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ISEE - Comodato d'uso - Incongruenza

Buongiorno a tutti,

ho provato a cercare informazioni sul portale ma non ho trovato nulla che possa ricondurre al mio caso.

 

Nucleo familiare composto da 3 persone (Soggetto A, Soggetto B - non coniugati - e figlio minore)

Residenza nel medesimo comune nell'abitazione di proprietà (al 100% del soggetto A)

 

Il soggetto B ha acquistato un immobile in altro comune ove non è residente e, con contratto di comodato d'uso gratuito regolarmente registrato, lo ha concesso ai genitori e fratello che risiedono tutti e tre in suddetto immobile.

 

Ai fini ISEE è stato comunicato da un CAF che l'immobile dovrà essere indicato dai genitori e dal fratello nella sezione B casa di abitazione indicando "altro" in riferimento alla proprietà. Nella sezione patrimonio immobiliare andrà indicato il valore dell'immobile poiché vi è un diritto reale di godimento (uso, abitazione) in percentuale suddivisa sui tre intestatari del comodato d'uso gratuito. 

 

Ma allo stesso tempo ai fini ISEE del Soggetto A e Soggetto B con figlio minore, il CAF ha comunicato che oltre la casa di proprietà al 100% del soggetto A ove vive tutto il nucleo familiare, nella sezione patrimonio immobiliare andrà indicato il valore dell'immobile di proprietà al 100% del soggetto B che ha concesso in comodato d'uso gratuito ai genitore e fratello.

 

Questo mi lascia perplesso, l'immobile dato in comodato d'uso partecipa quindi alla formazione del reddito di due nuclei familiari? In questo modo sembrerebbe che un solo immobile concorra al reddito di due nuclei familiari, precisamente su ben 6 persone.

 

Chiedo a qualche esperto se effettivamente deve essere indicato nell'ISEE sia dal comodante (proprietario al 100%) che dai comodatari.

 

Grazie a tutti per le future risposte.

partecipa in modo differente

 

Per il nucleo che abita l'immobile, questo sarà in isee indicato come comodato (e non come proprietà, infatti indicheranno "altro"), mentre per il primo nucleo quella casa data in comodato è comunque un immobile in proprietà. Certo che deve figurare

Modificato da SisterOfNight

Ok, ma resta poco chiara ancora una cosa.

 

Come indicato nel quesito è stato comunicato dal CAF che l'immobile, non figura solo alla sezione B "casa di abitazione"  deve figurare anche nell'ISEE nella sezione patrimonio immobiliare (indicando il valore dell'immobile in percentuale sui tre occupanti) per i comodatari che di fatto non sono proprietari dell'immobile. Questo fa alzare gli indici reddituali ISEE pur non avendo alcuna proprietà sull'immobile. Come motivazione è stata data che vi è un diritto reale di godimento (uso, abitazione). 

 

Oltre al fatto che inserendolo nella sezione patrimonio immobiliare dell'effettivo proprietario alzerà gli indici reddituali ISEE del primo nucleo familiare.

 

Il quesito: è normale che un SOLO immobile partecipi agli indici reddituali ai fini ISEE di due nuclei familiari distinti e separati?

 

 

 

 

Modificato da OneDream

si,  perchè come ti ripeto

nel caso 1 figura non come proprietà, ma come uso dell'immobile

 

nel caso 2 figura come proprietà.

Sono due distinte situazioni e ognuna figura nel proprio isee

 

 

Ok ti ringrazio per la risposta quindi resta confermato il fatto che uno stesso immobile incide su due ISEE separati alzando i relativi indici. In un caso come uso dell'immobile e nell'altro come proprietà. 

 

A mio modestissimo parere (ma è solo una opinione personale) è un sistema poco "ortodosso" questa regola dell'ISEE (per il caso specifico) poiché un nucleo familiare ai limiti della povertà (quello dei comodatari) che ricevono in comodato d'uso gratuito un immobile si trovano improvvisamente "catalogati" come benestanti per via di un immobile che non è neanche di loro proprietà.

 

Mi sembra giusto che il legittimo proprietario lo inserisca nel suo ISEE; ma che allo stesso tempo diventi patrimonio immobiliare per il solo uso che ne fanno i comodatari aumentando  così il loro l'indice reddituale che praticamente non arrivano a fine mese mi sembra penoso. 

 

Ma atteniamoci alle regole e soprattutto badiamo bene a fare del bene a chi ne ha bisogno perché improvvisamente ed incautamente potremmo recargli problemi di altra natura (perdere sussidi economici).

 

Modificato da OneDream
OneDream dice:

si trovano improvvisamente "catalogati" come benestanti per via di un immobile che non è neanche di loro proprietà

Vero, però il fatto di avere un tetto sopra la testa e non pagare nulla (quindi zero spese) ti mette in posizione di vantaggio economico a chi un affitto o un mutuo lo deve sborsare. Quindi è giusto che Isee definisca tale situazione "benestante".

OneDream dice:

Questo mi lascia perplesso, l'immobile dato in comodato d'uso partecipa quindi alla formazione del reddito di due nuclei familiari?

Ma certo che no @OneDream  Lo stesso immobile non partecipa al reddito dei due nuclei. 

E non vi partecipa perchè aver concesso in comodato d'uso gratuito la propria casa ad un parente non fa sorgere un diritto d'uso o di abitazione al massimo un diritto personale di godimento del bene.

La corretta compilazione dovrà seguire le seguenti regole:

Nucleo 1, composto da Soggetto A + Soggetto B + minore.

Nella sezione patrimonio immobiliare verrà indicata sia la casa di proprietà di A (al 100%) sia la casa di proprietà di B (al 100%).

Nucleo 2, composto dai genitori e dal fratello del soggetto B.

Nella sezione B "casa di abitazione" andrà indicata la casa dove vivono con specifica di "altro" non essendo nè proprietari nè avendo preso in affitto quella abitazione bensì avendola ricevuta in comodato. Nella sezione patrimonio immobiliare non andrà indicato questo immobile nel quale vivono in virtù di un contratto di comodato ma slo altri eventuali immobili o terreni di cui fossero stati possessori alla data del 31/12/2019.

  • Grazie 1

Ringrazio tutti ma sinceramente non so più quale strada seguire. Secondo un primo CAF l'immobile va inserito da entrambi i nuclei familiari nella sezione patrimonio immobiliare. Dopo aver interpellato un secondo professionista ritiene che l'immobile non va indicato nella sezione patrimoniale del nucleo che ne beneficia solo in virtù di un comodato d'uso gratuito poiché di fatto non possono disporre dell'immobile come una proprietà e di certo non deve alzare la situazione reddituale solo perché occupano una casa.

AleAle!! dice:

Vero, però il fatto di avere un tetto sopra la testa e non pagare nulla (quindi zero spese) ti mette in posizione di vantaggio economico a chi un affitto o un mutuo lo deve sborsare. Quindi è giusto che Isee definisca tale situazione "benestante".

In merito a questa risposta resto basito. Se un nucleo familiare letteralmente povero = senza alcun reddito, per poterli aiutare gli si concede un immobile in comodato d'uso gratuito ove devono pagare (a gran fatica) solo le utenze, come lo si può definire "benestante" perché usa l'immobile di altri. Chi un affitto o un mutuo lo deve "sborsare" è perché hanno un reddito e si possono "permettere" o uno o l'altro, di fatto una banca ti concede un mutuo se hai un reddito ed un proprietario concede un immobile in affitto se gli presenti una busta paga. Il nucleo familiare in questione avevano come alternativa quella di dormire sotto i portici della stazione. Loro non hanno beneficiato di alcun "vantaggio economico", non gli sono entrati soldi nel conto corrente o aumentata la liquidità già di fatto a zero. Hanno solo un tetto sotto cui vivere. Capisco che al giorno d'oggi ove vige la componente assoluta dell'egoismo pensare di dare un aiuto concreto a chi non ha nulla può sembrare illogico e addirittura portare a dire "è giusto che Isee definisca tale situazione benestante".

 

Da questa situazione ho appreso che nel nostro Paese, dove per fare del bene alla fine stai facendo male, (le persone in questione perderanno i pochi sussidi in essere), bisogna fare i "furbetti".

@SisterOfNight e @AleAle!!

A vostro beneficio, e soprattutto per evitare che in futuro possiate dare informazioni fuorvianti, di seguito risoluzione:

 

La circolare del Ministero delle Finanze n.7/1106 del 1993 chiarisce che il reddito derivante da un bene immobile si considera conseguito e deve pertanto essere dichiarato dal soggetto titolare della piena proprietà dello stesso.
Per gli immobili gravati da diritti reali di godimento diversi dalla proprietà (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi), è il soggetto titolare di tale diritto a essere titolare del relativo reddito. Il nudo proprietario, pertanto, non è tenuto a osservare alcun obbligo dichiarativo. Diversa invece la situazione in caso di contratto di comodato d’uso, che non trasferisce il diritto di godimento del bene. Il comodatario non vanta sull’immobile il possesso, fondato su un diritto reale, ma solo la detenzione, fondata su un diritto personale; non deve quindi dichiarare il reddito dell’immobile, a differenza del comodante (ovvero, il proprietario dell’immobile), in capo al quale resta l’obbligo dichiarativo (risoluzione Ministero delle Finanze7/441 del 1980).

Modificato da OneDream

non ho detto che deve dichiarare il reddito dell'immobile chi non è proprietario. Ma che deve dichiarare a che titolo lo abita...quindi idnciherà che nell'immobile ci abita per comodato/affitto/ecc..

Il proprietario dichiara invece il reddito dell'immobile.

Questo mi pareva scontato.

 

 

 

 

SisterOfNight dice:

non ho detto che deve dichiarare il reddito dell'immobile chi non è proprietario. Ma che deve dichiarare a che titolo lo abita...quindi idnciherà che nell'immobile ci abita per comodato/affitto/ecc..

Il proprietario dichiara invece il reddito dell'immobile.

Questo mi pareva scontato.

 

 

 

 

Per due volte ho domandato espressamente: quindi deve essere inserito in entrambi i nuclei come patrimonio immobiliare e quindi, uno stesso immobile, va ad aumentare gli indici reddituali di due nuclei familiari? E per due volte hai sottolineato "si,  perchè come ti ripeto nel caso 1 figura non come proprietà, ma come uso dell'immobile nel caso 2 figura come proprietà. Sono due distinte situazioni e ognuna figura nel proprio isee".

 

Adesso invece affermi il contrario. Va beh... ho capito male io allora.

OneDream dice:

Capisco che al giorno d'oggi ove vige la componente assoluta dell'egoismo

Temo che tu abbia travisato sia quello che @SisterOfNight ti ha spiegato che quello che ho asserito io.

Pee quanto mi riguarda ho fatto un semplice ragionamento.

Isee descrive la situazione patrimoniale di un nucleo.

Nucleo 1: casa in comodato;

nucleo 2: affitto o mutuo.

Isee rappresenta il nucleo con comodato gratuito in una situazione migliore rispetto a chi ha una spesa fissa di affitto o mutuo. Poi ovviamente ci saranno gli altri aspetti che concorrono alla definizione esatta del patrimonio. Nulla è egoistico. Anzi, lodevole l'aiuto che si fornisce a chi ha bisogno. E nessuno dice che bisogna fare i furbetti.

Credo che alla base di tutto ci sia un elemento fondamentale: incomprensione (compresa da parte mia perché ahimé proprio alcune cose non le comprendo).

 

Per velocità di lettura, vuoi per mancanza di tempo ma non si legge mai fino in fondo le questioni poste.

 

Il punto fondamentale era: la casa di proprietà al 100% del soggetto B deve entrare nel patrimonio immobiliare (ai fini ISEE) sia del nucleo A del proprietario (cosa evidente a tutti, noi compresi) sia nel nucleo B dei comodatari facendo così alzare gli indici di redditività ISEE di ben due nuclei familiari?

 

Risposta di @SisterOfNight : si, e confermata in due post (non capisco cosa avrei "travisato"), lo ha anche confermato rispondendo al mio quesito diretto.

 

Alla mia riflessione circa il metodo poco ortodosso (in virtù della risposta ricevuta, presa assolutamente per buona e che mi lasciava l'amaro in bocca per la condizione dei comodatari) che un solo immobile debba aumentare gli indici di redditività ISEE di due nuclei familiari, risposta di @AleAle!! "il fatto di avere un tetto sopra la testa e non pagare nulla (quindi zero spese) ti mette in posizione di vantaggio economico a chi un affitto o un mutuo lo deve sborsare. Quindi è giusto che Isee definisca tale situazione "benestante".

 

Fatte le dovute indagini emerge che in realtà l'immobile in questione debba entrare nel patrimonio immobiliare del solo proprietario (cosa, ripeto, a noi ben chiara ed alquanto evidente) ma non deve entrare nel patrimonio immobiliare dei comodatari (esattamente il contrario di quanto confermato a più riprese da @SisterOfNight ). Ne consegue che il commento poco felice di @AleAle!! (che è giusto che ISEE definisca la situazione dei comodatari "benestante") non ha basi concrete in virtù della sopra citata risoluzione.

 

Ma l'importante, credo, con la mia precisazione, che però ha "scatenato" delle repliche opposte a quanto in precedenza dichiarato da parte di @SisterOfNight e @AleAle!!,   (e c'era poco da "travisare" è tutto scritto e ben leggibile) voleva solo essere il punto finale ad un quesito che, in maniera del tutto autonoma, ha trovato la sua risposta più corretta e che potrà essere di aiuto alla comunità nel futuro, facendo presente a chi ha fatto interventi fuorvianti quale è la strada da percorrere. 

 

 

 

 

 

 

Modificato da OneDream

e va bene...non le presenterò parcella...contento?😂

 

le faccio però notare che su un forum puo' capitare di leggere di fretta e io , le ripeto, intendevo dire che entrambi dichiarano l'immobile, uno come comodato (e non ci paga nulla, non dichiara il reddito da immobile ma solo che ci vive) e uno invece lo dichiara come immobile da cui ricava reddito (il proprietario).,

 

Poi come crede, avrò certamente capito io male la sua domanda.

Non  comunque molto educato rimarcare "ah voi fuorviate"... anzi anche lesivo della professionalità, se continua su questa strada, pubblicamente sta denigrando due persone che le hanno dato un parere.

 

Sa quante volte mentre rispondo qui mi suona telefono, abbandono e intanto clicco invio.. ecco..a volte succede anche di non leggere a fondo fondo fino il quesito e di aver interpretato in un modo e aver risposto in modo che a me pareva chiaro ma forse succintamente.

Si ricordi che ognuno di noi ha percorsi diversi, per cui a me viene subito in mente la parte di diritto, a un fiscalista quella fiscale..

 

Che il soggetto in comodato non debba dichiarare l'immobile come reddito, creda, fin qui ci arrivo.  

SisterOfNight dice:

si,  perchè come ti ripeto

nel caso 1 figura non come proprietà, ma come uso dell'immobile

 

nel caso 2 figura come proprietà.

Sono due distinte situazioni e ognuna figura nel proprio isee

 

 

mi pareva scontato comunque, ognuna figura nel proprio isee per il diritto che ognuno ha.  Poi al primo non fa reddito, al secondo si.  

 

 

 

A sto punto mi chiedo se abbia senso partecipare a dei forum per essere offesi pubblicamente, come nulla fosse.

Prenderò i dovuti provvedimenti.

E di certo pareri gratis su un forum mai piu'.

 

 

 

 

  • Mi piace 1

Ha perfettamente ragione, mi scusi tanto se si è sentita offesa pubblicamente, lesa della sua professionalità e se ho denigrato due persone che hanno dato un parere. 

Nella mia onestà di risposte (percepite come non molto educate) non mi sembrava di aver arrecato tutte queste offese, me ne rammarico profondamente.

Chiedo umilmente e pubblicamente scusa per non aver compreso il senso delle sue risposte date per la parte di diritto alle mie domande dirette ad un fiscalista.

La ringrazio per il tempo che ha dedicato e tolto alla sua professione dedicandolo alle risposte al quesito da me posto e credo, visto il numero di risposte che ha fornito sul forum, le siano tutti grati per il prezioso contributo che fornisce quotidianamente senza presentazione di parcella.

Ancora grazie infinite.

 

In base alla mia esperienza posso solo dire che quando si tratta di ISEE è sempre meglio andare coi piedi di piombo perchè lo scivolone sta dietro l'angolo vista la tortuosità ed a volte anche la non propria logicità delle regole. 

  • Mi piace 1
Simo dice:

In base alla mia esperienza posso solo dire che quando si tratta di ISEE è sempre meglio andare coi piedi di piombo perchè lo scivolone sta dietro l'angolo vista la tortuosità ed a volte anche la non propria logicità delle regole. 

Grazie infinite per le istruzioni ed i commenti costruttivi al fine di sciogliere la questione posta e trovare così la corretta soluzione.

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