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Miria Aroldi

La badante

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Salve vivo in una palazzina storica da 17  , al piano sotto vive  la vedova padrona di casa  mentre  al piano  terra ci stanno  due ragazzi . Tutto bene fino al giorno in cui  la signora delle pulizie che andava dalla padrona  si è licenziata in tronco , il figlio è andato in pensione e le cose sono letteralmente precipitate. Premetto che ho sempre chiesto alla signora padrona  quale somma avrei dovuto versarle per la pulizia delle scale ma si è  sempre rifiutata dicendomi che se avesse avuto bisogno in futuro forse..  l' occasione fa l' uomo ladro perché dal 2020 le pulizie interne , in giardino,  nel cortile le faccio solo io non pretendendo nulla per restituire il favore che mi è stato fatto mentre il vero problema è un altro...dal 2020. Io non ho più un giorno di pace , il figlio prende pensione, accompagnamento, 104 , viene a trovarla due volte al giorno e se ne va. Bada alla spesa, alle medicine ma la signora è quasi vicina ai 101 anni e nonostante la forza non è autosufficiente. Hanno una badante che fa ore inutili e vuote. Il resto della giornata è tutto mio. All' inizio accettavo i soldi ma andava sempre peggio perché non ero più libera nemmeno di uscire dalla porta. La vedova in questione è benestante, non ha mai lavorato ed ha sempre avuto la governante. I nipoti vivono e lavorano davanti a casa nostra ma quando il figlio e la nuora vanno in vacanza nessuno mi dice nulla, non vengono cambiati gli orari alle badanti e me la ritrovo tutta sulle spalle solo io. Lei si lamenta solamente di me, telefona a tutti dicendo che è sola, perché io vado a lavorare e non la vado a trovare, perché abito  sopra e non farei fatica.Sottolineo che ho discusso fortemente con il figlio e con la nuora già tre anni fa, perché per me era insostenibile la pressione psicologica e il fatto che dovessi permetterle di trattarmi in quel modo. Non hanno fatto nulla. In tutto il periodo che non andavo a trovarla per disintossicarmi mi ha nominato con tutti. Stava tutto il giorno dietro la porta a cercarmi. La settimana scorsa il figlio è andato via e mi ha costretta a seguirla. Lei da di matto(molto viziata), si butta a terra,mi sputa il cibo, chiama di notte. Tutto è tornato come prima. Tutti comodi all' ora di pranzo, cena, io su e giù a farmi costantemente prendere in giro perché stanno semplicemente risparmiando sulla mia pelle. Tutte le sere, sette giorni su sette devo metterla a letto ma non prima delle undici perché vuole guardare la TV. A volte sono stanca morta, ma sono costretta...il mio compagno non vuole andarsene se fosse per me sarei già partita ...e se lavoro per me diventa un incubo perché devo giustificare il fatto e "pagare," perché la lascio sola. Rifiuta l' RSA perché dice che ce la fa da sola mentre in realtà succhia tutta l' energia a me. Non ce la faccio più, sentire anche quando esco questo peso di responsabilità e senso di colpa  mi fa rendere conto che forse sto   subendo   dei danni 

Ma scusi...lei è un'inquilina o è la colf?

 

se è inquilina, se ne sta a casa sua e non deve fare proprio nulla. Se lei si presta, è chiaro che è scelta sua. Non lo faccia.

La signora non è una sua responsabilità.  

 

Se invece è la colf allora rilegga il suo contratto e faccia valere le sue ore di lavoro e le sue mansioni (che non sono mettere a letto la signora).

Sefosse poi in nero, men che mai.

 

Modificato da SisterOfNight
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Noi siamo inquilini, paghiamo l' affitto non sono la colf. La Colf è un' altra badante che però lavora secondo le sue esigenze personali e quindi non c'è mai in orari cruciali. Pur di non perdere anche lei, perché in parecchie si sono allontanate dalla signora , la tengono così ma il problema non si risolve

Tu hai già le tue incombenze lavorative e sei estranea a questa famiglia ,per  cui presumo tu gli abbia fatto un favore una volta e poi questi si sono "allargati" dato che  hanno visto in te una persona sensibile che non sa dire di no.Ti stanno  vergognosamente sfruttando:interrompi subito questa spirale avvisando i familiari che non sei più disponibile . La RSA, se proprio estremamente necessaria, non è comunque argomento di tua competenza.

  • Mi piace 3
Miria Aroldi dice:

Noi siamo inquilini, paghiamo l' affitto non sono la colf. La Colf è un' altra badante che però lavora secondo le sue esigenze personali e quindi non c'è mai in orari cruciali. Pur di non perdere anche lei, perché in parecchie si sono allontanate dalla signora , la tengono così ma il problema non si risolve

ma il problema è una signora di 101 anni che cerca compgnia, che non vuole (giustissimamente) andare in rsa e lei che è oberata di lavoro?

c'è solo una soluzione: la gentilezza.

Con gentilezza parli al figlio, con gentilezza accolga la signora in ogni momento, perchè consideri che gli anziani fanno fatica a chiedere e a fidarsi di qualcuno, se a lei chiede e di lei si fida, mi creda, lei sta vivendo un privilegio raro.

con gentilezza se non ce la fa,e se vuole, vada via, ma senza far sentire alla signora che è un peso, gli anziani non lo meritano.

p.s. io lavoro come cuoco di mensa in una rsa del litorale pontino, per cui parlo con cognizione di causa.

sa cosa mi colpisce di più negli anziani?

l'attesa.

gli uomini sono più orgogliosi , ma le signore anziane non hanno alcun pudore nel trasmettere la solitudine.

e come aspettano i figli, eccome se li aspettano...

 

Cierre2021 dice:

Ti stanno  vergognosamente sfruttando

ma che ne sappiamo noi?

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Miria Aroldi dice:

per me era insostenibile la pressione psicologica e 

Miria Aroldi dice:

non andavo a trovarla per disintossicarmi m

Miria Aroldi dice:

A volte sono stanca morta, ma sono costretta...

Miria Aroldi dice:

e se lavoro per me diventa un incubo perché devo giustificare il fatto e "pagare," perché la lascio sola.

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Cierre2021 dice:

 

Sapessi quanto è duro vivere per davvero, altro che le osservazioni da te riportate.

comunque grandissimo rispetto per chiunque, ma ognuno fa le sue scelte, nessuno, credo, imponga nulla a nessuno.

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enrico dimitri dice:

ma il problema è una signora di 101 anni che cerca compgnia, che non vuole (giustissimamente) andare in rsa e lei che è oberata di lavoro?

c'è solo una soluzione: la gentilezza.

Con gentilezza parli al figlio, con gentilezza accolga la signora in ogni momento, perchè consideri che gli anziani fanno fatica a chiedere e a fidarsi di qualcuno, se a lei chiede e di lei si fida, mi creda, lei sta vivendo un privilegio raro.

con gentilezza se non ce la fa,e se vuole, vada via, ma senza far sentire alla signora che è un peso, gli anziani non lo meritano.

p.s. io lavoro come cuoco di mensa in una rsa del litorale pontino, per cui parlo con cognizione di causa.

sa cosa mi colpisce di più negli anziani?

l'attesa.

gli uomini sono più orgogliosi , ma le signore anziane non hanno alcun pudore nel trasmettere la solitudine.

e come aspettano i figli, eccome se li aspettano...

 

ma che ne sappiamo noi?

Guardi per quanto riguarda la paura di chiedere è esattamente il contrario, anzi.... È una signora del 1923 figlia di un medico condotto ai tempi raro in Italia e comandante di bla bla...no guardi, è proprio il suo modo di fare che risulta essere nocivo per tutti quelli che le stanno intorno ..una persona che è nata, cresciuta con qualcuno che le ha sempre messo davanti il piatto pronto non raggiungerà mai  certe consapevolezze a parere mio, non gliene faccio una colpa ma è molto esigente e spesso poco educata. Con me si diverte, ovvio, canto ballo. Le riempio la stanza, certo che le sono affezionata....io ho già parlato in tutti i modi, mi sono corretta e scusata per l' eccessiva aggressività verbale di quel famoso anno ...ma ero praticamente scoppiata. Perché lei era  si era trasformata in un demone alla finestra, non pranzavo e non cenavo più, il figlio non veniva più e quel poco tempo che avevo a disposizione per mangiare dovevo farle fare ginnastica....quando un giorno l' abbiamo saltata perché era Insostenibile . Sul serio, il figlio era infastidito da questa cosa...non ci ho più visto. E mi sono sempre tanto raccomandata nel dirgli che non sono portata per fare la badante. Non è il mio lavoro. Sono andata in terapia ora le cose vanno meglio per me, ma essendo scesa qualche volta in più nelle settimane scorse sono tornata al punto di partenza.. devo stare in casa tutto il giorno perché se suona da lei l' infermiera o il medico e lei non apre è colpa mia. La settimana scorsa scenata perché io sono uscita ieri fare la spesa, lei era un bagno e non è riuscita ad andare al citofono...lunedì con la badante mi dice: tieniti a portata di mano che deve venire il dottore". Io, perdonatemi na con tutto l' affetto e il rispetto di questo mondo , penso che possa bastare. Sono onesta specialmente perché non mi trovo di fronte un anziano in condizioni terribili, è tutto il contrario perché allora ci andrei ad abitare con una persona abbandonata, quante notizie tutti i giorni. Mi auguro il mese di Dicembre ma non ho più speranze...ho preso un lavoro e ho già avvisato i famigliari...ma non cambierà nulla. La lasciano lì .

Seriamente: non ho capito cosa stai cercando qui. Se si è capito bene, non sei pagata da loro, ma sei solo l'inquilina del loro appartamento, hai dato un dito per simpatia per la vecchietta e ti sei ritrovata che ti hanno preso tutto il braccio.

Corretto?

Allora, io, personalmente, eviterei di prendermela subito con la signora, ma chiamerei il figlio con un tono chiaro e perentorio specificando che non mi si devono più...

aspetta, il tono te lo faccio mostrare da Aldo

 

 

 

Se poi la vecchietta torna, nonostante la telefonata al figlio, lo si dice anche a lei, le prime volte gentilmente, ma fermamente: "No, non sono la sua badante. Suo figlio deve provvedere a pagarne una per più ore.." E via via più chiaramente.

 

Perché la signora, alla fine, non è tua madre, tua nonna, ma un'estranea che si è "accollata", con chiara gioia del figlio, direi, che così risparmia sulle spese per personale qualificato.

 

E un conto è la gentilezza, un conto è essere degli zerbini.

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Miria Aroldi dice:

Noi siamo inquilini, paghiamo l' affitto non sono la colf. La Colf è un' altra badante che però lavora secondo le sue esigenze personali e quindi non c'è mai in orari cruciali. Pur di non perdere anche lei, perché in parecchie si sono allontanate dalla signora , la tengono così ma il problema non si risolve

Legga cosa ha scritto. Lei è inquilina, il suo compito è pagare il canone. Finisce lì.

IL resto che fa o vuole fare dipende dalla sua volontà .

Non mi immischierei nella vita della proprietaria di casa, ma ognuno fa le sue scelte.

Non capisco quale esattamente sia la sua domanda qui per noi.

  • Grazie 1

Buongiorno, lei ha ragione , non ho domande specifiche perché le strade da percorrere sono sempre le stesse. Mettermi in ballo con i servizi sociali significherebbe tirare in mezzo tutti anche la mia famiglia ma non voglio arrivare a questo .forse necessitavo semplicemente di qualche consiglio , di leggere un punta di vista sconosciuto ai miei occhi. Ha ragione avvocato,, non so nemmeno io cosa fare. Ci tengo a sottolineare però che l' essere buoni a volte ci fa sbagliare ..io non vivo alcun privilegio , anzi, non mi danno nemmeno la chiave di scorta per entrare di notte se succede qualcosa come la settimana scorsa che la signora è caduta, e si è dovuta trascinare sul pavimento per venire ad aprire....ha paura dei ladri(viviamo in un labirinto vanno prima in carcere non ci arrivano in casa)e quindi vuole chiudersi dentro. Conclusione: tutto il giorno la stressiamo e la notte pazienza...mi ero molto arrabbiata perché all' inizio non voleva dare la chiave alla badante del portoncino, non dell' appartamento ,, pretendendo che stessi in casa per aprirle....ma anche no. Tutto di racchiude in quel giorno che il figlio è andato in pensione e la signora era sicura che l' avrebbe portata a casa per accudirla ma questo non è accaduto dal momento che la nuora ha passato l 'inferno con lei....e quindi non potendo parlare male del figlio , della famiglia, si è rivalsa su di me. Rendendomi le giornate pesanti, con questa sensazione di essere costantemente osservata,un ossessione nei miei confronti, è questo quello che non trovo giusto. Una cattiveria inaudita ,a ripeto non potendo arrabbiarsi con lui ha scaricato tutta la sua frustrazione su di me. Se fossi sola ,single ad esempio, le garantisco avvocato che un consulto lo farei , sono sincera. Io vi ringrazio tantissimo per l' ascolto, passerò per quella che ci fa qui ma avevo bisogno di parlarne seriamente con qualcuno...anche se da uno smartphone. 

Miria Aroldi dice:

ono sincera. Io vi ringrazio tantissimo per l' ascolto, passerò per quella che ci fa qui ma avevo bisogno di parlarne seriamente con qualcuno...anche se da uno smartphone. 

Anch'io, se pur non sono intervenuto, ho ascoltato il tuo racconto ma dopo quello che hai detto (sei un'inquilina estranea e non hai alcun obbligo legale), se non te la senti di chiudere definitivamente ogni rapporto (dopo aver avvisato il figlio), altro non possiamo fare se non leggere il tuo dramma sperando che il nostro ascolto ti dia un po' di conforto.

Buon week end ed in bocca al lupo.

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_GC_ dice:

E un conto è la gentilezza, un conto è essere degli zerbini.

Leonardo53 dice:

il tuo dramma

é un problema di incomunicabilità , questo si.

la signora Miria non riesce  forse a comunicare al figlio il disagio, e il figlio non riesce a guardare in viso la realtà, cioè che la signora è stanca,è oberata di un dovere che non sente suo, e del resto ognuno ha il suo vissuto e la sua vita, comunque complicata.

però: @_GC_ ti assicuro: in queste situazioni, nessuno sfrutta nessuno, perchè il familiare dell'anziano, è in continua soggezione rispetto a colui o colei che ti aiuta, credimi, anche se lo fa una volta sola.

Leo, non sono questi i drammi.

poi pensiero estemporaneo: ci sono sempre molti modi per fare male le cose, e c'è sempre solo un modo per farle bene.

io a Roma ho come dirimpettaia una signora di 106 anni, con due badanti che si alternano.

ogni tanto esce sul balcone e mi saluta(ogni tanto....).

non nascondo che non ho mai invidiato niente e nessuno finora, ma il figlio della signora ammetto che un pò lo invidio,...avessi avuto io la stessa fortuna...

 

Modificato da enrico dimitri
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enrico dimitri dice:

Leo, non sono questi i drammi.

Anche la valutazione del dramma è personale.

Per te può essere un dramma dover pagare un debito di 500mila euro mentre per qualcun altro 500mila euro può essere una spesa superflua per organizzare una serata di "burlesque" (ogni riferimento non è puramente casuale).

Se Miria per il troppo buonismo è finita in terapia e non ne è ancora uscita, per me è un dramma che non vorrei assolutamente vivere, soprattutto perchè potrebbe andare sempre peggio.
Sicuramente Miria non ha saputo mettere i paletti fin da subito ed i parenti/serpenti ne hanno approfittato ma non si può continuare a consigliare Miria di avere pazienza altrimenti rischia di morire di crepacuore prima della nonnina di 101 anni.

Miria ha già sopportato molto più del sopportabile ma quando è troppo e troppo ed "il troppio stroppia"

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  • Grazie 1
Leonardo53 dice:

Anche la valutazione del dramma è personale. 

un dramma non è una valutazione personale, ma proprio per nulla.

un dramma è un punto di non ritorno, ed io qui non ne vedo.

Ognuno inizia un percorso, un rapporto o più di uno nella vita, ed ogni rapporto o percorso sono tappe di conoscenza di noi stessi.

se la signora è stanca, grandissimo rispetto, per carità, ma non possiamo sapere se davvero i parenti si disinteressano, non sappiamo nulla delle condizioni reali di nessuno, perchè questo è un forum, dove non ci sono le controparti a dire la loro, come non possiamo sapere se qualcuno ricorre a una terapia di tipo analitico, i motivi per cui ci ricorre, per il primissimo motivo che chi va in analisi è lui il primo ad avere oscuro l'origine del malessere.

mi rendo conto però che stiamo andando oltre, per cui il mio augurio è solo che tutti trovino serenità, euilibrio, e umana comprensione.

buon sabato.

 

enrico dimitri dice:

se la signora è stanca, grandissimo rispetto, per carità, ma non possiamo sapere se davvero i parenti si disinteressano, non sappiamo nulla delle condizioni reali di nessuno

Io ho risposto in base a quello che ho letto.

Se il dramma è un punto di non ritorno, sei sicuro che prima o poi Miria ne uscirà e non avrà più bisogno di andare in terapia? A volte certe situazioni lasciano il segno per la vita intera.

Potrei sembrare cinico ma chi vuole occuparsi del prossimo andando oltre il civile modo rispetto tra vicini è un missionario ed essere missionari è una scelta o una vocazione e non un obbligo. Concordo con _GC_ che dopo aver spiegato che per motivi miei personali (tra cui l'esaurimento nervoso) non voglio occuparmi più di niente perchè devo pensare a curare me stesso, passerei a spiegarlo con gli stessi modi usati al telefono da Aldo del trio... magari anche quei modi, che possono sembrare bruschi per l'interlocutore, possono essere prescritti dallo psicoterapeuta  ed usati come terapia per curare l'esaurimento nervoso personale. Che ne sappiamo noi?

 

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Vabbé, ma è inutile che ne discutiamo tra di noi.

All'OP è stato detto che non è in obbligo, alla fine pare pure che lo sapesse già.

 

Vuole continuare lo stesso. Amen, fatti suoi.

 

Non ho neppure capito che "sfogo" cercasse qui, visto che non è -come accade ad esempio con quelli che subiscono i rumori- una situazione che subisce senza poterne uscire.

enrico dimitri dice:

Sapessi quanto è duro vivere per davvero, 

Credo sia una ragazza molto giovane e per la sua età trovo allarmanti le sue affermazioni.Senz'altro ha scritto qui per uno sfogo,una parola amica ,un appoggio morale ed io non me la sento di sminuire il suo disagio.

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Leonardo53 dice:

Che ne sappiamo noi? .

Infatti:non siamo un tribunale che deve stabilire se l'op dice la verità o meno, soprattutto se si tratta di una persona che non scrive certo per un parere tecnico.

Miria Aroldi dice:

Buongiorno, lei ha ragione , non ho domande specifiche perché le strade da percorrere sono sempre le stesse. Mettermi in ballo con i servizi sociali significherebbe tirare in mezzo tutti anche la mia famiglia ma non voglio arrivare a questo .forse necessitavo semplicemente di qualche consiglio , di leggere un punta di vista sconosciuto ai miei occhi. Ha ragione avvocato,, non so nemmeno io cosa fare. Ci tengo a sottolineare però che l' essere buoni a volte ci fa sbagliare ..io non vivo alcun privilegio , anzi, non mi danno nemmeno la chiave di scorta per entrare di notte se succede qualcosa come la settimana scorsa che la signora è caduta, e si è dovuta trascinare sul pavimento per venire ad aprire....ha paura dei ladri(viviamo in un labirinto vanno prima in carcere non ci arrivano in casa)e quindi vuole chiudersi dentro. Conclusione: tutto il giorno la stressiamo e la notte pazienza...mi ero molto arrabbiata perché all' inizio non voleva dare la chiave alla badante del portoncino, non dell' appartamento ,, pretendendo che stessi in casa per aprirle....ma anche no. Tutto di racchiude in quel giorno che il figlio è andato in pensione e la signora era sicura che l' avrebbe portata a casa per accudirla ma questo non è accaduto dal momento che la nuora ha passato l 'inferno con lei....e quindi non potendo parlare male del figlio , della famiglia, si è rivalsa su di me. Rendendomi le giornate pesanti, con questa sensazione di essere costantemente osservata,un ossessione nei miei confronti, è questo quello che non trovo giusto. Una cattiveria inaudita ,a ripeto non potendo arrabbiarsi con lui ha scaricato tutta la sua frustrazione su di me. Se fossi sola ,single ad esempio, le garantisco avvocato che un consulto lo farei , sono sincera. Io vi ringrazio tantissimo per l' ascolto, passerò per quella che ci fa qui ma avevo bisogno di parlarne seriamente con qualcuno...anche se da uno smartphone. 

Riuscirai a prendere le distanze un po' per volta e quanto prima magicamente ne sarai fuori.Ti vorrei raccomandare  vivamente solo di non accennare (più) alla RSA con i familiari , se vuoi  chiamarti fuori inizia da questo.

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Cierre2021 dice:

Riuscirai a prendere le distanze un po' per volta e quanto prima magicamente ne sarai fuori.Ti vorrei raccomandare  vivamente solo di non accennare (più) alla RSA con i familiari , se vuoi  chiamarti fuori inizia da questo.

Va bene

Cierre2021 dice:

Riuscirai a prendere le distanze un po' per volta e quanto prima magicamente ne sarai fuori.Ti vorrei raccomandare  vivamente solo di non accennare (più) alla RSA con i familiari , se vuoi  chiamarti fuori inizia da questo.

Cierre2021 dice:

Credo sia una ragazza molto giovane e per la sua età trovo allarmanti le sue affermazioni.Senz'altro ha scritto qui per uno sfogo,una parola amica ,un appoggio morale ed io non me la sento di sminuire il suo disagio.

No assolutamente, non sono giovane. Forse sono stata impulsiva nel descrivere una situazione che ho raccontato utilizzando le stesse identiche parole. Non era mia intenzione disturbare o la necessità di una parola di conforto,, ho anche ecceduto in certe descrizioni , sono stata esagerata perché  provo il rimorso di sentirmi additata come la vicina disgraziata che abbandona la povera....perche' sto passando questo. Siccome ho anche altri problemi in famiglia mi agito  come se volessi scacciare della negatività ... Ho trovato questa pagina che mi ha fatto da specchio grazie  a tutte le vostre opinioni. 

enrico dimitri dice:

 

c'è solo una soluzione: la gentilezza.

 

La gentilezza di non aver mandato  la vecchiarda e il figlio  afangulo subito.

Paghi l'affitto, null'altro era dovuto.

Ora o attendi che diparta da questo mondo, e non credo dovrai attendere troppo, e poi ti resta solo il figlio da ruminare, o cercate altra abitazione, e nel frattempo tronchi tutti i rapporti.

Modificato da Remo Robasto
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Remo Robasto dice:

La gentilezza di non aver mandato  la vecchiarda e il figlio  afangulo subito.

Paghi l'affitto, null'altro era dovuto.

Ora o attendi che diparta da questo mondo, e non credo dovrai attendere troppo, e poi ti resta solo il figlio da ruminare, o cercate altra abitazione, e nel frattempo tronchi tutti i rapporti.

Guardi io a parte quella discussione durata qualche giorno a suon di messaggi e vocali sono e sarò sempre cortese perché è proprio grazie ai molti commenti che ho ispezionato me stessa e di sicuro non siamo stati dei santi nemmeno noi...e qui ci sono arrivata..e se così fosse cioè che questa "ossessione"nei miei confronti in realtà nasconde un certo tipo di ricatto morale be.a quel punto baratterei volentieri per pagare i danni pur di non sottomettermi a certi tipi di educazione..altrui...mi creda. Penso fosse stato meglio evitare di chiedermi di fare da badante alla signora percependo denaro perché già da qualche anno mi ero avvicinata a lei e scendevo durante il giorno aiutandola e lei era molto più serena... Sono stata la chiave che ha aperto la serratura nel momento perfetto perché è come se avessi accettato di donare qualcosa che sperava di ricevere da qualcun altro...siamo pochi inquilini è impossibile non aver bisogno l' uno dell' altro ma da tempo le cose sono molto cambiate a causa del denaro, dei caratteri, e anche della strafottenza...con calma proseguo, rifletto e imparo a recitare una preghiera o canticchiare mentre mi sento ripetere per la milionesima volta:, ma dov'eri,?* Non vai a lavorare vero?, ma sei in casa,? Devi uscire,??sei in ritardo,!!!ecc ecc ecc. Amen

Miria Aroldi dice:

Penso fosse stato meglio evitare di chiedermi di fare da badante alla signora percependo denaro perché già da qualche anno

Miria Aroldi dice:

All' inizio accettavo i soldi ma andava sempre peggio perché non ero più libera nemmeno di uscire dalla porta.

 

Miria Aroldi dice:

Noi siamo inquilini, paghiamo l' affitto non sono la colf. 

Ma alla fine allora ti pagano, ti hanno pagato e ti sei dimessa, non ti hanno mai pagato?

Eri assunta o in nero?

Lavori ancora per loro, non più o non hai mai lavorato? E, se lavori o hai lavorato, in che ruolo?

 

 

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_GC_ dice:

 

Ma alla fine allora ti pagano, ti hanno pagato e ti sei dimessa, non ti hanno mai pagato?

Eri assunta o in nero?

Lavori ancora per loro, non più o non hai mai lavorato? E, se lavori o hai lavorato, in che ruolo?

 

 

Accidenti quante domande!

Quella volta 60 anni fa che portai a spasso il mio fucile al parco della Dealey Plaza a Dallas me ne fecero due o tre di meno...

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