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lighea

Dati e requisiti dell'amministratore incompleti

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Da circa 10 anni il condominio in cui abito è amministrato dalla stessa persona, poichè mi sono accorta di diverse irregolarità nella gestione, riconducibili soprattutto ad una mancata conoscenza delle norme in vigore, qualche anno fa ho fatto qualche verifica sui dati anagrafici che erano stati comunicati dall'amministratore ed ho riscontrato diverse anomalie.
Per anomalie intendo dire PIVA non valida e comunque afferente ad un'azienda estranea ai fatti, iscrizione all'albo dei commercialisti inesistente e referenze non confermate.
Fatte presenti le anomalie, l'amministratore non ha mai provveduto alla comunicazione dei propri dati aggiornata. Nell'ultima assemblea di condominio, avvenuta un anno fa, è stato deliberato che l'amministratore si impegnava a comunicare i propri dati aggiornati entro 10 gorni dall'assemblea. Il risultato è stato l'affissione di un foglietto in bacheca con la ragione sociale di una società e relativa sede legale (nessuna PIVA). La società non è presente nel registro delle imprese (forse è sbagliata la denominazione) e all'indirizzo indicato non risulta alcuna società.
Premetto che ho già provato a far scrivere da un avvocato e sono arrivata fino in sede di mediazione per richiedere i dati anagrafici corretti dell'amministratore e la documentazione relativa ai bilanci, tuttavia non ho mai ottenuto risposta ed in mediazione non si è presentato nessuno.
Vorrei sinceramente evitare di andare in tribunale, perchè si tratterebbe di una spesa di soldi notevole e soprattutto di un dispendio di tempo ed energie senza molte garanzie sul risultato finale.
Quali altre strade potrei intraprendere? Ci sono gli estremi per una revoca giudizziaria? La mancanza di competenze dell'amministratore mi preoccupa nel momento in cui sorga la necessità di fare dei lavori di ristrutturazione (che infatti non sono più stati fatti negli ultimi 10 anni).
Avete dei suggerimenti?

Non comunicando i propri dati anagrafici vìola l'articolo 1129 c.c. , quindi ci sono tutti gli estremi per revocarlo per giusta causa tramite l'assemblea ed ipotizzo anche tramite autorità giudiziaria.

Ma agli altri condòmini sta bene farsi amministrare da una persona che non si sa neanche chi sia fondamentalmente? 

Tramite assemblea la vedo difficile, altrimenti lo avremmo fatto anni fa.

Il problema è che il condominio è composto per 1/3 da sostenitori (per vari motivi) dell'amministratore, 1/3 da persone che come me non sono contente della gestione assolutamente non professionale ed infine per 1/3 da persone molto anziane, talvolta disabili (il palazzo in principio era di proprietà di un ente). Tramite un gioco di deleghe (ovviamente mai mostrate, sebbene richieste) la cui validità non è mai stata provata, l'amministratore riesce sempre ad essere rieletto con 501 millesimi.

A molte persone fa comodo la situazione perchè da 10 anni le spese condominiali sono al minimo per loro. Poi ci sono gli sfigati come me che pagano anche le cose per cui non dovrebbero pagare.

Se non vai per vie legali allora gli dai ragione e te lo fai andare bene. Non è che lo spirito santo può risolvere i problemi.

Credo ci siano diversi modi di procedere per le vie legali: revoca giudiziaria, esposto alla guardia di finanza o impugnazione della delibera. Volevo capire se qualcuno aveva avuto esperienze simili quale era stata la sua esperienza o se c’erano altre strade a cui non avevo pensato.
Ad esempio i costi per chiedere l’annullamento di una delibera si aggirano intorno ai 5000 euro tra avvocati e spese di ufficio. Non sempre si decide di lasciar perdere perché ci si fa andare bene le cose o perché si aspetta lo spirito santo, ma semplicemente perché non si può affrontare tale spesa.

Forse, non sarebbe opportuno di segnalare il tutto all'A.G. per il fatto che ha comunicato dati di altre persone? Sarà poi l'Autorità se proseguire o archiviare.

Ha successivamente rettificato i dati, dicendo che aveva sbagliato a scrivere la PIVA, ma di fatto non ha mai comunicato quella effettiva (perchè amio avviso non esiste). Potrei solo fare leva sul fatto che non ha comunicato i suoi dati anagrafici completi, ma non so se è sufficiente per fare una denuncia. Ho chiesto a un paio di avvocati: alcuni hanno detto sì ed altri hanno detto no, per questo cercavo esperienze simili.

lighea dice:

Ha successivamente rettificato i dati, dicendo che aveva sbagliato a scrivere la PIVA, ma di fatto non ha mai comunicato quella effettiva (perchè amio avviso non esiste). Potrei solo fare leva sul fatto che non ha comunicato i suoi dati anagrafici completi, ma non so se è sufficiente per fare una denuncia. Ho chiesto a un paio di avvocati: alcuni hanno detto sì ed altri hanno detto no, per questo cercavo esperienze simili.

Dubito che sia reato penale.

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