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Selva

Consenso per il riscaldamento!

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Buongiorno a tutti scrivo da Milano,

nel mio condominio,  l'amministratore è già da qualche anno che inoltra ai condomini una mail chiedendo gli orari di accensione del riscaldamento ( ridotto o a tempo pieno 7/14 ore).

Oggi è arrivata la consueta mail, in  cui si chiede ai condomini se considerato il cambio brusco delle temperature e le forti piogge in atto , si desidera passare alle 14 ore.

Considerato che dopo   l'istallazione delle terme valvole  tutti possono regolare a proprio piacimento nel proprio appartamento la temperatura o addirittura posizionarlo sullo zero se hai caldo, ci sono dei condomini ( tutti giovani e che sono fuori tutto il giorno) che vogliono mantenere  l'orario ridotto ( 6/10.00- 18.00/22.00).

Tenendo presente che  nel condominio ci sono persone anziane che sono a casa tutto il giorno,  non mi sembra giusto e neppure corretto che debbano accendere stufette o temosifoni elettrici per mantenere una temperatura accettabile.

Anch'io sono fuori casa tutto il giorno, ma abitando al 5° e ultimo piano,  sotto i solai ho molta umidità in casa e la biancheria ci mette giorni ad asciugare.

A questo punto...come funziona questa cosa?

E' obbligatorio per  legge chiedere questo consenso?

Se ci sono dei condomini che desiderano l'orario ridotto per tutto l'inverno,  i restanti  volenti o nolenti,  saranno costretti a restare senza riscaldamento per le restanti 7 ore?

Sono davvero perplessa!

grazie a tutti e cordiali saluti

 

Modificato da Selva

In condominio, fermo restando i  limiti dichiarati per legge, chi decide è l'amministratore o, ancora meglio, l'assemblea.

Nel vostro caso, l'amministratore non si vuole prendere questo impegno e invita i condòmini a decidere.

Che io sappia, non esiste una regola per quanto concerne il periodo minimo di accensione mentre, viceversa, il limite massimo dipende dalla zona climatica di appartenenza.

Qualora l'assemblea decidesse non rispettando tali limiti, il dissenziente potrà impugnare la delibera.

 

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Secondo me essa costituisce una limitazione al godimento del bene comune, per questo vietata in assenza di accordo unanime. Capisco che costituisce uno spreco accendere un carrozzone per riscaldare pochi ambienti ma questo è l'impianto centralizzato... E' facile dire abbiamo risparmiato il 30% se lo si lascia spento

grazie!

a prescindere che personalmente,  nel nostro condominio anno di costruzione 1962, da quando ci sono le termovalvole a livello costo " riscaldamento" non ho risparmiato proprio un bel  niente, anzi mi sono accollata spese in più.... considerato che sono all'ultimo piano sotto i solai non coibentati ( a mie spese ho rifatto infissi e termosifoni nuovi ma è servito a ben poco)

A questo punto vi chiedo un chiarimento.... le spese di costo " gestione caldaia" cambiano in base alla percentuale di ore di funzionamento della stessa? ( costo gestione 7 ore inferiore al costo gestione 14 ore).

Scusate ma non riesco a capire come mai ogni volta che si rende necessario accendere o variare l'orario del  riscaldamento vengano interpellati i condomini!

Le sto davvero pensando tutte e  non ritengo giusto inoltre che a causa di certi condomini,  altri devono stare al freddo in quanto a casa loro  non hanno problemi di temperature  oppure sono sempre fuori casa.

Dimenticavo....l'amministratore ha riferito  che loro  sono obbligati per legge a chiedere preventivamente ai condomini tale  consenso, e che non possono decidere di testa loro,  ma è vero??

 

 

Modificato da Selva

Mi sarei aspettato decine di risposte rassicuranti per te. Non capisco perché tanta esitazione. Tu hai il diritto di poter utilizzare l'impianto per cui paghi.  Avvisa l'amministratore che l'ordine di accensione o lo dà lui o un giudice a cui ti rivolgerai.  È come dire l'ascensore è disponibile solo quando la maggioranza lo decide. Ma basta con queste prepotenze. A mio avviso un impianto contabilizzato può e deve rimanere acceso 24 ore

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Direi che questo articolo dell'avv. Gallucci chiarisce:

 

salpa65 dice:

Concordi quindi che sia sufficiente la volontà di un singolo condomino?

Se, in assenza di decisioni assembleari è l'amministratore a decidere, direi che la richiesta di un singolo condòmino è sufficiente, quantomeno, per la mia coscienza lo è.

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Danielabi dice:

Se, in assenza di decisioni assembleari è l'amministratore a decidere, direi che la richiesta di un singolo condòmino è sufficiente, quantomeno, per la mia coscienza lo è.

Non è un fatto di sensibilità, ma di diritto. Quando l'avvocato dice che l'amministratore è sempre tenuto a disciplinare l'uso dei beni comuni in modo che ne sia garantito il miglior godimento a tutti i condomini, secondo te cosa intende??

Perché dobbiamo rendere le cose sempre più difficili di quello che sono??

Modificato da salpa65
salpa65 dice:

Non è un fatto di sensibilità, ma di diritto. Quando l'avvocato dice che l'amministratore è sempre tenuto a disciplinare l'uso dei beni comuni in modo che ne sia garantito il miglior godimento a tutti i condomini, secondo te cosa intende??

Perché dobbiamo rendere le cose sempre più difficili di quello che sono??

Qualcuno potrebbe obiettare che la decisione puo' essere presa a maggioranza assembleare, questo significa che la minoranza potrebbe rimanere al freddo, in questo caso non è garantito il miglior godimento a tutti i condòmini. Quindi?

Direi che purtroppo le cose sono difficili

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<<A tutti >> significa ad ogni singolo. Altrimenti avrebbe detto alla maggioranza dei condomini

Modificato da salpa65
  • Mi piace 1

grazie a tutti...

ma quindi ( scusate l'ignoranza ma di queste cose non ne capisco nulla) in teoria dovrebbe essere l'amministratore quindi a decidere? 

Nel frattempo ho chiesto  a colleghi e a conoscenti  e nessuno riceve questa mail del consenso, ma decide l'amministatore, a meno che non si presenti  un caso anomalo.

Considerato che ho  già visto  nelle varie risposta alla  mail dell'amministratore, che   alcune  persone del mio condominio  ( tutti residenti  ai piani bassi e/o assenti tutti il giorno) hanno dato  risposta per proseguire con l'orario ridotto, vorrei avere le ideee chiare prima di partire con la lancia in resta,  anche se  non voglio chiaramente litigare con l'amministratore ( che conosco bene da anni) ma vorrei avere una risposta pronta, considerato che  lui ha detto che è la  legge che prevede che l'amministratore interpelli i condomini prima di aumentare o diminuire l'orario del riscaldamento

A qusto punto chiedo a chi l'amministratore lo fa di mestiere oppure a persone che sono competenti in materia,  è vera oppure no questa  cosa che ha detto😩

rigrazie !!!!!

Selva dice:

è vera oppure no questa  cosa che ha detto?

Selva, nel mio post n. #6 ho postato un articolo scritto dall'avv. Gallucci, che ritengo abbia chiaramente trattato il problema.

Chi decide?

In primis ci sono disposizioni legislative sugli orari, suddivise per fascia climatica.

All'interno di questi orari (massimi) si puo' decidere un orario diverso, a decidere è prima di tutto l'assemblea, quando manca la delibera assembleare, decide l'amministratore.

Nel tuo caso, ma è abbastanza diffuso tale modo, l'amministratore fa una sorta di referendum prima di decidere e, probabilmente, da' retta alla maggioranza.

Per quanto mi riguarda decido in base a minoranza, cioè ritengo corretto che se uno solo dei condòmini mi da' ragioni valide per cui non puo' rimanere al freddo, faccio accendere e per gli orari previsti dalla legge.

Come dicevo, pero', la "decisione" dell'amministratore si forma in base a cio' che l'amministratore ritiene corretto, non c'è un precetto che gli imponga di fare in un modo o nell'altro.

La legge gli consente di decidere, punto.

Quindi, secondo me, puoi sentirlo, esporre le tue ragioni e chiedergli che decida in modo da non ledere i diritti di nessuno. Eventualmente chiedi che in una prossima assemblea si dibatta la questione, in modo che possiate confrontarvi tutti e decidere al meglio per tutti.

grazie mille Danielabi, si ho letto quello postato dall'avvocato Gallucci, ma non ho capito benissimo, la cosa che mi ha creato  maggior confusione   è il fatto che l'amministratore abbia detto che è la legge che prevede di domandare o tramite mail o tramite telefonata a tutti i condomini prima di cambiare l'orario, se la legge lo prevede è un discorso se la legge non lo prevede, ma è una semplice decisione dell'amministratore il discorso cambia chiaramente,  ed è questa  la cosa che volevo chiarire bene prima di andare a parlare con lui o davanti all'assemblea.

Oltre tutto dopo aver chiesto  in giro come detto,  nessuno dei miei conoscenti ha questo problema.

E' sicuro che nella prossima assemblea tirero 'in ballo questa storia... ma tu per esempio come ti comporti nei vari stabili  che amministri?

Anche tu chiedi preventivamente oppure agisci come meglio credi o meglio con l'uso del buon senso?

Selva dice:

Anche tu chiedi preventivamente

Amministro pochi condomìni di cui uno solo ha l'impianto di riscaldamento centralizzato, ma, come accennato nel precedente post, credo che vadano salvaguardati coloro i quali hanno necessità del riscaldamento.

Essendo il primo anno che amministro il condomìnio con il riscaldamento centralizzato e non essendoci disposizioni prese negli anni scorsi, anch'io ho consultato i condòmini, prima della "stagione termica", uno di loro mi ha rappresentata una situazione in cui è necessario tenere acceso per l'intero periodo previsto dalla legge, per cui ho deciso in tal senso. Ma alla prossima assemblea affronterò sicuramente l'argomento, perchè ritengo sia corretto che siano i fruitori del servizio a dirmi come ritengono che debba essere regolato al meglio per tutti

non facile mettere daccordo tante teste   purtroppo....in assemblea quando ne parleremo già la vedo difficile, del resto come detto sopra il riscaldamento come l'ascensore è una necessità considerato anche quello che paghiamo ,  e poi con le termovalvole che ormai per legge tutti devono avere non vedo sinceramente dove sia il problema ma tant'è ....  

grazie ancora....

e chissà se qualche amministratore che amministri più  stabili con riscaldamento centralizzato possa esprimere  il suo  parere e la sua  esperienza in merito

Modificato da Selva
Selva dice:

non facile mettere daccordo tante teste   purtroppo

Si è vero, ma di fatto stai già subendo la decisione di altri condòmini, che pero' non si sono confrontati con gli altri e hanno avuto il coraggio di dire vis a vis a chi ha necessità di scaldarsi: no, stai al freddo!

Credimi, non sempre perchè le "carogne" esistono, ma solitamente fa la differenza.

dici bene " carogne" ma quando pero' un problema coinvolge loro vedi come cambia la situazione e come arrivano con il cappello in mano!

Sinceramente non ho per niente voglia di litigare e  le mie poche energie residue vorrei impiegarle altrove, ma se sono costretta dovrò in qualche modo reagire, e   poi  alla fine  come disse qualcuno .....raccogli le tue cose, vai sulla riva del fiume, siediti e aspetta. 😣

Coraggio, purtroppo la guerra è quotidiana. Affronta il problema apertamente, secondo me ti "porti dietro" anche chi non penseresti mai....

Auguri 🤞

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Adottare un orario ridotto del servizio di riscaldamento comune quando si potrebbe invece applicare l'orario esteso e previsto dalle norme, mi appare come una indebita limitazione ad usufruire di un servizio comune che a questo punto diventerebbe solo teoricamente disponibile. 

Tale limitazione la riterrei giustificabile solo in presenza di una ordinanza del sindaco, esattamente come quando accade che il sindaco autorizza l'accensione del riscaldamento al di fuori dei periodi previsti e guarda caso per peggioramenti climatici imprevedibili.

Credo non sia una casualità che le ordinanze comunali quando emanate lo siano solo per ampliare le coperture, ovvere finalizzate ad evitare i morsi del freddo a chiunque.

Poi se qualcuno comunque scoppia di caldo sarà liberissimo di chiudere le sue personali valvole e fin anche di passeggiare per le pubbliche vie in canottiera. Ma questo non lo si può imporre a chi ha una diversa percezione e sensibilità al freddo....

 

Modificato da albano59
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Oh guarda che strano... nella mia esperienza personale nei casi di orari "controversi" si tutelano sempre i freddolosi.

Addirittura dove c'e' il teleriscaldamento basta che qualche condomino tramite amministratore chieda deroghe sulle date e l'ente erogatore apre i rubinetti anche prima/dopo le date "legali".

-tipicamente per il freddo di maggio-.

Io detesto con tutto il mio cuore l'emerita "sola" dele termovalvole, ma questo è uno dei pochissimi casi in cui hanno senso.

ho saputo ora telefonicamente   da un condomino imbufalito che altri stabili gestiti da questo amministratore lo vogliono  denunciare per questo motivo, e lui ha risposto nuovamente che se i condomini non rispondono alle mail o alle telefonate comunicando quello che vogliono fare circa l'orario ridotto o l'orario completo il riscaldamento  rimane a 7 ore....e ha ribadito  nuovamente che è la legge che lo prevede!

Se qualcuno qui mi comunica gentilmente   di quale legge si tratta in modo che io la possa  visionare, gli  offro una cena virtuale!!

Alla fine un condomino esasperato è passato di casa in casa chiedendo di mettere la firma e la crocetta a chi   desidera l'orario delle 14 ore e poi è tornato dall'amministratore consegnando le adesioni.

Altrimenti mancando  la maggioranza non si muoveva nulla!!

Meno male che in casa ho un paio di stufette....😶

 

Modificato da Selva
Selva dice:

Se qualcuno qui mi comunica gentilmente   di quale legge si tratta in modo che io la possa  visionare, gli  offro una cena virtuale!!

Sai già che la legge non c'è; l'unico appiglio puo' essere che l'amministratore deve eseguire le disposizioni dell'assemblea (art 1130 c.c.), ma in questo caso il "referendum" non è l'assemblea, che deve essere convocata ecc. ecc....quindi se dovesse di nuovo appellarsi "alla legge" fatti indicare di quale si tratti.

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certo....è la prima cosa che chiedero'!

ma non è stato detto a me, ma ad un condomino che al momento,  furibondo com'era,  non gli è venuto in mente di chiedere lumi! 

questa cosa è davvero strana direi che il mistero si infittisce...😈

 

 

Mi scuso se mi inserisco nella discussione pur non essendo certissimo di quanto dirò.

Vero che innanzitutto occorre rispettare le fasce imposte per legge, ma se la legge consente 12 ore queste sono un diritto che una maggioranza non dovrebbe poter menomare.

Poi, se non erro, esiste (o esisteva?), a certe condizioni (caldaia a condensazione o inferiore a un valore x di KW ?) di poter mantenere l'accensione anche nelle ore eccedenti purché ad un regime ridotto rispetto a quello ordinario. Noi da anni facciamo così!

Non è così?

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