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maurizio70b

Evitare la contabilizzazione del calore

Il condominio ha deciso di procedere per farsi certificare, da un tecnico abilitato, che il montaggio dei contacalorie non apporterà vantaggi in termini di risparmio energetico.

Questo li metterà al riparo da eventuali sanzioni per non aver montato i contacalorie.

Non è detto.

E' sempre facoltà dell'assemblea non accettare quanto sostenuto da perizie presentate da singoli, mediante contrasddittorio con equivalente controperizia che sostenga il contrario, sopprattutto che smonti gli argomenti delle perizie altrui.

Allo stesso modo è facoltà del singolo condòmino agire secondo identica procedura, in questo caso per smontare la perizia di paternità condominiale.

Mi sembra che nel caso di Albano59 il risparmio ci sia, ma penso sia dovuto alla sostituzione della caldaia non certo alle termovalvole o ai ripartitori.

In parte SI, in buona parte NO.

Un risparmio parziale deriva dalla sostituzione della caldaia, ma il grosso risparmio che è risultato evidente dall'esame dei costi di ogni singolo condòmino è dato da altro: chi è fuori casa e mantiene il riscaldamento al minimo per poi rialzare al rientro in casa ha speso meno; è andata persa l'abitudine di radiatori a palla e finestre aperte; ora si scalda solo per il necessario e dopo il ricambio d'aria le finestre restano chiuse. Oggi qui fa caldo e ho le finestre aperte ... la centrale funzione 24h/24h, ma dalla tarda serata di ieri sera le mie valvole non permettono ai radiatori di scaldare perché i 21°C sono già stati raggiunti: fino a due inverni fa questo non era possibile.

Non sono un tecnico e sono spinto dalla curiosità di voler capire, però navigando in internet leggo sui vari siti che con una caldaia a compensazione i risparmi possono arrivare al 25-30%. Il condominio di Albano59 ha risparmiato il 32%, ne consegue che ragionevolmente il grosso del risparmio è dovuto alla installazione della nuova caldaia a condensazione e solo per il 2-7% (praticamente nulla!) alla installazione delle termovalvole e dunque ai comportamenti virtuosi dei condomini.

Mi sto convincendo sempre di più che la sola installazione delle termovalvole e dei ripartitori (unici adempimenti previsti dalla legge) è perfettamente inutile in quanto i risparmi sarebbero modesti e i costi molto elevati. Laddove invece si decida di fare dei lavori ben più costosi con la sostituzione della caldaia oltre alle termovalvole le cose possono effettivamente cambiare ed i risparmi possono esserci.

Rispetto i tuoi convincimenti personali e mi guardo ben dal volerteli far cambiare, ma la legge dispone ben altro.

 

Intanto che non è eludibile, bensì obbligatoria salvo attestazione rilasciata da tecnico e certificante motivati impedimenti.

Poi sempre quella legge, prevede il conferimento di incarico ad un termotecnico che esaminato il sistema edificio proporrà all'assemblea quale sia la miglior soluzione per lo specifico caso:

- interventi sulla caldaia e sull'impianto di riscaldamento;

- sopralluogo in tutte le u.i. e redazione dei nuovi millesimi riscaldamento;

- distinzione e determinazione dei consumi volontari da quelli involontari;

- approvazione dei modelli di valvole termostatiche e contabilizzatori;

- sistema di rilevamento dei consumi;

- riparto dei consumi;

- se la centrale termica è pure atta a produzione di acqua calda, sarà sempre compito di quel termotecnico disporre la nuova ripartizione dei costi a.c.s., costi da tener distinti da quelli per riscaldamento.

Il condominio di Albano59 ha risparmiato il 32%, ne consegue che ragionevolmente il grosso del risparmio è dovuto alla installazione della nuova caldaia a condensazione e solo per il 2-7% (praticamente nulla!) alla installazione delle termovalvole e dunque ai comportamenti virtuosi dei condomini.

Se permetti, la situazione del mio condominio, forse, la conosco meglio io di te...

Appena sopra a questo tuo commento ti ho fornito qualche indizio, ma non l'hai voluto recepire. Allora, ad ulteriore precisazione, sappi che se il 25% dei condòmini avesse sostituito gli obsoleti termoconvettori che ancora hanno in uso, il risparmio condominiale avrebbe potuto puntare tranquillamente al 40% con ritorni sui singoli condòmini non indifferenti. Ma questi signori invece hanno preferito conservare i termoconvettori con costi di aggiornamento al la contabilizzazione superiori alla media generale e per di più senza ottenere risparmi tangibili sulle spese di riscaldamento. Un paio di condòmini spendevano 2-2.500 €. e sempre così han continuato a spendere; una terza condomina invece con identico appartamento e nuovi radiatori ha speso solo 700 €.

 

Il concetto è che più è efficiente la propria u.i. e meno costerà di riscaldamento; tradotto: più ci spendi in migliorie e meno ti costa di riscaldamento. Poi sarà liberalità di ognuno di noi seguire la filosofia più congeniale alla nostra persona, purchè nel rispetto delle norme vigenti.

 

A te non piace e non convince l'affaire contabilizzatori: bene, procurati una idonea certificazione e sei a posto; non corri neppure il rischio di esser sanzionato.

 

Io, come tutti i miei co-condòmini abbiamo preferito la soluzione del contabilizzato, sia per abbassare i costi, sia per riscadarci a nostro piacimento senza buttare sotto sopra l'intero Condominio per convertirlo a riscaldamenti autonomi, impresa per altro molto difficoltosa e costosa in Emilia Romagna causa dispositivi ostativi regionali.

Pensa te che anche un condòmino moroso che già da tre esercizi si è visto troncato il riscaldamento condominiale, senza batter ciglio si è adeguato al contabilizzato pure lui !

Rispetto i tuoi convincimenti personali e mi guardo ben dal volerteli far cambiare, ma la legge dispone ben altro.

 

Intanto che non è eludibile, bensì obbligatoria salvo attestazione rilasciata da tecnico e certificante motivati impedimenti.

Poi sempre quella legge, prevede il conferimento di incarico ad un termotecnico che esaminato il sistema edificio proporrà all'assemblea quale sia la miglior soluzione per lo specifico caso:

- interventi sulla caldaia e sull'impianto di riscaldamento;

- sopralluogo in tutte le u.i. e redazione dei nuovi millesimi riscaldamento;

- distinzione e determinazione dei consumi volontari da quelli involontari;

- approvazione dei modelli di valvole termostatiche e contabilizzatori;

- sistema di rilevamento dei consumi;

- riparto dei consumi;

- se la centrale termica è pure atta a produzione di acqua calda, sarà sempre compito di quel termotecnico disporre la nuova ripartizione dei costi a.c.s., costi da tener distinti da quelli per riscaldamento.

Su alcuni punti andrei molto cauto... se passano le modifiche proposte (già approvate) la redazione dei nuovi millesimi non servirà più!

Rispetto i tuoi convincimenti personali e mi guardo ben dal volerteli far cambiare, ma la legge dispone ben altro.

 

Intanto che non è eludibile, bensì obbligatoria salvo attestazione rilasciata da tecnico e certificante motivati impedimenti.

Poi sempre quella legge, prevede il conferimento di incarico ad un termotecnico che esaminato il sistema edificio proporrà all'assemblea quale sia la miglior soluzione per lo specifico caso:

- interventi sulla caldaia e sull'impianto di riscaldamento;

- sopralluogo in tutte le u.i. e redazione dei nuovi millesimi riscaldamento;

- distinzione e determinazione dei consumi volontari da quelli involontari;

- approvazione dei modelli di valvole termostatiche e contabilizzatori;

- sistema di rilevamento dei consumi;

- riparto dei consumi;

- se la centrale termica è pure atta a produzione di acqua calda, sarà sempre compito di quel termotecnico disporre la nuova ripartizione dei costi a.c.s., costi da tener distinti da quelli per riscaldamento.

Poi sempre quella legge... buon giorno mi son perso un pezzo, la legge a cui si fa riferimento qual'e? grazie.

Su alcuni punti andrei molto cauto... se passano le modifiche proposte (già approvate) la redazione dei nuovi millesimi non servirà più!

Se io devo decidere adesso, è gioco forza che debba decidere sulla base dell'esistente e del vigente, e non su quella che potrà essere o non essere.

Altrimenti si fa la fine di chi aspettava Godot... che è ancora là che lo sta aspettando

Mi chiarite i termini della questione della redazione dei nuovi millesimi. E di quali modifiche di legge parlate? Visto che siete molto esperti penso che una vostra spiegazione più chiara sarebbe utile a tutti.

La uni 10200 prevede che i nuovi millesimi siano funzione del fabbisogno termico dell'appartamento e non più in ragione di mq o mc o altra divisione stabilita dall'assemblea. Per contro l'atto di governo 201 presentato al Presidente del Senato prevede giusto l'opposto e se il Paralamento lo tradurra in legge si torna ai vecchi millesimi

Quindi se ho capito bene se cambierà la legge chi ha già fatto i lavori dovrà richiamare il tecnico e rifare nuovamente tutti i calcoli per una nuova ripartizione dei consumi ? Se è così è pazzesco!

A questo punto mi sembra che convenga aspettare a fare i lavori per la contabilizzazione.

Se io devo decidere adesso, è gioco forza che debba decidere sulla base dell'esistente e del vigente, e non su quella che potrà essere o non essere.

Altrimenti si fa la fine di chi aspettava Godot... che è ancora là che lo sta aspettando

Nel mio condominio stanno tentando di non far passare i contabilizzatori, tramite perizia tecnica.

 

Nonostante questo ("L'intelligenza" umana a volte ha dell'inspiegabile) sono costretti a cambiare caldaia condominiale perchè quella attuale è troppo vecchia....

 

In caso di nuova caldaia con funzionamento " a blocchi" i contacalorie divengono tecnicamente obbligatori?

 

- - - Aggiornato - - -

 

Qualora facessero passare la deroga al montaggio dei contacalorie, io minoranza posso confutare la loro perizia tramite altra perizia di parte?

Nel mio condominio stanno tentando di non far passare i contabilizzatori, tramite perizia tecnica.

Ma quale sarebbe il vantaggio? Con la contabilizzazione, ognuno si può gestire il riscaldamento a proprio piacimento e quando è fuori casa può lasciarlo chiuso, risparmiando!

🤔

In effetti credo che Mosquiton abbia ragione : contabilizzazione e valvole vanno fatti entro l'anno (salvo relazione che attesti inefficienza in termini di costi), mentre per i calcoli dei millesimi sarebbe meglio aspettare.

Mi viene da pensare che chi non vuole fare la contabilizzazione è in una situazione analoga alla mia: il riscaldamento condominiale funziona bene (non ci sono giornate in cui ho freddo o giornate in cui ho troppo caldo), i costi annuali non sono particolarmente elevati, per quale ragione dovrei affrontare dei costi abbastanza elevati per ottenere poi dei risparmi minimi? Meglio lasciare le cose come stanno.

Quindi se ho capito bene se cambierà la legge chi ha già fatto i lavori dovrà richiamare il tecnico e rifare nuovamente tutti i calcoli per una nuova ripartizione dei consumi ?

Chi si è adeguato alle disposizioni vigenti in quel dato momento è già a posto, e niente altro dovrà fare.

Qualora l'assemblea condominiale dovesse rifiutare il montaggio dei contacaloria avvalorata da perizia tecnica, posso produrre una perizia di parte e costringerli al contrario?

Qualora l'assemblea condominiale dovesse rifiutare il montaggio dei contacaloria avvalorata da perizia tecnica, posso produrre una perizia di parte e costringerli al contrario?

Certo. Puoi far fare autonomamente una contro perizia redatta da professionista abilitato. Se la tua nuova perizia mostrasse l'infondatezza della precedente, potrai ricorrere dinanzi ad un giudice che risolverà attraverso una certificazione tecnica d'ufficio (una terza perizia redatta da tecnici del Tribunale).

Se si comincia con perizie e avvocati penso che di risparmi non ce ne saranno per nessuno. Tenuto conto che l'installazione dei contacalorie non comporta nessun risparmio di spesa per il condominio nel suo complesso, ma probabilmente comporterà semplicemente una diversa ripartizione del costo totale tra i condomini, posso chiedere a doctorwho quali risparmi si aspetta realisticamente e per quale ragione?

Per risparmiare serve un progetto che tra l'altro è obbligatorio. Tutte le soluzioni fai da te lasciano il tempo che trovano.

Sono stato costretto dalla legge a coibentare l'appartamento a seguito di manutenzione straordinaria contando che l'installazione dei contacalorie fosse obbligatoria.

 

Oltre a questo, cerco di sfruttare l'applicazione del contacalorie come per il riscaldamento autonomo, la comodità di accendere SOLO QUANDO SONO IN CASA e quindi non sprecare.

 

Lavoro tutto il giorno e tengo acceso solo di sera.

 

Nel mio attuale appartamento spendo di riscaldamento 300 euro l'anno esattamente quanto dovrei spendere in 45 giorni nel nuovo appartamento...

Da quello che ho capito dalla lettura di un forum tecnico, le relazioni tecniche per dimostrare la non convenienza dell'applicazione dei contacalorie devono comunque ispirarsi a normative UNI.

 

Per dirla da profano del settore, si mette in relazione il costo dell'intervento con la spesa per l'acquisto del gas per il riscaldamento.

 

Più la spesa del riscaldamento condominiale è elevata, più la convenienza nel montare i contacalorie aumenta.

 

Al contrario, in appartamenti in classe B o A la convenienza si trasforma in costo puro.

 

Sarei curioso di sapere quanto si farà pagare questo tecnico per dimostrare la non convenienza dell'intervento in un condominio del '56....

 

- - - Aggiornato - - -

Per chi sta fuori di casa tutto il giorno la contabilizzazione dovrebbe portare innegabilmente dei risparmi di spesa. Nel mio caso la situazione è opposta: mia moglie sta tutto il giorno in casa ed anche io rientro all'ora di pranzo. Nel mio caso la spesa non varrebbe l'impresa in quanto come ho già scritto si risolverebbe in un puro costo (anzi direi in una nuova tassa dato che se facessi i lavori sarei poi anche costretto ogni 6 anni a sostituire le termovalvole e ogni 10 anni a sostituire i ripartitori che altrimenti andrebbero nuovamente tarati.

Doctorwho puoi indicarmi il forum tecnico in cui hai trovato le spiegazioni sulla non convenienza della contabilizzazione?

C'è qualcuno che si è già fatto fare una relazione tecnica di non convenienza e può darci qualche indicazione sui costi della medesima relazione ?

Per chi sta fuori di casa tutto il giorno la contabilizzazione dovrebbe portare innegabilmente dei risparmi di spesa. Nel mio caso la situazione è opposta: mia moglie sta tutto il giorno in casa ed anche io rientro all'ora di pranzo. Nel mio caso la spesa non varrebbe l'impresa in quanto come ho già scritto si risolverebbe in un puro costo (anzi direi in una nuova tassa dato che se facessi i lavori sarei poi anche costretto ogni 6 anni a sostituire le termovalvole e ogni 10 anni a sostituire i ripartitori che altrimenti andrebbero nuovamente tarati.

Doctorwho puoi indicarmi il forum tecnico in cui hai trovato le spiegazioni sulla non convenienza della contabilizzazione?

C'è qualcuno che si è già fatto fare una relazione tecnica di non convenienza e può darci qualche indicazione sui costi della medesima relazione ?

Senza entrare in specifici casi particolari direi che la contabilizzazione e la termoregolazione non sono favorevoli soltanto per chi sta fuori casa tutto il giorno.

Anzi, permettono di risparmiare attraverso una oculata regolazione del calore nei vari ambienti in base ai propri usi e alle proprie abitudini, cosa che non è possibile in tutte quelle realtà di riscaldamento centralizzato a cui finora siamo stati abituati, tenendo sempre tutto al massimo con temperature oltre i limiti (...tanto chi controlla?) maniche corte e finestre spalancate.

L'obiettivo della legge, a livello condominio nel suo complesso, è proprio quello di riscaldarsi riducendo la dipendenza dal combustibile e le conseguenti emissioni anche attraverso interventi di efficienza energetica.

 

Sono d'accordo che i ripartitori debbano essere sostituiti ogni dieci anni a causa dello scaricamento delle batterie, ma perché dovresti sostituire le valvole termostatiche ogni sei?

Stando a quanto ho letto su internet (ma tieni presente che non sono un tecnico e quindi non ho modo di verificarne la veridicità) le valvole termostatiche hanno una durata di vita pari a 6 anni poi vanno sostituite (anzi ho letto che se non si puliscono le tubature svuotando l'impianto, le valvole termostatiche durano un solo anno!). Quanto ai ripartitori dopo 10 anni è vero che si sostituisce la batteria, ma dato che sono strumenti ultrasensibili ho letto che dopo 9 anni (neppure 10!) andrebbero sostituite, altrimenti c'è il rischio che inizino a registrare dei valori sbagliati e ovviamente sarebbe un bel problema per il singolo condomino. Quanto all'idea per la quale trascorsi 10 anni uno magari pensa di tenersi i ripartitori "starati" e di non sostituirli, mi viene il sospetto che dato che registreranno i consumi al ribasso (quindi registreranno meno!) saranno gli altri condomini ad obbligarti a farli sostituire per registrare i consumi corretti.

Questi dati li ho letti sul forum EDILCLIMA che se non ho capito male è un forum di ingegneri.

Per chi vuole approfondire l'argomento : --link_rimosso--

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