#1 Inviato 8 Luglio, 2015 In primo luogo un saluto a tutti da un neo-iscritto! Sono qui a "tediarvi" con un argomento suppongo trito e ritrito ma proprio perchè molto sensibile, ovvero il voler installare un impianto FotoVoltaico sul tetto condominiale. Cercherò di essere schematico per avviare una discussione ordinata nella speranza di trovare risposte ai miei dubbi. Nella fattispecie andrò a scrivervi sui QUATTRO punti chiave a mio parere dell'argomento che mi riguarda: 1 - Uso del Tetto 2 - Linea Vita 3 - Assemblea Condominiale 4 - Accessi e transito dei Cavi 1) USO DEL TETTO: Il condominio è di 10 unità immobiliari su 3 piani, recentemente diventato 9 in quanto una famiglia ha fuso due appartamenti. Leggendo in rete mi è sembrato di capire che il tetto è suddiviso "equamente" tra tutte le famiglie condominiali indipendentemente dai millesimi (quindi la famiglia che ha raddoppiato ha "perso" un po di tetto suppongo) ed è un classico tetto a 4 falde seppur con qualche irregolarità, insenatura etc etc. I pannelli fotovoltaici vengono di solito installati nella falda sud, anche se la loro resa è ancora considerabile "decente" se installati ad Est o ad Ovest (parlo per sentito dire, sia chiaro) mentre diventa ridicola a nord -anche se un conoscente mi avrebbe detto di averli messi nella falda a nord ma con un supporto inverso che li orienta a sud, non chiedetemi cosa vuol dire- Fatto salvo il concetto che il tetto va usato in modo che l'uso dell'uno non comprometta l'uso ANCHE FUTURO degli altri, quanto "tetto" si può considerare VALIDO in termini fotovoltaici? Solo la falda Sud? Anche quelle Est ed Ovest? Anche quella Nord? (magari a Nord un condomino potrebbe decidere di installare un modulo Eoilco, estremizzando). Facendo l'Avvocato del Diavolo potrei dire che la parte più a Ovest della falda Sud è diversa dalla Parte Est della falda sud per possibili ombre etc etc. Se consideriamo solo la falda a Sud dubito che ci stiano fisicamente 9 impianti fotovoltaici, se consideriamo anche le falde laterali allora penso sia fattibile, facendo i conti della serva. 2) LINEA VITA: Premetto che ad oggi il condominio NON ha il Linea Vita. Ho parlato con installatori di pannelli, da Enel Green Power ed altri "locali", che mi dicono di installare oltre all'impianto anche il Linea Vita, obbligatorio in Emilia Romagna, compreso nel prezzo ma ovviamente solo nella parte inerente l'area dell'impianto FV. In questo caso il Linea Vita diventa di proprietà del Condominio? C'è da fare una sorta di "cessione di proprietà" tra me ed il Condominio? Chi paga le spese di manutenzione del Linea Vita? (credo sia soggetto ad una revisione annuale) 3) ASSEMBLEA CONDOMINIALE: Ho letto tutto ed il contrario di tutto in rete. Di base nel mio condominio c'è il quieto vivere, pertanto volevo fare la procedura perfetta per mantenerlo e non avere problemi adesso ed in futuro. In primo luogo, l'assemblea DEVE autorizzarmi a montare l'impianto? Ho letto in giro che l'assemblea condominiale NON può vietarlo. In secondo luogo, se io chiedo all'assemblea l'autorizzazione ad installare un impianto da 3 o 4 kw in posizione perfetta ovvero solo falda sud e magari eccedendo la quota di 1/9 di tetto che mi spetta, e l'assemblea mi autorizza per iscritto a verbale o con documento a parte), c'è una qualche sorta di rischio futuro di : * Ripensamento - un condòmino tra due anni mette su un impianto di fianco al mio, poi un altro condomino, e quello ancora dopo vorrebbe ma la falda sud è finita e lui si lamenta? * Fastidio - un condòmino vende a un terzo che si lamenta che i parametri accademici di 1/9 ed anche 1/9 della "superficie valida per il FV" (vedi punto 1) non è stata rispettata? Ultimo ma non ultimo: la mia richiesta deve essere preannunciata affinchè l'amministratore possa comunicarla come facente parte dell'ordine del giorno nelle lettere di convocazione o posso portarla direttamente all'assemblea? L'autorizzazione dell'assemblea a quanto ammonta? Le ns assemblee sono ovviamente sempre in 2nda convocazione e non sempre si raggiunge il 50%+1 dei millesimi. 4) ACCESSI E TRANSITO DEI CAVI: Nello scenario in cui tutto vada bene e si riesca a mettere su 'sto benedetto impianto, dovrà essere collegato tramite cavi ai contatori elettrici. Che NON sono vicini al tetto. Esiste qualche normativa che VIETA l'utilizzo della tromba dell'ascensore per la discesa verticale dei cavi elettrici di un impianto FV sul tetto? (la ditta installatrice dell'ascensore mi ha già detto che il posto c'è e non danno fastidio alla cabina, passerebbero in un pannello laterale) Grazie a tutti coloro che si prenderanno la briga di leggere e magari rispondere! Carlo M.
#2 Inviato 12 Luglio, 2015 UP! Nessuno può aiutarmi? Capisco che la tematica sia pesante ma brancolo nel buio
#3 Inviato 12 Luglio, 2015 ciao quando fai dei post chilometrici e pieni di domande, dovendo dare risposte articolate e sulla base di quello che si riesce a capire da quanto tu esponi in modo più o meno semplice, la mia tendenza è a non rispondere, sperando lo faccia qualcun altro, per cui ti consiglio domande brevi e concise, se vuoi risposte. Passano ora alle tue : 1) il tetto è condominiale e la sua manutenzione è in base alle tabelle millesimali e quindi le fusioni o divisioni che non modificano le tabelle millesimali non hanno nemmeno nessuna influenza sull'uso e manutenzione dello stesso. Se si dovesse ripartire l'uso di tale spazio ai fini fotovoltaici, non sarebbe la superfice a stabilire il quantum, ma la resa in base all'orientamento. Lascia perdere la soluzione a nord con supporti per l'orientamento, antiestetica, costosa e .... sconsigliabile. 2) non conosco le norme della tua regione in merito alla obbligatorietà della linea vita o soluzioni alternative 3) l'assemblea e sovrana e se ti autorizza nel rispetto delle norme e diritti di tutti, non ci sono problemi. Si devi chiedere che l'argomento sia posto all'ordine del giorno, ma se poi non ci sono i numeri per autorizzarti, non hai che la scelta di riprovare sensibilizzando. 3) non mi risulta
#4 Inviato 12 Luglio, 2015 Il "fotovoltaico" non è argomento trito e ritrito, anzi per quanto non letto negli ultimi anni è un argomento per lo meno evitato o solo accennato, e a mio parere una installazione privata su tetto comune è una impresa molto ardua da compiersi senza incappare in errori e con alte probabilità che diventi fonte di screzi futuri. Perché non affrontate una più logica ed unica posa come Condominio ? Tante complicanze, incomprensioni, difficoltà sarebbero già risolte. Comunque, auguri ! 1) Questo sarà il motivo di screzi futuri. Solo la falda rivolta sud è realmente conveniente economicamente e realmente sfruttabile per un ventennio, tenendo ben a mente che l'ultimo quinquennio potrebbe produrre rese non superiori al 5%... 2) Il posizionamento delle linee vita in Emilia Romagna sono obbligatorie per le nuove costruzioni , mentre per quelle preesistenti si deve provvedere in occasione di rilevanti interventi al tetto o risanamenti conservativi dei singoli fabbricati. In breve, per il tuo caso le linee vita sono obbligatorie. L'installazione delle linee vita non è un'opera fine a se stessa. Contestualmente alla posa, ti verrà proposto un contratto di verifica e manutenzione annua... 3) L'assemblea non può impedirti il posizionamento di pannelli fotovoltaici, ma non può in alcun modo autorizzarti all'uso di superfici superiori a quanto ti spetterebbe teoricamente, altrimenti verrebbe meno il pari uso che deve esser garantito anche agli altri condòmini. Poi, come già detto da chi mi ha preceduto, il discorso è ben più complicato e va esaminato nella singola realtà, tenendo conto della resa complessiva teorica realizzabile e disponibile per tutti i condòmini (quindi totale pannelli e su quante falde). Qui prima di agire servirebbe almeno un progetto di massima per comprendere quanti metri quadri siano veramente utili ed occupabili, e quale sia la resa teorica se tutti i metri quadri fossero occupati. Solo con questi dati si potrà comprendere la dimensione fisica del fotovoltaico che nello specifico tu potrai installare e conseguentemente l'entità della potenza assicurata dal tuo impianto. 4) Questa è l'ulteriore complicazione che ai più risulta oscura, complicazione che a mio avviso rende praticamente difficilissima l'installazione di un fotovoltaico privato in ambito condominiale. Non è solo questione di cavi e dove farli passare (si dovranno realizzare comunque canaline ad hoc!) ma si dovranno installare irrinunciabili apparecchiature accessorie (quadro elettrico, inverter e contatore elettrico) presumibilmente nel sottotetto. Apparecchiature da raccordare al tuo contatore tradizionale... Altro problema che non hai considerato: la necessità di chiedere l'uso del sottotetto (o altro luogo idoneo condominiale) per l'ubicazione delle apparecchiature accessorie del tuo impianto fotovoltaico. Ed allora, questo uso sarà gratuito o a pagamento? Io non sono l'assemblea e non lo posso sapere; non posso neppure sapere se tale uso ti sarà mai concesso... perché questo te lo potrebbero rifiutare. A completamento, mi sembra che tu non sia al corrente che, al momento attuale, non potrai attingere direttamente alla corrente prodotta dal tuo fotovoltaico, bensì la dovrai obbligatoriamente cedere al tuo fornitore di corrente elettrica secondo tariffe predeterminate dal GRTN. Quindi, per la tua u.i., continuerai ad attingere e pagare corrente dal contatore tradizionale, e a posteriori per lo stesso periodo ti sarà accreditato il corrispettivo per la corrente prodotta dal tuo fotovoltaico e consegnata al tuo fornitore.
#5 Inviato 12 Luglio, 2015 Dimenticavo un particolare non di secondaria importanza: quando nevica chi sale sul tetto a liberare i pannelli ? Perché io ho già visto più volte il titolare dell'azienda presso cui lavoro salire sul tetto dell'azienda stessa per liberare i pannelli dalla neve, con particolare celerità specie con nevicate abbondanti. Anche questa operazione in ambito condominiale è più complicata che in ambito privato.
#6 Inviato 16 Luglio, 2015 Salve, rispondo (se riesco) solo all'ultimo post... Credo che liberare i pannelli fotovoltaici dalla neve sia solo una perdita di tempo e di soldi.. Sicuro che il titolare non sia salito sul tetto non tanto per liberare i pannelli dalla neve ma per alleggerire il tetto dal peso della neve ? Nelle località di montagna mi è capitato spesso di vedere questa operazione eseguita proprio per alleggerire il tetto... In molti capannoni industriali dove sono stati realizzati grossi impianti FV, gli ingegneri hanno fatto calcoli di portata dei coperti....il peso della struttura per la produzione solare di energia elettrica grava ovviamente sul tetto e quindi abbassa la quantità di neve che può essere tollerata. Comunque in ognio caso l'operazione deve essere fatta in totale sicurezza. Poi bisogna vedere se è economicamente vantaggiosa. Poichè un impianto di produzione di energia a pannelli fornisce anche dati piuttosto precisi e completi, si può valutare se la "perdita" di produzione dovuta alla neve (tenendo conto che ne periodo invernale sono molto ridotte le ore di sole) è superiore alla spesa per liberare i pannelli dalla neve... Chi sale sul tetto ? O si stipula un regolare contratto di manutenzione con una impresa (facendo sempre attenzione alla sicurezza...) che interverrà su chiamata o in automatico dopo ciascuna nevicata, oppure uno dei condomini, che ovviamente dovrà essere imbracato e aver fatto un corso di formazione per i lavori in quota...(e che potrebbe anche chiedere un compenso ma dietro presentazione di regolare fattura..)
#7 Inviato 16 Luglio, 2015 Sicuro che il titolare non sia salito sul tetto non tanto per liberare i pannelli dalla neve ma per alleggerire il tetto dal peso della neve ? E' quasi certo che il motivo sia proprio questo. Sicuramente non è per favorire la produzione di corrente elettrica: in inverno con cielo coperto o pannelli coperti da neve, la produzione di corrente è veramente ridotta al lumicino se non nulla. Lo so perché dalla mia posizione di lavoro vedo il quasi nullo lampeggiare del led del contatore che misura la corrente prodotta.
#8 Inviato 20 Luglio, 2015 Ringrazio tutti dei recenti interventi. Vi aggiorno sull'attuale situazione: 1) dato che è virtualmente impossibile capire come suddividere il tetto tramite la possibile potenza degli impianti (dato che esistono pannelli da 250W, da 300W,...) e che comunque sarebbe una matassa difficile da sbrogliare; dato che ho la presunzione di sapere che a svariati condómini la questione dei pannelli non interesserà mai, né a livello privato che a livello condominiale; Parlando con un'amica Amministratrice Condominiale (non del mio) siamo giunti alla conclusione che la miglior opzione sia quella di far firmare alla totalità dei Condómini una liberatoria dove mi autorizzano a: mettere l'impianto, di tot metri quadri (credo 20mq per 3Kw), in posizione Sud; a mettere l'inverter nel sottotetto ed il contatore extra nel corridoio condominiale in cui ci sono gli altri. Gli stessi condómini si dichiarano consapevoli che non è garantito a tutti in futuro la possibilità di poter installare impianti di pari potenza (o di installarli del tutto!) e che se venderanno l'appartamento dovranno indicare a rogito la presenza di questa "servitù" sul tetto. Niente va fatto riguardo cavi e canaline oltre al sottotetto in quanto scenderei da una mia canna fumaria che non uso e raggiungerei la zona contatori direttamente dal quadro elettrico del mio appartamento (l'elettricista mi dice sia fattibile). SE e dico SE i condomini all'unanimità mi autorizzano la questione è risolta. 2) linea vita: mi sfuggono due cose - in QUESTO specifico caso va installata per TUTTO il tetto o solo per la "tratta" necessaria uscita del tetto fino all'impianto ? - se la pago io, è "mia"? Mi spiego non avrei problemi a pagarla io, ed a accollarmi la manutenzione ma vorrei che quanto viene installato fosse "del condominio" affinché venisse usata anche dall'antennista, lattoniere, etc. Ovvio che questa mia soluzione sarebbe percorribile se devo pagare la tratta uscita-impianto, se devo pagare tutto il tetto rischia di essere un esborso enorme. 3) come detto prima, se l'unanimità dei condomini (e non di un assemblea valida, ma proprio tutti tutti i condomini) mi danno il nulla osta ad installare un impianto anche in "violazione" delle dimensioni massime che in teoria potrei avere, e ne sono consci ora e per il futuro, il problema non si pone, esatto? Ribadisco che ho la presunzione di pensare che a diversi condomini del FV non importerà mai nulla e quindi non gli sarà "disturbo" farmi "strabordare". 4) come detto prima coi cavi vengo giù in una mia canna fumaria e non necessito di fare canaline nei corridoi etc etc. Per il resto sarà scritto nella liberatoria. Infine chiedo lumi ad Albano59 riguardo la questione dell'elettricità: Mi è chiaro che non sono "off-grid" quindi in caso di BlackOut salta tutto; mi è chiaro che se ho una utenza da 3Kw ed un impianto da 3Kw NON ho 6Kw a disposizione; ad oggi ero "sicuro" che: * produco 2Kwh e consumo 2Kwh: niente sarà dovuto al gestore. * produco 2Kwh e consumo 1Kwh: Il gestore mi paga 1Kwh a circa 0.09€ * produco 2Kwh e consumo 3Kwh: Pagherò al gestore 1Kwh come da contratto, accise e tasse comprese. Ho sbagliato qualcosa? Ringrazio tutti gli interventi -soprattutto Albano59-
#9 Inviato 20 Luglio, 2015 Leggi anche questo articolo http://www.affarimiei.biz/2015/03/conviene-il-fotovoltaico-detrazione-incentivi.html
#10 Inviato 20 Luglio, 2015 1) Se ottieni la liberatoria da tutti nessuno escluso (unanimità 1000/1000), registrala presso AdE in modo che detta liberatoria diventi opponibile anche ai terzi: solo così nessuno degli attuali condòmini si dimenticherà di inserire la servitù nell'eventuale suo rogito di compravendita. 2) La linea vita se installata solo al servizio dei tuoi pannelli, onestamente sembra una cavolata. Perché diventerà a tuo uso esclusivo, e perché non sarà utile per altri interventi. Ma se il Condominio non delibererà la realizzazione delle linee vita per l'intero tetto, dovrai fare di necessità virtù: linee vite solo per i tuoi pannelli con costi manutenzione ed uso esclusivamente tuoi. Se metti i pannelli non puoi non mettere le linee vita al servizio dei pannelli. 3) Il problema non è rappresentato dai condòmini attuali: il loro orientamento lo conosci molto bene. I problemi potranno insorgere con nuovi condòmini, quelli che si avvicenderanno agli attuali, per l'appunto " i terzi" di cui al punto 1) 4) Per le calate dei cavi eletterici mi sembra che disponi di un elettricita che non avrà difficoltà alcuna a rilasciarti l'idonea certificazione di conformità, quindi se già ok ! Invece, per quanto riguarda le tariffe della corrente elettrica, prima di procedere con la realizzazione dell'impianto, ti invito a chiedere lumi e tariffe a chi ti ha presentato il preventivo. Il discorso è molto complesso, le tariffe della corrente prodotta variano a seconda della tipologia dell'impianto fotovolltaico installato, vi sono operatori che ammettono l'autoconsumo in loco, ma in estrema sintesi il succo del discorso è che il costo di 1 Kwh attinto dalla rete non è identico al costo riconosciuto per 1 Kwh prodotto dai pannelli fotovoltaici: non è che se consumi 2 Kwh e produci 2 Kwh ti ritroverai con una fatturazione di zero euro... Riscontrerai un buon risparmio, ma qualcosina la pagherai: e questo me lo riferiscono persone che il fotovoltaico lo hanno già installato e lo usano. L'energia prelevata dalla rete, a seconda del gestore, costa 0,21-0,27 €/Kwh L'energia autoprodotte e venduta obbligatoriamente al GSE viene pagata intorno a 0,10 €./Kwh.