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almagia

Delibera assemblea non eseguita

Buongiorno, essendo nuovo di questo forum spero di non aver sbagliato tema.

Espongo brevemente i fatti. Due anni fa ho acquistato un appartamento all'ottavo piano di un condominio, ma alla prima stagione invernale mi sono reso conto che i termosifoni funzionavano male, ovvero alcuni erano completamente freddi, altri caldi solo nella parte alta. Ho sollecitato più volte gli amministratori dei due condomini interessati dal medesimo impianto nonchè la ditta di manutenzione dell'impianto stesso (che serve circa 120 appartamenti)per risolvere la questione. Si sono fatti alcuni sopralluoghi e svariate prove nell'appartamento e nei locali caldaia, senza risolvere il problema, ma diagnosticando che il tutto era causato dal malfunzionamento delle pompe, ormai vetuste. Nel frattempo la stagione è passata ed io ho pagato regolarmente tutti i bollettini. A settembre dello scorso anno ho inviato una raccomandata agli amministratori per mettere all'ordine del giorno dell'assemblea successiva la discussione del problema e l'eventuale delibera e così ad ottobre, in una riunione presieduta dagli amministratori dei due condomini (dove tra l'altro ho scoperto che il problema non è solo mio ed era già noto) si è deciso all'unanimità per la risoluzione del problema prima dell'accensione dei riscaldamenti e che entro il 10 novembre sarebbero dovuti pervenire eventuali preventivi presentati da ditte di fiducia dei singoli condomini. I preventivi sono arrivati e la spesa per la sostituzione delle pompe risultava essere davvero irrisoria, divisa per il numero dei condomini. Ora siamo alla vigilia dello spegnimento dell'impianto e nulla è stato fatto nonostante la delibera dell'assemblea. Non c'è stato alcun problema tecnico o altro impedimento all'esecuzione dei lavori, semplicemente non è stato fatto nulla. Io ho pagato regolarmente anche questa stagione ed ora mi chiedo se ci sono gli estremi per rivolgermi ad un avvocato per obbligare l'amministratore all'esecuzione dei lavori deliberati e per richiedere il risarcimento di quanto pagato senza usufruire del servizio nonostante la delibera approvata. Inutile dire che per stare un minimo al caldo ho speso un capitale in energia elettrica e che l'appartamento, essendo stato ristrutturato subito dopo l'acquisto è dotato di infissi di ultimissima generazione e certificati. Premetto che non accetto risposte del tipo "si sa che gli appartamenti in alto sono sempre più freddi!" poichè se i termosifoni fossero caldi potrei accettare un discorso del genere, ma se essi sono freddi per metà o per intero, no.

Scusate la lunghezza del messaggio. Sperando di avere risposte al quesito saluto tutti i membri del forum.

Non so a Roma quando è fissato l'inizio del funzionamento dei riscaldamenti, ma può essere che i lavori verranno effettuati a calriferi spenti. Se i preventivi (quanti?) dovevano arrivare entro il 10 novembre, è presumibile che la scelta sia stata fatta in tempi successivi. (avete fatto un'altra assemblea per decidere quale approvare?)Una volta stabilito il fornitore, la cosa migliore è attendere lo spegnimento del riscaldamento e intervenire.

 

 

Grazie Alcibiade, ma purtroppo no. L'intervento doveva essere fatto a riscaldamento spento, ma prima dell'inizio della stagione, come stabilito in assemblea, in modo da testare il corretto funzionamento durante i mesi operativi e quindi avere il tempo necessario per intervenire prima della stagione 2013-2014. I preventivi non sono stati discussi poichè andavano solo comunicati all'amministratore che poi avrebbe valutato ed affidato i lavori a chi riteneva opportuno. In questi mesi ho telefonato un'infinità di volte all'amministratore, il quale ha sempre rimandato gli interventi in quando "succube" per convenienza di una schiera di consiglieri ultraottantenni che non hanno alcun interesse a spendere per un problema che non hanno loro (ma che hanno immediatamente sostituito l'antenna tv appena si è guastata) e che hanno fatto ostruzionismo di fatto rimandando di mese in mese alcune presunte verifiche che volevano far fare a dei loro tecnici di fiducia con la scusa "e se poi non sono le pompe?". Io penso che cambiare le pompe che ormai hanno più di 20 anni non è comunque un male e se poi non sono quelle, pazienza, si cercherà un altra soluzione o si accetterà il problema e ci si staccherà dall'impianto, ma intanto la prova andava fatta (si parlava di circa 30 euro a condomino).

Quindi, premesso che non ci sono volontà tecniche particolari, ma che semplicemente non è stata messa in essere una delibera di assemblea, la domanda rimane la stessa: posso chiedere in risarcimento le quote di riscaldamento pagate per questa stagione ed eventualmente danni di altra natura?

Grazie

 

 

Si, però non hai risposto a una domanda: a Roma quando vengono accesi i riscaldamenti? In Lombardia il 15 ottobre ed ecco spiegato il motivo della mia domanda. Va bene che nel Lazio le condizioni metereologiche sono differenti, ma se i preventivi sono stati valutati come minimo il 10 novembre, c'era davvero il tempo per eseguire i lavori prima dell'accensione del riscaldamento?

Comunque l'amministratore è obbligato a dar eseguito alle delibere assembleari, ma onestamente, se non lo fa, non conosco a quali eventuali sanzioni vada incontro. Tempo che eventuali risarcimenti danni andrebbero inoltrati a un giudice tramite legale e non so se il gioco ne vale la candela.

 

 

Scusa, mi ero perso... le date di accensione sono dal 15 novembre al 15 marzo. La sostituzione delle pompe, a detta dell'amministratore può anche essere fatta durante la stagione invernale perchè comporta uno spegnimento dell'impianto per una mezza giornata al massimo e siccome gli orari di accensione sono dalle 15:00 alle 22:00, problemi di sorta non ce ne sarebbero stati. Per quanto riguarda il gioco e la candela concordo in pieno con te, ma dato che non è la prima volta che l'amministratore se ne lava le mani riguardo ai suoi impegni o almeno ai suoi "doveri morali" delegando il tutto ai consiglieri felicissimi di avere uno strapotere nei confronti degli altri condomini, la soddisfazione di fargli capire che non sempre può disattendere i suoi compiti non avrebbe prezzo, anche se dovessi rimetterci dei soldi, e sempre che abbia il diritto di muovermi legalmente contro di lui. Non mi importa di guadagnarci, ma solo di dare ad amministratori e consiglieri una lezione di democrazia e di rispetto delle regole del vivere insieme.

 

 

Mi permetto di darti un consiglio: alla prossima assemblea ordinaria proponiti come consigliere e nel frattempo incomincia a parlare con gli altri condomini. Insomma, sobilla.

 

 

Quindi il consiglio è quello di temporeggiare, mi sembra e questo l'avevo intuito. La questione è se ci sono i presupposti per fare qualcosa di più incisivo, a prescindere che poi lo faccia o meno. Grazie

 

 

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