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Davide83

Contestazione spesa straordinaria e silenzio assenso

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Buongiorno a tutti!


Avrei un quesito da porvi:

A fine 2019, in fase di assemblea condominiale, era stata deliberata la sostituzione della caldaia centrale con la condizione della Cessione del Credito (così é stato riportato sul verbale, ma si trattava di SCONTO IN FATTURA in quanto era ben chiaro sia all'assemblea che sul verbale il fatto di dover pagare solamente la metà del costo della caldaia). 


Ad inizio 2020 sono cambiate una serie di normative, prima che entrasse in vigore il superbonus, e tra queste ne era stata introdotta una che nn prevedeva più lo sconto in fattura per interventi al di sotto di 200.000 euro di spesa, e quindi la nostra delibera era tecnicamente fuori. 

L'amministratore però, senza convocare alcuna assemblea straordinaria e senza chiedere un nostro esplicito assenso per procedere comunque alla sostituzione della caldaia a PREZZO PIENO (35.000 euro), aveva solo dato delle vaghe comunicazioni sull'andamento delle nuove leggi (inserendole a mano nelle buche delle lettere), comunicandoci di attendere gli sviluppi dell'allora tanto discusso superbonus.


Sono successe cose MOOOLTO POCO chiare durante quei mesi, tant'è che prima dell'estate scorsa (Inizi di MAGGIO), ossia prima che venisse emanato il decreto attuativo sul superbonus, é stata smantellata di fretta e furia la vecchia caldaia e SOLO DOPO ci é stato detto (a voce) che il fornitore aveva già emesso una fattura di acconto datata Marzo 2020 (periodo in cui lo sconto in fattura non era più possibile sotto i 200.000 euro), e che quindi andava ormai pagata per intero in quanto la cifra non era più idonea per accedere allo sconto immediato, e la fattura non era idonea per accedere al superbonus in quanto avrebbe dovuto essere stata emessa a partire dal 1°di luglio 2020. Dunque non ci ha dato possibilità di scelta, eravamo ormai obbligati ad eseguire i lavori, in quanto la vecchia caldaia era stata già smantellata e non potevamo rimanerne senza per l'inverno, ritrovando così costretti ad eseguire il lavoro pagandolo per INTERO.


Per farla breve, avendo notato la grande malafede con cui hanno operato amministratore e idraulico (il versamento dell'acconto di quella famosa fattura é comuque avvenuto a fine Luglio 2020, perciò in tempo per poterla annullare emettendone una nuova datata Luglio, e rientrare così nel superbonus), durante l'ultima assemblea svoltasi a fine 2020 ho contestato in maniera molto accesa questo modo scorretto di operare, causandoci un esborso di denaro maggiore al doppio di quanto deliberato.


Ad oggi io non ho ancora versato la mia quota (circa 750 euro), il giorno dopo aver ricevuto il verbale dell'ultima assemblea avevo inviato una PEC all'amministratore nella quale comunicavo la mia intenzione di versare SOLO la mia quota calcolata in fase di delibera, ossia sul 50% (anche se in realtà avrebbe dovuto essere il 65%); a quella PEC non ho mai ricevuto risposta, quindi chiedo a voi: 

 

Posso procedere con il versamento della mia quota al 50%, ritenendomi sollevato da ogni altro onere, avvalendomi del silenzio assenso procurato dalla mancata risposta alla mia PEC? 


Ringrazio chiunque mi sappia dare qualche info utile.

Ma nell'ultima assemblea è stato deliberato di versare la cifra piena?

Devi attenerti alle delibere o impugnarle.

Non capisco il riferimento al silenzio assenso, termine usato nella legge sul procedimento amministrativo,che qui nulla ha a che vedere. Tu devi pagare il deliberato, come ti ha detto giustamente condo perché altrimenti il restante chi lo paga? Il condominio, lo ripeterò sempre, è una forma di convivenza, forzata, ma è sempre un'esperienza con gli altri,e non si può ragionare come fosse uno scontro tra singolo e amministratore. Casomai impugni, chiedi la revoca, ma devi sempre agire nell'ottica di un rapporto pluripersonale.

condo77 dice:

Ma nell'ultima assemblea è stato deliberato di versare la cifra piena?

Devi attenerti alle delibere o impugnarle.

Nell'assemblea riguardante la sostituzione della caldaia era stato deliberato il lavoro con il 50% di sconto in fattura; altre assemble prima di effettuare il lavoro non ne sono state fatte.

enrico dimitri dice:

Non capisco il riferimento al silenzio assenso, termine usato nella legge sul procedimento amministrativo,che qui nulla ha a che vedere. Tu devi pagare il deliberato, come ti ha detto giustamente condo perché altrimenti il restante chi lo paga? Il condominio, lo ripeterò sempre, è una forma di convivenza, forzata, ma è sempre un'esperienza con gli altri,e non si può ragionare come fosse uno scontro tra singolo e amministratore. Casomai impugni, chiedi la revoca, ma devi sempre agire nell'ottica di un rapporto pluripersonale.

Non sono un avvocato, so che il silenzio assenso vale per la P.A., mi chiedevo se valesse anche per un'eventuale situazione tre condomino ed amministratore.

La questione, più che con gli altri condomini, é tra me, amministratore e idraulico, che sanno bene quello che hanno fatto e che io ho capito. Difatti non ho avuto alcuna risposta, né tantomeno solleciti di pagamento dopo oltre un anno

Davide83 dice:

Nell'assemblea riguardante la sostituzione della caldaia era stato deliberato il lavoro con il 50% di sconto in fattura; altre assemble prima di effettuare il lavoro non ne sono state fatte.

Se l'unica assemblea con delibere inerenti la ripartizione delle spese è stata quella ed era chiaramente specificato che i condomini avrebbero sostenuto solo 17.500 € di spesa, ripartita per millesimi, allora a mio avviso l'amministratore non può autonomamente raddoppiare le vostre quote senza un passaggio assembleare che deliberi o perlomeno ratifichi tale modo di procedere.

condo77 dice:

Se l'unica assemblea con delibere inerenti la ripartizione delle spese è stata quella ed era chiaramente specificato che i condomini avrebbero sostenuto solo 17.500 € di spesa, ripartita per millesimi, allora a mio avviso l'amministratore non può autonomamente raddoppiare le vostre quote senza un passaggio assembleare che deliberi o perlomeno ratifichi tale modo di procedere.

Benissimo, questo é quello che ho sempre sostenuto anch'io ed é proprio per tale motivo che ho temporeggiato a pagare. Sono contento di avere avuto il suo parere da professionista, così posso essere sicuro che versandogli solo la quota pattuita in assemblea l'amministratore non potrà appellarsi a niente. Poi, se agli altri condomini piace spendere i soldi alla cieca, nonostante i miei avvisi e le mie scrupolose attenzioni su consuntivi/preventivi e delibere, a questo punto affari loro che hanno già pagato tutto senza darmi retta.

 

Grazie mille! 🙂

Davide83 dice:

Benissimo, questo é quello che ho sempre sostenuto anch'io ed é proprio per tale motivo che ho temporeggiato a pagare. Sono contento di avere avuto il suo parere da professionista, così posso essere sicuro che versandogli solo la quota pattuita in assemblea l'amministratore non potrà appellarsi a niente. Poi, se agli altri condomini piace spendere i soldi alla cieca, nonostante i miei avvisi e le mie scrupolose attenzioni su consuntivi/preventivi e delibere, a questo punto affari loro che hanno già pagato tutto senza darmi retta.

 

Grazie mille! 🙂

Se hanno già pagato tutto, allora quasi sicuramente alla prossima occasione delibereranno che la ripartizione fatta dall'amministratore è corretta, dunque toccherà pagare tutto anche a te a meno di impugnare la delibera e ottenere ragione in giudizio (il che è tutt'altro che scontato).

 

Immagino inoltre che insistendo a non pagare ti potresti inimicare non solo l'amministratore, ma anche gli altri condomini.

Valuta quindi attentamente se sia nel tuo interesse.

Sì però con questo fatto che l'unica via é l'impugnazione (cosa su cui gioca sempre il ns amministratore) alla fine il condomino é sempre costretto a subire, perché in quanto parte debole la via più semplice e veloce é PAGARE e zitto! Va beh...

 

Grazie dell'appunto

Davide83 dice:

Sì però con questo fatto che l'unica via é l'impugnazione (cosa su cui gioca sempre il ns amministratore) alla fine il condomino é sempre costretto a subire, perché in quanto parte debole la via più semplice e veloce é PAGARE e zitto! Va beh...

 

Grazie dell'appunto

No la via principale non è l'impugnazione ma l'accordo tra condomini con conseguente delibera presa a maggioranza in assemblea, alla quale l'amministratore deve conformarsi.

Se questo accordo non si raggiunge e si rimane in minoranza (o da soli), allora sì, bisogna adire le vie legali per tutelare i propri diritti.

Davide83 dice:

A fine 2019

Davide83 dice:

(il versamento dell'acconto di quella famosa fattura é comuque avvenuto a fine Luglio 2020,

Davide83 dice:

durante l'ultima assemblea svoltasi a fine 2020 

Condo, amico mio, è passato troppo tempo.

hanno avuto come condomini una marea di occasioni per vedersi e discutere.

adesso secondo me, un accordo, scusami, è utopia.

Ciao.

enrico dimitri dice:

Condo, amico mio, è passato troppo tempo.

hanno avuto come condomini una marea di occasioni per vedersi e discutere.

adesso secondo me, un accordo, scusami, è utopia.

Ciao.

Sì mi riferivo al caso generale.

In questo particolare mi pare ci sia scarso spazio di manovra: pur avendo le sue buone ragioni per lamentare la mancanza di trasparenza nelle modalità con cui sono state prese le decisioni, è assai probabile che se Davide continuerà a rifiutare il pagamento ad un certo punto l'assemblea formalizzerà tramite delibera la volontà condominiale di fare il lavoro anche senza sconto in fattura e di conseguenza anticipare l'intera cifra.

Mi pare il caso classico di fait accompli...

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