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sociocoop

Gestione di un condominio di una palazzina con 2 cooperative

Dove vivo c'è una strana situazione, dato che abbiamo 2 coop che si dividono il comparto abitativo:

- la coop "S" detiene 30 appartamenti

- la coop "M" i restanti 13

Ora la coop S ha piu' di 6 rogiti effettuati e intende costituire il condominio che sarà gestito da un amministratore

La sua intenzione è di costituire il condominio per quelli che hanno rogitato (alla fine saranno una decina) e gestire quelli che non intendono rogitare (per vari problemi sull'atto di rogito e su prezzo max di cessione) sostituendosi all'amministratore di condominio.

La coop M gestirà a sua volta la propria quota parte di condomini.

 

Vi sembra normale questa situazione?

Hanno staccato la luce delle scale perche' a seguito di una richiesta di 1000 euro senza giustificativi alcuni si sono rifiutati di pagare. Come possiamo tutelarci noi che non vogliamo rogitare?

 

Grazie a tutti

Detta palazzina era gia' un condominio in quanto c' erano due distinti proprietari ( Coop s e Coop m ) adesso con i sei rogito si sono solo incrementato il numero dei condomini che sale a 8 .

Ok scusa l'ignoranza ma sono qui x quello...Quindi ora la cooperativa puo' decidere di far gestire il condominio a un qualsiasi amministratore approvato dai rogitati senza consultare gli altri assegnatari degli alloggi non rogitati?

La cooperativa detiene 7 invenduti, ogni alloggio è un voto nell'elezione dell'amministratore?

 

Grazie

La Coop da sola non decide nulla , e' l ' assemblea dei condomini che delibera sulle questioni condominiali . La Coop ha un solo voto che rappresenta 1 come condomino e la somma dei millesimi dei suoi 7 appartamenti come valore .

La Coop da sola non decide nulla , e' l ' assemblea dei condomini che delibera sulle questioni condominiali . La Coop ha un solo voto che rappresenta 1 come condomino e la somma dei millesimi dei suoi 7 appartamenti come valore .

Quindi se, noi soci assegnatari che non hanno ancora rogitato, volessimo nominare un amministratore di condominio dovremmo convocare un'assemblea mandando raccomandata alla coop, è corretto?

No "Sociocoop", i soci che non hanno effettuato il rogito non sono a tutti gli effetti titolari dell'alloggio. In questo caso, come correttamente argomentato da Peppe64 se si volesse costituire un condominio esso sarebbe composto dai soci che hanno effettuato il rogito e le cooperative che sono ufficialmente proprietarie degli alloggi (in attesa di trasferire la proprietà ai soci). Chi ha potere di nominare l'amministratore di condominio è l'assemblea dei soci del condominio (non cooperativa) che nel vostro caso è attualmente composta da 6 inquilini che hanno effettuato il rogito, più la coop S e più la coop M, quindi sono 8 teste.

Chi non ha effettuato il rogito non è proprietario dell'alloggio e quindi ha lo stesso potere di un una persona in affitto, ovvero non può votare in qualsiasi decisione il condominio voglia prendere.

Per la suddivisione delle spese della luce delle scale ogni testa deve partecipare in base ai millesimi della propria proprietà opportunamente approvate in assemblea di condominio, che voi non avete ancora fatto, quindi sarebbe opportuno utilizzare la tabella dei millesimi che la vostra cooperativa ha calcolato per suddividere il costo di ogni singolo alloggio.

Quel che vuole fare la vostra coop è corretto ed è l'unica soluzione possibile. I 6 inquilini più il presidente della S e della M nomineranno l'amministratore il quale calcolerà le spese in base ai millesimi di ogni testa. Di seguito ogni presidente suddividerà la quota spettante alla sua cooperativa in base alla somma dei millesimi di ogni unità immobiliare ancora di sua proprietà. Siccome le unità immobiliari sono invendute è costretto a suddividere il mancante ai soci per la parità di bilancio.

In questo caso chi non vuole fare il rogito, come unico strumento di tutela ha le dimissioni da socio e la rinuncia dell'alloggio assegnato per ricevere indietro i soldi dopo che si è trovato un sostituto, purtroppo non è come acquistare nel privato dove il prezzo è fissato.

  • Confuso 1

Quindi, di fronte a possibili richieste di spese condominiali senza giustificativi saremo costretti a sborsare senza alcuna tutela?

Il rogito non lo vogliamo fare perche' i prezzi max di cessione del Comune sono di molto inferiori al prezzo che la coop pretende x rogitare e perche' il rogito ha delle clausole inaccettabili che esonerano la coop da qualsiasi responsabilità. In poche parole: ti stiamo fregando e con la tua firma dichiari di essere consenziente.

Per esperienza ti posso dire che le cose non sempre sono come appaiono. La coop per statuto non può lucrare, quindi il prezzo maggiorato potrebbe derivare da altre spese che essa deve sostenere per effettuare il rogito. Lei fa parte della coop, e ha molti mezzi tutelativi per ottenere spiegazioni. Se ci dovessero essere dei problemi negli anni sappia che non avrà comunque nessuno su chi rivalersi perchè la coop quando conclude i rogiti viene liquidata perchè non ha più ragione sociale.... In realtà ci si può rivalere su chi ha veramente colpe come il costruttore.

Per ottenere spiegazioni e magari per deliberare sulla scelta dell'amministratore di condominio dovrebbe convocare lei stesso in qualità di socio un assemblea dei soci. Per farlo dovrebbe avere l'appoggio di 1/10 dei soci e mandare una raccomandata all'attenzione del CDA della sua cooperativa indicando il luogo, la data e l'ora della prima e della seconda convocazione e l'ordine del giorno. Il vostro CDA sarà costretto a rispondervi. Facendo così mettete "legalmente" il consiglio di amministratore a seguire le linee guida dell'assemblea. Attenzione però, che la scelta dell'amministratore di condominio è una scelta che spetta al CDA e non all'assemblea, ma potrebbero comunque ascoltare il vostro parere, ciò non toglie che avrete modo di parlare delle cose più importanti, ovvero la trasparenza sui pagamenti, che a mio modo di vedere è venuta a mancare.

Il CDA per suddividere le spese è costretto ad utilizzare una tabella dei millesimi opportunamente approvata dall'assemblea e quindi anche da lei.

Per velocizzare il tutto sarebbe opportuno evitare il tutto, prendere il telefono, chiamare il presidente e chiedere un incontro per verificare lei stesso le varie voci che compongono il prezzo della cessione, siete un gruppo di persone che ha costruito un palazzo, la coop non è un'impresa che le ha venduto un alloggio per lucrarci.

Tornando dalle ferie e sull'argomento...La coop ha creato il condominio nominando l'amministratore. A noi che non abbiamo rogitato non è stata inviata alcuna comunicazione riguardo l'elezione. Non credo ce ne fosse stato bisogno di avvertire noi ma l'altra cooperativa (coop M) doveva essere avvisata. Loro si giustificano dicendo che hanno telefonato ma non avendo ricevuto risposta hanno provveduto a eleggere l'amministratore. E' corretto questo modo di agire? Ora sembra che i soci della Coop M (quelli non interpellati) debbano nominare un altro amministratore. Si può fare tutto cio'?

La cooperativa S non può di sua iniziativa nominare l'amministratore senza interpellare con le giuste modalità tutte le teste che hanno diritto a dire la loro. La telefonata non basta, serve una lettera di convocazione con ricevuta di ritorno che indichi l'ora dell'incontro, il luogo e l'ordine del giorno.

Mi pare di capire che il condominio appena costituito è formato dagli appartamenti dei soci proprietari, da quelli in attesa di rogito della coop S e da quelli da rogitare della coop M, quindi doveva essere fatta un'assemblea vera e propria per la nomina dell'amministratore a cui dovevano essere invitati con le modalità riportate sopra tutte le teste, quindi tutti i proprietari di una quota millesimale del condominio. Se il presidente della coop M non ha ricevuto alcun avviso ufficiale può annullare la decisione presa dall'assemblea, ma ne vale la pena? Se la coop M decide di proseguire si annulla la nomina, ma alla successiva si ritrova lo stesso amministratore eletto precedentemente, perchè non ha ne le teste, ne i millesimi per contrastare la decisione presa dai 6 soci proprietari e la coop S che detiene una percentuale alta dell'immobile...

I soci della coop M non possono eleggere un altro amministratore, perchè fanno parte del condominio e condividono con i soci della coop S e proprietari le stesse parti comuni e macchine, ma qualora voi soci vi decidiate a diventare effettivamente proprietari potrete revocarlo e nominarne un altro.

Non devi più ragionare a cooperative, ma a condominio.

La cooperativa S non può di sua iniziativa nominare l'amministratore senza interpellare con le giuste modalità tutte le teste che hanno diritto a dire la loro. La telefonata non basta, serve una lettera di convocazione con ricevuta di ritorno che indichi l'ora dell'incontro, il luogo e l'ordine del giorno.

Mi pare di capire che il condominio appena costituito è formato dagli appartamenti dei soci proprietari, da quelli in attesa di rogito della coop S e da quelli da rogitare della coop M, quindi doveva essere fatta un'assemblea vera e propria per la nomina dell'amministratore a cui dovevano essere invitati con le modalità riportate sopra tutte le teste, quindi tutti i proprietari di una quota millesimale del condominio. Se il presidente della coop M non ha ricevuto alcun avviso ufficiale può annullare la decisione presa dall'assemblea, ma ne vale la pena? Se la coop M decide di proseguire si annulla la nomina, ma alla successiva si ritrova lo stesso amministratore eletto precedentemente, perchè non ha ne le teste, ne i millesimi per contrastare la decisione presa dai 6 soci proprietari e la coop S che detiene una percentuale alta dell'immobile...

I soci della coop M non possono eleggere un altro amministratore, perchè fanno parte del condominio e condividono con i soci della coop S e proprietari le stesse parti comuni e macchine, ma qualora voi soci vi decidiate a diventare effettivamente proprietari potrete revocarlo e nominarne un altro.

Non devi più ragionare a cooperative, ma a condominio.

C'è da dire che quando hanno nominato l'amministratore la cooperativa M non aveva nessun socio ad aver rogitato, mentre ora ne ha circa 12 + un invenduto che corrisponde comunque ad un voto (in quanto il voto è assegnato alla stessa coop M). Quindi nel frattempo la situazione è mutata e la mossa della coop S voleva scongiurare proprio l'ipotesi di trovarsi in minoranza. Cosa questa che nel frattempo è avvenuta, in quanto la coop S ha alcuni soci che hanno rogitato (circa 7) ma è comunque in minoranza, anche se i millesimi sono a favore della Coop S in quanto l'edificio come suddetto è composto da 30 appartamenti appartenenti alla coop S e 13 alla coop M. Calcolando i rogiti scendiamo a 23 appartamenti x la S e 1 app. x la M + 1 app per ogni condomino che ha rogitato che sono in totale 20. Quali potrebbero essere gli scenari?

i proprietari che rogitano non c'entrano piu' con le cooperative ovvero essi stessi diventano condomini e voteranno nel loro interesse e non nell'interesse della ex coop di cui facevano parte . quindi di volta in volta a seconda dei casi e dell'interesse dei condomini si formeranno maggioranze o minoranza diverse . ovvero non esiste la coop S contro la coop M .

 

- - - Aggiornato - - -

 

i millesimi delle coop sono solo quelli degli appartamenti invenduti ovvero quelli che restano di prorieta' delle coop . i proprietari che hanno rogitato (sia che erano coop S oppure coop M) d'0ra in poi rappresentano solo se stessi (sia come testa sia come millesimi).

prima erano due condomini (coop M coop S ) adesso sono 22 condomini (le due coop piu' i rogitanti )

i proprietari che rogitano non c'entrano piu' con le cooperative ovvero essi stessi diventano condomini e voteranno nel loro interesse e non nell'interesse della ex coop di cui facevano parte . quindi di volta in volta a seconda dei casi e dell'interesse dei condomini si formeranno maggioranze o minoranza diverse . ovvero non esiste la coop S contro la coop M .

 

- - - Aggiornato - - -

 

i millesimi delle coop sono solo quelli degli appartamenti invenduti ovvero quelli che restano di prorieta' delle coop . i proprietari che hanno rogitato (sia che erano coop S oppure coop M) d'0ra in poi rappresentano solo se stessi (sia come testa sia come millesimi).

E' vero Peppe che non dovrebbe esistere + coop S contro coop M ma de facto non è così perchè le istanze x annullare la nomina dell'amministratore dovranno essere portate avanti dalla coop M, in quanto i nuovi rogitati non lo erano all'epoca della nomina.

Ormai nel condominio esistono 3 correnti e ognuna di queste esprime un pensiero unico:

- i rogitati della coop S

- i rogitati della coop M

- i non rogitati della coop S che si dovranno adeguare

Bella situazione!!!

adesso ci sono solo "condomini".(punto). Quindi esistono solo maggioranze o minoranze dei condomini .

Se è così quello che ti ho detto riguardo la possibilità di avere lo stesso amministratore nominato una seconda volta non esiste. Con tutte queste teste ci sono i presupposti per scegliere un amministratore in maniera più equa. La forma con la quale si è svolta l'assemblea non è corretta e basta una sola testa che non ha ricevuto l'invito formale a partecipare per annullare la delibera.

Ma il discorso sul "ne vale la pena?" è sempre li... Va bene che la forma non è corretta, va bene che ci sono problemi di varia natura, ma siamo sicuri che la scelta dell'amministratore attuale vada contro gli interessi degli inquilini del condominio? Le ripeto: lei essendo socio della cooperativa S può richiedere i verbali ed eventuali preventivi che hanno determinato tale scelta e fare la sua valutazione personale.

Già dalla prossima assemblea condominiale avrete una situazione differente, che andrà sempre in meglio man mano che le teste aumenteranno. Il futuro vi impone di rogitare e quando ci saranno tante teste quanti appartamenti potete decidere se tenere quello attuale o nominarne un altro. Attualmente è una situazione anomala, ma assolutamente provvisoria.

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