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Freemason

Come si possono verificare le bollette del fornitore o/e gestore di un servizio

Buona serata

sono nuovo un cordiale saluto a tutti..

spero di aver posato nella sezzione corretta.....

 

Come da titolo in essere " come si possono verificare le bollette del fornitore o/e gestore di un servizio

 

Come domanda potrebbe sembrare banale .... Ma devo spiegare gli eventi che portano a richiedere all'ente fornitore una visione come condomini delle bollette pagate ed eventuali mancanze in essere ( quelle non pagate o in ritardo )....

 

I fatti o meglio il fatto , siamo venuti a conoscienza che l'amministratore sia in ritardo o peggio non abbia pagato delle bollette del gas (riscaldamento) e, l'ente fornitore sia in procinto di richiedere il rientro di queste mancaze .....

 

Come condomini ne siamo venuti a conoscienza per puro caso da amici di altri stabili amministrati dalla stessa pesona i quali si sono ritrovati una richiesta di rientro di mancati pagamentidi ......

 

La cosa ha messo la pulce nell'orecchio e, diciamo i referenti di scala si sono informati dal fornitore per sapere come richiedere una visione e situazione sulle bollette, l'ente ha richiesto un lettera di richiesa con la firma di almeno il 50% dei condomini... Bene le firme sono state raccolte e i delegati si sono presentati al''ente fornitore per effettuare codesta verifica ..

 

Ma sorpresa delle sorprese , l'addetto visionata la richiesta, dice che manca la firma dell'amministratore e per la privacy non può farle esaminare.....

 

In pratica io che sono condomino pago le spese non sono autorizzato a fare una verifica o un controllo se l'amministratore ha pagato o meno il fornitore di un servizio , dalla pentola alla brace, in pratica non posso controllare se l'amministratore svolge in modo consono l'incarico fiduciario datogli..... essendo venuti a conoscenza dei fatti mi sembra il minimo che si possa fare per capire dove e quale è il problema , un ritardo è scappata una bolletta o cosa........

 

Oggi si aspettava un appuntamento con l'amministratore con le bollette e dare ragguagli in merio a queste diciamo ni ma e forse .... ma purtoppo a rinviato a lunedì...... apettiamo.....

 

Tornando a codesta passaggiata inutile all'ente fornitore il quale se le tolta sollevando la "privacy" parlandone fra di noi , un condoino ha un amico avvocato che gli ha detto che nella lettera di richiesta dovevamo aggiongere una clausola che essendo una spesa condominiale e i diretti interessati sono in proprietari residenti del medesimo, il diditto di privacy sollevato decadeva e se vi fosse stato un rifiuto da parte del fornitore alla visione ed eventuali richieste sollevate il comdominio si sarebbe riservato di richedere e rendere responsabile l'ente per gli eventuali danni che si sarebbero presentati...

 

Per chiudere , mi chiedo e chiedo a qualcuno più afferrato, come è possibile verificare in questo caso sono delle bollette , come faccio o meglio facciamo a richiedee all'ente fornitore in resoconto e la verifica dei pagamenti , dato che l'amministratore non si fa trovare o se si trova imputa problemi vari per evitare un incontro e non sappiamo come muoverci se a priori non si hanno in mano documenti inerenti a questo paticcio, prima di indire una assemblea d'urgenza....

 

vi ringrazio per eventuali suggerimenti e consigli

 

Alessandro

 

Nyce Evening

Forse lo stralcio di questa pubblicazione (articolo da primario quotidiano economico finanziario) : in pratica per le questioni condominiali non esiste privacy. Lo hanno stabilito i giudici della suprema Corte (Cassazione); nonchè il Garante della privacy. Poi si sa, c'è sempre qualche furbacchione che gioca sulla misconoscenza delle regole da parte dei propri amministrati (ma anche della loro atavica idiosincrasia a promuovere, quando necessario, azioni per cercare di ottenerne la revoca assembleare o giudiziale) per accampare scusanti. E continuare a fare come se nulla fosse. Auguri.

 

2) Privacy in condominio, dal Garante una guida che scioglie tutti i dubbi (sintesi) di Antonella Donati

Libero accesso a tutti i condomini ai dati relativi alla gestione patrimoniale. Niente privacy per i morosi, anche nei confronti dei fornitori, ma niente commenti in bacheca e considerazioni personali sui documenti accessibili a tutti. Sì all'installazione di telecamere per sorvegliare la propria casa anche senza avvisare i vicini. Queste alcune delle indicazioni che il Garante della privacy ha raccolto in un vademecum che affronta il tema della tutela dei dati personali in condominio anche alla luce della legge riforma, che di fatto ha liberalizzato l'installazione delle telecamere di sorveglianza negli spazi comuni, con una norma più volte sollecitata dallo stesso Garante. Nel vademecum anche il via libera alla comunicazione dei dati personali dell'amministratore, come richiesto dalla legge.

Amministratore senza segreti - Come previsto dalla legge, quindi, l'amministratore è tenuto a comunicare ai condomini, tra le varie informazioni, anche i propri dati anagrafici e professionali, e il codice fiscale. Questi stessi dati, insieme ai recapiti telefonici, devono, tra l’altro, essere affissi all’ingresso del condominio o nei luoghi di maggior transito. E non c'è privacy che tenga.

Accesso ai dati di gestione da parte di tutti i proprietari - Da parte sua, invece, l'amministratore deve tutelare la privacy dei condomini, ma solo nei confronti degli estranei al condominio. Tutti i proprietari, infatti, hanno di accedere ai dati relativi alla gestione, compreso lo stato dei pagamenti degli altri, al fine di esercitare i propri poteri di vigilanza e controllo. “A prevalere, in questo caso, – scrive il Garante – è il principio della trasparenza nella gestione condominiale: l’eventuale richiamo alla privacy per impedire la conoscenza di queste informazioni è fuori luogo.” Motivo per cui per fornire questo tipo di informazioni l'amministratore non ha necessità di richiedere alcun consenso ai diretti interessati . E non solo: le singole morosità possono anche essere oggetto di discussione nel corso dell’assemblea. Come dire che chi non paga potrà a tutti gli effetti “essere messo all'indice”, senza poter accampare questioni di privacy. La discussione, però, deve essere limitata all'assemblea, e non potranno essere esposti avvisi in bacheca con i nomi dei morosi. I loro nominativi, invece, potranno essere comunicati ai fornitori che li richiedano, come peraltro espressamente previsto dalla legge di riforma.

Inoltre: 9. Condominio, ogni condomino ha diritto di sapere chi non paga le spese.

Il condòmino, oltre alle informazioni che lo riguardano, può conoscere le spese e gli inadempimenti degli altri condòmini, sia al momento del rendiconto annuale, sia facendone richiesta all'amministratore. E questo senza il consenso dei condomini interessati. A prevalere, in questo caso, spiega il garante, è il principio della trasparenza nella gestione condominiale: il richiamo alla privacy per impedire la conoscenza di queste informazioni è fuori luogo. Il diritto alla trasparenza non significa però che si possano divulgare informazioni sulle spese o sulle morosità al di fuori dell'ambito condominiale. È quindi assolutamente vietato esporre avvisi di mora o sollecitazioni di pagamento in spazi condominiali accessibili a terzi (ad esempio all'ingresso del palazzo). L'affittuario non può accedere ai dati della gestione, ma ha diritto di accedere ai propri dati personali.

scusa rosi ,ma il problema di FREEMASON non e' la privacy all'interno del condominio ,ma all'esterno ovvero e' nei rapporti con un ente fornitore ,che per motivi di privacy non concede al singolo condomino di prendere visione di documenti (bollette etc )riguardanti i rapporti tra ente e condominio senza l'autorizzazione dell'amministratore .

scusa rosi ,ma il problema di FREEMASON non e' la privacy all'interno del condominio ,ma all'esterno ovvero e' nei rapporti con un ente fornitore ,che per motivi di privacy non concede al singolo condomino di prendere visione di documenti (bollette etc )riguardanti i rapporti tra ente e condominio senza l'autorizzazione dell'amministratore .

Sì, sì, certo. Ho solo voluto girare una pubblicazione riguardante la non esistenza (fino ad un certo punto) di privacy nel condominio. Perché mi è parso di cogliere una sorta di interrogativo da parte di chi ha aperto la discussione. Poi ovviamente tutti i particolari del caso devono essere considerati. Certo è che al di là dell'impossibilità di accedere direttamente alla situazione condominiale attraverso un fornitore/prestatore, si deve pervenire a conoscere tutto delle problematiche condominiale (morosità, impagati, precisazioni sugli interventi, ecc.) direttamente e sempre dall'amministratore. Che nel caso di specie, se non ho mal compreso, nicchia nel voler fornire ragguagli ai propri condòmini.

Confido nella disponibilità dell'amministratore perchè siete in tanti ad averglieli chiesti e non il solito condomino.

 

In ogni caso, la L.241/90 riconosce quali pubblica amministrazione anche i gestori di servizi pubblici. In presenza di interesse diretto, concreto e attuale, anche il singolo condomino è titolato a richiedere l'accesso.

 

Spero che il gestore abbia negato l'accesso per iscritto. In caso contrario avete fatto male a non esigerlo, perchè il rifiuto, se non fondato, è sanzionabile.

Grazie ad entrambi

 

 

Sì, sì, certo. Ho solo voluto girare una pubblicazione riguardante la non esistenza (fino ad un certo punto) di privacy nel condominio. Perché mi è parso di cogliere una sorta di interrogativo da parte di chi ha aperto la discussione. Poi ovviamente tutti i particolari del caso devono essere considerati. .

grazie " Rosy " anche se tratta da un articolo, anche se riferita ad una morosità come citi

Niente privacy per i morosi, anche nei confronti dei fornitori, ma niente commenti in bacheca e considerazioni personali sui documenti accessibili a tutti

Concedimi una battuta , di norna i panni sporchi si lavano in famiglia , e mi sembra alquanto controproducente divulgare o/e commentare

al di fuori della sede appropriata "assemblea" fatti o cose riguardanti la delicatezza del problema, e , non avendo in mano documenti atti a confermare o/e smentire il comportamento dell'amministratore si incorre o si potrebbe incorrere in sanzioni penali e civili ......

 

Data la delicatezza del problema e, informazioni ricevute da altri condomini i quali si trovano nella stesse condizioni ,nel nostro stabile

(6 scale) essendo buona parte proprietari residenti, ai continui rinvii del''amministratore a presentare i documenti richiesti, è stata convocata una assemblea d'urgenza con convocazione porta a prota e comunicazione telefonica a coloro non residenti, con carattere eplorativo per il da farsi entro e non oltre lunedì.

 

Per non incorrere in violazioni " art 66 " si è provveduto a redarre un verbale con le motivazioni d'urgenza il quale verrà consegnato e controfirmato da tutti i condomini partecipanti e coloro che per motivi vari non hanno potuto partecipare ma hanno dato il loro assenso

verbale telefonicamente o/e hanno delegato una persona di fiducia ( condomino dello stabile) , si è fatta l'assemblea con a ordine i punti inerenti al problema .....

 

Si potrebbe obiettare su codesta forma attuativa ma data la delicatezza del problema non si è vista altra forma per informare tutti i condomini sul problema e il da farsi entro i termini prefissati...

 

a efisio

In ogni caso, la L.241/90 riconosce quali pubblica amministrazione anche i gestori di servizi pubblici. In presenza di interesse diretto, concreto e attuale, anche il singolo condomino è titolato a richiedere l'accesso.

grazie si con accenno alla l.241/90 risolvere il problema sollevato sulla privacy dal fornitore

 

vi ringrazio delle risposte ed eventuali in merito.....

 

Alessandro

Prendo atto del contenuto della replica; io ho comunque voluto solamente rammentare che, in pratica - e da quanto sancito dai competenti organi - per questioni strettamente condominiali che riguardano i condòmini, nell'ambito del condominio non esiste praticamente la privacy.

Comunque auguri.

Grazie " Rosi48 "

 

io ho comunque voluto solamente rammentare che, in pratica - e da quanto sancito dai competenti organi - per questioni strettamente condominiali che riguardano i condòmini, nell'ambito del condominio non esiste praticamente la privacy.

Si in effetti su per questioni condominiali se i richiedenti sono i proprietari non vedo dove si attua la privacy , bollette e fatture se non sbaglio dovrebbero essere consultabili dai condomini, se no come fai in un caso del genere sapere se verso un ente si hanno delle pendenza o se l'amministratore data la negligenza ( in questo caso specifico) o meno abbia adempiuto al suo incarico.....

 

da quello che ho inteso devi fare riferimento a un decreto o/e legge per accedere a determinati dati anche se ne hai diritto, l'ente sia pubblico che privato si appellano con troppa facilità alla privacy anche quando non necessita.....

 

Nice Day

 

Alessandro

e' ovvio che devi fare riferimento alla legge proprio perché 'detta legge ti da la facolta' di accedere a certi dati ,comunque la richiesta deve essere comunque motivata .

 

la societa' e' tenuta a dirti per motivi di privacy che non puo' darti i dati (visto che tu sei un condomino e non il condominio )poi a te l'onere di richiesta motivata come previsto dalla legge .

 

 

p.s. la societa' non ti da i dati per "partito preso".

Prendo atto del contenuto della replica; io ho comunque voluto solamente rammentare che, in pratica - e da quanto sancito dai competenti organi - per questioni strettamente condominiali che riguardano i condòmini, nell'ambito del condominio non esiste praticamente la privacy.

Comunque auguri.

In condominio la privacy esiste. Vedere l'ultimo vademecum del garante in merito per capirne ambiti e confini.

 

Purtroppo l'articolo della L.241 dove si afferma che i gestori sono equiparati alla PA non è evidentemente molto gradito.

 

Avevo dimenticato prima che è bene anche allegare all'istanza di accesso agli atti la richiesta di copia bollette cui l'amm.re non ha eventualmente risposto. Ciò a dimostrare, sebbene non necessario, anche il fatto che l'interessato non ha altro mezzo che l'accesso agli atti.

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