#1 Inviato 26 Febbraio, 2020 Salve a tutti, spero sia la sezione idonea visto il quesito. Sto mettendo in vendita il mio appartamento e so che all’atto del rogito sarà richiesta la cosiddetta liberatoria rilasciata dall’amministratore del condomino. Per darvi il quadro completo, il condominio in questione versa in una situazione non bella, abbiamo cambiato amministratore 4 volte in 10 anni, abbiamo una serie di debiti da saldare per omissioni delle passate amministrazioni, piani di rientro biennali per quelli di importi maggiori, ed in generale poca chiarezza nella situazione contabile, anche perché il precedente amministratore uscito più di un anno fa non ha ancora condiviso i libri ed i conteggi con il nuovo. Ora la notizia è che l’amministratore attuale per rilasciare la liberatoria ad un vicino che ha venduto prima di me, ha richiesto il pagamento di una somma rilevante (circa 3000€) all’ex condomino, senza una spiegazione chiara delle ragioni e senza conteggi condivisi (che tra l’altro sarebbero impossibili allo stato attuale, mancando la documentazione). Mi rendo conto che la posizione dell’amministratore non è facile, non ha piena visibilità dei conti del condominio, e quindi della posizione del condomino che vende, ma può chiedere delle somme di denaro in questo modo e può rifiutarsi di rilasciare la liberatoria se il condomino non paga la somma richiesta? Lo capirei a fronte di conteggi precisi dove emerga il debito di chi vende, ma non è questo il caso. Mi e vi chiedo quindi se questo comportamento sia legittimo oppure se esistano altri modi per gestire situazioni del genere? Ripeto la situazione condominiale è complessa, ma mi sembra strano che un amministratore possa bloccare una compravendita in questo modo. Grazie per le vostre risposte e buona giornata.
#2 Inviato 26 Febbraio, 2020 Maximiliano dice: l pagamento di una somma rilevante (circa 3000€) all’ex condomino, senza una spiegazione non diciamo assurdità. ma chi va a pagare 3000 euro se non li deve?? è probabile invece che abbia chiesto al promittente venditore di sanare il suo debito, a meno di un accollo liberatorio scritto da parte del futuro acquirente. ma non è che ha chiesto un pagamento senza causa. dai... Modificato 26 Febbraio, 2020 da enrico dimitri
#3 Inviato 26 Febbraio, 2020 La situazione non è semplice. Ci sono tante troppe diatribe in atto. L'attuale amministratore,non mi sembra che brilli più di tanto,a cominciare che è passato un anno dal suo insediamento e ancora barcolla ne buio,senza aver ottenuto la passata documentazione, che è la base per una buona e corretta gestione. Senza un documento di spesa,io non verserei nemmeno un cent. Poi,mi dispiace per te,io in un condominio del genere,l'appartamento neanche gratis lo prenderei. Che fare? Vedi se il tuo compratore accetta che tutte le spese di tua competenza fino al giorno della vendita,di dare la disponibilità davanti al notaio,che sarai pronto a versare la spettanza dovuta. Modificato 26 Febbraio, 2020 da giglio2
#4 Inviato 26 Febbraio, 2020 Maximiliano dice: Salve a tutti, spero sia la sezione idonea visto il quesito. Sto mettendo in vendita il mio appartamento e so che all’atto del rogito sarà richiesta la cosiddetta liberatoria rilasciata dall’amministratore del condomino. Per darvi il quadro completo, il condominio in questione versa in una situazione non bella, abbiamo cambiato amministratore 4 volte in 10 anni, abbiamo una serie di debiti da saldare per omissioni delle passate amministrazioni, piani di rientro biennali per quelli di importi maggiori, ed in generale poca chiarezza nella situazione contabile, anche perché il precedente amministratore uscito più di un anno fa non ha ancora condiviso i libri ed i conteggi con il nuovo. Ora la notizia è che l’amministratore attuale per rilasciare la liberatoria ad un vicino che ha venduto prima di me, ha richiesto il pagamento di una somma rilevante (circa 3000€) all’ex condomino, senza una spiegazione chiara delle ragioni e senza conteggi condivisi (che tra l’altro sarebbero impossibili allo stato attuale, mancando la documentazione). Mi rendo conto che la posizione dell’amministratore non è facile, non ha piena visibilità dei conti del condominio, e quindi della posizione del condomino che vende, ma può chiedere delle somme di denaro in questo modo e può rifiutarsi di rilasciare la liberatoria se il condomino non paga la somma richiesta? Lo capirei a fronte di conteggi precisi dove emerga il debito di chi vende, ma non è questo il caso. Mi e vi chiedo quindi se questo comportamento sia legittimo oppure se esistano altri modi per gestire situazioni del genere? Ripeto la situazione condominiale è complessa, ma mi sembra strano che un amministratore possa bloccare una compravendita in questo modo. Grazie per le vostre risposte e buona giornata. se ha chiesto quella cifra per il solo fatto di rilasciare la cosiddetta liberatoria (che liberatoria non è ...) allora forse si può parlare di estorsione. se invece quella cifra è quanto risulta dalla attuale contabilità allora è diverso e io rilascerei una dichiarazione sulla situazione debitoria (così è in realtà, nonn "liberatoria" da nulla ...) evidenziando la situazione di revisione contabile in corso e specificando che l'importo reale a debito (o credito) sarà quello risultante dall'approvazione del consuntivo di spesa dell'anno di riferimento e relativa ripartizione. starà alle parti decidere su un accordo forfettario o tenere in sospeso una certa cifra (i famosi 3000 euro) fino a certezza del debito reale. Maximiliano dice: Mi rendo conto che la posizione dell’amministratore non è facile, non ha piena visibilità dei conti del condominio, e quindi della posizione del condomino che vende, ma può chiedere delle somme di denaro in questo modo e può rifiutarsi di rilasciare la liberatoria se il condomino non paga la somma richiesta? se la somma non è certa ed esigibile (approvazione di qualche consuntivo) allora non può farlo. e non si può rifiutare di rilasciare la dichiarazione sulla situazione contabile al momento della compravendita. che ripeto non è liberatoria da nulla ed è sbagliato chiamarla in questo modo: è solo un gergo che genera confusione.
#5 Inviato 28 Febbraio, 2020 enrico dimitri dice: non diciamo assurdità. ma chi va a pagare 3000 euro se non li deve?? è probabile invece che abbia chiesto al promittente venditore di sanare il suo debito, a meno di un accollo liberatorio scritto da parte del futuro acquirente. ma non è che ha chiesto un pagamento senza causa. dai... Purtroppo no, ha già tenuto lo stesso comportamento chiedendo la stessa cifra, a due diversi soggetti che hanno venduto da gennaio ad oggi. Forse lo interpreta come un deposito cauzionale, a fronte dei possibili debiti che emergeranno a seguito dei conteggi... ma anche qui mi chiedo se sia legittimo (non credo). paul_cayard dice: se ha chiesto quella cifra per il solo fatto di rilasciare la cosiddetta liberatoria (che liberatoria non è ...) allora forse si può parlare di estorsione. se invece quella cifra è quanto risulta dalla attuale contabilità allora è diverso e io rilascerei una dichiarazione sulla situazione debitoria (così è in realtà, nonn "liberatoria" da nulla ...) evidenziando la situazione di revisione contabile in corso e specificando che l'importo reale a debito (o credito) sarà quello risultante dall'approvazione del consuntivo di spesa dell'anno di riferimento e relativa ripartizione. starà alle parti decidere su un accordo forfettario o tenere in sospeso una certa cifra (i famosi 3000 euro) fino a certezza del debito reale. se la somma non è certa ed esigibile (approvazione di qualche consuntivo) allora non può farlo. e non si può rifiutare di rilasciare la dichiarazione sulla situazione contabile al momento della compravendita. che ripeto non è liberatoria da nulla ed è sbagliato chiamarla in questo modo: è solo un gergo che genera confusione. Grazie per la risposta. Non sono de settore e non so come chiamare la dichiarazione del amministratore, ne che effetto abbia. Mi scuso per l’errore. Detto ciò, nell’impossibilità di fare i conteggi in modo completo e corretto, mancando la documentazione, cosa dovrebbe fare l’amministratore? Non rilasciare nulla, bloccando il rogito? O altre forme di dichiarazione? Grazie mille
#6 Inviato 28 Febbraio, 2020 Maximiliano dice: Purtroppo no, ha già tenuto lo stesso comportamento chiedendo la stessa cifra, a due diversi soggetti che hanno venduto da gennaio ad oggi. Forse lo interpreta come un deposito cauzionale, a fronte dei possibili debiti che emergeranno a seguito dei conteggi... ma anche qui mi chiedo se sia legittimo (non credo). Grazie per la risposta. Non sono de settore e non so come chiamare la dichiarazione del amministratore, ne che effetto abbia. Mi scuso per l’errore. Detto ciò, nell’impossibilità di fare i conteggi in modo completo e corretto, mancando la documentazione, cosa dovrebbe fare l’amministratore? Non rilasciare nulla, bloccando il rogito? O altre forme di dichiarazione? Grazie mille l'amministratore ha l'obbligo di rilasciare una dichiarazione sulla situazione contabile dell'immobile se richiesto di farlo. lo prevede l'art. 1130 al punto 9. non è che dipende da come si alza al mattino o dall'antipatia del richiedente ... non deve interpretare nulla ... deve fare ciò che gli è chiesto di fare dalla norma ... potrebbe anche essere revocato giudizialmente per grave inadempienza ... Modificato 28 Febbraio, 2020 da paul_cayard