piaccia la soluzione più pratica è la numero 4 e nessuno può dire di no in quanto è tuo diritto erigere un ponteggio, è la più cara? di necessità di virtù! Antonio
#5 Inviato 8 Gennaio, 2023 Molinodoppio dice: piaccia o non piaccia la soluzione più pratica è la numero 4 e nessuno può dire di no in quanto è tuo diritto erigere un ponteggio, è la più cara? di necessità di virtù! Antonio Grazie Antonio, probabilmente concordo sulla praticità. Ma mi chiedo su quale base (legale) un ponteggio in spazio condominiale venga approvato o meno. E non comprendo questo veto dell’amministratore francamente.
#6 Inviato 8 Gennaio, 2023 Per me, l'amministratore non ha potere di porre veti.. dovreste parlarne in assemblea.
#7 Inviato 8 Gennaio, 2023 Polpitzi dice: Ma mi chiedo su quale base (legale) un ponteggio in spazio condominiale venga approvato o meno. su questa motivazione: Polpitzi dice: sul fatto che la soletta su cui poggerebbe il ponteggio interno non possa sostenerne il peso. se l'amministratore a questo dubbio ed ne responsabile è giusto che neghi questa possibilità ho voglia una certificazione se la soletta può reggere il peso del ponteggio. Antonio
#8 Inviato 8 Gennaio, 2023 a) Ricordarsi sempre che l'amministratore non è il padre-padrone del Condominio. b) Valutare l'utilità di una assemblea (o di una rapida ed informale consultazione fra tutti o la maggioranza dei condòmini) per definire quale sia l'orientamento prevalente, se pur non vincolante in assenza di una formale delibera assembleare. c) In ogni caso a livello operativo, la responsabilità primaria della scelta di optare per la posa del ponteggio in area cortiliva interna è di esclusiva competenza della Direzione Lavori: questo è l'unico soggetto abilitato a prender decisioni responsabili, alle quali nessuno può opporsi. Per conoscenza, da mia esperienza condominiale del passato. Ponteggio fisso posizionato per alcuni mesi a piano terra con piano sottostante vuoto (box auto): a tutti i punti d'appoggio del ponteggio fisso al piano terreno, corrispondevano nei box sottostanti altrettanti puntelli di sicurezza per evitare appunto gli sprofondamenti. Per quel periodo i box sono diventati inservibili per gli stalli auto. Al termine dei lavori nessun danno fu accusato. Nessun rimborso fu richiesto e riconosciuto ai proprietari dei box auto; nessun affitto fu reclamato dal Condominio nei confronti dell'impresa che posizionò il ponteggio sull'area condominiale. E' possibile chiedere un compenso per il suolo occupato dal ponteggio tanto che è pure ipotesi contemplata dal Codice Civile (art. 843 c.c.), ma - salvo danni arrecati - personalmente la considererei una richiesta veramente inelegante che mi porta subito a pensare ad una richiesta di "pizzo", a maggior ragione se il lavoro non può esser diversamente eseguito. 1
#9 Inviato 10 Gennaio, 2023 albano59 dice: a) Ricordarsi sempre che l'amministratore non è il padre-padrone del Condominio. b) Valutare l'utilità di una assemblea (o di una rapida ed informale consultazione fra tutti o la maggioranza dei condòmini) per definire quale sia l'orientamento prevalente, se pur non vincolante in assenza di una formale delibera assembleare. c) In ogni caso a livello operativo, la responsabilità primaria della scelta di optare per la posa del ponteggio in area cortiliva interna è di esclusiva competenza della Direzione Lavori: questo è l'unico soggetto abilitato a prender decisioni responsabili, alle quali nessuno può opporsi. Per conoscenza, da mia esperienza condominiale del passato. Ponteggio fisso posizionato per alcuni mesi a piano terra con piano sottostante vuoto (box auto): a tutti i punti d'appoggio del ponteggio fisso al piano terreno, corrispondevano nei box sottostanti altrettanti puntelli di sicurezza per evitare appunto gli sprofondamenti. Per quel periodo i box sono diventati inservibili per gli stalli auto. Al termine dei lavori nessun danno fu accusato. Nessun rimborso fu richiesto e riconosciuto ai proprietari dei box auto; nessun affitto fu reclamato dal Condominio nei confronti dell'impresa che posizionò il ponteggio sull'area condominiale. E' possibile chiedere un compenso per il suolo occupato dal ponteggio tanto che è pure ipotesi contemplata dal Codice Civile (art. 843 c.c.), ma - salvo danni arrecati - personalmente la considererei una richiesta veramente inelegante che mi porta subito a pensare ad una richiesta di "pizzo", a maggior ragione se il lavoro non può esser diversamente eseguito. Grazie. Sull’assemblea: alcuni condòmini molto vocali non apprezzano il ponteggio interno (mi pare ovvio, anche perché le ristrutturazioni non sono mai gradite) e lo vedono come un’opportunità per farsi pagare un “affitto per l’occupazione de suolo”. Ritengo che l’amministratore, per evitare seccature abbia negato la possibilità di ponteggio interno adducendo motivazioni di portata solette (ma non facendoci accedere a documentazioni relative ai test di carico), sulle quali tuttavia ne’ imprese ne’ direzione lavori evidenziano criticità. A maggior ragione si effettuerebbe la puntellatura, o addirittura produrrebbero una perizia strutturale (ma temo anche per i tempi che continuano a protrarsi). Il punto sulla pretesa di pagamento “affitto suolo condominiale”: c’è in effetti un precedente nel condominio in cui sono stati versati (tanti) soldini per esasperazione, e comprendo che si voglia tentare di istituire tale pratica, sul cui fondamento legale ho dei dubbi. Mi pare lecito indennizzare chi ha svantaggi (eventuali crepe o danni causati vanno indennizzati) ma preferirei farlo nei confronti di chi può avere disagi e non “a pioggia” per tutto il condominio e atre scale che nulla avrebbero da pretendere. Resta fermo il fatto che la direzione lavori sarà responsabile in toto, compresa quindi la sicurezza, e che questa ritiene che il modo più efficiente sia proprio dall’interno con ponteggio. Mi chiedevo se, data l’assenza di riscontro dell’amministratore, il direttore lavori possa comunque procedere con il montaggio del ponteggio sottoscrivendo qualche documento (un incarico di responsabilità?) o se serva necessariamente qualche approvazione scritta dell’amministratore.