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nmessana

Locazione parziale e canone concordato

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Mi trovo, in qualità di locatore, nella seguente situazione particolare:

- immobile locato con tre distinti contratti di locazione parziale, tutti con cedolare secca;

- solo per una delle tre locazioni è stato redatto un contratto a canone concordato 3+2;

- gli altri due contratti transitori di durata 12 mesi sono a canone libero.

Come gestire fiscalmente questa situazione?

Si riesce a differenziare in dichiarazione dei redditi l'aliquota della cedolare secca tra i contratti a canone libero e quello a canone concordato?

Ai due contratti transitori a canone libero applicherai le regole fiscali relative al contratto 4+4 .


Per inciso, va precisato che se questi due transitori sono validi  per immobili ubicati sul territorio di San Benedetto del Tronto, tali transitori a canone libero possono esser facilmente convertiti in contratti 4+4.

La registrazione di questi due contratti non doveva neppur esser accettata, perchè San Benedetto del Tronto è Comune con più di 10.000 abitanti e dispone di un Accordo Territoriale, ergo il transitorio a canone libero non è stipulabile.

 

albano59 dice:

 

La registrazione di questi due contratti non doveva neppur esser accettata, perchè San Benedetto del Tronto è Comune con più di 10.000 abitanti e dispone di un Accordo Territoriale, ergo il transitorio a canone libero non è stipulabile.

 

Confesso che non sapevo di questa novità, si è sempre occupata di tutto l'agenzia immobiliare.

Approfondirò la questione.

 

Tuttavia vorrei capire meglio come gestire l'aspetto fiscale sul piano pratico.

 

Sul 730, nella sezione che descrive l'immobile, alla colonna 2 si deve scegliere il codice che individua l'utilizzo dell'immobile.

Nel caso specifico, le scelte sarebbero:

- "3" (immobile locato in regime di libero mercato) per i due contratti transitori o 4+4 che dir si voglia, con tassazione al 21%

- "8" (immobile situato in un comune ad alta densità abitativa concesso in locazione a canone “concordato” in base agli accordi definiti in sede locale tra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini più rappresentative a livello nazionale) per il contratto 3+2, con tassazione al 10%

 

Il problema: sul 730 per ogni immobile è possibile fare solo una scelta tra 3 e 8, con la conseguenza che tutti e tre i contratti subirebbero la medesima tassazione (21% con la scelta 3, e 10% con la scelta 8).

 

Per come è strutturato il modulo 730, sembra che l'unica possibilità per pagare le corrette aliquote sia riportare due volte l'immobile.

L'immobile, quindi, dovrebbe essere elencato due volte, cosicché su una riga sarebbe possibile scegliere il codice "3" con il il canone di locazione dei due contratti transitori, e sull'altra riga il codice "8" riportando il solo canone del contratto 3+2.

Sarebbe una forzatura, ma mi sembra l'unico modo per pagare correttamente le imposte dovute.

 

Ci sono altre soluzioni?

 

 

 

Compreso di quali contratti di locazione si sta trattando, diventa automatico il loro inquadramento nel modello di dichiarazione redditi..

 

Precisamente: questi due transitori a quale articolo di legge fanno riferimento ?
Usualmente l'articolo di riferimento è riportato in prima facciata sopra in alto e recita come segue : 

"CONTRATTO DI LOCAZIONE AD USO ABITATIVO DI NATURA TRANSITORIA ai sensi dell'art. 5, comma 1, della legge 9 dicembre 1998, n. 431"

 

nmessana dice:

Confesso che non sapevo di questa novità, si è sempre occupata di tutto l'agenzia immobiliare.

Approfondirò la questione.

Veramente, è dall'introduzione degli Accordi Territoriali che il transitorio abitativo a canone libero non è più stipulabile nei Comuni aventi più di 10.000 abitanti. E' così già da anni...

 

Modificato da albano59

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