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erreti

Comproprietà e locazione del bene

Un immobile, nel caso specifico un locale deposito è attualmente dato in locazione ad un terzo. La proprietà dell'immobile appartiene in quote uguali a tre parenti che hanno ricevuto in eredità lo stesso. La locazione manca di un regolare contratto e due dei tre comproprietari intendono regolarizzare il rapporto e adeguare il canone ritenuto minimo. E' pervenuta infatti richiesta da altra persona di prendere in locazione ad un canone maggiore l'immobile in questione. Fermo restando che lascerebbero la priorità al conduttore che attualmente detiene in locazione l'immobile di regolarizzare il rapporto e adeguare il canone, che diritto ha il terzo comproprietario di opporsi ad una tale definizione e che propenderebbe per lasciare inalterato il tutto. Ritengo nessun diritto per il solo fatto che manca un regolare contatto di locazione ed un minore profitto per i tre comproprietari. Spero di ricevere lumi a proposito.

Se ho ben compreso, il comproprietario di una quota del 33,33% di un magazzino vorrebbe impedire agli altri due comproprietari del restante 66,66%, di registrare la locazione dell’immobile (uso indiretto del bene in comproprietà).

 

Su un immobile in comproprietà sussiste una comunione regolata dagli articoli 1100 e seguenti del codice civile. Pertanto, è necessario convocare l’assemblea ordinaria della comunione, a norma del secondo comma dell’articolo 1105, per il quale “per gli atti di ordinaria amministrazione le deliberazioni della maggioranza dei partecipanti, calcolata secondo il valore delle loro quote, sono obbligatorie per la minoranza dissenziente”: nella comunione, ossia nei rapporti interni fra comunisti, la locazione di un immobile, con relative fisiologiche forme e modalità per dare certezza e trasparenza all’accordo (gli unici contratti soggetti a registrazione facoltativa sono quelli afferenti alle locazioni brevi, di durata non superiore a trenta giorni complessivi nel corso dell’anno per ogni singolo conduttore), si decide a maggioranza o, in mancanza, dal giudice, cui ciascuno di questi può ricorrere.

I due che vogliono regolarizzare, firmano il contratto e lo registrano.

Amen, fine della discussione.

 

Al terzo potreste anche non dare parte dell'affitto...almeno fino a che non ve lo chiede giudizialmente. MA poi avrebbe ragione

Pertanto, registrate, e poi gli si versa come ora il canone.

Il terzo non ha nessuna ragione per opporsi alla registrazione di un contratto di locazione che è obbligo di legge.

Se non vuole firmar eil contratto, non importa...basta che lo firmi anche uno solo dei proprietari per essere valido

O se il terzo non accetta l'adeguamento del canone, dal momento che la locazione non è neanche regolare, è tenuto a lasciare l'immobile o potrebbe creare altro tipo di problemi?

E nel caso in cui a parità di condizioni, i comproprietari sono solamente due, il comproprietario che vuole ravvedersi e regolarizzare il rapporto di locazione o stipularlo con altro conduttore che riconoscerebbe un canone maggiore può manifestare il proprio dissenso allo stato attuale?

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