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hannibal1994

Impianto Citofono e Messa a terra

Salve a tutti, è il mio primo messaggio in questo forum e spero di non sbagliare sezione.

 

Vorrei porre alla vostra attenzione e chiedervi aiuto e parere riguardo alcune situazioni.

 

Lo scorso anno ho ricevuto da mio padre, sotto forma di donazione un appartamento in un edificio antico di due piani avente tre unità abitative: il mio appartamento, un'altro di mio padre (entrambi al primo piano) e quello al secondo piano, di un'altra persona, proprietaria anche di locali seminterrati e a piano terra all'interno dell'immobile. L'immobile non è mai stato gestito da amministrazioni condominiali.

 

Il mio appartamento e quello di mio padre, negli ultimi 10 anni sono rimasti inutilizzati, e cinque anni fa, quando il proprietario del secondo piano è subentrato alla vecchia proprietà ha eseguito, arbitrariamente e a sue spese, dei lavori di ristrutturazione anche nelle aree comuni, come il rifacimento dell'impianto del citofono, lo smantellamento e il rifacimento della scalinata che dal primo piano va al secondo, dove abita. In oltre, ha posizionato un cancello sulle scale, rendendo di suo unico accesso il tratto che dal primo piano sale al secondo piano. Preciso che il vecchio impianto citofono era funzionante e la scalinata in pietra perfettamente agibile.

All'epoca di questi lavori, essendo occupato in altro e per quieto vivere, mio padre, proprietario delle unità al primo piano ha lasciato fare.

 

Dopo aver ricevuto un appartamento da mio padre ho predisposto e avviato importanti lavori di restauro. Mi si sono presentati però alcuni problemi. In primo luogo, dopo aver completato l'impianto elettrico e non avendo possibilità di messa a terra, i locali a primo piano e nel seminterrato sono di proprietà del coinquilino del secondo piano, ho chiesto a quest'ultimo la possibilità di usufruire della sua messa a terra, considerandola condominiale.

Il coinquilino del secondo piano, ha però avanzato delle richieste economiche molto onerose a titolo di "contributo" sia per lasciarmi usare la messa a terra presente, sia per poter utilizzare il citofono (sostituito a quello funzionante e già esistente da lui quando io non ero ancora proprietario del mio appartamento), sia per agganciarmi all'antenna presente sul tetto che lui ha sostituito alla precedente sempre quando ha ristrutturato 5 anni fa.

Queste richieste mi hanno spiazzato, dato che credevo che impianto del citofono e citofono stesso fossero beni comuni e non suoi personali, nonostante li abbia rinnovati 5 anni fa. In oltre, non cedendo alla sua esagerata richiesta economica, non potrei provvedere alla messa a terra, e nemmeno al collegamento tv.

 

Cortesemente, vorrei chiedere a chi di competenza o con esperienza al riguardo, come dovrei comportarmi per la questione citofono e messa a terra.

In oltre, vorrei sapere se il coinquilino può continuare a tenere il cancello sulle scale, che per ragionamento logico non sono di sua proprietà, ma aree comuni fino all'ingresso della sua abitazione.

 

Oltre ciò, sul portone di ingresso e all'esterno dell'edificio non ci sono cassette postali, ed essendo io fuori tutta la giornata, non vorrei perdermi la posta, ma nello stesso tempo non saprei, a norma di legge, quale debba essere la soluzione.

Lo stesso per le pulizie del portone e della scale in comune, che ad oggi non sono definite. Mi piacerebbe sapere come comportarmi e chiarire a norma di legge anche questo punto.

 

Grazie anticipate!

 

Andrea

buondì.

la prima cosa da fare è leggere i rogiti (o risalire ad un regolamento predisposto dal costruttore ...) per capire la descrizione del fabbricato con la descrizione delle parti comuni, delle parti comuni ad uso esclusivo e delle parti di proprietà esclusiva.

così stabilirai dei punti fermi (spero) sulle scale, sull'impianto televisivo, sull'impianto citofonico.

se sono definiti come parti comuni, il signore non avrebbe potuto intervenire senza il consenso di tutti e se lo ha fatto, non ha diritto a nessun rimborso e nessuna pretesa.

per le cassette postali, essendo queste private, e potendo tu utilizzare le parti comuni come la facciata, puoi applicare una tua cassetta postale senza autorizzazioni (che rispetti però il decoro e l'estatica del fabbricato).

Gentile Sergio,

Grazie mille per la solerte risposta. Purtroppo l'edificio é stato costruito nel 1600 circa e rimaneggiato nei secoli, quindi credo che non esistano rogiti o regolamenti del costruttore. Come ci si regola in questi casi?

l'atto di compravendita di tuo padre che dice ?

l'atto di donazione cosa riporta ?

posso capire che non ci sia un regolamento, ma la "carta" che dimostra cosa è di vostra proprietà deve esserci.

sarà pur accatastata, ci pagherete le imposte, quali sono le coordinate catastali (foglio, mappa, sub) ...

vai eventualmente ai pubblici registri immobiliari e chiedi di avere estrazione storica di tutti i rigiti dei proprietari che si sono succeduti (non so bene come si chiami in termine tecnico).

Io Andrei all'archivio Notarile con il rogito e chiederei all impiegata di recuperare quello che serve.

L onere per la ricerca e' 18 euro. Ogni pagina richiesta in copia Costa circa 8 euro.

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