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Selva

Consenso per il riscaldamento!

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Selva dice:

ho saputo ora telefonicamente   da un condomino imbufalito che altri stabili gestiti da questo amministratore lo vogliono  denunciare per questo motivo, e lui ha risposto nuovamente che se i condomini non rispondono alle mail o alle telefonate comunicando quello che vogliono fare circa l'orario ridotto o l'orario completo il riscaldamento  rimane a 7 ore....e ha ribadito  nuovamente che è la legge che lo prevede!

Se qualcuno qui mi comunica gentilmente   di quale legge si tratta in modo che io la possa  visionare, gli  offro una cena virtuale!!

Alla fine un condomino esasperato è passato di casa in casa chiedendo di mettere la firma e la crocetta a chi   desidera l'orario delle 14 ore e poi è tornato dall'amministratore consegnando le adesioni.

Altrimenti mancando  la maggioranza non si muoveva nulla!!

Meno male che in casa ho un paio di stufette....😶

 

Buongiorno,

Se è di Milano consulti la DGR 3965 del 2015.

impianto di riscaldamento ha delle fasce di attivazione massime e delle temperature di mantenimento massime, definite appunto dalle normative in essere.

il responsabile di impianto è l'amministratore o il terzo responsabile se delegato.

l'amministratore non ha potere di vita e morte sul funzionamento dell'impianto, al pari del terzo responsabile.

Queste figure devono gestire il funzionamento dell'impianto di riscaldamento in modo ottimale, al fine di ridurre i consumi di energia.

devono però ascoltare le richieste degli occupanti e configurare il funzionamento dell'impianto di riscaldamento in funzione di quest'ultime.

Se si considera che ogni appartamento Ha inoltre la gestione Autonoma della temperatura ambiente tramite le termostatiche, non ritengo assolutamente errato far funzionare l'impianto a pieno regime consentito.

 

Ritengo che una corretta informazione al responsabile di impianto, abbinata a una eventuale segnalazione all'ente responsabile (nel caso in esame Comune di Milano), possa risolvere nel miglior modo la situazione.

 

Nanojoule dice:

Ritengo che una corretta informazione al responsabile di impianto, abbinata a una eventuale segnalazione all'ente responsabile (nel caso in esame Comune di Milano), possa risolvere nel miglior modo la situazione.

Credo anch'io possa essere una soluzione ma a volte sono preda dello sconforto,  possibile che occorre sempre  correttamente informare il terzo responsabile l'amministratore, il tecnico, l'avvocato..., per fortuna c'è questo sano e costruttivo confronto sul forum

  • Mi piace 1

grazie mille davvero dopo consulto la legge....

aggiornamento... ieri pomeriggio tardi arrivata a casa dopo l'ufficio ho scoperto che l'impianto è ancora sulle 7 ore e non sulle 14 , malgrado la maggioranza abbia chiesto di attivarlo sulle 14 ore, grazie ad un condomino che esasperato  si è offerto di fare il giro di casa in casa per ricevere consensi

Vi sembra giusto che io debba accendere le stufette elettriche ? A me no...

Del resto l'unica soluzione è litigare  cosa che non voglio fare.

Non so davvero cosa fare 😔😭

Selva dice:

Non so davvero cosa fare

una bella mail (magari pec) all'amministratore, condensando cio' che ti è stato detto qui, allegando la raccolta firme del condòmino esasperato, e, da ultimo, la considerazione che c'è una maggioranza di condòmini che chiede l'accensione "normale", pertanto se l'amministratore ritiene che le maggioranze possano avere una valenza anche al di fuori dell'assemblea (come pare abbia fatto per stabilire le 7 ore) deve dare disposizione per il cambiamento d'orario, altrimenti la stessa maggioranza potrà chiederne la revoca e anche il rimborso dei costi di elettricità aggiuntivi per le stufette.

Selva, purtroppo è una questione di forza, se non vi fate sentire decisi, non otterrete, dura lex sed lex.

Magari invia la mail a nome anche di altri condòmini.......

Da ultimo: potrebbe essere che il manutentore non ha avuto ancora tempo di intervenire?

Nanojoule dice:

Ritengo che una corretta informazione al responsabile di impianto, abbinata a una eventuale segnalazione all'ente responsabile (nel caso in esame Comune di Milano), possa risolvere nel miglior modo la situazione.

 

prenderei in piu' che seria considerazione anche questo suggerimento

salpa65 dice:

ma a volte sono preda dello sconforto,  possibile che occorre sempre  correttamente informare il terzo responsabile l'amministratore, il tecnico, l'avvocato..., per fortuna c'è questo sano e costruttivo confronto sul forum

anch'io Salpa penso che dover sempre fare a botte con qualcuno sia veramente indice di scarsa intelligenza e civiltà, ma, purtroppo, la realtà è questa! 😞

aggiornamento ...

mi ha chiamato il signore che abita sotto di me e oggi il riscaldamento è partito per le 14 ore canoniche, mi chiedo perchè quest'anno sia stato cosi difficoltoso, se non era per il condomino che si è reso disponibile a girare per i vari appartamento per raccogliere le adesioni eravamo ancora al freddo, da oggi a Milano il clima  è cambiato davvero ed era impensabile prorogare ancora.

Mi chiedo se ora tutte le volte sarà cosi!

Comunque alla prossima assemblea la cosa la dovro' chiarire ben bene, e  ora grazie a voi ho le idee più chiare!!!

grazie veramente a tutti... e aggiungo.....la vita è davvero complicata 😒

 e alla prossima!!

Selva dice:

grazie veramente a tutti.

prego a nome di tutti

Selva dice:

e alla prossima!!

be', Selva....speriamo di no. 🤞 🤭

  • Mi piace 1
marcog dice:

Mi scuso se mi inserisco nella discussione pur non essendo certissimo di quanto dirò.

Vero che innanzitutto occorre rispettare le fasce imposte per legge, ma se la legge consente 12 ore queste sono un diritto che una maggioranza non dovrebbe poter menomare.

Poi, se non erro, esiste (o esisteva?), a certe condizioni (caldaia a condensazione o inferiore a un valore x di KW ?) di poter mantenere l'accensione anche nelle ore eccedenti purché ad un regime ridotto rispetto a quello ordinario. Noi da anni facciamo così!

Non è così?

ve lo siete persi? (forse perché era l'ultimo nella prima pagina …)

però mi piacerebbe capire se effettivamente esiste (o esisteva, ma abolita) quella disposizione di cui non riesco a ritrovare il riferimento.

Grazie.

marcog dice:

ve lo siete persi? (forse perché era l'ultimo nella prima pagina …)

però mi piacerebbe capire se effettivamente esiste (o esisteva, ma abolita) quella disposizione di cui non riesco a ritrovare il riferimento.

Grazie.

vedi il dpr che allego, l'art. 9 lettera F:

salpa65 dice:

Credo anch'io possa essere una soluzione ma a volte sono preda dello sconforto,  possibile che occorre sempre  correttamente informare il terzo responsabile l'amministratore, il tecnico, l'avvocato..., per fortuna c'è questo sano e costruttivo confronto sul forum

Siamo alle solite su come scrivono le leggi. Dpr-93 (ora gentilmente postato da danielab): "2. L'esercizio degli impianti termici è consentito con i seguenti limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell'impianto termico ed alla durata giornaliera di attivazione: ..."

 

Nulla dice su chi deve decidere operando entro questi limiti massimi. Si può presumere che sia l'assemblea, ma ...

 

Comunque concordo certamente con il tuo pensiero. 

Danielabi dice:

vedi il dpr che allego, l'art. 9 lettera F:

Grazie Daniela, le disposizioni e i decreti sono così tanti che diventa problematico (non per te!) ritrovarne un particolare dettaglio.

Mi pare di capire che il mio ricordo era corretto e stiamo operando secondo legge.

E, a questo punto, l'informazione dovrebbe essere utile anche all'interessato (post#1).

Riporto qui l'art.9-f che hai indicato, osservandone la solita "approssimazione" tipica di tante normative vedi il sottolineato): il sistema di termoregolazione può essere nella unità immobiliare in caso di autonomo, ma in un condominio non ha senso, dovrà essere presente nella centralina di gestione in C.T. (e noi lì lo abbiamo, altrimenti quanti lo disattenderebbero?). Inoltre, se la normativa è tutta qui, dire "regolazione almeno su due livelli" non significa nulla senza riferimenti alle limitazioni corrispettive (altrimenti: 1° livello 23°, 2°livello 22° o 24° o altra ampia scelta), noi abbiamo 20° e 17°.

E se sbaglio, qualcuno me lo dica, grazie.

 

6. Le disposizioni di cui ai commi 2 (L'esercizio degli impianti termici è consentito con i seguenti limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell'impianto termico ed alla durata giornaliera di attivazione: ...) e 4 (La durata di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F deve essere comunque compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno) non si applicano, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione degli impianti termici per il riscaldamento degli edifici, nei seguenti casi:

…..

f) impianti termici centralizzati di qualsivoglia potenza, dotati di apparecchi per la produzione di calore aventi valori minimi di rendimento non inferiori a quelli richiesti per i generatori di calore installati dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore ed un sistema di termoregolazione della temperatura  ambiente  dell'unità  immobiliare  stessa  dotato  di  un  programmatore  che  consenta  la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore

marcog dice:

ìeGrazie Daniela, le disposizioni e i decreti sono così tanti che diventa problematico (non per te!) ritrovarne un particolare dettaglio

 

ti aggiungo qualcosa. DPR 16 aprile /13 n 74 😉

 

1. Durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare:

a) 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
b) 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici.

 

Su questo si basano TUTTE le ca. 100 pagine della UNI 10200: per determinare i fabbisogni non  è ammesso che qualcuno superi i 20°C!!!

marcog dice:

Grazie Daniela, le disposizioni e i decreti sono così tanti che diventa problematico (non per te!) ritrovarne un particolare dettaglio.

Mi pare di capire che il mio ricordo era corretto e stiamo operando secondo legge.

E, a questo punto, l'informazione dovrebbe essere utile anche all'interessato (post#1).

Riporto qui l'art.9-f che hai indicato, osservandone la solita "approssimazione" tipica di tante normative vedi il sottolineato): il sistema di termoregolazione può essere nella unità immobiliare in caso di autonomo, ma in un condominio non ha senso, dovrà essere presente nella centralina di gestione in C.T. (e noi lì lo abbiamo, altrimenti quanti lo disattenderebbero?). Inoltre, se la normativa è tutta qui, dire "regolazione almeno su due livelli" non significa nulla senza riferimenti alle limitazioni corrispettive (altrimenti: 1° livello 23°, 2°livello 22° o 24° o altra ampia scelta), noi abbiamo 20° e 17°.

E se sbaglio, qualcuno me lo dica, grazie.

 

6. Le disposizioni di cui ai commi 2 (L'esercizio degli impianti termici è consentito con i seguenti limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell'impianto termico ed alla durata giornaliera di attivazione: ...) e 4 (La durata di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F deve essere comunque compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno) non si applicano, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione degli impianti termici per il riscaldamento degli edifici, nei seguenti casi:

…..

f) impianti termici centralizzati di qualsivoglia potenza, dotati di apparecchi per la produzione di calore aventi valori minimi di rendimento non inferiori a quelli richiesti per i generatori di calore installati dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore ed un sistema di termoregolazione della temperatura  ambiente  dell'unità  immobiliare  stessa  dotato  di  un  programmatore  che  consenta  la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore

marcog dice:

Grazie Daniela, le disposizioni e i decreti sono così tanti che diventa problematico (non per te!) ritrovarne un particolare dettaglio.

Mi pare di capire che il mio ricordo era corretto e stiamo operando secondo legge.

E, a questo punto, l'informazione dovrebbe essere utile anche all'interessato (post#1).

Riporto qui l'art.9-f che hai indicato, osservandone la solita "approssimazione" tipica di tante normative vedi il sottolineato): il sistema di termoregolazione può essere nella unità immobiliare in caso di autonomo, ma in un condominio non ha senso, dovrà essere presente nella centralina di gestione in C.T. (e noi lì lo abbiamo, altrimenti quanti lo disattenderebbero?). Inoltre, se la normativa è tutta qui, dire "regolazione almeno su due livelli" non significa nulla senza riferimenti alle limitazioni corrispettive (altrimenti: 1° livello 23°, 2°livello 22° o 24° o altra ampia scelta), noi abbiamo 20° e 17°.

E se sbaglio, qualcuno me lo dica, grazie.

 

6. Le disposizioni di cui ai commi 2 (L'esercizio degli impianti termici è consentito con i seguenti limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell'impianto termico ed alla durata giornaliera di attivazione: ...) e 4 (La durata di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F deve essere comunque compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno) non si applicano, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione degli impianti termici per il riscaldamento degli edifici, nei seguenti casi:

…..

f) impianti termici centralizzati di qualsivoglia potenza, dotati di apparecchi per la produzione di calore aventi valori minimi di rendimento non inferiori a quelli richiesti per i generatori di calore installati dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore ed un sistema di termoregolazione della temperatura  ambiente  dell'unità  immobiliare  stessa  dotato  di  un  programmatore  che  consenta  la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore

dpr 74/2013 art 4:

"e) impianti termici al servizio di piu' unita' immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purche' il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo;"

 

Questo punto, precedente al F citato nel post di marcog, definisce il livello di temperatura ambiente nei periodi di non attivazione al di fuori ad esempio delle 14 ore a regime nella zona E.

 

Mi sembra di capire che il condominio di marcog funzioni su due livelli gestiti dalla centralina della centrale termica, ma che non abbia il rilevo della temperatura ambiente nei locali.

 

Se così fosse non può utilizzare le due fasce di attivazione, ma deve utilizzare solo quella di regime. 

 

E' importante rilevare la temperatura ambiente perché se l'attivazione a regime è 20° C e la ridotta è a 16° C, vuol dire che l'impianto in ridotta partirà solo in casi eccezionali.

Questo perché difficilmente nell'arco di una notte la temperatura ambiente cala di 4° C (da 20° C a 16° C).

 

Purtroppo esistono condomini e tecnici che utilizzano la riduzione notturna con l'abbassamento della temperatura di invio ai radiatori di qualche grado ( la tradizione tecno-gastronomica (.... tesi sviluppate in trattorie dai caldaisti......) dice che per ridurre un grado la temperatura ambiente basta abbassare di 5 gradi la temperatura dell'acqua ai caloriferi).

Non è proprio così...se non esiste controllo diretto della temperatura ambiente la centrale nei periodi esterni a quelli di regime deve essere spenta.

 

Altra leggenda metropolitana è che se l'impianto ha le termostatiche può funzionare 24 ore al giorno perché si ha controllo della temperatura ambiente.

Anche in questo caso vi è l'errore, la termostatica controlla solo la massima temperatura....non quella minima.

Quindi nei periodi al di fuori di quello a regime anche questi impianti devono stare spenti.

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Nanojoule
  • Grazie 1

Ahi, ahi, ahi ... ora ci stiamo "avvitando" in disquisizioni talmente tecniche che troveranno senz'altro qualcuno che non le condivide (io preferisco astenermi).

@Rafa1 rispondo: certo, quei valori sono arcinoti, il mio era solo una estremizzazione per sostenere il rilievo sull'approssimazione di quella norma così come ho specificato.

@Nanojoule rispondo: OK, il dpr 74/2013 è molto posteriore al dpr 412/1993 e probabilmente (meglio tardi che mai) ha colmato la lacuna dei due livelli senza specificarne il valore.

Poi, non so se esistano impianti condominiali con il rilievo della temperatura ambiente nei singoli appartamenti, il nostro è un comune impianto con valvole termostatiche e ripartitori, la C.T. è stata completamente ristrutturata nel 2013 ed è comandata da una centralina Coster XTC 638 C1 OTTIMIZZATORE CLIMATICO DI CENTRALE PER BRUCIATORI 1,2 STADI E MODULANTE, COMPLETO DI SEQUENZA PER PIU' CALDAIE ,naturalmente ha sonde esterna e interne su mandata e ritorno, gestisce la temperatura di mandata nelle 24 ore su 8 possibili livelli (antigelo, normale 1-2-3-4-5, ridotta 1-2) ed è impostata per erogare 15° nelle ore extra-fascia. Progetto, esecuzione  e messa a punto della CT era stato gestito da un ingegnere termotecnico.

Poi dici "Purtroppo esistono condomini e tecnici che utilizzano la riduzione notturna con l'abbassamento della temperatura di invio ai radiatori di qualche grado ….": ti garantisco che la temperatura notturna si abbassa (eccome!) e la pompa si arresta e la mandata si autoregola finché la sonda sul ritorno non scende al di sotto di quanto impostato, non basta?

Il gestore e 3° responsabile è una nota e rinomata ditta locale che, ritengo, conosca le norme e voglia rispettarle salvaguardandosi da potenziali controlli.

Personalmente rilevo che forse si sta esagerando con un eccesso di "distinguo", esiste anche qualche normativa che regola la temperatura dell'aria che possiamo respirare? anche questa, se troppo bassa,  può fare molto male! (un po' di polemica me la concedi?)

 

Comunque: il mio post voleva solo evidenziare che, con determinati prerequisiti, è possibile non spengere totalmente il riscaldamento, ed ora non vorrei, come ho detto, innescare un'altra discussione infinita.

Grazie.

marcog dice:

Ahi, ahi, ahi ... ora ci stiamo "avvitando" in disquisizioni talmente tecniche che troveranno senz'altro qualcuno che non le condivide (io preferisco astenermi).

@Rafa1 rispondo: certo, quei valori sono arcinoti, il mio era solo una estremizzazione per sostenere il rilievo sull'approssimazione di quella norma così come ho specificato.

@Nanojoule rispondo: OK, il dpr 74/2013 è molto posteriore al dpr 412/1993 e probabilmente (meglio tardi che mai) ha colmato la lacuna dei due livelli senza specificarne il valore.

Poi, non so se esistano impianti condominiali con il rilievo della temperatura ambiente nei singoli appartamenti, il nostro è un comune impianto con valvole termostatiche e ripartitori, la C.T. è stata completamente ristrutturata nel 2013 ed è comandata da una centralina Coster XTC 638 C1 OTTIMIZZATORE CLIMATICO DI CENTRALE PER BRUCIATORI 1,2 STADI E MODULANTE, COMPLETO DI SEQUENZA PER PIU' CALDAIE ,naturalmente ha sonde esterna e interne su mandata e ritorno, gestisce la temperatura di mandata nelle 24 ore su 8 possibili livelli (antigelo, normale 1-2-3-4-5, ridotta 1-2) ed è impostata per erogare 15° nelle ore extra-fascia. Progetto, esecuzione  e messa a punto della CT era stato gestito da un ingegnere termotecnico.

Poi dici "Purtroppo esistono condomini e tecnici che utilizzano la riduzione notturna con l'abbassamento della temperatura di invio ai radiatori di qualche grado ….": ti garantisco che la temperatura notturna si abbassa (eccome!) e la pompa si arresta e la mandata si autoregola finché la sonda sul ritorno non scende al di sotto di quanto impostato, non basta?

Il gestore e 3° responsabile è una nota e rinomata ditta locale che, ritengo, conosca le norme e voglia rispettarle salvaguardandosi da potenziali controlli.

Personalmente rilevo che forse si sta esagerando con un eccesso di "distinguo", esiste anche qualche normativa che regola la temperatura dell'aria che possiamo respirare? anche questa, se troppo bassa,  può fare molto male! (un po' di polemica me la concedi?)

 

Comunque: il mio post voleva solo evidenziare che, con determinati prerequisiti, è possibile non spengere totalmente il riscaldamento, ed ora non vorrei, come ho detto, innescare un'altra discussione infinita.

Grazie.

Buongiorno,

Non voglio innescare alcuna discussione infinita.

ribadisco che il funzionamento della sua centrale è fuori norma E in caso di controllo da parte dell'ente locale è sanzionabile.

Questo Ai sensi delle normative vigenti sul risparmio energetico, poiché quello che lei definisce termoregolazione altro non è che una semplicissima compensata climatica, tecnologia del 1978.

marcog dice:

 

@Nanojoule rispondo: OK, il dpr 74/2013 è molto posteriore al dpr 412/1993 e probabilmente (meglio tardi che mai) ha colmato la lacuna dei due livelli senza specificarne il valore.

 

Buongiorno,

in questi punti, ovverosia i limiti di funzionamento impianto, il testo del DPR 74 del 2013 è identico a quello DPR 412 del 1993.

Quindi in 20 anni non è cambiato nulla.

 

marcog dice:

Poi dici "Purtroppo esistono condomini e tecnici che utilizzano la riduzione notturna con l'abbassamento della temperatura di invio ai radiatori di qualche grado ….": ti garantisco che la temperatura notturna si abbassa (eccome!) e la pompa si arresta e la mandata si autoregola finché la sonda sul ritorno non scende al di sotto di quanto impostato, non basta?

Quanto descritto non è assolutamente conforme ai Principi di funzionamento di un impianto secondo quanto dettato dal DPR 74 /2013

 

marcog dice:

Il gestore e 3° responsabile è una nota e rinomata ditta locale che, ritengo, conosca le norme e voglia rispettarle salvaguardandosi da potenziali controlli.

Personalmente rilevo che forse si sta esagerando con un eccesso di "distinguo", esiste anche qualche normativa che regola la temperatura dell'aria che possiamo respirare? anche questa, se troppo bassa,  può fare molto male! (un po' di polemica me la concedi?)

A riprova Di quanto lei afferma chieda al il terzo responsabile di eseguire una dichiarazione scritta e di responsabilità sul funzionamento della centrale termica in modo continuativo, come da lei descritto.

Ritengo che questo documento non verrà mai firmato.

 

marcog dice:

 

Comunque: il mio post voleva solo evidenziare che, con determinati prerequisiti, è possibile non spengere totalmente il riscaldamento, ed ora non vorrei, come ho detto, innescare un'altra discussione infinita.

Grazie

Al fine di evitare errate informazioni, il suo impianto non ha sufficiente grado di termoregolazione per funzionamento continui in modo continuativo, ovverosia con due fase di attivazione e controllo della temperatura ambiente.

il suo impianto ha una semplice compensata climatica con azione su valvola a tre vie e comando in sequenza delle caldaie-bruciatori..... Nulla di più....

Nanojoule dice:

Buongiorno,

Non voglio innescare alcuna discussione infinita.

ribadisco che il funzionamento della sua centrale è fuori norma E in caso di controllo da parte dell'ente locale è sanzionabile.

Questo Ai sensi delle normative vigenti sul risparmio energetico, poiché quello che lei definisce termoregolazione altro non è che una semplicissima compensata climatica, tecnologia del 1978.

Bene, grazie, e qui, almeno personalmente, chiudo rilevando solo:

Nanojoule dice:

in caso di controllo da parte dell'ente locale è sanzionabile.

dpr 74/2013:   3.  Il  responsabile  o,  ove  delegato,  il   terzo   responsabile rispondono del mancato rispetto  delle  norme  relative  all'impianto termico, ...

pertanto la responsabilità non è condominiale.

 

Nanojoule dice:

ribadisco che il funzionamento della sua centrale è fuori norma

è la solita normazione ambigua, variamente e diversamente interpretabile:

e) impianti termici al servizio di piu' unita' immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purche' il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo. 

Per le mie capacità interpretative della lingua italiota la sonda esterna è prescritta per pilotare il gruppo termoregolatore (centralina in CT, non nei singoli appartamenti);  per regolazione della temperatura ambiente si deve intendere (e non può essere altrimenti) quella degli appartamenti e che deve essere regolata dal programmatore in CT, ma non significa che ogni u.i. debba essere dotata di sonda interna/esterna collegata con la CT.

marcog dice:

Bene, grazie, e qui, almeno personalmente, chiudo rilevando solo:

dpr 74/2013:   3.  Il  responsabile  o,  ove  delegato,  il   terzo   responsabile rispondono del mancato rispetto  delle  norme  relative  all'impianto termico, ...

pertanto la responsabilità non è condominiale.

 

è la solita normazione ambigua, variamente e diversamente interpretabile:

e) impianti termici al servizio di piu' unita' immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purche' il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo. 

Per le mie capacità interpretative della lingua italiota la sonda esterna è prescritta per pilotare il gruppo termoregolatore (centralina in CT, non nei singoli appartamenti);  per regolazione della temperatura ambiente si deve intendere (e non può essere altrimenti) quella degli appartamenti e che deve essere regolata dal programmatore in CT, ma non significa che ogni u.i. debba essere dotata di sonda interna/esterna collegata con la CT.

Buongiorno,

Anche lei conferma quindi la possibilità di sanzione per il funzionamento del suo impianto, diretta al terzo responsabile,  ma sempre sanzione.

 

Con riferimento alla sua capacità di interpretazione della lingua italiota, confermo che la sonda esterna serve unicamente a eseguire la compensata climatica sulla valvola a tre vie e non riguarda assolutamente la temperatura ambiente.

Per questo motivo l'impianto è deficitario di regolazione ambiente.

 

Se poi vogliamo aderire alla scuola Tekno-gastro dei caldaisti In trattoria, Allora possiamo ipotizzare che 5° di abbassamento della compensata climatica corrispondono a 1° ambiente.

Ma è una tesi non riconosciuta dalla scuola tecnica e normativa.

 

pertanto l'impianto privo di regolazione ambiente Non può essere attivato in funzionamento continuo, perché privo della regolazione ambiente sia del livello minimo sia del livello massimo.

 

Modificato da Nanojoule

Ciao a tutti....scusate la mia ignoranza in merito ammetto che è davvero abissale, ma questi ultimi  post sono inerenti alla problematica che ho postato? Potrò  estrapolare qualche cosa da portare nella prossima assemblea? Davvero non ho capito nulla....di caldaie non me ne intendo,  so solo che nel nostro condominio la notte non vanno. Grazie ancora a tutti....ma quante ne sapete!!! 

Selva dice:

Ciao a tutti....scusate la mia ignoranza in merito ammetto che è davvero abissale, ma questi ultimi  post sono inerenti alla problematica che ho postato? Potrò  estrapolare qualche cosa da portare nella prossima assemblea? Davvero non ho capito nulla....di caldaie non me ne intendo,  so solo che nel nostro condominio la notte non vanno. Grazie ancora a tutti....ma quante ne sapete!!! 

Beh, gli ultimi post fanno capire che vi è un responsabile del esercizio di centrale termica.

questo responsabile deve attenersi agli orari e temperature massime imposte dalla legge.

non può scegliere autonomamente, all'interno di un condominio, Se limitare gli orari o meno, deve ascoltare gli utenti.

  • Mi piace 1
Selva dice:

Ciao a tutti....scusate la mia ignoranza in merito ammetto che è davvero abissale, ma questi ultimi  post sono inerenti alla problematica che ho postato? Potrò  estrapolare qualche cosa da portare nella prossima assemblea? Davvero non ho capito nulla....di caldaie non me ne intendo,  so solo che nel nostro condominio la notte non vanno. Grazie ancora a tutti....ma quante ne sapete!!! 

Selva, non preoccuparti. Anche chi ne capisce un po o crede di farlo è in alto mare e non sa darti risposte concrete con riferimenti a leggi.

 

Questo semplicmente perchè il legslatore ha previsto solo le ore di accensione massime, ma da nessuna parte quelle minime. Allora non rimane altro che andare a interpretare e supporre e sperare nell'intelligenza dei condomini.

 

È lo stesso con le temperature massime ammesse nelle utenze, che il furbo legislatore ha ben definito, ma da nessuna parte ha scritto la temperatura minima alla quale chi soffre il freddo ha diritto. 😉

Nanojoule dice:

Per questo motivo l'impianto è deficitario di regolazione ambiente.

Nano, approfitto del fatto che il topic della discussione si è arrestato per darti una ulteriore informazione sulla centralina che regola la distribuzione, riporto dal manuale:

 

mi pare che comprenda una regolazione "ottimale" per soddisfare le regole, effettivamente i termosifoni (anche regolando la valvola su 5) si abbassano/alzano in funzione delle temperature esterne e nelle ore "extra" sono normalmente spenti salvo condizioni climatiche particolarmente rigide.

marcog dice:

Nano, approfitto del fatto che il topic della discussione si è arrestato per darti una ulteriore informazione sulla centralina che regola la distribuzione, riporto dal manuale:

 

mi pare che comprenda una regolazione "ottimale" per soddisfare le regole, effettivamente i termosifoni (anche regolando la valvola su 5) si abbassano/alzano in funzione delle temperature esterne e nelle ore "extra" sono normalmente spenti salvo condizioni climatiche particolarmente rigide.

Buonasera,

A me sembra un comunissimo compensatore climatico con tecnologia degli anni 1985-86.,

completo di un normalissimo ottimizzatore senza rilievo della temperatura ambiente, quindi basato sulla costante di tempo dell'edificio...... Molto semplice banale.

non è possibile accendere l'impianto di riscaldamento nelle fasce orarie  non consentite, quindi per esempio nella zona e dalle 23:00 alle 5:00 impianti spenti indipendentemente dalla temperatura esterna,  dalle 5:00 alle 23:00 l'impianto a regime temperatura massima 20 gradi per 14 ore, le restanti ore impianto comunque spento o con temperatura ambiente massima pari a 16 gradi.

Questo richiede sono dell'ambiente, il compensatore climatico non ha solitamente sono da ambiente.

 

Nanojoule dice:

Buonasera,

A me sembra un comunissimo compensatore climatico con tecnologia degli anni 1985-86.,

completo di un normalissimo ottimizzatore senza rilievo della temperatura ambiente, quindi basato sulla costante di tempo dell'edificio...... Molto semplice banale.

non è possibile accendere l'impianto di riscaldamento nelle fasce orarie  non consentite, quindi per esempio nella zona e dalle 23:00 alle 5:00 impianti spenti indipendentemente dalla temperatura esterna,  dalle 5:00 alle 23:00 l'impianto a regime temperatura massima 20 gradi per 14 ore, le restanti ore impianto comunque spento o con temperatura ambiente massima pari a 16 gradi.

Questo richiede sono dell'ambiente, il compensatore climatico non ha solitamente sono da ambiente.

 

OK grazie, come in tanti altri casi le opinioni non coincidono (non la mia, io non faccio testo) ma quantomeno la tua e quella del gestore.

Nanojoule dice:

Buonasera,

A me sembra un comunissimo compensatore climatico con tecnologia degli anni 1985-86.,

completo di un normalissimo ottimizzatore senza rilievo della temperatura ambiente, quindi basato sulla costante di tempo dell'edificio...... Molto semplice banale.

non è possibile accendere l'impianto di riscaldamento nelle fasce orarie  non consentite, quindi per esempio nella zona e dalle 23:00 alle 5:00 impianti spenti indipendentemente dalla temperatura esterna,  dalle 5:00 alle 23:00 l'impianto a regime temperatura massima 20 gradi per 14 ore, le restanti ore impianto comunque spento o con temperatura ambiente massima pari a 16 gradi.

Questo richiede sono dell'ambiente, il compensatore climatico non ha solitamente sono da ambiente.

 

Ben ritrovati a tutti, a distanza di qualche mese ho una risposta "ufficiale" alla questione se l'impianto di riscaldamento può/non può rimanere attivo (a regime ridotto) anche nelle ore oltre quelle consentite dalla normativa per ciascuna fascia.

Il nostro condominio da anni (con gestore e 3°responsabile) mantiene l'impianto funzionante H24 su 3 diversi livelli ("teorici") gestiti dalla centralina elettronica: Normale 12 ore in due tranche 6-8/12-22, ridotto N-3 nell'intervallo diurno 8-12, ridotto N-5 di notte 22-6.

Mi ero posto il dubbio sulla regolarità secondo norma e avevo ricevuto risposte negative, che però sono state contestate e rigettate da amministratore e gestore. Ho allora chiesto precisazioni (sulla corretta interpretazione del DPR) direttamente all'Ufficio "controllo impianti termici" del Comune (Genova, zona D) indicando con precisione tipologia, componenti e i dispositivi dell'impianto;

e questa è la risposta "scritta" del responsabile:

 

Con riferimento al D.P.R. 74/2013 che recita:
<<
art.4 c.4 - La durata giornaliera di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno;
art.4 c.6 - Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione, non si applicano nei seguenti casi: 
e) impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo;
>> 


Nelle singole unità immobiliari devono solo essere installati sistemi di contabilizzazione e regolazione e non di programmazione individuali in quanto la regolazione della temperatura di mandata impianto avviene tramite i comandi della centralina climatica/sonda esterna installata nella centrale termica, per il mantenimento delle due fasce di temperatura.
Dagli elementi emersi l'impianto risulta a norma per quanto concerne l'installazione dei sistemi di contabilizzazione e di regolazione della temperatura all'interno delle singole unità immobiliari.

 

Tanto, a titolo di informazione e a riprova che norme, DPR, … sono scritti in modo che anche i "responsabili" del loro rispetto le possano interpretare a discrezione, e a riprova che a tali condizioni diventa impossibile anche per gli "addetti ed esperti" affermare con certezza SI/NO.

Non ometto di rilevare anche la potenziale difformità di "regolamentazione" tra comuni diversi (ergo, cittadini di classe A e altri di classe B) non potendo escludere che tutti i "responsabili comunali" d'Italia abbiano opinioni diverse.  Qualcuno ne ha informazioni?

Grazie comunque.

Modificato da marcog

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