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antop68

Inferriata su vicolo di pubblico

Salve a tutti, sono nuovo del Forum e mi scuso con i moderatori se quello che andrò a scrivere fosse poco pertinente alla sezione o al Forum in generale. Sono un informatico e mi intendo poco di queste cose, spero che qualcuno abbia voglia di rispondere a questo mio quesito.

Mia madre abita in un piccolo paese e ha la porta di ingresso della propria abitazione che si affaccia su un vicolo. Tale vicolo consente l'accesso ad altre due abitazioni. Uno degli altri due proprietari ha sollevato il problema che, spesso, cani e gatti lasciano i loro escrementi nei presso del proprio ingresso e quindi ha proposto di impiantare una inferriata con relativo cancello di ingresso al suddetto vicolo. Mia madre si è detta d'accordo solo che ha fatto presente che una tale installazione sarebbe stata troppo a ridosso di un sottoscala di sua proprietà che si trova prima del vicolo e che lei utilizza come piccolo deposito.

Ciò premesso, il suddetto proprietario ha stilato una richiesta che avrebbe inoltrato all'Ufficio Tecnico comunale, richiesta che mia madre HA (inopinatamente) SOTTOSCRITTO ed hanno installato l'inferriata. Il problema è che è troppo a ridosso dell'ingresso di mia madre tanto che IMPEDISCE, da un lato, l'accesso alla sua abitazione. E' stato chiesto, per voce del responsabile dell'Ufficio Tecnico di traslare l'inferriata qualche metro oltre l'ingresso, nella porzione di muro che non è di proprietà di mia madre, la quale, sentendosi tradita, ha deciso di non vole più concedere il muro della sua abitazione per la muratura dell'inferriata.

Mi chiedo: è comunque legale tutto ciò? Posso fare un esposto al Comune o a chi di competenza per far togliere quella inferriata che è stata installata su suolo pubblico e, onestamente, è uno scempio dal punto di vista urbanistico/abitativo?

Oltretutto, come ho letto in altri post, il problema degli escrementi dei gatti si può risolvere in tanti altri modi...

Grazie a chi avrà avuto la pazienza di leggermi e a chi vorrà rispondere.

Dal garbo del suo post non ho dubbio di ritenere che per allontanare i gatti lei intenda avvalersi di mezzi del tutto pacifici e innocui per i mici. A cominciare dall'aceto e un pizzico di pepe in loco. E' la presenza dei puntini che non capivo.

 

In merito all'inferriata, penso che la cosa migliore sia incaricare un tecnico di parte dato che fino ad ora non vi siete capiti. La spesa non dovrebbe essere enorme. Se poi non volete, cercate un dialogo sereno con l'ufficio tecnico, specificando per bene come intendevate la realizzazione dell'opera.

 

Nel caso non si ottenga nulla, potete sì fare l'esposto all'ufficio tecnico, ma specificando bene i motivi e possibilmente i riferimenti normativi cui vi richiamate. Ma se il comune ha autorizzato, il richiamo al suolo pubblico verrebbe meno.

Saluti

ciao

 

lo spostamento di qualche metro sarebbe autorizzato dal Comune. Dove è ancorata l'inferiata, il muro è di proprietà di uno dei frontisti ?

Chiedo scusa per la mia presa visione così tardiva delle risposte.

@efisio: per ciò che concerne i gatti, assolutamente si! I puntini di sospensione non lasciano intendere nulla se non "rimedi naturali" oltretutto chi scrive, in quel posto c'è nato e cresciuto, anche senza inferriate di sorta e di gatti ce n'erano!

Tornando al problema, sono giunto alla conclusione che la cosa da fare è quella di inviare al Comune una istanza di revoca dell'autorizzazione in questione, facendomi assistere da un legale. Anche perché mia madre, che aveva sottoscritto la prima istanza risulta essere proprietaria dell'immobile solo al 33%. Il restanti 2/3 sono di proprietà mio e di mia sorella, legittimi eredi. Inoltre stiamo parlando di una persona di settantasei anni, con un'istruzione limitata e, quindi, non in grado di comprendere completamente le eventuali conseguenze di quella concessione.

In termini pratici, quella inferriata costituisce un impedimento riguardo eventuali lavori di manutenzione nella porzione di muro dell'abitazione di mia madre. Tenete presente che lì si trova il contatore dell'acqua potabile e relative tubazioni, un tubo discendente per l'acqua piovana e una finestra. Se si dovessero effettuare dei lavori di manutenzione per i quali occorresse togliere l'inferriata, le spese per lo smontaggio e rimontaggio sarebbero di certo a suo (nostro) carico. Inoltre, e non da ultimo, c'è il discorso del decoro urbano. Una cancellata di quel genere, rozza e inadeguata per un borgo antico costituirebbe un precedente assai pericoloso. Immaginate se tutti coloro che hanno uno slargo, un invito ecc. decidessero di chiuderlo e, di fatto di privatizzarlo! Sarebbe la fine di quel contro storico.

Ho intenzione di formalizzare tutti questi argomenti e, ripeto, di chiedere la revoca dell'autorizzazione.

In ultimo. Tutto ciò è stato maturato perché i rapporti con questi vicini si sono del tutto deteriorati e, chi scrive, è stato fatto oggetto di ingiurie.

 

@camillo50: lo spostamento dell'inferriata farebbe si che la medesima sarebbe ancorata nel muro dei vicini. Il muro dell'abitazione di residenza di mia madre ne verrebbe escluso. Ma ripeto, sono deciso nell'intenzione di chiedere la revoca. Sarà il Comune a decidere, la devono smettere di fare come Ponzio Pilato per una manciata di consensi. Io non mi posso far complice di quello scempio e non solo perché parte in causa.

 

Vi ringrazio per la pazienza e attendo una qualche vostra impressione su quanto ho esposto.

Buongiorno.

Se l'istanza fosse stata firmata come scrivi, bè effettivamente potrebbe essere riscontrabile quanto descrivi. Anche se tua madre godesse ad esempio dell'usufrutto sulle porzioni dei comproprietari, non credo cambierebbe.

 

Tieni presente che qualora il provvedimento fosse (e ripeto fosse), stato emesso in violazione di legge di fatto è nullo e puoi opporti come semplice cittadino destinatario, senza spese di sorta. Non vedo spazi per la correzione del provvedimento in autotutela, quindi, in linea teorica, non dovrebbero esserci problemi e il comune dovrebbe disporre la demolizione.

Certo, se vuoi stare più tranquillo, rivolgiti al legale.

 

Da quello che scrivi mi spiace non capire se ci possa essere una soluzione che salvi lo scopo dell'opera e la fruizione del proprio immobile. Evidentemente no, sennò l'avresti scritto. D'altra parte, senza presa visione dello stato dei luoghi è difficile aiutarti.

 

Ma se la soluzione esistesse, solo che adesso dite "Non ne voglio più sapere nulla", forse il compromesso, magari a mente fredda e con un pò di calma si può trovare. In caso le ingiurie dovessero continuare, forse è il caso di valutare la presentazione di un esposto ai CC al fine di porvi un freno.

 

Non litigate, a Sant'Oreste a me pare impossibile!

 

Saluti.

Un grazie per la completezza e competenza.

Avevo risposto in mattinata ma per un banale problema di connessione, non è stato effettuato l'invio del post.

Esprimo, in estrema sintesi, il mio pensiero.

Prima di tutto una battuta: tutto il mondo è paese e tutto il paese è mondo e si litiga ovunque quando si ha a che fare con persone arroganti.

Per ciò che concerne l'usufrutto, che se fosse in essere (non ne sono sicuro nemmeno io), lo sarebbe solo per legge poichè non è stato mai costituito in altri modi, non credo che sia sufficiente all'usufruttuario per sottoscrivere in completa autonomia un lavoro di quel genere - di fatto viene ancorata una inferriata su un muro portante.

Oggi ho fatto delle fotografie e mi sono accorto che l'inferriata è stata, oltretutto, murata in prossimità (questione di cm) del tubo di ingresso del gas e del contatore del medesimo. Talmente vicino che rende quasi impossibile aprire lo sportello ed accedere al contatore!

Ribadisco, poi, il concetto del decoro urbano. In questo modo l'amministrazione creerebbe un precedente molto pericoloso e se ne deve assumere tutte le responsabilità o, in alternativa, rimuovere il tutto.

Alternative valide, da parte mia, non ne vedo.

Ma poi, dico io, è mai possibile risolvere il problema di uno a discapito di tutti?

Saluti.

Ripeto: hai buono spirito d'osservazione e mi sembra di magagne ce ne siano.

Parlane serenamente con l'ufficio tecnico e se occorre con chi è sopra di loro, per cercare una soluzione.

 

In difetto, non ti resterebbe che la carta scritta.

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