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rosari

Condominio minimo: proprietario di due terzi del piano terra

Giustissimo, tutto dipende da chi ambisce a divenirne proprietario.

A questo punto credo ci sia il rovescio della medaglia: forse ne ricaverebbero un vantaggio economico entrambi i venditori(?) oppure ne discenderebbe una spesa eccessiva per il coerede che intende aggiudicarsela?

Sal come funzionano le aste?

Gli estranei partecipano se fiutano l'affare ma non offriranno mai il valore di mercato perchè altrimenti sarebbe inutile acquistare all'asta; tanto varrebbe scegliere nel libero mercato.

Una volta venduto l'appartamento all'asta, il Giudice ripartirà secondo le quote, 1/3 ad un erede e 2/3 all'altro erede, ma solo dopo aver trattenuto le spese di Tribunale e di perizia del CTU (consulente tecnico d'ufficio) nominato dal Tribunale per valutare il prezzo base di partenza asta.

A mio avviso i coeredi non potrebbero mai trarre un vantaggio da una vendita all'asta.

Se proprio vogliono vendere possono dare mandato ad un'agenzia immobiliare e vendere l'immobile privatamente.

 

Diverso il discorso se uno dei due coeredi mira ad aggiudicarsi l'appartamento.

In questo caso, l'erede interessato potrebbe offrire più del valore reale e di quanto è disposto ad offrire l'altro erede ed uno dei due, ed entrambi ci guadagnerebbero:

- l'erede che paga di più ci guadagna perchè ha comunque ottenuto quello che voleva, soprattutto se si tratta del proprietario del primo piano che diventando unico proprietario di tutto l'edificio non avrebbe più un vicino con cui condividere le parti comuni

 

- l'erede che non acquista ci guadagna perchè incassa più del valore di mercato.

 

Se tu sei interessato a rilevare i 2/3 dell'appartamento sei in una posizione di vantaggio perchè il tuo coerede non può metterti l'acqua alla gola.

Tu fai la tua proposta di quanto per te vale l'immobile e gli offri i 2/3.

Se vuole rilevare lui la tua quota non potrà mai mettere un paletto ed offrirti meno di quantu tu sei disposto a offrire a lui, altrimenti si va dal Giudice ed indipendentemente da chi si aggiudicherà l'asta, entrambi andrete a perdere.

Però c'è un'altre cosa da valutare, i due coeredi potranno partecipare all'asta e offrire di più dei concorrenti esterni ed alla fine la spunterà chi dei due offrirà di più, forse e dico forse sempre meno del prezzo di mercato e meno di quanto avrebbe offerto senza giungere all'asta, è un rischio perchè potrebbe andare peggio e molto peggio calcolando tutte le spese.

Però c'è un'altre cosa da valutare, i due coeredi potranno partecipare all'asta e offrire di più dei concorrenti esterni ed alla fine la spunterà chi dei due offrirà di più, forse e dico forse sempre meno del prezzo di mercato e meno di quanto avrebbe offerto senza giungere all'asta, è un rischio perchè potrebbe andare peggio e molto peggio calcolando tutte le spese.

Secondo me il proprietario del 1° piano + 1/3 del piano terra vuole rilevare l'appartamento ma vuole mettere dei paletti, se mira a diventare unico proprietario di tutto l'edificio, deve stare molto attento a non tirare troppo la corda altrimenti non diventerà mai unico proprietario se non offrirà almeno la stessa cifra pro/quota del proprietario dei 2/3.

 

Ti faccio un esempio:

se per il proprietario di 2/3 l'appartamento al piano terra vale 120mila euro ed è disposto ad offrire 40mila euro per riscattare il restante 1/3, il proprietario del 1° piano non potrà mai pensare di offrire meno di 80mila euro se vuole riscattare la sua parte.

 

A mio avviso è proprio il proprietario del primo piano quello che ha più interesse a diventare unico proprietario di tutto ma non lo da a vedere e si dimostra poco interessato, sperando in un prezzo basso ma. come dice il proverbio.... "chi disprezza compra".

 

Se il proprietario del primo piano fa solo la finta di mostrarsi poco interessato all'acquisto lo si scoprirà quando il coerede gli fra un'offerta reale e parlerà di soldi veri.

 

Solo il coerede potrà intuire se si tratta di pretattica. Io ne ho avuto sentore dalla descrizione fatta nel post n.6, dove rosari dice:

 

"Ha avviato un contraddittorio, si deduce che vuole rilevare lui, ma né lo esplicita, né dà le risposte basilari"

 

Tradotto, io interpreto:

è fortemente interessato a diventare unico proprietario di tutto ma non lo esplicita per non far salire il prezzo e non ha ancora fatto un'offerta.

 

Il modo per scoprirlo subito è che il coerede che possiede 2/3 si dimostra interessato a rilevare 1/3 e fa una proposta concreta offrendo lui una cifra ben precisa (e possibilmente un po' più alta del valore di mercato).

 

P.S. Nel post n. 20 ho sentito fare accenno a una lite giudiziaria per "collazione" (contenzioso per parte di beni ricevuti in vita da un erede) giunta a sentenza per cui immagino che i rapporti tra i coeredi non siano tanto idilliaci e forse si parlano il minimo indispensabile.

Leonardo, non è che non sono d'accordo con te anzi la tua disanima la condivido, come hai visto mi sono arenato solo sulla domanda "forse ne ricaverebbero un vantaggio economico entrambi i venditori?", e non ho risposto perchè non ho la sfera di cristallo

Leonardo, non è che non sono d'accordo con te anzi la tua disanima la condivido, come hai visto mi sono arenato solo sulla domanda "forse ne ricaverebbero un vantaggio economico entrambi i venditori?", e non ho risposto perchè non ho la sfera di cristallo 😉

Grazie mille a tutti; ora posso dire di avere un punto fermo da cui avviare il percorso: ha messo nero su bianco per dire che vuole rilevare le due quote!!!

Grazie mille a tutti; ora posso dire di avere un punto fermo da cui avviare il percorso: ha messo nero su bianco per dire che vuole rilevare le due quote!!!
Se tu desideri altrettanto, dovrete adire a vie legali iniziando dalla mediazione con l'assistenza di un legale e se non giungerete ad un accordo potrete proseguire al Tribunale
Grazie mille a tutti; ora posso dire di avere un punto fermo da cui avviare il percorso: ha messo nero su bianco per dire che vuole rilevare le due quote!!!

Bene, se hai intenzione di vendere digli quanto vuoi ricavare dalle tue quote, anticipandogli che allo stesso prezzo anche tu sei disponibile ad acquistare la sua quota.

In questo modo nessuno potrà fare il furbo e ci sarà una giusta vendita.

Se non si riuscirà a trovare un accordo chiederete lo scioglimento giudiziale della comunione e indipendentemente da chi si aggiudicherà l'asta al miglio prezzo, entrambi ci rimetterete le spese di Giudizio.

 

- - - Aggiornato - - -

 

Se tu desideri altrettanto, dovrete adire a vie legali iniziando dalla mediazione con l'assistenza di un legale e se non giungerete ad un accordo potrete proseguire al Tribunale

In questo caso la mediazione è facoltativa e non obbligatoria.

Ho avuto un caso simile proprio pochi mesi fa.

Solo se si tratta di successione ma non è questo il caso.

Mi spiego:

Se ci sono 3 chiamati all'eredità senza testamento e c'è da dividersi in parti uguali un bracciale una collana ed un anello, prima di affidarsi al Giudice che farà valutare i gioielli ed estrarli a sorte con compensazione in denaro per chi riceve i gioielli di minor valore, occorre prima passare dalla mediazione obbligatoria.

 

Nel caso di rosari la successione è già avvenuta (c'è stato addirittura una sentenza per collazione) e le quote sono già state assegnate in modo netto.

 

Così come nessuno è obbligato a vendere, un coerede potrebbe anche vendere la sua quota ad un estraneo al prezzo che trova a vendere.

Unico limite, in caso di comunione per eredità, il diritto di prelazione per il coerede.

Se io voglio vendere la mia quota a 100mila euro ad un estraneo sono libero di farlo.

Devo solo comunicarlo ai coeredi perchè a parità di prezzo, hanno diritto di prelazione.

Se il coerede può pagare solo 99mila euro non potrà acquistare.

Solo se si tratta di successione ma non è questo il caso.

Mi spiego:

Se ci sono 3 chiamati all'eredità senza testamento e c'è da dividersi in parti uguali un bracciale una collana ed un anello, prima di affidarsi al Giudice che farà valutare i gioielli ed estrarli a sorte con compensazione in denaro per chi riceve i gioielli di minor valore, occorre prima passare dalla mediazione obbligatoria.

 

Nel caso di rosari la successione è già avvenuta (c'è stato addirittura una sentenza per collazione) e le quote sono già state assegnate in modo netto.

 

Così come nessuno è obbligato a vendere, un coerede potrebbe anche vendere la sua quota ad un estraneo al prezzo che trova a vendere.

Unico limite, in caso di comunione per eredità, il diritto di prelazione per il coerede.

Se io voglio vendere la mia quota a 100mila euro ad un estraneo sono libero di farlo.

Devo solo comunicarlo ai coeredi perchè a parità di prezzo, hanno diritto di prelazione.

Se il coerede può pagare solo 99mila euro non potrà acquistare.

Ok, ma vista la situazione descritta da rosari forse sarebbe il caso di provare con la mediazione, sicuramente se ci sarà un accordo faranno prima e risparmieranno dei bei soldini, se poi vogliono arrivare all'asta, bhe sarà inevitabile adire al Giudice
Ok, ma vista la situazione forse sarebbe il caso di provare con la mediazione, sicuramente se ci sarà un accordo faranno prima e risparmieranno dei bei soldini

Se c'è volontà di concludere da entrambe le parti a che serve mettere in mezzo avvocati e mediatori? Se proprio non vogliono parlarsi possono continuare a comunicare nero su bianco come stanno già facendo.

Se trovano l'accordo vanno dal Notaio e stipulano il preliminare o direttamente il rogito.

Se, invece, uno dei due pensa di voler fare l'affare ai danni dell'altro, non c'è mediazione che li possa salvare e si faranno male entrambi 😉

Se c'è volontà di concludere da entrambe le parti a che serve mettere in mezzo avvocati e mediatori? Se proprio non vogliono parlarsi possono continuare a comunicare nero su bianco come stanno già facendo.

Se trovano l'accordo vanno dal Notaio e stipulano il preliminare o direttamente il rogito.

Se, invece, uno dei due pensa di voler fare l'affare ai danni dell'altro, non c'è mediazione che li possa salvare e si faranno male entrambi 😉

Ringrazio ancora; pare che il coerede voglia l'intervento giudiziale e la valutazione di un perito; lo si deduce dal fatto che, per fare calare il valore dell'immobile, inviò raccomandata ad affermare della necessità di intervento urgente per il rifacimento di "tutto" (muratura interna ed esterna, impiantistica, ecc.) e del suo "lavarsi le mani" in caso della mancata mia presa in carico.

Sono tentato di chiedergli quanto offre, conseguentemente potrei avanzare la proposta di acquisto della sua quota; tutto sta nel prevedere-valutare le ulteriori variabili...

Ringrazio ancora; pare che il coerede voglia l'intervento giudiziale e la valutazione di un perito; lo si deduce dal fatto che, per fare calare il valore dell'immobile, inviò raccomandata ad affermare della necessità di intervento urgente per il rifacimento di "tutto" (muratura interna ed esterna, impiantistica, ecc.) e del suo "lavarsi le mani" in caso della mancata mia presa in carico.

Sono tentato di chiedergli quanto offre, conseguentemente potrei avanzare la proposta di acquisto della sua quota; tutto sta nel prevedere-valutare le ulteriori variabili...

Se anche tu sei in grado di fare la tua offerta (e dovrai acquistare solo 1/3), l'immobile vale quanto tu decidi che vale.

Puoi acquistarlo anche tu se vale poco.

Se non hai una casa di proprietà e vuoi andare a risiedere in quella casa, puoi anche tentare la strada dell'affidamento a te.

Al momento siete un condomino formato da due condomini e le spese per le riparazioni del tetto comune riguardano il condominio formato da piano terra + primo piano per cui se i due appartamenti hanno più o meno lo stesso valore, 4/6 (2/3) della spesa spettano al proprietario del 1° piano e 2/6 (1/3) spetta a te ma solo dopo che il CTU (consulente tecnico d'ufficio) avrà fatto la perizia.

Anche la scelta dell'impresa, in mancanza di accordo, sarà fatta dal Tribunale.

Dimostrati anche tu interessato all'acquisto del suo 1/3 e vedrai se l'appartamento continuerà a perdere valore oppure, improvvisamente, aumenterà di valore.

Ringrazio ancora; pare che il coerede voglia l'intervento giudiziale e la valutazione di un perito; lo si deduce dal fatto che, per fare calare il valore dell'immobile, inviò raccomandata ad affermare della necessità di intervento urgente per il rifacimento di "tutto" (muratura interna ed esterna, impiantistica, ecc.) e del suo "lavarsi le mani" in caso della mancata mia presa in carico.

Sono tentato di chiedergli quanto offre, conseguentemente potrei avanzare la proposta di acquisto della sua quota; tutto sta nel prevedere-valutare le ulteriori variabili...

Ricorda una cosa, nessuno fatto salvo il Giudice decidendo per l'asta, non potrà mai obbligarti a cedere in vendita la tua parte
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